Inceneritori

Emendamento alla finanziaria dei Verdi:no ai contributi agli inceneritori

Basta contributi all’incenerimento dei rifiuti. Accordo tra maggioranza e governo. Emendamento alla finanziaria scritto dai Verdi

Niente più contributi alla termodistruzione dei rifiuti o ai residui della raffinazione petrolifera, forme di produzione di energia assimilate alle rinnovabili secondo quanto stabilito dal Cip 6 del 1992, il provvedimento adottato dal Comitato interministeriale per i prezzi. Un contributo in questi anni pagato dai cittadini direttamente nella bolletta elettrica.

Governo e maggioranza “dopo una discussione preliminare” nella cabina di regia sulla Finanziaria, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, hanno “raggiunto un’intesa” che prevede l’esclusione dai contributi dei produttori di energia da fonti assimilate.

L’emendamento sarà scritto dalla senatrice dei Verdi Loredana De Petris insieme ai tecnici del ministero dell’Ambiente. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Giaretta, a margine dei lavori sulla manovra a palazzo Madama, ha spiegato che “dopo aver capito i problemi e raggiunto l’intesa scriveremo il testo dell’emendamento”.

Per assimilate si intendono rifiuti petroliferi, nonché l’energia ricavata bruciando i rifiuti negli inceneritori. Negli anni di applicazione si stima che i produttori di fonti assimilate abbiamo ricevuto sottoforma di contributo circa 30 miliardi di euro. Per i cittadini la norma si è tradotta in un costo medio annuo in bolletta di 60 euro.

La Corte di Giustizia UE condanna l’Italia per la VIA

Da un articolo su Diritto all’Ambiente:

Con una importante sentenza del 23 novembre 2006 la Corte di Giustizia Ue ha
condannato l’Italia per la non corretta applicazione della normativa sulla Valutazione di Impatto
Ambientale ed ha definito la portata giuridica della nozione di “smaltimento” dei rifiuti ai sensi
della direttiva 85/337.

Al riguardo ricordiamo come il legislatore nazionale, con DPCM 3 settembre 1999, avesse escluso
dalla VIA gli impianti per il recupero dei rifiuti ammessi alle procedure semplificate di cui agli artt.
31 e 33 del D.Lgs. n. 22/1997 (esclusione che, è bene subito precisare, troviamo anche nel nuovo
T.U. Ambientale).
Di fatto, quindi, per effetto di questo esonero vari impianti per il recupero dei rifiuti hanno potuto
ottenere l’autorizzazione pur non rispettando le disposizioni della direttiva VIA (la stessa
Commissione Ue ha fatto notare che, grazie a questa normativa, nella sola regione Lombardia sono
circa 3.000 gli impianti di recupero che si sono sottratti all’obbligo di procedere alla valutazione
d’impatto ambientale)(1).
Tale esenzione è stata ora ritenuta in contrasto con la Direttiva VIA per due motivi: in primo luogo,
in quanto esclude l’obbligo di effettuare una valutazione di impatto ambientale per progetti che
normalmente dovrebbero essere sempre sottoposti a VIA (progetti dell’allegato I alla direttiva
85/337); in secondo luogo, in quanto dispensa dall’obbligo di effettuare un’analisi preliminare per
stabilire se determinati progetti, che possono avere un impatto ambientale significativo (progetti
dell’allegato II alla direttiva 85/337), debbano essere sottoposti a VIA.
leggi l’articolo completo su Diritto all’ambiente

Link:
Diritto all’Ambiente

Tre punti per la città

A metà mandato i Verdi di Forlì rilanciano la loro proposta politica: tre punti per una città bella, accogliente, colta, dinamica e solidale.

Salute e qualità dell’aria
La tutela della salute dei cittadini parte dall’attenzione per il miglioramento della qualità ambientale. L’innalzamento delle temperature del globo e l’emergenza climatica pongono precise responsabilità anche alle amministrazioni locali. La qualità dell’aria, in particolare, è il principale problema che oggi siamo obbligati ad affrontare: dopo vent’anni persino Blair e Bersani si sono accorti di questa priorità. Tutte le fonti di inquinamento vanno controllate in proporzione al loro contributo negativo. Ad esempio l’inceneritore dei rifiuti non è necessario perché esiste una alternativa più efficace e più conveniente nella raccolta differenziata porta a porta. Lo dimostrano anche i dati della sperimentazione di Forlimpopoli, dove si sono raggiunte percentuali ben oltre il 60% in poche settimane dall’avvio.

Mobilità e sicurezza stradale
Il traffico è la fonte principale di inquinamento e va governato e non subito. E’ necessario investire sulla mobilità collettiva: servizi innovativi a chiamata, autobus piccoli ed ecologici nel centro e per gli orari non di punta, convenzioni con i tassisti, percorsi sicuri per le scuole. I cittadini chiedono più controlli e più sicurezza sulle strade: questo si raggiunge anche utilizzando risorse tecnologiche all’avanguardia, come Sirio, che permettano una presenza più efficace e più distribuita sul territorio dei vigili urbani. L’opposizione pregiudiziale al progresso tecnologico avrebbe impedito, quarant’anni fa, la sostituzione dei vigili al centro degli incroci con i semafori.
Zone 30, aree pedonali, piste ciclabili e corsie preferenziali per il trasporto pubblico sono solo alcuni degli interventi strutturali, che tutti a gran voce richiedono, pronti per essere attuati. “Le piazze tornino ad essere piazze”, luoghi d’incontro piacevoli e sicuri da frequentare dove passeggiare e fare acquisti, a sostegno anche del piccolo commercio. Tavolini e ristoranti all’aperto sostituiscano auto e bidoni della spazzatura: così si valorizzano anche le vie commerciali di pregio.

Gestione del territorio
Il territorio a nostra disposizione è uno solo. Un uso equilibrato ed attento degli spazi è possibile e necessario per garantire che gli interessi dei singoli non scavalchino quelli della comunità. Per mantenere un sistema commerciale equilibrato non vanno introdotti aumenti nelle previsioni del programma per la grande distribuzione. L’adeguamento del PRG alle nuove norme urbanistiche sia lo strumento per introdurre avanzate disposizioni in materia di risparmio energetico, ad incentivo di una economia locale basata sull’efficienza degli edifici.

Anche su questi punti il Sindaco Nadia Masini ha raccolto la sfida importante dell’allargamento della maggioranza ed il consenso dei cittadini, con il nostro apporto. Per noi questa sfida può essere vinta, ma occorre una precisa volontà politica.

Alessandro Ronchi
Capogruppo dei Verdi nel Consiglio Comunale di Forlì

Relazione finale del progetto Enhance Health

Venerdì 24 Novembre alle ore 8.30 presso il centro residenziale universitario di Bertinoro si terrà la relazione conclusiva del progetto Enhance Health.
Il progetto, che ha goduto dei finanziamenti europei, mirava alla creazione di un Sistema di Sorveglianza Ambientale e Sanitaria in aree urbane in prossimità di impianti di incenerimento e complessi industriali

I miei articoli precedenti sul progetto:
Enhance Health in Consiglio Comunale
Progetto Enhance Health

Materiale Seconda Commissione sull’inceneritore

Per approfondimenti:
Il sito del progetto Enhance Health
La pagina del Comune di Forlì sul progetto Enhance Health
Programma relazione conclusiva Progetto Enhance Health

Soldi agli inceneritori – al Senato passa la riconferma degli incentivi

Da un messaggio sulla mailing list baseverde scopro che la legge comunitaria di applicazione della direttiva europea sugli incentivi per le energie rinnovabili è passata al Senato con la conferma dei finanziamenti cip 6 alle fonti assimilate: quindi incenerimento dei rifiuti, ma anche scarti dell’industria petrolifera, ecc.

Anche quest’anno 3 miliardi di euro finiranno direttamente dalle tasche dei cittadini a quelle dei petrolieri e degli inceneritoristi.

Su questo era stato presentato un emendamento dei Verdi, da parte di Silvestri e De Petris poi ritirato su richiesta del Ministro “competente” Emma Bonino e trasformato in ordine del giorno.

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