Informatica

Voglio l’ADSL (ma non solo)

Voglio l’ADSL (ma non solo)Forse non tutti sanno che uno dei primi ordini del giorno che ho presentato in Consiglio Comunale è stato quello a favore della diffusione della banda larga nelle frazioni del Comune di Forlì non ancora raggiunte, votato all’unanimità.

Presto riprenderò il tema, che non ha trovato ancora una sua soluzione definitiva. Probabilmente potrebbe esserlo il Wimax libero, ma soprattutto per le aziende servirebbe una maggiore copertura attraverso la fibra ottica, che ancora non si è diffusa come dovrebbe.

Un’altra iniziativa da tenere in considerazione viene da un sito che raccoglie tutte le richieste dei cittadini che vorrebbero l’ADSL e che non sono ancora coperti. Per inserire la vostra richiesta, e magari sollecitare anche quella dei vostri vicini, potete andare sul sito:
Voglio l’ADSL!

Basi militari italiane visibili sulle mappe online

Giovane su internet “viola” le basi militariEsattamente 2 anni fa, il 22 di Giugno del 2005, segnalavo la notizia delle fotografie aeree riprese e pubblicate dai siti di mappe online (google maps in particolare), in barba alle nostre leggi che vietano espressamente questo tipo di fotografie.
La notiza ebbe un certo risalto e la Voce di Romagna ne fece anche una locandina un po’ folcloristica. Venne ripresa anche da una trasmissione di Sky e da Punto Informatico.

A distanza di due anni Punto informatico riceve una lettera che segnala la stessa cosa e la schiaffa in prima pagina. Qualcuno gentilmente segnala l’origine della notizia sui commenti (prontamente infamato sul forum) ed in poche ore ricevo centinaia di visite.

Tutto questo per dire che anche le lettere andrebbero verificate. Una ricerca su google avrebbe dato dei bei risultati, con un semplice “mappe basi militari”.

Sono contento che ogni tanto qualcuno riprenda i contenuti che propongo, soprattutto a distanza di anni e se il problema segnalato non ha trovato soluzione. In questo caso, infatti, la legge non è stata modificata e le mappe non sono state oscurate.

Però mi sarebbe piaciuto ricevere un riferimento dal presunto autore dell’articolo, oppure una indicazione inserita tardivamente a segnalazione avvenuta.

Fujitsu Siemens è attenta all’ambiente

Fujitsu Siemens Esprimo è attento all’ambienteScopro oggi, grazie ad un
bell’articolo di Valerio Mariani de “La Stampa” sul protocollo di Kyoto dei big dell’informatica, che Fujitsu-Siemens è particolarmente attenta ai consumi ed all’inquinamento dei propri prodotti.

L’azienda nippotedesca ha introdotto nel 1993 il primo Pc ecologico della storia e ora tutti i componenti dell’intera linea Esprimo sono Green, consumano il 60% in meno di energia, producono il il 70% in meno di materiale non riciclabile per chilo, le plastiche, e anche i circuiti stampati, non contengono quasi più ritardanti di fiamma come il bromuro e il cloruro (dal 12% a meno dello 0,15%), Pbb (polibrominato bifenile), Pbde (polibrominato bifenil-etere) e sono privi di alogeni.

Complimenti. E’ la dimostrazione che nel campo dell’informatica si può fare molto di più, con investimenti sulla ricerca e l’innovazione. Oggi i PC non hanno bisogno di processori sempre più potenti per migliorare la loro funzionalità. Minori consumi, invece, portano maggiore autonomia senza ricarica ed un minore riscaldamento, con una conseguente allungamento della loro vita (e quindi una diminuzione anche dei rifiuti elettronici).
Peccato che non abbiano ancora fatto la stessa scelta di Dell per quanto riguarda il software libero.

Politica, disinformazione e bufale

Spam - Bufale e Catene di S.AntonioRicevo da Sonia Toni, responsabile delle politiche ambientali del “partito giovani” e moderatore del blog di Stefano Montanari, la bufala sugli stipendi dei parlamentari. Questa bufala gira dal 2001, e per almeno una cinquantina di volte ho risposto ai diversi mittenti che me l’hanno inviata cercando di spiegare che stavano inoltrando una catena di S.Antonio senza riscontri reali.

Sonia ha inoltrato ad almeno 400 destinatari, molti dei quali mailing list (quindi il numero di persone raggiunte è molto più elevato), una bugia.

In Italia abbiamo almeno una persona che indaga sulle bufale, cercando informazioni precise che confermino o smentiscano i dati che vengono inviati. Per sapere se una email che pensiamo di inoltrare è vera, basta cercare su internet una sola frase del testo, seguito magari da “bufala”. Nel 99% dei casi verrà fuori il testo completo della bufala, che negli anni non cambia di una virgola proprio a causa dell’inoltro alla cieca.
Fate una prova: Attivissimo “Sull’Espresso di qualche settimana fa”

Se vogliamo combattere la disinformazione italiana dobbiamo essere consapevoli di avere uno strumento a doppio taglio. L’informazione si basa sulla credibilità e l’attendibilità delle fonti.
Se non sapremo distinguere queste strumentalizzazioni leggere dalle serie problematiche che dovremmo affrontare, allora la nostra attività sarà totalmente nulla.
Il tema dei costi della politica è serio e va affrontato seriamente, scavando oltre l’apparenza ed andando a rilevare i punti davvero critici (aziende partecipate, enti inutili, privilegi da abolire), non urlando con il forcone verso una categoria che comprende anche persone oneste: non distinguerle sarebbe come dare un premio ai disonesti.

Abbiamo a disposizione i mezzi per diffondere le notizie e cercare riscontri reali sulle informazioni che riceviamo. Sfruttiamoli.

Questo blog ora è anche mobile

Ho creato una versione per cellulari e dispositivi mobili di questo blog, per permettere una buona lettura degli articoli anche a chi non usa un computer ed ha uno schermo dalle dimensioni ridotte. La versione “mobile” di questo sito dovrebbe comparire automaticamente grazie ad un sistema che riconosce i browser per cellulari e palmari. Se così non fosse, fatemelo sapere.
Ringrazio Alex King Per il plug-in WordPress Mobile Edition

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