Storia

Un grazie a shinystat

Shynistat è un servizio di statistiche che utilizzo da qualche anno nella versione gratuita. Non mi permette quindi di andare oltre l’anno di storia di statistiche e contava al massiomo 1000 pagine viste al giorno.

Oggi mi hanno spedito una email molto gradita, per i quali voglio ringraziarli con questo post.

Gent.mo aronchi,
dopo avere visualizzato attentamente i contenuti del vs. sito web,
avendo constatato l’unicita’ di tali contenuti e la popolarita’
del vostro sito web, nonche l’assenza di carattere commerciale dello
stesso, abbiamo deciso, in via del tutto eccezionale, di innalzare il
limite delle visite al vostro account Free.
Riteniamo in tal modo di avervi fatto cosa gradita e vi porgiamo i
nostri piu’ cordiali saluti.

Supporto ShinyStat Free

Oltre a loro uso anche google analytics, che è molto buono ma utilizza quasi esclusivamente flash, e mi risulta più scomodo nonostante la miriade di dati forniti.

Mio nonno su History Channel

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Ieri sera, come avevo preannunciato, History Channel ha mandato in onda un servizio realizzato grazie al contributo di alcune riprese amatoriali inedite dei soccorsi della strage di Bologna del 2 Agosto 1980.
Questo video era già presente in rete, ma non ne ero a conoscenza e non lo avevo mai visto.
Capirete lo stupore di guardarlo per la prima volta e vedere ripreso più volte mio nonno, Ronchi Nello, mentre aiuta pompieri e medici. Così, ancora emozionato, credo valga la pena di raccontare una storia, quella della parte della strage vissuta dalla mia famiglia.

Io sono nato nel 12 Aprile dello stesso anno. Mio padre e mio nonno lavoravano per le poste italiane. Il primo a Modena, il secondo nella Stazione di Bologna. Come ogni mattina, il 2 Agosto 1980 mio padre e mio nonno salgono sul treno delle 05.10 del mattino e partono per Bologna, dove mio padre prenderà la coincidenza del treno per Milano. Così, alle 6 circa, i due si lasciano come al solito nel primo binario, quello che verrà sommerso dalle macerie più o meno 4 ore dopo.

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.

Mio nonno si trovò, quindi, sul luogo della strage prima di tutti gli altri mezzi di soccorso, assieme alle persone graziate dall’esplosione che si trovavano in stazione. Senza un graffio esterno, assiste alla scena che oggi, nonostante il distacco della televisione, fatichiamo a guardare nelle riprese.

Queste scene per un paio di anni lo cambieranno completamente, farà fatica a parlare ed a dormire, ed anche con il tempo non riuscirà più a raccontarle, tanto che le poche informazioni che ho le ho raccolte da mio padre, allora ventiduenne.

In quel momento, però, con il suo grembiule delle Poste, aiuta i soccorsi come fosse un pompiere.
Mio nonno è sempre stato così, ha sempre fatto quello che era da fare.

E poi la gente,
(perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.

Mio padre, ormai lontano da Bologna, non sapeva quello che era accaduto: senza cellulari e computer sulla scrivania le notizie più veloci vengono dalla televisione e dal passaparola. Quando dopo un tempo che sicuramente sarà stato infinito ha chiamato a casa non sapeva ancora nulla. Mia madre, senza dire una parola, sentendo la sua voce si è messa a piangere.
E lui, immediatamente terrorizzato, ha pensato che fosse accaduto qualcosa a suo figlio di tre mesi. Solo Gaetano, l’altro mio nonno, riuscì a spiegare quello che era successo ed il pianto di gioia provocato dal sentire di nuovo la sua voce.

Quello che la mattina pareva scontato e dovuto, ora era la più grande gioia del Mondo.
La mia famiglia, quindi, era stata incredibilmente graziata dalla strage.

Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.

In famiglia stiamo decidendo ancora come far sapere del video di History Channel a mio nonno e se mostrarglielo: come potrete immaginare anche dopo tanti anni la questione rimane ancora delicata.

Spesso guardiamo lontano, cercando modelli da imitare. A volte anche troppo, quando ci facciamo influenzare da persone che senza aver mai fatto fatica si trovano su tutte le prime pagine.

Io ho sempre avuto ammirazione per la mia famiglia: di mio padre ventenne che si svegliava alle 4 per andare a lavorare, di mia madre che lavorava e faceva la mamma di due figli, della mia bisnonna, giovane vedova di guerra, che faceva trenta chilometri al giorno di bicicletta per lavorare al sanatorio ora ospedale Pierantoni, del mio nonno che, costretto dalla morte del padre, lascia l’università di Venezia e torna a casa ad occuparsi della famiglia…

E poi ti dicono “Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera”.
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.

Così oggi mi alzo ogni mattina e qualsiasi sforzo faccia mi sento in debito, sperando di avere raccolto tra le tante combinazioni di geni un po’ di quel sangue onesto e lavoratore, del quale sono e sarò sempre fiero.

La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
(La storia siamo noi, Francesco De Gregori)

9 Novembre: Anniversario della liberazione di Forlì

Riporto la notizia pubblicata dall’Ufficio Stampa del Comune di Forlì:

Il 9 novembre 1944 Forlì veniva liberata dall’occupazione nazi-fascista. Discorso celebrativo di Annita Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi.

Giovedì 9 novembre, Forlì ricorda la Liberazione della città dall’occupazione nazi-fascista. Sessantadue anni fa le truppe alleate dell’Ottava Armata Britannica superavano lo sbarramento difensivo tedesco sul fiume Bidente ed entravano nella città dove erano già presenti i partigiani delle formazioni che operavano nel nostro territorio. Liberata dall’occupazione nazi-fascista cominciava per Forlì, sotto la guida del Sindaco Franco Agosto, il difficile cammino della rinascita fisica e democratica della città, dopo un ventennio di dittatura e pesantissime distruzioni causate dal conflitto.

Il programma della giornata si aprirà alle ore 10.30 con la deposizione di corone ai lampioni dei martiri di Piazza Saffi e al Sacrario dei Caduti per la libertà nel Chiostro di San Mercuriale, alla presenza di un picchetto militare del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” che renderà gli onori. A seguire, alle ore 11 nel Salone Comunale, il Sindaco Nadia Masini introdurrà il discorso celebrativo che sarà tenuto da Annita Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi. Giornalista, studiosa del pensiero politico, fondatrice e animatrice di associazioni in difesa dei diritti delle donne, Annita Garibaldi dedica da sempre impegno e passione nel promuovere i valori democratici e patriottici che sono stati elemento centrale del Risorgimento, dell’Unità d’Italia, della Resistenza, della Costituzione della Repubblica italiana e dell’Europa Unita. Una riflessione importante sulla storia e sull’attualità dei principi dell’antifascismo di libertà e uguaglianza, per costruire un futuro di pace.
Fra le attività portate avanti da Annita (il cui padre Ezio era figlio di Ricciotti, primogenito di Giuseppe Garibaldi) anche quella di presidente del Comitato internazionale per il bicentenario della nascita di Garibaldi che si celebrerà il 4 luglio 2007.

La manifestazione proseguirà nel pomeriggio, alle ore 17, sempre nel Salone Comunale con il Concerto della Banda “Città di Forlì” diretta dal Maestro Roberta Fabbri.

aXinfo – Aperitivo con gli Amici di Castiglione

Martedì 27 Giugno, ore 18.30, al Caffé della Borsa (Piazza Saffi) si terrà il terzo appuntamento con gli aperitivi informativi. Parleremo con l’Associazione Culturale Amici di Castiglione, nata per tutelare la riscoperta ed il recupero dei rifugi di Castiglione,utilizzati durante la seconda guerra mondiale dai civili per trovare riparo dai bombardamenti.

I rifugi si trovano in un terreno di proprietà privata che dovrebbe diventare una cava, eliminando così ogni possibilità di recupero di questo patrimonio storico-culturale.

Di questa associazione ho già parlato in questo articolo:

Presentazione associazione culturale amici di Castiglione

Presentazione Associazione Culturale Amici di Castiglione

Associazione Culturale Amici di CastiglioneQuesta sera sono andato alla presentazione dell’associazione culturale amici di Castiglione. L’associazione si propone di preservare la memoria del passaggio del fronte della seconda guerra mondiale in Romagna attraverso il ripristino dei rifugi di Castiglione, nella zona dei Sabbioni. Per circa un mese un migliaio di persone vissero in condizioni di estremo disagio, ai limiti della sopravvivenza, rinchiusi in queste “tane”.

Col tempo la zona è stata riconquistata dalla natura, che ha occupato con alcune specie protette ed in via di estinzione (Istrici, Tassi, etc.) alcuni dei rifugi scavati dagli uomini.

Nella stessa zona, di proprietà della Transcoop, si vuole costruire una nuova cava.  I due progetti sono chiaramente in antitesi, ma si spera che questa iniziativa, con l’invervento della Soprintendenza dei Beni Culturali e del Comune, ponga fine all’idea della nuova cava in una zona di pregio storico, culturale ed ambientale.

Alcune delle foto della serata:
Massimo Lodovici â��Memorie di Guerra nel territorio forliveseâ��  Presentazione Associazione Culturale Amici di Castiglione  Presidente dell' Associazione Culturale Amici di Castiglione

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