televisione

Un grazie a Milena Gabanelli ed allo staff di Report

In chiusura nella puntata di questa sera di Report Milena Gabanelli ha risposto ad una delle tante lettere di uno spettatore deluso dalla sovrabbondanza di materiale a disposizione della trasmissione.
Milena ha risposto in maniera eccezionale, mostrando prima un elenco di casi che a partire da puntate di Report sono stati risolti, poi affermando che nonostante molte delle questioni sollevate non abbiano trovato risposte adeguate, la cosa importante è che ognuno faccia la sua parte.
Per quest’anno Report è finito, ma in rete ci sono tutte le puntate e le trascrizioni, che vi consiglio di guardare. Lunedì la Gabanelli sarà nel forum di Report (www.report.rai.it) per rispondere alle domande dei visitatori.
Grazie!

Per Un’altra TV

L’Italia è una democrazia semi-libera. Questo è un dato di fatto, basato sull’analisi di Freedom House of the Press, che ci colloca al 77° posto della classifica e ci attribuisce nella categoria di stati con una informazione parzialmente libera.
In realtà non servirebbe nemmeno la certificazione di un organismo così importante, per capire questa anomalia tutta italiana. In tutti gli altri paesi del mondo considerati evoluti dal punto di vista della organizzazione democratica dello Stato, lo sviluppo dei sistemi elettorali è andato di pari passo con l’aumento delle possibilità di recepire e pubblicare informazioni da parte dei cittadini votanti.
Che senso avrebbe, altrimenti, esprimere un voto basato su dati manipolati, falsi, tendenziosi e parziali?
In effetti, le prossime elezioni costituiranno anche un banco di prova essenziale per tutti i cittadini italiani. Sapranno valutare e distinguere i dati reali, oggettivi, dalla cascata di informazioni false che sono state catapultate su tutti i media?
Se abbiamo una possibilità di liberarci da questa anomalia, che al di là delle diverse idee politiche quasi tutti i coscienziosi valutano come negativa, lo dobbiamo esclusivamente a due fattori: la crisi del nostro Paese, che ci vede far sempre più fatica in tutto, ed i nuovi mezzi di comunicazione.
I cittadini che lo vogliono, oggi possono sfruttare i nuovi mezzi per capire, avere una informazione alternativa a quella della televisione.
Oltre a questo, è chiaro che risulta difficile credere a chi dice che l’Italia è in ottime condizioni, mentre allo stesso tempo si è preoccupati di arrivare alla fine del mese e di essere assunti con un nuovo contratto a progetto ogni bimestre.
In ogni caso, l’anomalia della concentrazione su una sola mano di tanto potere mediatico deve terminare. Non si tratta, come si vuol far credere, di accanimento contro una sola persona, che a mio parere è giustificato anche dalla concentrazione di attenzione che richiama continuamente, ma di addivenire finalmente a qualche regola che tutti gli altri paesi democratici del mondo hanno già.
Un primo passo, importantissimo, è stato compiuto dalla Senatrice dei Verdi Tana de Zulueta, che ha saputo raccogliere l’invito di Sabina Guzzanti a riformare il sistema televisivo pubblico ed a produrre insieme ad un vastissimo insieme di personalità dello spettacolo e della cultura un disegno di legge di iniziativa popolare Per Un’altra TV (http://www.perunaltratv.it∞).
Questo testo è importante perché se firmato da almeno 50’000 persone rivoluzionerà in positivo la televisione pubblica, slegandola dal controllo dei partiti e rimettendola nelle mani di chi, con questo strumento, lavora, apprende e si informa.
L’obiettivo principale di questa proposta è quello di regolamentare la materia per assicurare il pluralismo, la libertà, l’obiettività, la correttezza e la imparzialità delle trasmissioni di reti pubbliche e private.
A Forlì è nato immediatamente un comitato per il sostegno di questo disegno di legge, di cui sono il referente, ed ogni Sabato pomeriggio viene fatto un banchetto in Piazza per spiegare di cosa si tratta e raccogliere le firme dei cittadini. Per informazioni su dove trovarci e quando potete venire a firmare, potete consultare questo indirizzo: https://alessandroronchi.net/perunaltratv∞
Questa iniziativa ha ottenuto il supporto di nomi molto importanti, come Marco Travaglio, il giornalista che causò l’allontanamento di Luttazzi dalla televisione pubblica, Giulietto Chiesa, Paolo Flores D’Arcais, Dario Fo, Margherita Hack, e tanti altri nomi di questo calibro.
Tutti insieme chiedono che si faccia un passo in avanti verso una informazione più libera, che non possa più rischiare di essere monopolizzata da poche persone che hanno tutte la stessa idea da diffondere. Un regime, oggi più di ieri, non si costituisce più con il bastone, ma con un continuo martellamento di dati tendenziosi e soggettivi.

Questo lavaggio del cervello ci sta facendo credere che la politica sia una cosa necessariamente sporca, da lasciare in mano ad altri.

Non permettiamoglielo più.

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti (De André).

Consumare meno acqua grazie ai dispersori di spruzzo per lavandini

La siccità di quest’anno richiama l’opinione pubblica sull’importanza dell’acqua e di un utilizzo corretto delle risorse idriche.
Purtroppo i consigli su come sprecare meno risorse vengono fuori solo quando il bene consumato è scarseggiante, invece di essere ripetuti costantemente per entrare nell’uso comune.
Al di là di queste considerazioni, oltre ai consigli già trasmessi in televisione, c’è un metodo veramente poco impegnativo per ridurre i consumi di acqua, e consiste nell’applicare alle docce ed ai lavandini un dispersore di spruzzo.
Water Areator
Questi congegni, dal costo di circa 3-4 euro, permettono una riduzione consistente dei consumi, grazie all’aumento della pressione che forniscono al getto. Come quando laviamo l’auto con la gomma utilizziamo il pollice per chiudere parte del foro ed aumentare la forza del getto, allo stesso modo questi obbligano l’acqua a passare per un foro ristretto, permettendoci di usare meno acqua per ottenere la stessa forza per lavare i piatti. Con lo stesso semplice oggetto è inoltre possibile scegliere due tipi di getti: a doccia e normale, per consentire l’uso più appropriato dell’acqua in base all’esigenza.
Lo stesso principio si può applicare anche alle docce, permettendo una riduzione dei consumi, della spesa ed un utilizzo più appropriato di una risorsa così importante.
Water Areator
Una volta applicato non dobbiamo fare altro per anni, risultando una scelta molto poco impegnativa.
Quello delle foto è il modello della Siroflex, ditta italiana, che si chiama “Double Action Kitchen Aerator” e si trova in tutte le ferramenta.
Il becco è standard e universale, ed è applicabile a qualsiasi lavandino.

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