Cronaca

Sullo smaltimento illegale dei rifiuti speciali, tossici e nocivi in Campania

Non ho ancora visto un solo telegiornale che abbia citato la notizia riportata dall’Espresso e da Gilioli, secondo la quale l’attuale sottosegretario all’economia Nicola Consentino sarebbe accusato di aver ricevuto una busta con 50 mila euro, nell’ambito dell’indagine sullo smaltimento illegale di rifiuti speciali, tossici e nocivi in Campania.

In Italia non si può più fare informazione?

Stamattina il TG1 nel suo servizio sui frati pestati ha evitato accuratamente di dare l’informazione necessaria girata da tutte le agenzie. Ha parlato di probabile ritorsione specificando, come se non fosse ovvio, il fatto che i messaggi ritrovati contengono accuse non confermate. Il contenuto delle accuse, però, non è mai stato nemmeno accennato. Sui post-it ritrovati c’era scritto “Vaticano…Preti pedofili, la galera non basta…bastonate”, secondo un comunicato ANSA. Ovviamente non basta un bigliettino giallo ad incriminare qualcuno di un reato o giustificarne un altro, ma proprio questo è il problema italiano della giustizia.

Basta l’accusa, l’indagine, per decretare la colpevolezza.

Se questo può star bene ai media più faziosi nel caso di un immigrato, un drogato, un politico, è più difficile da digerire per un gruppo di frati. Pure il pestaggio a morte provoca sentimenti diversi -anche se non dovrebbe- se si tratta di vendetta fatta in casa o di rapina per 100€.

La colpa, però, è anche dei media, che spingono sull’acceleratore in alcuni casi fino a cambiare la percezione comune della colpevolezza. Un’altra fetta di colpa sta nell’incertezza della pena, ovviamente, che rende ancora più difficile distinguere i veri colpevoli dai semplici indagati/accusati di un reato.

E’ una tristezza, però, parlare di diritti e democrazia cinesi con disprezzo e vedere che certe amputazioni informative continuano senza pudore anche qui. Non si tratta forse di censure imposte, ma di tagli volontari per limare le informazioni, per non avere problemi con i datori di lavoro.

Non c’è nemmeno più il bisogno di fare qualcosa: chi crea informazione sa perfettamente cosa evitare di sottolineare.
E questo è forse un passo ancora più maturo, e peggiore, della censura.

In tutto questo ovviamente la storia dei frati purtroppo è solo un esempio e con questo post non voglio giudicare la storia in sè, ma solo il comportamento degli organi di informazione sulla gestione della cronaca della vicenda.

Aggiornamenti su Sergejs Gromovs

Liberate Sergejs GromovsChi mi segue ricorderà l’appello per lo scacchista Gromovs. Giorgio Gozzi, della Federazione Scacchistica Italiana – Comiutato Regionale Emilia Romagna, mi ha inviato un aggiornamento sulle ultime vicende, che allego in questo articolo.

Chiedete una azione di clemenza a Mastella, mi raccomando!
clemente.mastella@senato.it e/o clemente.mastella@giustizia.it

14 ottobre 2007 – Grande manifestazione di solidarietà a Pianoro per il Maestro FIDE Sergejs Gromovs ancora in carcere in attesa che si risolva la sua vicenda legata ai fatti che, se già non li conoscete, potete leggere ai seguenti indirizzi:

Sul sito di Alessandro Ronchi: https://alessandroronchi.net/2007/09/19/salviamo-serghiej-gromovs dove trovate l’appello dell’On. Sauro Turroni

Sul sito di Scacchierando: http://www.scacchierando.net/dblog/articolo.asp?articolo=530

Sul sito di Emanuele Chesi: http://echesi.splinder.com/post/13880053

Per quanto mi riguarda cercherò qui di fare chiarezza sulla situazione attuale.

Attualmente Sergejs Gromovs è detenuto presso il carcere di Busto Arsizio (VA).

Chi volesse comunicare con lui può spedirgli lettere al seguente indirizzo (nella speranza comunque che vi rimanga per poco):

Sergejs Gromovs
casa circondariale
Via Cassano Magnago, 102
21052 Busto Arsizio (VA)

Per informazioni si può anche parlare telefonicamente con il cappellano del carcere Don Silvano che visita periodicamente i detenuti. Le visite ( (mercoledi venerdi e sabato al mattino 9-12,30 e giovedì anche pomeriggio fino alle 16,00) per i non parenti sono problematiche. L’unica possibilità per un non-parente per visitare Gromovs sarebbe presentarsi al carcere con un parlamentare al quale la legge permette di entrare a visitare i prigionieri seduta stante.(così ci dice Ferruccio Ferucci che ha seguito la vicenda Gromovs dai tempi di Forlì)

Particolarmente gradito sarà da Sergejs ricevere pubblicazioni scacchistiche. Nel nostro piccolo gli abbiamo inviato la scorsa settimana un libretto con le partite del Mondiale ed una scacchierina portatile con i pezzi in velcro.

Sergejs ha già risposto (lettera del 9 ottobre) e ci dice che sta abbastanza bene (per quanto possa star bene uno in carcere) ma di non avere nessuna informazione su come si evolverà la sua vicenda. Ci dà il nominativo dell’avvocato locale che lo segue per ottenere informazioni più precise. In conclusione della lettera un post-scriptum che è tutto un programma: “P.S. Quale è mio Elo al 1 ottobre?”

In settimana provvederemo ad inviargli copia del numero di ottobre di “Torre & Cavallo” (se qualcuno per par-condicio volesse inviare una copia de “L’Italia Scacchistica”…) Per la cronaca l’ELO di ottobre del Maestro FIDE Gromovs è di 2369 (niente male direi)

Abbiamo contattato l’avv. Margariti di Busto Arsizio che ci ha forniti i recapiti dei due avvocati che più di tutti dovrebbero essere a conoscenza del caso: l’avv. Di Raimondo di Roma e l’avv. Taddeo di Forlì.

All’avv. Di Raimondo, che abbiamo contattato, fa piacere sapere che dietro a Gromovs ci sia gente a lui solidale, ma sulla vicenda rimane abbottonato dicendoci di non poter fornire particolari per via del segreto istruttorio.

Ci fa comunque capire che si sta lavorando per risolvere il caso e che la prima persona che avrà aggiornamenti sarà lo stesso Gromovs. Alla precisa domanda se non fosse il caso di fare pressioni tramite email presso l’Ambasciata Lettone afferma che sarebbe inutile perchè “la palla” in questo momento è in mano al Governo Italiano.

L’avv. Taddeo di Forlì, che aveva seguito la vicenda Gromovs in occasione del primo arresto di Sergejs, ci conferma che un decreto del TAR del Lazio ha bloccato il procedimento di estradizione di Gromovs. A lui, facendo seguito ad alcune perplessità sorte tra qualcuno di noi, ho anche chiesto conferma se veramente la Lettonia stia richiedendo che gli venga ritornato un cittadino autore di un furto avvenuto 13 anni fa o non ci siano dietro motivazioni più gravi. L’avv. Taddeo ci conferma il tutto (furto per un valore di circa 300 euro con condanna a 10 anni di carcere!) concordando comunque con noi che forse la vicenda sta andando avanti in automatico, in virtù del mandato di cattura internazionale rimasto aperto, senza che nessuno si interessi più di tanto al “soggetto Gromovs”.

All’avv.Taddeo (oltre che al sito Scacchierando) ho inviato la foto che compare in testa a questo articolo e che lo stesso avvocato giudica molto utile per accelerare lo sbroglio di questa vicenda.

Se qualcuno, magari con conoscenze di giurisprudenza maggiori di quelle del sottoscritto, volesse contattare gli avvocati qui citati può richiedere i numeri di telefono (che qui non scrivo perchè credo non corretto) al mio indirizzo email wolfggozzi@hotmail.com
Cordiali Saluti
Giorgio Gozzi

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