Incentivi

Cosa sono i cip6? Pubblicato un dossier

Per chi non ha seguito da vicino i fatti relativi agli incentivi pubblici destinati alle energie rinnovabili e dirottati immoralmente agli inceneritori di rifiuti ed ai residui più sporchi del petrolio, la federazione nazionale dei Verdi ha pubblicato un dossier sul caso:
Dossier Cip6

I Verdi intanto hanno ottenuto che gli impianti non ancora autorizzati, dal 1° Gennaio 2007 non godano di questi benefici. Centinaia di inceneritori futuri, quindi, sono stati bloccati grazie al nostro impegno, ed anche gli impianti non ancora realizzati sarebbero fuori da questi vantaggi se il resto della maggioranza al Governo avesse rispettato gli accordi sulla finanziaria. Non è ancora finita, perché si sta lavorando per evitare il finanziamento anche agli impianti autorizzati ma non ancora realizzati (l’inceneritore di Hera è tra questi).

Scrivete lettere ai parlamentari che sono contrari a questa proposta per sollecitarli a cambiare rotta!

Voto unanime del Consiglio dei Ministri sul Cip6

Dal blog di Pecoraro Scanio: Governo unanime sui Cip6

Voi tutti sapete che, sulla questione dei Cip6, preferivo la strada del decreto legge, per ripristinare il testo frutto dell’accordo raggiunto al Senato. Comunque sia l’approvazione del disegno di legge – da parte del Consiglio dei Ministri di oggi – e’ un passo avanti. Confido ora in una rapida approvazione parlamentare del provvedimento. Nel video qui sopra potete ascoltare le parole del sottosegretario Letta, nella conferenza stampa di questa sera: il voto del Governo è stato unanime e questo fa ben sperare che si riescano a superare le resistenze emerse in Parlamento. E’ evidente che dobbiamo mettere la parola fine all’aggiramento delle norme comunitarie e della truffa ai danni delle fonti rinnovabili.

Cip6 verso la soluzione

Ricevo da Sauro Turroni una serie di agenzie che contengono le dichiarazioni del Ministro Pecoraro Scanio, che ha presentato il decreto che ripristina l’emendamento originario sui finanziamenti alle fonti di energia rinnovabili, che come sa chi ha seguito queste pagine fino all’anno scorso erano destinate per la maggior parte a chi inceneriva rifiuti.
Chi non ha seguito la vicenda, può fare una ricerca sul blog con la parola cip6 o inceneritori.

Aggiornamento: Pecoraro Scanio ha scritto un articolo sul suo blog sull’argomento.

ENERGIA. CASO CIP6 VERSO SOLUZIONE: PECORARO PRESENTA DECRETO FORSE GIA’ ALL’ODG DEL PROSSIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI

(DIRE) Roma, 30 gen. – Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio presenta un decreto sui Cip6. Con un provvedimento di questa natura, potrebbe quindi chiudersi il giallo sui contributi alle fonti assimilate. Il testo che, a quanto si apprende, viene depositato in queste ore a Palazzo Chigi, potrebbe essere gia’ discusso nel Consiglio dei ministri di questa settimana (al massimo sara’, comunque, all’esame del Cdm successivo).
Il decreto targato Pecoraro ripristina, sempre a quanto si apprende, esattamente il testo dell’emendamento governativo alla Comunitaria che gli uffici della presidenza della Camera sembra stiano per dichiarare inammissibile per estraneita’ della materia.
(Val/ Dire) 18:49 30-01-07

ENERGIA. CASO CIP6 VERSO SOLUZIONE: PECORARO PRESENTA DECRETO -2-
(DIRE) Roma, 30 gen. – Forse ad una svolta il ‘pasticcio’ delle sovvenzioni alle centrali elettriche Cip6 che dovrebbero generare energia verde ma in realta’ bruciano quasi per intero combustibili tutt’altro che ecologici, spinte da un’addizionale del 10% sulle bollette elettriche italiane. La svolta dovrebbe arrivare dunque con il decreto targato Pecoraro e depositato oggi pomeriggio a Palazzo Chigi.
Il giallo Cip6, ricordiamo, si apre con la Finanziaria 2007 dove, all’ultimo momento, appare una clausola che garantisce sovvenzioni anche ai nuovi impianti a fonti “assimilate”.
Insorgono, praticamente in tempo reale, Verdi e Rifondazione: occorre ripristinare quanto deciso di comune accordo e contenuto nella prima bozza della Finanziaria e cioè via libera alle sovvenzioni solo per le energie davvero verdi e stop assoluto a nuovi aiuti alle assimilate (come ci dice la Ue). Tutto sembra risolto con un Cdm di fine anno ‘chiarificatore’. Cosi’ pero’ non e’. E in queste ore, l’ufficio di presidenza della Camera sembra essere in procinto di dichiarare inammissibili gli emendamenti (governo e maggioranza) alla Comunitaria. Gli stessi emendamenti che avrebbero dovuto risolvere la partita Cip6. Serve una nuova manovra. E il presidente della commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano e’ esplicito: il ministro dell’Ambiente presenti un decreto ad hoc. Decreto arrivato.

ENERGIA. CIP6, PECORARO: CHI VUOLE INCENERITORI SE LI PAGHI
PROVINCE E REGIONI LASCINO STARE FONDI VERDI E CESSINO PRESSIONI

(DIRE) Roma, 30 gen. – “I fondi delle rinnovabili lautamente versati dai cittadini con la bolletta elettrica vadano alle rinnovabili, e se qualche amministratore locale vuole un inceneritore, lascino stare i soldi per le energie pulite e cessino le pressioni”. E’ fermo nella sua posizione sullo stop ai contestatissimi contributi Cip6 alle fonti ‘assimilate’ il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. “Se alcune province o alcune regioni hanno interesse a fare alcuni impianti- dice a Montecitorio il ministro- almeno non chiediano siano sostenuti col danaro delle energie rinnovabili”.
Ma c’e’ chi sui fondi Cip6 gia’ faceva affidamento, sulla base di progetti semplicemente autorizzati, niente piu’, e ora si parla di crisi del sistema rifiuti in alcune province, per la chiusura dei rubinetti del Cip6. Naturale che vi sia- o si tenti- quindi un’azione di lobby in corso. E allora, “lo dico con chiarezza- sottolinea Pecoraro- la finiscano con questa pressione indebita, i fondi per le rinnovabili vadano alle rinnovabili. E’ evidente- conclude- che la vicenda delle assimilate deve finire, come questi tentativi surrettizi” di riallargare le maglie dei contributi.

(Ran/ Dire) 14:35 30-01-07
ENERGIA: PECORARO, INVIA BOZZA DECRETO SU CIP 6 A PALAZZO CHIGI INCENTIVI SOLO A IMPIANTI GIA’ AVVIATI

Roma, 30 gen. – (Adnkronos) – Il ministero dell’Ambiente scende in campo per correggere i rischi di distorsioni negli incentivi alle fonti rinnovabili. Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha messo a punto una bozza di decreto sugli incentivi Cip 6 alle fonti rinnovabili e assimilate che sarebbe stata inviata a Palazzo Chigi. A quanto si apprende, il provvedimento ripristina quanto previsto dall’accordo stato raggiunto in seno al Governo nel consiglio dei Ministri del 27 dicembre: in quell’occasione era stata decisa l’eliminazione degli incentivi Cip agli impianti non ancora avviati ma semplicemente autorizzati.

La norma ‘riparatrice’ avrebbe dovuto essere inserita in un successivo provvedimento ma, secondo alcune indiscrezioni, gli Uffici di presidenza della Camera si appresterebbero a dichiararla inammissibile per estraneita’ della materia. Il ministro Pecoraro con tutta probabilita’ chiedera’ che il testo del decreto sia messo all’ordine del giorno in uno dei prossimi consigli dei Ministri.

(Ccr/Pn/Adnkronos) 30-GEN-07 19:40

Il Governo propone un emendamento su Cip6

“Bene l’emendamento del governo che corregge il testo della Finanziaria su Cip 6, ripristinando quello originario deciso dalla maggioranza in Senato”. Lo affermano la senatrice dei Verdi Loredana De Petris ed il capogruppo alla Camera Angelo Bonelli. “In questo modo si fa chiarezza sul sistema degli incentivi, ribadendo finalmente che d’ora in poi potranno essere dati solo alle fonti davvero rinnovabili, applicando così correttamente la Direttiva europea, e facendo salvi – come si era stabilito in Senato – solo i contratti per impianti già realizzati ed operativi, e non tutti quelli autorizzati. Dopo questa dovuta correzione – proseguono gli esponenti del Sole che ride – si comincia ad eliminare l’anomalia tutta italiana che permetteva di dare incentivi, pagati dagli utenti nelle bollette, alle cosiddette fonti assimilate, cioè inceneritori, centrali a carbone, ecc., fonti tutt’altro che pulite. Una anomalia che ha fatto sì che l’Italia fosse estremamente arretrata sull’energia prodotta da fonti rinnovabili”.

Biomasse e Filiera Corta

Biomasse. Questa parola sembra essere il cavallo di battaglia di chi pensa di risollevare l’agricoltura dalla sua crisi strutturale. Così, da un giorno all’altro, vengono presentati tre progetti di nuovi inceneritori di biomasse, tutti nella stessa area, troppo vicini alle abitazioni ed alle altre fonti di inquinamento. Uno di questi tre progetti è già stato presentato nel 2004 a Finale Emilia (MO), dove è stato respinto, ed ora viene riproposto da noi in quella che, secondo alcune menti “illuminate”, dovrebbe diventare il primo polo per le biomasse d’Italia. Basta il buon senso per capire che questa non è la soluzione al problema della nostra agricoltura, ma una proposta temporanea che rischia di compromettere in maniera definitiva il grosso patrimonio che abbiamo accumulato con il tempo: l’esperienza e la capacità dei nostri agricoltori.

Le biomasse sono una fonte energetica da non scartare a priori, ma qualsiasi persona ragionevole capirebbe che non ha senso, in vista del prossimo continuo aumento del costo del petrolio, importare il cibo da paesi lontani e sfruttare i nostri campi solo per bruciarne il raccolto.

Questo è un problema tremendamente serio, che andrebbe affrontato con i dovuti approfondimenti: nel terzo millennio non possiamo affidare la nostra alimentazione alle incognite legate all’assenza di controlli e di diritti dei lavoratori dei paesi dai quali stiamo importando cibo e patologie, e non lo sarebbe nemmeno se ignorassimo i più banali criteri di precauzione per tutelare la nostra salute. Anche sul piano economico, basta pensare al continuo aumento del prezzo dei combustibili dovuto alla continua espansione della domanda ed al superamento del picco di produzione, che andranno a pesare sul trasporto delle merci e quindi sui prezzi al consumo.

Invece di investire sulle ristrutturazioni necessarie a consumare meno energia per ottenere gli stessi confort, come ad esempio avviene in Germania, cerchiamo affannosamente di costruire grosse centrali, che hanno l’unico scopo di far guadagnare poche persone a scapito di tutte le altre.
In questo modo saremo sempre costretti a rincorrere le falle ed a tappare i buchi di una gestione dell’energia che fa acqua da tutte le parti.

In questi giorni è stato detto da più parti che l’agricoltura biologica ha retto la crisi meglio delle altre tipologie di produzione. I Verdi propongono e sponsorizzano da anni un sistema agricolo che prediliga la filiera corta e la produzione di qualità allo stesso prezzo di quella attuale, ma con maggiori garanzie per la salute, per i lavoratori, per l’economia.

Questa sarebbe la soluzione adatta alla crisi del settore: meno importazioni dai paesi che non hanno adeguati controlli, prezzi onesti perché dettati solo dai costi di produzione e non da troppi passaggi intermedi, meno sprechi di energia per il trasporto a lunga distanza.

Se utilizzeremo tutti i nostri campi per produrre materiale da bruciare rischieremo da un lato di mettere la nostra economia locale al giogo degli incentivi incerti e temporanei, la cui sospensione causerà il fallimento immediato di queste produzioni, dall’altro perderemmo tutte quelle capacità che i nostri agricoltori hanno accumulato negli anni.

Per fare questo servono politiche coerenti a tutti i livelli istituzionali, che guardino al medio-lungo periodo con intelligenza: non possiamo più rimandare le soluzioni serie, semplici ed efficaci, altrimenti ci troveremo in una crisi ben più grave di quella attuale. Spostiamo gli investimenti sperperati sulle grandi opere più inutili in aiuti concreti al rilancio della nostra economia, ed otterremo risultati migliori di quelli che ci hanno accompagnato negli ultimi anni.

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