Giustizia

Pubblicità e piccole cose che non sono piccole

In passato sono stato criticato, per la mia attenzione sulla pubblicità abusiva. Ci sono problemi maggiori, nel Mondo, è innegabile. Ma con questa logica nessuno dovrebbe occuparsi di nulla, perché qualcosa di più importante si trova sempre.

Eppure io credo che il cambiamento si veda anche nelle piccole cose, in come ci comportiamo di fronte alla quotidianità.
Geniale, ad esempio, la scena della serie Boris nella quale la truccatrice, priva di protezioni politiche, viene licenziata. Immediatamente piangendo urla di non voler più lavorare in un Mondo dove le raccomandazioni sono più importanti della bravura. Nella scena successiva, alla consegna del bigliettino da visita di un politico non troppo affidabile, cambia ovviamente idea.

Tutto questo per dire che in tanti si lamentano, ma quando viene il momento di fare la scelta meno comoda, in molti meno accettano uno svantaggio personale a favore della propria coerenza.

Ed una piccola cosa che reputo importante e grave, perché molto visibile, è l’invasione delle pubblicità abusive dei circhi. Ogni singola volta, penso al piccolo imprenditore che paga la tassa pubblicitaria del Comune o rifiuta uno spazio fuori posto, che si trova a competere con gente che riempie senza permesso ogni angolo vuoto visibile dalla strada.

E penso a tutte le persone che dovrebbero controllare che questo non avvenga, per non mortificare chi paga e fa le cose in regola, che passano tutti i giorni per la strada e vedono quello che vedo io.

E penso a tutti gli stratagemmi utilizzati per evitare le multe che ne dovrebbero conseguire, che mortificano anche il lavoro di chi dovrebbe controllare.

E penso che il piccolo imprenditore prima o poi si stuferà di fare le cose a modo, perché tanto in fondo le cose girano in un altro verso.

E penso che questo sia un piccolo ma fondamentale passo verso un modo di concepire le regole che poi, una volta diventato la norma, porta alle discariche abusive, all’inquinamento di quello che mangiamo e respiriamo, allo sfruttamento di tutti gli esseri viventi solo perché è la strada più breve per arrivare al proprio obiettivo.

Parole e numeri sono importanti

Dopo anni di polemiche sull’indulto, ecco la soluzione: non più sconti di pena per i reati minori, ma la prescrizione dei processi anche per quelli maggiori. Con la mannaia della prescrizione, diminuirà anche l’illegalità. E’ la giustizia creativa: da un lato si tagliano i fondi che permettono di lavorare velocemente, dall’altro si accorcia la data di scadenza. Così diminuiscono i condannati e tutti sono contenti di vivere in un paese con meno illegalità.

Bisogna ammetterlo, sulle parole ci sanno fare, si nota che di mestiere hanno fatto i pubblicitari.
Il processo breve si sarebbe dovuto chiamare, visti i contenuti, prescrizione rapida.
Ma con questo make up invece è molto più accettabile.

Riescono a cambiare persino la percezione ed il nome alle iniziative altrui (vedi “sinistra radicale”, “ecologisti estremisti”, “fondamentalisti dell’ambiente”).

Dall’altra parte invece qualche lacuna: la riduzione delle tasse chiamata “cuneo fiscale” è un esempio.

Lo stesso per il cambio del clima. Da noi il climate change viene chiamato “surriscaldamento globale”. Così basta un inverno un po’ più freddo del solito per farci passare la voglia di contrastare il “riscaldamento“.

Non basta avere idee belle e/o giuste, bisogna anche saperle comunicare e farle comprendere.

Il potere del Cemento

Potete sostenere Davide Fabbri con un contributo per le spese legali effettuando un bonifico presso: Banca Popolare Emilia Romagna, ag. n. 10 di Cesena – IBAN IT 15 Q 05387 23910 000000902040 – Intestato ai Verdi di Cesena – Causale: “contributo spese legali Davide Fabbri”

e sottoscrivendo l’appello già firmato da 240 cittadini.

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