Politica

Il PD perderà anche le prossime elezioni?

Proiezioni Italicum

Va a finire che il PD non vincerà nemmeno alle prossime elezioni, nonostante il leader di Forza Italia affidato ai servizi sociali per la condanna definitiva e nonostante stia decidendo a proprio piacimento le nuove regole del gioco, di certo non per svantaggiarsi.

Se il PD non vincesse subito al primo turno, rimanendo sotto il 35%, al ballottaggio sarebbe una partita tutt’altro che scontata.

Fonte del grafico: Corriere.it

La legge di Renzi

La proposta di Legge elettorale che si sta delineando in queste ore non fa cenno sui voti di preferenza ed ha un premio di maggioranza e sbarramenti ancora peggiore del Porcellum. Di fatto elementi che peggiorano proprio i difetti di sovra-rappresentatività ed antidemocraticità che sono alla base della decisione sulla incostituzionalità del porcellum.

La governabilità non viene fornita obbligando a raccogliere consensi su un programma condiviso da almeno il 50% +1 della popolazione, ma viene forzata facendo in modo che sopra al 35% si ottengano il 55% dei seggi. Significa un guadagno di 20 punti percentuali, che sono una stortura, non un premio.

Non ha poi nulla a che vedere con la legge dei sindaci, dal momento che questa è proporzionale e permette la rappresentatività dei partiti minori, che lui vuole sopprimere definitivamente, e l’apparentamento al doppio turno, che lega il premio alla coalizione che vince al ballottaggio e non al partito maggiore.

Sparisce l’intera rappresentatività di 1/5 della popolazione votante, e se si fa il conto della popolazione che si arrende prima di andare a votare, si capisce quanta democrazia ci sottragga.

Alfano penso sarà contento: davanti all’obbligo di coalizzarsi, tornerà con Berlusconi con il suo gruppo. Di qui alle elezioni, il centrodestra potrà raccogliere i voti populisti di Forza Italia, all’opposizione (finta), ed i voti dei “responsabili” al Governo.

Avremo questa scelta: Renzi, Berlusconi e Grillo.

A questo Renzi ci sta consegnando, sperando di fare la figura del meno peggio del gruppo.
Ed anche per questo, non è meno peggio del gruppo.

Il Popolo ed i Forconi non stanno dalla stessa parte

Qualche giorno fa ho letto e condiviso quanto scritto nell’articolo di Capriccioli sui forconi: “Come se avessi accettato”. Se questa è la difesa del popolo, grazie ma fa lo stesso.
Forse nemmeno si rendono conto di essere così utili a chi dichiarano di voler osteggiare. Fanno comodo a tutti, tranne forse a quei poveracci ai quali hanno impedito di lavorare in questi giorni, anche con minacce fisiche. Come se ne avessimo bisogno.

Oggi ho guardato le foto della manifestazione di Roma. A parte il colore predominante, le scritte col font fascista, le teste rasate, la cosa si notava di più è il numero. Guardate le foto, e ditemi se ci vedete 3000 persone, come tutti i quotidiani stanno riportando per pigrizia.

Considerata la mobilitazione di 1500 unità delle forze dell’Ordine per contenerli, a riempire di teste lo sfondo, non mi pare che rappresentino l’Italia.

Non rappresentano l’Italia che ha una speranza, non rappresentano l’Italia migliore, non rappresentano l’Italia che vuole rimboccarsi le maniche.

Ma non rappresentano nemmeno l’Italia peggiore.

Non rappresentano semplicemente nessuno.

Segretari vs Presidenti

Quello che sta accadendo in questi giorni nel PD mostra a mio parere che la scelta di candidare automaticamente il segretario eletto con le primarie come possibile presidente del Consiglio sia sbagliato.

I segretari dei partiti dovrebbero svolgere il loro ruolo in autonomia dal Governo, supportandolo nelle scelte che sono in linea con i principi del Partito, ed opponendosi alle scelte che non lo sono, perché frutto di compromessi. Un modo diverso per contrattare e bilanciare meglio i risultati dell’azione politica della maggioranza.

Il segretario dovrebbe fare il segretario ed il Presidente del Consiglio dovrebbe fare il Presidente del Consiglio. Lo stesso vale anche per il ruolo del Ministro ed il Segretario dei partiti minori, ed a livello cittadino con il Sindaco e gli assessori.

Il segretario potrà ricoprire in futuro lo stesso ruolo, ma non contemporaneamente alla sua carica politica primaria all’interno del Partito. Non per evitare di assumersi la responsabilità di quello che farà il Governo, perché attraverso i suoi voti ne sostiene la fiducia, ma per avere ruoli distinti, una cosa che giova ad entrambe le parti.

Ovviamente questo può funzionare se il segretario eletto avrà una forza adeguata, cosa che non è successa a mio parere con il ruolo di traghettatore e sostenitore delle larghe intese svolto da Epifani.

L’arrocco di Alfano

Io credo che questa mossa di Berlusconi di spezzare il suo partito sia studiata a tavolino. Non credo alla bramosia delle poltrone di Ministro di Alfano e soci, poltrone che sono sì prestigiose, ma anche a scadenza.

Tutto ruota intorno a due sole possibilità: o una parte del PdL veramente crede che Berlusconi sia irrimediabilmente finito, e cerca di crearsi una alternativa al pensionamento politico, oppure il PdL intero pensa che sia più opportuno dividersi per raccogliere maggiori consensi.

Si è visto in tutte le recenti elezioni, le mire bipolaristiche dei vertici dei due maggiori partiti attuali non hanno trovato il consenso di tutti. Una parte voterà sempre per un partito alleato, ma non totalmente allineato, almeno sulla carta.

Io penso che l’ipotesi della separazione volontaria e tattica sia la più probabile, perché viene proprio da uno dei più fedeli del capo, da quell’Alfano tanto criticato proprio per essere stato scelto per il suo appiattimento nei confronti del padrone di casa.

Così mentre Alfano ed un gruppo terrà in piedi il Governo Letta, raccogliendo i consensi di chi crede nelle larghe intese per uscire dalla crisi, un altro gruppo di Falchi farà parte dell’opposizione più becera, quella che facilmente raccoglierà consensi contro le tasse, l’euro, la Merkel.

Ma chiediamoci una cosa: se andassimo alle elezioni tra un mese o due, con chi si alleerebbero Forza Italia ed Alfaniani? Con altri o tra loro, per vincere? È nella risposta a questa domanda che si racchiude tuta la strategia di questi mesi.

Una strategia che trovo semplicemente orrida, così come è oscena la benevolenza con la quale viene accolta dal PD e dal Governo.

Torna su