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L’email di libero.it ed il reply-to

La webmail di libero.it ha un problema piuttosto fastidioso, che è la mancanza del supporto al campo reply-to dell’header.

Quando mandiamo una email, e questo dallo standard rfc0822 del 1982 che descrive lo standard del servizio, possiamo indicare un indirizzo al quale desideriamo arrivino le risposte del destinatario.

Se questo è diverso dal campo “FROM” (il mittente), il programma di posta dovrebbe spedire all’indirizzo indicato nel Reply-to (Rispondi a) invece che all’indirizzo mittente.

Questo capita spesso per i servizi online che mandano email di notifica di messaggi. L’email proviene dal sito, ma la risposta dovrebbe arrivare alla persona indicata nel “Rispondi A”, per evitare che queste email vengano disperse.

Libero.it al momento non funziona così. Eppure sono passati più di 30 anni dalla descrizione dello standard delle email.

4.4.3. REPLY-TO / RESENT-REPLY-TO
This field provides a general mechanism for indicating any mailbox(es) to which responses are to be sent. Three typical uses for this feature can be distinguished. In the first case, the author(s) may not have regular machine-based mail-boxes and therefore wish(es) to indicate an alternate machine address. In the second case, an author may wish additional persons to be made aware of, or responsible for, replies. A somewhat different use may be of some help to “text message teleconferencing” groups equipped with automatic distribution services: include the address of that service in the “Reply- To” field of all messages submitted to the teleconference; then participants can “reply” to conference submissions to guarantee the correct distribution of any submission of their own.

I sistemi antipirateria di Adobe spiano i lettori di ebook

Questa notizia è molto grave. Il programma di Adobe raccoglie informazioni su chi, cosa e quando si legge un libro protetto con i suoi DRM. Un motivo in più per “amare” questi sistemi di controllo…

Digital Editions 4, l’app per e-book di Adobe, raccoglie una quantità impressionante di dati sui libri letti dai suoi utenti: il titolo del libro, l’autore, la data di acquisto, la durata della lettura, la percentuale letta, quali pagine sono state lette, l’identificativo univoco dell’utente e del dispositivo di lettura e l’indirizzo IP dell’utente.

Già così è un’invasione spettacolare della privacy dell’utente, che non si aspetta di certo di essere spiato nelle proprie abitudini di lettura. Ma c’è di più: Adobe è talmente disinvolta nel raccogliere dati su un’attività così intima e personale come la lettura che se li fa mandare via Internet in chiaro, senza alcuna protezione. Così non solo Adobe può farne l’uso che le pare, ma lo può fare anche chiunque altro si trovi lungo il percorso di trasmissione dei dati via Internet: un amministratore di rete locale, gli altri utenti della stessa rete Wi-Fi, un provider, un governo.

Fonte: Adobe, i sistemi antipirateria spiano i lettori dei libri digitali | Il Disinformatico

La legge di Renzi

La proposta di Legge elettorale che si sta delineando in queste ore non fa cenno sui voti di preferenza ed ha un premio di maggioranza e sbarramenti ancora peggiore del Porcellum. Di fatto elementi che peggiorano proprio i difetti di sovra-rappresentatività ed antidemocraticità che sono alla base della decisione sulla incostituzionalità del porcellum.

La governabilità non viene fornita obbligando a raccogliere consensi su un programma condiviso da almeno il 50% +1 della popolazione, ma viene forzata facendo in modo che sopra al 35% si ottengano il 55% dei seggi. Significa un guadagno di 20 punti percentuali, che sono una stortura, non un premio.

Non ha poi nulla a che vedere con la legge dei sindaci, dal momento che questa è proporzionale e permette la rappresentatività dei partiti minori, che lui vuole sopprimere definitivamente, e l’apparentamento al doppio turno, che lega il premio alla coalizione che vince al ballottaggio e non al partito maggiore.

Sparisce l’intera rappresentatività di 1/5 della popolazione votante, e se si fa il conto della popolazione che si arrende prima di andare a votare, si capisce quanta democrazia ci sottragga.

Alfano penso sarà contento: davanti all’obbligo di coalizzarsi, tornerà con Berlusconi con il suo gruppo. Di qui alle elezioni, il centrodestra potrà raccogliere i voti populisti di Forza Italia, all’opposizione (finta), ed i voti dei “responsabili” al Governo.

Avremo questa scelta: Renzi, Berlusconi e Grillo.

A questo Renzi ci sta consegnando, sperando di fare la figura del meno peggio del gruppo.
Ed anche per questo, non è meno peggio del gruppo.

Petizione per chiudere sostituire il programma Voyager

L’UAAR ha aperto una petizione per fare in modo che il programma Voyager venga sostituito con un programma di divulgazione scientifica. Io l’ho firmata:

Sono ormai dieci anni che Rai2 trasmette Voyager. La trasmissione non ha pressoché nulla di scientifico, e dedica anzi una premurosa attenzione a pseudoscienze e presunti misteri. Un esempio per tutti: ha promosso e cavalcato con passione la bufala “maya”.

Nel corso del tempo, nonostante le numerose critiche ricevute, i costi ragguardevoli e gli ascolti inferiori alla media della rete, la trasmissione ha continuato e continua ad andare in onda. Si è anzi allargata con pubblicazioni editoriali e spin-off, e alquanto incredibilmente ha persino ricevuto il Patrocinio del Ministero dei beni culturali.

Riteniamo che il programma in questione violi il Contratto di servizio Rai, che impone di assicurare “qualità dell’informazione” e promozione della cultura. Voyager si contraddistingue invece per un’informazione sensazionalista e per confondere, piuttosto che chiarire, le idee al telespettatore, non fornendogli ragguagli accurati e affidabili.

La Rai ha un robusto passato di servizio pubblico efficace, e grazie ai meriti acquisiti negli anni ‘60 e ‘70 gode ancora oggi di un’aura di credibilità e “verità” che, nel caso di trasmissioni come questa, rischia di provocare seri danni, anche se ovviamente non quantificabili.

Per questi motivi chiediamo che la Rai interrompa immediatamente la trasmissione Voyager, sostituendola con un programma di autentica divulgazione scientifica.


Firma la petizione

Dennis Ritchie

L’8 Ottobre scorso è morto Dennis Ritchie, senza che nessun telegiornale ne abbia parlato.

Io l’ho scoperto soltanto oggi.

Ritchie è l’autore di uno dei libri sui quali tutti gli studenti di informatica hanno studiato. E’ uno dei padri di Unix ed è famoso per l’invenzione (assieme a Brian Kernighan e Ken Thompson) del linguaggio di programmazione C.

Per molti non informatici queste parole significheranno poco, ma credetemi, sono due pilastri dell’informatica di oggi, senza i quali il nostro computer, il nostro cellulare, e tanti altri dispositivi oggi non sarebbero come sono. Il linguaggio C sta all’informatica come l’inglese sta alla lingua parlata nel Mondo, e se anche non fosse il più diffuso in assoluto (come dicono alcune statistiche) certamente è il più usato per le parti più importanti di qualsiasi sistema abbia dentro un software (dai sistemi operativi ai server che fanno girare le pagine web).

Purtroppo, come dicevo qualche giorno fa, l’importanza di questi illustri personaggi che hanno lavorato alle fondamenta dell’informatica non viene riconosciuta come dovrebbe.

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