Salute

Un morto su cinque in italia è per lo smog

Movimento Impatto Zero (MIZ): Un morto su cinque in italia è per lo smog

Notizia del 5 giugno , giornata mondiale per l’ambiente che in Italia un morto su cinque è riconducibile a cause legate all’inquinamento dell’ambiente, come afferma Roberto Bertollino direttore del programma salute per l’OMS.

«In Italia il 20% della mortalità è riconducibile a cause ambientali prevenibili», ha spiegato Bertollini ricordando che sono le aree della Pianura Padana, insieme ad alcune zone di Olanda e Belgio, ad essere tra le più soggette all’inquinamento, in particolare delle polveri sottili. «Milano e Torino – ha sottolineato – oltre a alcune zone nel Sud della Polonia, sono tra i centri in Europa caratterizzati dai più alti valori di concentrazione di Pm 2,5, ossia il particolato fine».
Particolato che entra subito in circolazione nel sangue: «Secondo le linee guida dell’Oms – ha ricordato Bertollini – il Pm 2,5 dovrebbe attestarsi sui 10 mg per metro cubo, mentre a Milano e Torino tocca regolarmente i 35/40 mg per metro cubo». Non vogliamo fare terrorismo informatico, ma solo aumentare il livello di consapevolezza della situazione sanitaria, poi chi vuole praticare la tecnica dello struzzo faccia pure.

Allargamento ZTL e piano della sosta

Traffico by PrimerozIn questi giorni si stanno presentando le proposte attuative del piano del traffico relativamente al centro storico, all’allargamento della ZTL ed al piano della sosta.
Vorrei fare alcune considerazioni su quanto appare sulla stampa e su tutto quello che non appare.

Prima di tutto vorrei partire dalle domande principali che dovremmo porci: Perché? Come?
Negli ultimi anni, ogni volta che si parlava di inceneritori e di altri impianti industriali, ed io ed altri verdi puntavamo il dito ai danni dell’inquinamento, si rispondeva che l’inquinamento maggiore proviene dal traffico. Certamente questa considerazione è vera, ma il ragionamento porta comunque a qualche inevitabile conclusione. La prima è che ogni fonte di possibili rischi per la salute deve essere ridotta, proporzionalmente al suo impatto ed alla possibilità di trovare alternative. La seconda è che tutti siamo responsabili dei rischi per la nostra salute, e quindi questa responsabilità va gestita, non esternalizzata. A fronte di un piccolo sacrificio personale distribuito su tutti si ottiene spesso un grande beneficio collettivo.

Così dobbiamo da un lato continuare a proporre le alternative agli inceneritori, che esistono e sono economiche, e dall’altro pensare anche a tutte le altre fonti a partire dal traffico.

La mancata gestione del problema del traffico è stata per Forlì un problema: oggi siamo una delle città con più auto per abitante ed una delle città con più inquinamento veicolare. Le alternative vengono sottoutilizzate perché soffocate da un unico mezzo. E’ necessario, pertanto, procedere con politiche diverse, che permettano di ridurre il traffico dei mezzi privati ad esclusione di quelli ad emissioni zero. Tante altre città, più avanti di Forlì su questi temi, hanno già fatto scelte analoghe ed ora ne apprezzano i benefici risultati.

Riducendo l’uso del mezzo privato si aumenta la fruizione della città. E’ un dato di fatto, dimostrato da mille esperienze in tutto il Mondo. Parlando del centro storico, ad esempio, abbiamo già alcuni esempi: non è un caso che le vie più frequentate da chi vuole fare una passeggiata siano Corso Garibaldi e via delle Torri. Quando si propose l’allontanamento delle auto in quelle vie ci furono aspre contestazioni. Oggi le stesse persone non tornerebbero indietro, chiaramente. Un altro esempio viene dai giorni di mercato, quando in centro c’è più gente: in quei giorni si utilizzano di più biciclette, mezzi pubblici e parcheggi lontani, perché è l’unico modo che consente a grandi quantità di persone di raggiungere contemporaneamente uno stesso punto.

Se fosse vero il contrario, cioè che aumentare le auto in centro significherebbe aumentare le entrate dei commercianti, oggi non avremmo negozi chiusi e sfitti in corso della Repubblica, corso Diaz, via G.Regnoli. Basta utilizzare un po’ di logica e di buon senso.

Finora non ho parlato di sicurezza, credo sia superfluo dire che deve essere il primo obiettivo di una amministrazione comunale.

Per ottenere un miglioramento della fruizione del centro storico vengono proposte queste iniziative:
Allargamento della ZTL: Dopo anni di immobilismo l’entrata dei Verdi nell’amministrazione comunale sta portando ad un progressivo allargamento della Zona a Traffico Limitato, che cambierà in positivo il centro di Forlì.
Piano della sosta: la gestione della sosta permette di modificare l’uso che viene fatto del mezzo privato, anche in positivo. La scelta di destinare i corsi principali ad una sosta breve, spostando la sosta lunga e parassitaria per il commercio nei parcheggi lunga sosta, va nella direzione di permettere a chi vuole entrare in centro per andare in un negozio o usufruire di un servizio pubblico di trovare immediatamente il posto nelle vicinanze.
Lavori pubblici sulla mobilità: Forlì oggi è un cantiere aperto. Le rotonde e gli interventi importanti per le piste ciclabili sono numerosi, e numerosi altri sono previsti. Penso sia superfluo anche qui dire quali benefici porteranno in termini di sicurezza e di migliore mobilità.

Un’ultima cosa: il raggio del centro di Forlì è di circa 800 metri. Questo significa che parcheggiando nel posto più lontano la propria automobile al massimo si devono compiere 800 metri per arrivare in Piazza Saffi. Quando andiamo all’ipermercato camminiamo all’interno per 2 o 3 chilometri, senza lamentarci della lontananza del parcheggio. Perché? La risposta è semplice: dentro gli iper si cammina in assoluta sicurezza, non ci si deve preoccupare delle auto che attraversano senza guardare chi passa, non si devono controllare i bambini che corrono e si divertono, ci sono belle vetrine da guardare.

Khao San Road 3 by The AlbanianOggi ricreiamo fuori dal centro storico quello che dovrebbe essere il centro storico: un bel posto dove passeggiare in sicurezza, fare acquisti ed usufruire di servizi, respirare aria libera da veleni, sedersi nei tavolini di un bar in mezzo alla piazza, con in più la luce naturale del sole.

Non mi stupisce, quindi, che ci sia qualcuno preoccupato dei cambiamenti: tutti i cambiamenti si portano dietro critiche dettate spesso dalla paura e dalla mancanza di un opportuno approfondimento di quanto sta accadendo. I quotidiani, in questo, dovrebbero fare la loro parte, mentre invece stanno diventando lo strumento di protesta dei pochi scontenti, che alzano la voce più dei molti cittadini silenziosi che aspettano che qualcosa cambi veramente.

C’è chi pensa sia opportuno rimanere nell’immobilismo e non fare nulla, continuare a vedere incidenti mortali e nuovi casi di allergie e tumori, continui danni per le tasche oltre che per la propria salute, nascondere dietro a finti progressi tecnologici la volontà di ridurre gli impatti negativi.

Io credo che la strada sia molto diversa e sono sicuro che i fatti lo dimostreranno.

Tre punti per la città

A metà mandato i Verdi di Forlì rilanciano la loro proposta politica: tre punti per una città bella, accogliente, colta, dinamica e solidale.

Salute e qualità dell’aria
La tutela della salute dei cittadini parte dall’attenzione per il miglioramento della qualità ambientale. L’innalzamento delle temperature del globo e l’emergenza climatica pongono precise responsabilità anche alle amministrazioni locali. La qualità dell’aria, in particolare, è il principale problema che oggi siamo obbligati ad affrontare: dopo vent’anni persino Blair e Bersani si sono accorti di questa priorità. Tutte le fonti di inquinamento vanno controllate in proporzione al loro contributo negativo. Ad esempio l’inceneritore dei rifiuti non è necessario perché esiste una alternativa più efficace e più conveniente nella raccolta differenziata porta a porta. Lo dimostrano anche i dati della sperimentazione di Forlimpopoli, dove si sono raggiunte percentuali ben oltre il 60% in poche settimane dall’avvio.

Mobilità e sicurezza stradale
Il traffico è la fonte principale di inquinamento e va governato e non subito. E’ necessario investire sulla mobilità collettiva: servizi innovativi a chiamata, autobus piccoli ed ecologici nel centro e per gli orari non di punta, convenzioni con i tassisti, percorsi sicuri per le scuole. I cittadini chiedono più controlli e più sicurezza sulle strade: questo si raggiunge anche utilizzando risorse tecnologiche all’avanguardia, come Sirio, che permettano una presenza più efficace e più distribuita sul territorio dei vigili urbani. L’opposizione pregiudiziale al progresso tecnologico avrebbe impedito, quarant’anni fa, la sostituzione dei vigili al centro degli incroci con i semafori.
Zone 30, aree pedonali, piste ciclabili e corsie preferenziali per il trasporto pubblico sono solo alcuni degli interventi strutturali, che tutti a gran voce richiedono, pronti per essere attuati. “Le piazze tornino ad essere piazze”, luoghi d’incontro piacevoli e sicuri da frequentare dove passeggiare e fare acquisti, a sostegno anche del piccolo commercio. Tavolini e ristoranti all’aperto sostituiscano auto e bidoni della spazzatura: così si valorizzano anche le vie commerciali di pregio.

Gestione del territorio
Il territorio a nostra disposizione è uno solo. Un uso equilibrato ed attento degli spazi è possibile e necessario per garantire che gli interessi dei singoli non scavalchino quelli della comunità. Per mantenere un sistema commerciale equilibrato non vanno introdotti aumenti nelle previsioni del programma per la grande distribuzione. L’adeguamento del PRG alle nuove norme urbanistiche sia lo strumento per introdurre avanzate disposizioni in materia di risparmio energetico, ad incentivo di una economia locale basata sull’efficienza degli edifici.

Anche su questi punti il Sindaco Nadia Masini ha raccolto la sfida importante dell’allargamento della maggioranza ed il consenso dei cittadini, con il nostro apporto. Per noi questa sfida può essere vinta, ma occorre una precisa volontà politica.

Alessandro Ronchi
Capogruppo dei Verdi nel Consiglio Comunale di Forlì

Benini Monica: Riflessioni sulla bici

Ricevo e pubblico volentieri una lettera di Monica Benini, che è appena stata investita da un’auto mentre percorreva in Biciletta la pista ciclabile di Viale Bologna.

Oggi andare in bici a Forlì è diventato un atto di coraggio e di fede.

Se non fossi stata investita in bicicletta non potrei riflettere con reale cognizione sulle osservazioni che mi girano nella mente.

I fatti :
giovedì 16 novembre, ore 18,00, pista ciclabile di sinistra di Viale Bologna; all’incrocio con Via Sapinia procedo con il verde regolare, una auto mi investe, perché venendo dalla direzione opposta, avendo a sua volta il verde e svoltando alla sua destra in via Sapinia, non ha fatto caso alla pista, non mi ha visto e io non sono riuscita ad evitarla. Volo a terra rompendo con il mio fianco lo specchietto dell’auto, picchio la testa, non perdo conoscenza; i miei primi gesti quasi inconsapevoli furono quelli di guadagnare al più presto il marciapiede per non essere oggetto di ulteriori “passaggi”. Le mie condizioni però non me lo hanno permesso, ma nemmeno giustamente le raccomandazioni della polizia stradale che era già in zona che mi diceva di rimanere stesa dov’ero per non peggiorare eventuali lesioni; arrivo dei Vigili Urbani e della ambulanza. Soccorso valido e professionale. Arrivo al Pronto Soccorso ed accertamenti . Che vado ad elencare :

gli accertamenti diagnostici al Pronto Soccorso :
monitoraggio della pressione
radiografie varie
analisi del sangue
elettrocardiogramma
TAC alla testa
Ecografia addominale
Analisi del sangue il giorno successivo

Inoltre ho usufruito del ricovero in OBI per un giorno, visita del primario, visite dei medici del pronto soccorso, uso del telefono portatile del reparto per le comunicazioni alla famiglia. Direi servizio sanitario eccellente.
Un gentile vigile urbano è venuto in serata a raccogliere la mia testimonianza sull’andamento dei fatti.

L’auto che mi ha investito :
l’auto che mi ha investito era una utilitaria, guidata da una madre di famiglia con tre figli, che riaccompagnava il più grande (circa 11 anni) a casa dopo averlo prelevato dai nonni che abitano nei pressi. Dopo l’impatto si è fermata subito, mi ha chiesto mille volte scusa, era terrorizzata più lei di me, non sapeva capacitarsi dell’accaduto. Ho dovuto rincuorarla. Mi ha dato i fazzolettini per tamponarmi la ferita e mi telefona a casa per sapere come sto. Può darsi che con la mia guarigione prenderemo un tè assieme !

probabilità che ciò accadesse :
altissima. Io mi muovo in bicicletta e percorro almeno 2 volte al giorno il percorso casa – (Romiti) – centro (lavoro e commissioni) , più in bici e a piedi le tratte casa – scuola figlio.

Statistica estemporanea:
nello stesso momento, al P.S .con me, c’era un’anziana investita in bici in Via Corelli.
Il medico che mi ha visitato dice che ogni giorno ci sono casi di investimenti di pedoni o ciclisti. La pista ciclabile peggiore è quella di Via dell’Appennino, dove sbucano le varie strade laterali, poi quella di viale Bologna.

perché uso la bici ?
Uso la bici per comodità di spostamento, per scelta consapevole, per non incrementare il traffico di autoveicoli. Uso la bici perché il territorio della città di Forlì ha una morfologia con rilievi quasi nulli e ed una estensione facilmente percorribile con la bicicletta (veicolo meccanico ad altissimo rendimento). Uso la bici perché forse anche in me gira il sangue della Romagna in bicicletta, che non desidero sia relegata ai ricordi del passato o alle manifestazioni sportive estemporanee di richiamo . Usavo la bici per mantenermi in movimento (ora non più : ad un incremento motorio il corpo ricerca ossigeno per bruciare le calorie, ed in città la sua concentrazione è sfavorevole). Usavo la bici per non inquinare, ma ora sebbene IO non inquini, tutte le auto che mi circondano sì, e respiro il loro smog. Usavo la bici come buon esempio per i miei concittadini, ora anche questo motivo è saltato : la bici che gira in città è vista solo come impiccio al traffico veicolare a motore, oggetto a volte di impazienza e prepotenza da parte delle persone che viaggiano in auto, oggetto circolante sulle strade tollerato con sufficienza anche dalle forze dell’ordine, purché non ostacoli il “vero” traffico, quello delle auto.

“genetica familiare”
Ho una madre di 72 anni in ottima salute, da molto tempo non ha più l’auto, gira in bici
Marito, gira sempre in bici, per lavoro e spostamenti vari
Figlio grande, quasi 17 anni, gira con il bus e la bici
Figlio piccolo, allevato in bici, sta cominciando ad andare a scuola da solo in bici.
Abbiamo 1 auto in 5.

Siamo realisti : la sorte mi ha mandato un “messaggio”,
l’ho ricevuto io per fortuna e non i miei figli o mia madre. Mi sta bene continuare così ? essere assolutamente insicuri viaggiando in bici a Forlì, sia per la qualità dell’aria che si respira sia per la superficiale attenzione dedicata al popolo delle bici ? una soluzione facile facile è usare l’auto anche per i piccoli spostamenti quotidiani, non metto in pericolo me stessa o i miei familiari, respiro l’aria non pessima dell’abitacolo, pretenderò che si aprano altri parcheggi in centro, pretenderò gli incentivi per comprare una auto nuova con impianti a gas (la mia, acquistata usata nel 2.000 e alla quale ho fatto subito l’impianto a metano, non è stata destinataria di nessun incentivo economico), pretenderò, se ne avessimo ancora voglia, una bici “elettrica”, che non inquina, che non fa far fatica e che gode di incentivi economici, mentre le nostre sacrosante biciclette, regolarmente comprate ed usate quotidianamente, ci serviranno per la scampagnata con gli amici una domenica ogni tanto, dopo averle ovviamente caricate sull’auto.

Non sono abituata alle soluzioni facili facili.

Facciamo un po’ di calcoli alle tasche pubbliche:
intervento dell’ambulanza del 118,
pattuglia dei vigili urbani per gli accertamenti di rito in sede e al pronto soccorso,
ricovero di 1 giorno al reparto di osservazione breve intensiva (OBI)
accertamenti diagnostici
visite e prime terapie o medicazioni.

Credo che 600 €uro siano appena realistici.

1 investimento al giorno , 300 giorni all’anno (considero che forse in estate c’è meno traffico, e la domenica la gente è più rilassata) 600 €uro per 300 = 180.000 €uro
180.000 €uro all’anno potrebbero bastare per una corretta gestione e manutenzione delle piste ciclabili e attraversamenti pedonali ? per una corretta regolamentazione del traffico veicolare urbano ?

Quanto sarebbe meglio investire una cifra simile nella PREVENZIONE INTELLIGENTE dell’infortunistica stradale cittadina, piuttosto che rimediare a danni provocati, intasare il pronto soccorso e sottrarre risorse a malattie o incidenti non prevedibili ?
Ringrazio ancora la mia buona sorte che non ho nulla di grave, ma se non fosse andata così ? me ne farei qualcosa io o i miei familiari del danaro ricevuto dall’assicurazione dell’auto investitrice ?

Alla gentile signora sindaco, chiederò fortemente che si attivi in questa direzione operando delle scelte importanti e funzionali, che salvaguardino realmente la salute dei cittadini.

Ringraziandovi della pazienza avuta, cari saluti .
Monica Benini
beninimonica@libero.it

Comunicato stampa Verdi Forlì: tre punti per la città

I Verdi di Forlì rilanciano la loro proposta politica: tre punti per una città bella, accogliente, colta, dinamica e solidale.

Salute e qualità dell’aria

La tutela della salute dei cittadini parte dall’attenzione per il miglioramento della qualità ambientale. L’innalzamento delle temperature del globo e l’emergenza climatica pongono precise responsabilità anche alle amministrazioni locali. La qualità dell’aria, in particolare, è il principale problema che oggi siamo obbligati ad affrontare: dopo vent’anni persino Blair e Bersani si sono accorti di questa priorità. Tutte le fonti di inquinamento vanno controllate in proporzione al loro contributo negativo. Ad esempio l’inceneritore dei rifiuti non è necessario perché esiste una alternativa più efficace e più conveniente nella raccolta differenziata porta a porta. Lo dimostrano anche i dati della sperimentazione di Forlimpopoli, dove si sono raggiunte percentuali ben oltre il 60% in poche settimane dall’avvio.

Mobilità e sicurezza stradale

Il traffico è la fonte principale di inquinamento e va governato e non subito. E’ necessario investire sulla mobilità collettiva: servizi innovativi a chiamata, autobus piccoli ed ecologici nel centro e per gli orari non di punta, convenzioni con i tassisti, percorsi sicuri per le scuole. I cittadini chiedono più controlli e più sicurezza sulle strade: questo si raggiunge anche utilizzando risorse tecnologiche all’avanguardia, come Sirio, che permettano una presenza più efficace e più distribuita sul territorio dei vigili urbani. L’opposizione pregiudiziale al progresso tecnologico avrebbe impedito, quarant’anni fa, la sostituzione dei vigili al centro degli incroci con i semafori.
Zone 30, aree pedonali, piste ciclabili e corsie preferenziali per il trasporto pubblico sono solo alcuni degli interventi strutturali, che tutti a gran voce richiedono, pronti per essere attuati. “Le piazze tornino ad essere piazze”, luoghi d’incontro piacevoli e sicuri da frequentare dove passeggiare e fare acquisti, a sostegno anche del piccolo commercio. Tavolini e ristoranti all’aperto sostituiscano auto e bidoni della spazzatura: così si valorizzano anche le vie commerciali di pregio.

Gestione del territorio

Il territorio a nostra disposizione è uno solo. Un uso equilibrato ed attento degli spazi è possibile e necessario per garantire che gli interessi dei singoli non scavalchino quelli della comunità. Per mantenere un sistema commerciale equilibrato non vanno introdotti aumenti nelle previsioni del programma per la grande distribuzione. L’adeguamento del PRG alle nuove norme urbanistiche sia lo strumento per introdurre avanzate disposizioni in materia di risparmio energetico, ad incentivo di una economia locale basata sull’efficienza degli edifici.

Anche su questi punti il Sindaco Nadia Masini ha raccolto la sfida importante dell’allargamento della maggioranza ed il consenso dei cittadini, con il nostro apporto. Per noi questa sfida può essere vinta, ma occorre una precisa volontà politica.

Federazione dei Verdi di Forlì

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