Governo

La Finanziaria vara il finanziamento al 100% di impianti eolici.

Dal blog di Jacopo Fo:
LA FINANZIARIA VARA IL FINANZIAMENTO AL 100% DI IMPIANTI EOLICI E A BIOMASSE.

Realizzare un impianto DOMESTICO di produzione di energia elettrica dal vento tramite micro mulini eolici, NON parliamo dei tralicci alti dieci metri e’ un’occasione economica per milioni di famiglie italiane. L’impianto si ripaga da se’ grazie a un premio per ogni kilowatt prodotto che e’ addirittura maggiore, in proporzione, di quello stabilito per i pannelli solari che producono elettricita.
Grazie a questo finanziamento del Conto Energia Eolico i cittadini che installano sul tetto o in giardino un impianto hanno energia elettrica gratis e un premio che e’ superiore al costo dell’impianto e del finanziamento bancario, per chi vuole realizzarlo senza tirar fuori un euro
Una volta tanto abbiamo il piu’ alto contributo statale al mondo per incentivare la diffusione di una fonte rinnovabile
E’ quindi e pensabile poter colmare il nostro ventennale ritardo in questo settore.

(Leggi il resto)

La Sinistra Arcobaleno

Sinistra ArcobalenoSabato e Domenica a Roma si terrà un’assemblea unitaria di Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani e Verdi, per discutere di un progetto futuro comune. Ieri sera al circolo di Bussecchio si è svolto un dibattito proprio su questo tema, e gli interventi sono stati tra i più vari. Per le mie considerazioni vorrei partire da qualche dato di fatto.

Oggi alcune istanze non trovano una adeguata risposta, nel Governo come negli enti locali. Mi riferisco non solo alla conversione ecologica dell’economia, ma anche alla richiesta forte di una informazione diversa, di un riordino del sistema televisivo, della questione dei diritti delle persone e degli animali, del rifiuto alla guerra come strumento di esportazione alla democrazia, del concetto di limite, della decrescita.

Un altro dato di fatto è che i partiti che dovrebbero farsi portatori di questo interesse sono troppo legati ad un passato che oggi, semplicemente, non è più attuale.

Per ultimo voglio ribadire quanto detto da Pecoraro Scanio, che condivido perfettamente: in tutto il Mondo c’è un partito dei Verdi e sarebbe sciocco abbandonare un simbolo che trova una diretta corrispondenza ovunque, per incanalarsi in qualcosa di diverso che non gli appartiene. L’idea di un partito unico, quindi, che mescoli ingredienti poco compatibili, non mi piace per nulla.

Sabato probabilmente verrà fatta la proposta di una confederazione, che permetterebbe di mantenere le varie identità e di avere uno strumento comune per essere incisivi. Mi piace la proposta del nome Sinistra Arcobaleno, perché finalmente questo insieme di idee assumerebbe una connotazione positiva, al contrario di quanto avvenuto fino ad oggi lasciando spazio all’immaginazione di una informazione in malafede, che ha utilizzato i termini “radicale” e “massimalista” allo scopo di attaccare un adesivo di terrore.

L’arcobaleno potrebbe rappresentare una alleanza nuova, che non includa solamente i partiti di sinistra, ma che accolga anche associazioni e movimenti, sull’esempio del patto per il clima, su un programma concreto e realizzabile.

Per essere credibili bisognerebbe infatti partire da cose concrete, senza pensare immediatamente ai massimi sistemi. Le varie componenti avrebbero filosofie e metodologie, ma anche strumenti dialettici diversi e probabilmente difficilmente conciliabili. Tanto per dirne una, il termine compagno a me non piace per nulla. Saltando le possibili considerazioni sui significati che ha assunto nella storia mondiale, la stessa etimologia del termine sta ad indicare una persona che condivide con noi lo stesso pane. Io credo al contrario che si debba pensare anche a chi non sta nella mia stessa tavola, ed al contrario occorre pensare non solo a chi il nostro pane non ce l’ha e vive magari con il solo scopo di confezionarci una borsa, ma anche a chi in futuro non potrà ottenere nemmeno una briciola se oggi spazziamo via tutte le risorse che abbiamo a disposizione.

Partirei, quindi, da cose molto più concrete. Faccio solo due esempi locali. Primo, il nuovo inceneritore a Forlì oggi non sarebbe in costruzione se si fossero opposte tutte e tre le forze della sinistra arcobaleno in Provincia. Il primo atto del presidente, appena insediato, non sarebbe stato quello di spezzare l’alleanza appena costituita in 2 parti, per scavalcare il parere contrario dell’USL.

Secondo, se tutti coloro che hanno firmato il documento sulla mobilità sostenibile il giorno dopo avesse agito in maniera coerente, minacciando insieme le dimissioni, oggi non avremmo spezzato la nostra coalizione in Comune a Forlì.

La politica non può sempre e solo essere una mediazione al minimo comune denominatore. Ogni tanto bisognerebbe anche puntare i piedi su questioni che si ritengono importanti, come a livello nazionale potrebbe essere il tema della legge elettorale, che verrà utilizzata probabilmente per forzare una democrazia solo sulla carta, o sul tema della libertà di informazione, o sui diritti.

Se questa confederazione potrà aiutare ad essere più incisivi lo deciderà solo il futuro.
Un futuro molto prossimo, a partire dal dibattito sulla riforma elettorale: c’è chi ha già dato per scontato che sarà studiata appositamente per fagocitare gli alleati scomodi, io credo che uno sforzo per incidere su questa scelta debba e possa essere ancora fatto. Non fascerei la testa prima di farmela rompere.

Nel frattempo il simbolo ed il nome in una società di loghi è un primo importante punto di partenza, che spero non assuma derive ottocentesche.

Del resto dopo ogni tempesta l’arcobaleno è portatore di speranza. Sarebbe sciocco riporla su una falce ed un martello che rappresentano sì il raccolto del campo ed il lavoro nelle fabbriche, ma anche rispettivamente l’arma dell’iconografia dell’aldilà e lo sviluppo senza limiti che sta distruggendo la vita nel nostro pianeta.

Aggiornamento: Esprimi la tua opinione votando il sondaggio che trovi nella colonna di destra!

Piano del traffico da rilanciare per la tutela della salute

Pubblico il comunicato stampa della Federazione dei Verdi sul rilancio del piano del traffico.

Piano del traffico da rilanciare per la tutela della salute
Autobus gratis a Dicembre.

Studi autorevoli – come quello certamente realizzato dalle associazioni di categoria per sondare il gradimento dei cittadini sul piano del traffico – dimostrano che ovunque si chiedano pareri ai cittadini su questi temi, si verifica che le persone “sondate” si dichiarano favorevoli all’80% circa (meno traffico, meno auto, più bus-bici-pedoni, ecc..) prima dell’attuazione dei provvedimenti; quando questi si realizzano la percentuale dei soddisfatti crolla più o meno al 20% per poi risalire, dopo alcuni mesi, nel favore della stragrande maggioranza degli intervistati.

Questa “curiosa” curva di gradimento – consolidata e confermata da analisi puntuali e anticipata dai Verdi nel corso di un incontro pubblico già nel luglio scorso – pare si stia riproducendo anche nella nostra città a tutta dimostrazione che Forlì è esattamente come le altre città e i forlivesi assolutamente attenti ai cambiamenti.

Al contrario, invece, di quello che affermano Sansavini ed Errani il piano del traffico sta pienamente centrando i suoi obiettivi, primo fra tutti la riduzione del traffico veicolare privato, precondizione per la prevenzione primaria a tutela della salute dei cittadini.

Era dagli anni settanta che non veniva fatta una proposta così anacronistica quale quella di richiamare in centro il traffico veicolare privato in una situazione di grande emergenza sanitaria, come dimostrato dalla stima dei dipartimenti di sanità pubblica delle aziende USL di circa trenta morti l’anno nella nostra città causati solo da PM10.

Loro dimenticano, probabilmente, che siamo costretti a prendere provvedimenti di limitazioni del traffico per il continuo sforamento dei limiti di legge per le polveri sottili. Se dovessimo dare attuazione a queste paradossali proposte ci troveremmo con lo schizofrenico risultato di incentivare il traffico veicolare privato il sabato e gli altri giorni nel tardo pomeriggio e bloccarlo completamente il giovedì.

Una sola cosa è condivisibile tra le proposte dei due capigruppo del Partito Democratico: occorre mettere in campo tutte le azioni necessarie per dare piena attuazione al piano del traffico votato dal Consiglio Comunale.

Se fossero coerenti col programma di governo della città, si batterebbero per proseguire su questa strada, attivare ulteriori strumenti e fare passi in avanti, sostenendo gli investimenti sul trasporto pubblico, sui quali il Sindaco ha sottoscritto impegni importanti attraverso l’accordo sindacale di pochi giorni fa.

Che questa sia la strada giusta è dimostrato anche dal notevole incremento di circa il 30% degli utenti dei mezzi pubblici.

Accettino quindi la proposta degli autobus gratis da noi già condivisa con altre forze della sinistra.

Federazione dei Verdi di Forlì-Cesena

Finanziaria: la dichiarazione di voto di Ripamonti per la Sinistra

Natale Ripamonti, senatore dei Verdi, ha fatto la dichiarazione di voto per la Finanziaria a nome di tutta la Sinistra (Verdi, PCDI, PRC e Sinistra Democratica). Ha parlato di finanziaria che farà bene al paese.
Vi allego tutta la dichiarazione di voto, ed il comunicato stampa.

UNA FINANZIARIA CHE FARA’ BENE AL PAESE. LA SINISTRA PARLA UNITA. RIPAMONTI, SPALLATA FALLITA. E’ una manovra ”di equita’, di sviluppo, di tagli significativi ai costi della politica”. Lo sottolinea nella dichiarazione di voto il senatore dei Verdi Natale Ripamonti che in Aula parla non solo a nome del suo gruppo ma anche per Pdci, Prc e Sinistra democratica. ”Dopo la Finanziaria si apre una nuova stagione politica – ha detto Ripamonti – perche’ la spallata e’ fallita”. ”La destra ha parlato di Finanziaria di spesa e invece il dato clamoroso di questa manovra – ha sottolineato ancora Ripamonti – e’ che si interviene in modo importante sui costi della politica come mai si era fatto nella storia degli ultimi anni”. Il senatore sottolinea anche che al Senato ”la manovra e’ stata ulteriormente migliorata e che questa maggioranza sta ritrovando la sua coesione interna”. Ripamonti ha poi ricordato come l’opposizione abbia piu’ volte detto che sarebbe stato meglio andare ad esercizio provvisorio. ”La destra deve dire al paese che cosa significa esercizio provvisorio: significa – ha evidenziato – non garantire la quattordicesima mensilita’ per le pensioni basse, significa che non c’e’ piu’ la detrazione dell’Ici, che non ci sono gli sconti per gli affitti, che non c’e la riduzione fiscale per le imprese, che torna la scalone Maroni per le pensioni, che non c’e’ la norma per le energie rinnovabili e che non c’e’ la riduzione dei costi della politica. Queste sono le cose che debbono essere dette al Paese. Penso invece che il Paese sia d’accordo con noi. E’ una Finanziaria giusta che fara’ bene al Paese”. leggi il testo della dichiarazione di voto;

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

dichiarazione di voto

RIPAMONTI (IU-Verdi-Com). Signor Presidente, sono onorato di svolgere la dichiarazione di voto a nome dei senatori di Insieme con l’Unione-Verdi-Comunisti italiani, di Rifondazione Comunista e della Sinistra Democratica. Credo ci saranno altri passaggi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi a dimostrazione che è avviato un percorso ed un processo importante non solo per le forze che vi partecipano, ma anche per tutto il sistema politico italiano.

È questa una buona occasione per votare una buona finanziaria. La scommessa della politica economica del Governo è di tenere insieme il risanamento, l’equità e lo sviluppo. Voglio ricordare, signor Presidente, un aspetto di cui non si parla più, di cui probabilmente anche noi ci siamo dimenticati: questa è una finanziaria nella quale non c’è una manovra correttiva, a dimostrazione che i conti pubblici sono a posto e soprattutto che è nella volontà del Governo e della maggioranza di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. (Applausi dai Gruppi IU-Verdi-Com, RC-SE e SDSE).

Vedete, la destra ha parlato di manovra di spesa: è invece una manovra di equità, indirizzata soprattutto verso i settori sociali più deboli; una manovra di sviluppo per far crescere il Paese attraverso il sostegno alle imprese e soprattutto per aumentare la capacità di spesa dei settori sociali più deboli, che poi incidono maggiormente sull’aumento dei consumi se hanno qualche soldo in più in tasca.

Ripeto, la destra ha parlato di finanziaria di spesa, invece il dato più clamoroso è che si aggrediscono in modo significativo i costi della politica. Voglio ringraziare, a nome di tutti, il senatore Villone, che ha posto con più forza, attraverso i suoi emendamenti questo tema. (Applausi dai Gruppi IU-Verdi-Com, RC-SE e SDSE). Si tratta di interventi rilevanti come mai si sono realizzati nella storia di questi anni, salvaguardando la partecipazione dal basso, cioè i costi della democrazia, e intervenendo invece in alto sui costi relativi ai parlamentari, sulla composizione del Governo, sugli stipendi altissimi dei dirigenti pubblici, sulla soppressione degli enti inutili, sul riordino degli enti intermedi tra i Comuni e le Province.

È una finanziaria popolare e indirizzata alla sostenibilità, come chiave di uno sviluppo sano, equo, sostenibile e duraturo. In prima lettura, altro dato significativo, l’abbiamo ulteriormente migliorata rispetto alla proposta iniziale, a dimostrazione – io credo – che questa maggioranza sta ritrovando la sua coesione interna, la sua unità, la consapevolezza della sfida alla quale tutti siamo chiamati.

Voglio ricordarne alcuni passaggi. Per il 2008 si prevede un intervento sul fiscal drag a favore dei lavoratori dipendenti. Le maggiori entrate, il cosiddetto tesoretto, del quale si è parlato in queste settimane, è destinato alla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori dipendenti.

Si prevede l’abolizione del ticket (10 euro) sulla diagnostica, per un costo di 834 milioni di euro. Abbiamo trovato una copertura solida, una copertura che funziona. Non capisco perché ci sia stata questa opposizione da parte della destra nei confronti di una misura simile. Non si capisce perché la destra abbia impostato una campagna contro questa iniziativa, che credo vada invece incontro ad un’esigenza del nostro Paese.

Si prevede la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione. Non è, come si è detto in queste settimane, un regalo a chi entra nella pubblica amministrazione grazie a favori politici. È un atto di giustizia nei confronti di chi, per anni, ha prestato la propria opera, garantendo il funzionamento di uffici e di servizi, assicurando competenze e professionalità.

Si prevede la riforma complessiva, voglio ricordarlo, perché è un altro aspetto importante, del sistema degli incentivi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. L’Italia si mette al pari con l’Europa. L’Italia si avvia su una strada virtuosa e sostenibile che va vista insieme all’eliminazione dei CIP 6, cioè di quegli incentivi che venivano assegnati agli inceneritori per bruciare schifezze e che venivano pagatidai cittadini, attraverso la bolletta elettrica. Uno scandalo che abbiamo cancellato e ora sono finalmente disponibili 600 milioni di euro l’anno per le fonti rinnovabili. Inoltre, c’è la possibilità di avere tariffe più basse per i consumatori.

Abbiamo poi istituito il fondo per l’uranio impoverito, per garantire il riconoscimento al personale militare e civile e gli indennizzi per coloro che si sono ammalati per il contatto con queste sostanze che provocano cancro e infermità. Il fondo è destinato anche alla bonifica dei siti contaminati, come poligoni e mezzi navali utilizzati per il trasporto di questi materiali nocivi per la salute.

Credo siano passaggi importanti, che però dobbiamo confrontare con le proposte che abbiamo sentito in queste settimane, durante l’esame della finanziaria, da parte dell’opposizione, da parte della destra. L’opposizione, bisogna dirlo chiaramente, ha detto che sarebbe stato meglio non far niente, non approvare la finanziaria e andare all’esercizio provvisorio. C’è stata un’intervista autorevole sul “Corriere della sera” dell’ex ministro Tremonti, che ha detto che per l’Italia sarebbe stato meglio andare all’esercizio provvisorio. Lasciamo perdere l’esposizione negativa che potrebbe avere il nostro Paese sui mercati internazionali se noi dovessimo compiere realmente una scelta di questo tipo, ma la destra dovrebbe dire, non soltanto a quest’Aula, ma anche al Paese, cosa significa esercizio provvisorio, cosa significa non approvare questa finanziaria.

Ebbene, significa non garantire la quattordicesima mensilità per le pensioni basse. Significa che non c’è più la detrazione dell’ICI. Significa che non ci sono più i contributi per gli affittuari. Significa che si ritorna allo scalone Maroni il 1° gennaio 2008 e si introduce la pensione a sessant’anni.

Questo significa l’esercizio provvisorio. Significa che non c’è la riduzione della pressione fiscale per le imprese. Significa che non c’è la riduzione dei costi della politica. Significa che non c’è più il fondo di garanzia per chi ha contratto un affitto e lo vede crescere per l’aumento dei tassi di interesse. Questo è ciò che occorre dire al Paese. Se si dicono queste cose al Paese, il Paese capisce la nostra politica, quella attuata da questa maggioranza e da questo Governo. (Applausi dal Gruppo IU-Verdi-Com).

Penso che il Paese sia d’accordo con noi. Questa è una finanziaria giusta che farà bene al Paese. Il nostro è un voto convinto, è uno stimolo al Governo ad andare avanti, perché abbia come riferimento il suo programma e la sua maggioranza. Il Governo non si faccia distrarre dalle maggioranze di nuovo conio o da chi ritiene di essere autosufficiente.

La verità è che dopo la finanziaria si apre una nuova stagione politica, per il centro-sinistra certamente, ma anche per il centro-destra. La spallata è fallita, la campagna acquisti dei senatori è più complicata del previsto e allora c’è stata una reazione – concedetemelo – quasi rabbiosa da parte di Forza Italia. Forza Italia, in particolare, ha drammatizzato lo scontro per tenere viva l’attenzione sulla sua raccolta di firme per votare subito. Se c’è un voto da dare subito è il voto su questa finanziaria perché questo è il nostro impegno per il Paese e il centro-destra deve ridiscutere le modalità e le strategie della sua opposizione e la sua leadership.

Questa è la nuova stagione politica che si apre. Noi siamo pronti, per questo votiamo la finanziaria e diciamo al Governo di andare avanti. (Applausi dai Gruppi IU-Verdi-Com, RC-SE, SDSE, Ulivo e Aut. Congratulazioni).

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