melamina

Crocchette alla melamina: ecco il nome della marca

Il Ministero della salute con un comunicato ha finalmente reso noto il nome della marca delle crocchette per cani alla melamina invitando i cittadini a sospenderne l’uso.

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con il comunicato n. 78 del 27 febbraio 2009, pubblicato oggi sul sito www.ministerosalute.it, ha finalmente reso nota la marca e l’azienda produttrice delle crocchette contenenti la sostanza tossica conosciuta con il nome di melamina.
Nel comunicato viene riportato testualmente: “Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, a seguito della conferma ufficiale ricevuta in data odierna, della presenza di melamina nel mangime Duck & Barley con lotto 099, e nel Mangime C1 con lotto 094, prodotti dalla ditta Diusapet Srl sita in Marzano (PV), informa i cittadini e in particolare gli allevatori di cani, eventualmente in possesso di tali mangimi nei lotti indicati, di sospenderne o evitarne, a titolo precauzionale, la somministrazione ai propri animali. Si precisa inoltre che si sta provvedendo al ritiro dei quantitativi di tali mangimi eventualmente ancora presenti sul circuito commerciale.” Andrea Zanoni presidente della LAC Lega Abolizione della caccia del Veneto ha cosi’ commentato l’iniziativa del Ministero: “Finalmente, dopo ben 10 giorni dalle nostre richieste di rendere nota la marca delle crocchette alla melamina, il ministero della Salute ha provveduto ad allertare i cittadini facendo finalmente il nome. Considerata la pericolosità che detto cibo costituiva per i nostri amici a quattro zampe resta incomprensibile il motivo per il quale le Autorità non abbiano allertato da subito i cittadini. Riteniamo pertanto questo ritardo molto grave e causa anche di possibili danni
ai cani che nel frattempo sono stati nutriti con queste crocchette. Comunque siamo soddisfatti perché il nostro impegno affinché venisse fatto il nome dell’azienda è stato premiato. Di questa vicenda avevamo interessato anche Striscia la notizia che giovedì 26 febbraio è venuta a Treviso per indagare sulla morte dei cani di una signora. Ora informeremo le circa 400 persone che in questi giorni giustamente ed insistentemente ci avevano chiesto di scovare il nome della marca delle crocchette.”

LAC Lega Abolizione Caccia – Sez. Veneto – Via Cadore, n.15/C int.1 31100
TREVISO – E-mail: lacveneto@ecorete.it, Web: www.lacveneto.it, Cell.347 9385856.

Latte cinese: sale il numero dei contaminati

Lo scandalo del latte cinese allungato e contaminato da melamina, aggiunta per superare i controlli sulle proteine contenute, continua ad espandersi. Il numero dei bambini contaminati sale a più di 50’000, e quelli attualmente ricoverati sono più di 12’000.

Il responsabile del controllo sulla qualità dell’amministrazione si è dimesso, ma ovviamente è difficile pensare che sia il solo responsabile, dal momento che di questo pericolo pare che la stessa fosse a conoscenza dalla primavera scorsa.

In tutta la vicenda la domanda che bisogna porsi è quanto in basso siamo finiti, se per aumentare le vendite mettiamo a rischio la vita della nostra fascia più debole della popolazione attraverso il primo alimento che ricevono.

La seconda domanda da porsi, a mio parere, è se davvero vogliamo continuare a prendere ad esempio per il nostro futuro sistemi economici mondiali che da un lato evidenziano le loro fondamenta d’argilla (vedi la crisi della finanza USA), e dall’altro continuano a dimostrare l’assoluta indipendenza dell’aumento continuo del PIL dal benessere delle persone.

Sono davvero USA e Cina gli obiettivi culturali ed economici da raggiungere?

Latte cinese allungato e contaminato dalla melamina: 4 bimbi morti e 6000 intossicati

Un nuovo scandalo sulla sicurezza alimentare ha investito la Cina: il bilancio attuale (si spera definitivo) conta 4 bambini morti e 6000 intossicati a causa della Melamina, un composto chimico utilizzato per la fabbricazione della plastica.
Cosa ci faceva nel latte in polvere (destinato ovviamente in prevalenza a neonati) ed in quello liquido, derivati compresi?
Serviva per coprire l’assenza proteica derivante dall’annacquamento.

Soldi, insomma.

Aggiunto allo scandalo c’è il pauroso ritardo nella diffusione di queste notizie, che le autorità conoscevano da mesi, ma che sono state ritardate per non rovinare le olimpiadi.

Soldi, insomma.

Fonte: Sole24Ore

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