Year: 2015

La continua emergenza dell’economia nel Sud

E si torna a parlare dell’economia del Sud Italia. E’ uno di quei problemi che ricorre ogni tanto nel dibattito politico, visto che negli anni non si vedono progressi positivi.

Probabilmente la soluzione che verrà provata ancora una volta sarà quella di investimenti e finanziamenti a pioggia. Progettini e progettoni ad hoc, limitati nel tempo, che andranno a sostenere imprese che sulle loro gambe non riescono a reggersi. Magari lo sblocco di qualche grande opera bloccata per gli impedimenti della tutela ambientale. Che il lavoro è sempre una buona scusa come permesso per fare le cose in maniera sbagliata.

Come sempre, una volta terminata la pioggerella, capannoni chiuderanno, le imprese si sposteranno, e nulla ne rimarrà.

Credo invece che per una volta e per un po’ di tempo, possibilmente adeguato a mettere in moto gli ingranaggi e far correre le ruote, occorrerebbe procedere in maniera completamente diversa.

Dovremmo favorire la crescita delle imprese che funzionano, la nascita di nuovi progetti con il giusto rischio imprenditoriale privato. Magari incidendo sul costo del lavoro nelle aree depresse, ad esempio, per lottare contro il lavoro nero sulla convenienza.

Certo, sarebbe più costoso e meno selettivo. Sarebbe più difficile premiare le ditte degli amici, più complicato guadagnare sulla discrezionalità delle assegnazioni di fondi. Si dovrebbe pure risparmiare sui costi di distribuzione di questi denari: ogni bando porta con sè il vantaggio dei controlli da fare, della burocrazia da finanziare.

Vuoi poi mettere il tempo impiegato dalle aziende per partecipare agli stanziamenti? Tutta esperienza sul funzionamento della macchina che sarà utile per i prossimi decenni di altri fondi a pioggia!

Ha Ragione Gilioli: il sindaco siamo noi

Il sindaco siamo noi. Il sindaco siamo noi che abbandoniamo le lavatrici vecchie accanto ai cassonetti, e se fa caldo non li apriamo nemmeno per buttarci il sacchetto della spazzatura domestica, troppa fatica.

Vi consiglio di leggerlo tutto: Il sindaco siamo noi

E’ legittimo lamentarsi, ma oltre alla protesta occorre che ognuno faccia, nel proprio lavoro e nelle proprie abitudini, la propria piccola ma fondamentale parte.

Le fotografie di Vivian Maier esposte a Nuoro – Il Post

Fino al 18 ottobre 2015 il museo MAN di Nuoro, in Sardegna, ospita la mostra Vivian Maier Street Photographer, la prima mostra in Italia dedicata ai lavori della fotografa autodidatta statunitense oggi unanimemente considerata una delle esponenti più importanti della fotografia di strada del Novecento, benché i suoi lavori siano stati ignorati per decenni e poi scoperti, valutati e apprezzati soltanto in tempi recenti, dopo la sua morte.

Fonte: Le fotografie di Vivian Maier esposte a Nuoro – Il Post

E’ ora di disattivare Flash

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Il plugin Flash è diventato ormai il veicolo principale di tutti gli attacchi informatici.

Viene continuamente aggiornato per coprire nuove falle, ma il problema è che vengono risolte solo una volta scoperte.

La recente diffusione delle tecniche in utilizzo ad Hacking Team dimostra che alcune di queste possono rimanere aperte per lunghi periodi, ed essere sfruttate per prendere possesso del PC o dispositivi mobili, carpire informazioni personali, accedere ad account privati (compresi quelli che contengono informazioni sui nostri conti correnti, per dare l’idea).

Conviene quindi disabilitare l’avvio automatico, e permetterne l’esecuzione solo quando è indispensabile.
In questo modo se vorrete aprire un video potrete continuare a farlo (consci del rischio, sulla fiducia del sito aperto), ma in tutti gli altri casi eviterete l’avvio automatico, risparmiando anche banda e velocizzando i siti. Si vede nell’immagine, cliccando l’icona potrete far partire il flash quando ne avrete bisogno. Fino al click il flash non verrà eseguito, e con questo verranno fermati potenziali danni.

Sperando di convincere i web designer ad abbandonare questa tecnologia, che con HTML5 non è più necessaria.

Attivissimo ha scritto una guida per tutti i Browser, che vi consiglio di seguire, adesso.
Fatelo subito!

PS: lo stesso vale per Silverlight, ovviamente

Roma e la manutenzione continua

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Foto di Sergio Fortini

La tragedia del bimbo caduto dalla tromba dell’ascensore della Metro A di Roma fa rabbia.
Errore umano, dicono i primi commenti, nell’assistenza fornita per uscire dall’ascensore bloccato.
Ci saranno sicuramente indagini e si scopriranno le colpe del singolo caso.

Però occorre ricordare che Roma è un cantiene continuo, nei suoi spazi pubblici. E’ una cosa che si nota ed è molto evidente a chi capiti di visitarla, per una gita o per lavoro.

Passando spesso dalla stazione Tiburtina, ad esempio, è impossibile non notare il numero di volte nelle quali una delle rampe delle scale mobili ha in pancia operai che stanno cercando di sbloccarla. Se siete curiosi, guardate il blog nonpendolare.it
Cito questo esempio perché è emblematico: questa stazione è stata costruita recentemente, quelle scale sono nuove.

Se su 30 giorni 25 si blocca, la preoccupazione è che nei giorni di funzionamento sia pure pericolosa.
E se quella scala è stata costruita, evidentemente a qualcosa serviva.

Quanti ascensori bloccati, porte che non si aprono, scale mobili che non si muovono, percorsi poco sicuri avete incontrato? A me sembra che sia una cosa frequentissima.

Non è mai capitata, in altre capitali o grandi città, una simile situazione di malfunzionamenti e manutenzioni continue.

Se l’ascensore non si fosse bloccato, non sarebbe successo. O se l’emergenza non fosse così frequente, forse l’evacuazione sarebbe stata condotta con maggiore sicurezza.

Dare la colpa a Marino è stupido, non è cosa nuova. Però prima o poi servirà uno scatto: ingegneri, operai, committenti e politica dovranno cambiare la qualità del loro lavoro, se vorremo evitare questi incidenti e le noie quotidiane di vivere una città bellissima ma con tanti bug.

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