Politica

Ripartire dalla legge elettorale

Io credo che a questo punto la cosa principale da fare sia una legge elettorale decente. E’ una precondizione per tutto il resto: la stabilità dei governi, una minima decenza dei rappresentanti che ogni giorno lavoreranno sul nostro futuro, la rappresentatività di tutte le istanze esistenti nella popolazione.

Tutte queste cose sono necessarie per costruire i mattoncini di un futuro migliore per il nostro Paese, e non è retorica. Dal degrado della rappresentanza deriva la mancanza di speranza, l’arrivismo sempre più personalistico, la mancanza di un obiettivo che accomuni persone diverse con interessi diversi e spesso contrapposti.

La politica tornerebbe ad occuparsi di politica e delle cose da fare per il Paese, e non di come arrivare a fine legislatura e come salvare la pelle dei condannati.

Sono d’accordo con Renzi quando propone una legge simile a quella dei sindaci. Ma qualcuno dovrebbe spiegargli che la legge dei sindaci, e di conseguenza quella del consiglio comunale, per i comuni con più di 15’000 abitanti è un proporzionale. Siccome contemporaneamente sparla contro il proporzionale ed a favore della legge elettorale comunale, probabilmente dietro la vaghezza delle sue parole si nasconde una malizia.

La legge elettorale  in questione è molto semplice e molto efficace, garantisce maggioranze certe ma non soffoca la rappresentatività delle liste minori.

La presenza di liste minori è una garanzia, non un problema da risolvere. Dei bravi rappresentanti sapranno produrre e proporre, pur nella difficoltà di una rappresentatività minore, alcune leggi utili al Paese, e controllare l’operato dei partiti più grandi. Un controllo interno garantirebbe, oltre alla rappresentatività di una fetta maggiore di persone, anche una maggiore legalità.

Ogni lista può concorrere ad eleggere consiglieri comunali. Al primo turno solitamente i candidati sindaci sono tanti, e le liste che raccolgono voti sufficienti a superare il minimo per eleggere un consigliere, hanno una loro rappresentanza. Se al primo turno nessuno dei candidati a sindaco non raggiunge la maggioranza dei voti, si va al ballottaggio. Le liste che prima proponevano loro candidati possono sostenere uno dei due possibili futuri sindaci, ed in caso di vittoria in questo caso ne condividono il premio di maggioranza.

Si elegge un sindaco, che nomina la sua Giunta, che però risponde sempre al consiglio comunale.

Questa legge elettorale è la migliore che abbiamo in Italia, ma non è esente da difetti. Ad esempio c’è il problema delle liste civetta, e ci sono gli assessori nominati dal Sindaco, che costituisce una Giunta che ha più poteri del Consiglio ma può essere composta totalmente da persone non elette e nemmeno candidate per quest’ultimo.

Un esempio lampante è stata quest’ultima Giunta Comunale a Forlì: fatta di gente che non ha mai chiesto il voto e mai lo chiederà, e quindi si disinteressa nel suo operato quotidiano di rispondere ad una cittadinanza che subisce le loro decisioni. Possiamo immaginare, al di là delle qualità delle singole persone, in questo caso quantomeno discutibili, che un meccanismo del genere porti a storture e cattive politiche.

In attesa di una legge di questo tipo anche per il Parlamento, che andrebbe ritarata con l’introduzione di collegi e qualche protezione dai voti di scambio, si potrebbe tornare al Mattarellum subito, per evitare di votare anche solo qualche volta con il Porcellum.

Una mezza soluzione non andrebbe bene, perché sarebbe indecente anche un Governo formato con il solo 30% delle preferenze degli elettori, cosa possibile se si riproponesse il premio di maggioranza della Camera anche al Senato, con la scusa della Stabilità.

I conti della serva in RAI

Io trovo assolutamente normale che i protagonisti di uno show che fa guadagnare alla televisione pubblica ricevano compensi adeguati. Del resto è così in tutto il Mondo, e lo è stato anche quando Grillo passava dalle parti della RAI.

Trovo che sia molto peggio quando nella tv pubblica ci finiscono gli amici degli amici, o quando vengono pagati sceneggiati che non hanno nessun valore culturale e nessun ritorno economico per l’azienda pubblica.

Brunetta ha fatto la sua scenetta per non rispondere ad una domanda scomoda sull’Alitalia.

Se l’era preparata, e s’è fatto il suo minuto di propaganda populista.

I deliri del Blog di Beppe Grillo sulla Siria

Avete qualche dubbio su quello che è accaduto in Siria nell’ultimo anno? Non abbiate dubbi, è tutto estremamente semplice e raccontato sul blog di Grillo:

Quale interesse avrebbe avuto il governo siriano ad ammazzare civili, se non guadagnarsi impopolarità? Quindi sono stati gli Stati Uniti a fornire ai tagliagole questo gas letale. Le televisioni fanno di tutto con la loro informazione assassina per confondere le idee alla gente, quando la situazione invece è estremamente semplice, e non rimane che sperare sui deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che in Terza e in Quarta Commissione di Camera e Senato possono far sentire la loro voce, anche se ben difficilmente poi sarà portata all’esterno. La situazione, torno a dire, è di estrema gravità e il presidente degli Stati Uniti Barak Obama, premio Nobel per la Pace – ridicolo! – questo nero, come ho detto altre volte, ben felice di servire l’uomo bianco, ha detto che questa è l’ora delle decisioni.

Attendiamo con speranza e trepidazione l’intervento dei deputati e senatori 5 stelle, guidati dalla luce illuminata della saggezza.

Una legge per ricordarsi i figli in auto

Io posso capire il padre che ha lasciato il figlio in auto. Non lo capisco perché non è possibile capire un dolore così grande come la perdita di un figlio per una propria responsabilità. Quindi tutto quello che dice, sotto calmanti ed antidepressivi, per me è giustificato e comprensibile.

Lo è molto meno, invece, che un Parlamentare che strumentalizza il caso e propone una legge che obblighi l’installazione di sensori che “ricordino” i famigliari lasciati in auto dopo la chiusura della vettura.

Per prima cosa, credo che la legge non debba occuparsi di tutta la nostra vita. Alcune responsabilità sono proprie dell’individuo ed una invasione di campo sarebbe in ogni modo deleteria e controproducente. Vi immaginate una norma per ogni pericolo? Bisognerebbe piuttosto concentrarsi sull’applicazione di quelle vigenti.

In secondo luogo, trovo estremamente grave che si sia citato anche il brevetto, come ad indicare anche una strada implementativa della legge.

Ad ogni modo, l’idea di far inserire il dispositivo in tutte le auto circolanti entro l’anno è talmente assurda da evidenziare la strumentalità e la volontà di non incidere sulla realtà delle cose.

Piuttosto lavoriamo seriamente sulla sicurezza nelle strade, ed installiamo qualche cosa che salvi davvero un buon numero di vite. Ma non è nemmeno necessaria una legge, volendo.

Fonte:
La proposta di legge del Pdl: «Un allarme per quando si lascia il bambino in auto»

Perché tagliare i finanziamenti ai partiti, ma non quelli alla Chiesa?

Concordo con Facci:

Se non dobbiamo più finanziare i partiti, allora, non vedo perché dovremmo finanziare la Chiesa. Chi cita gli stati dove il finanziamento pubblico non c’è, infatti, dovrebbe ricordare che altrove non c’è neppure quello alle chiese. Stiamo a polemizzare sul 2 o 5 per mille da destinare ai partiti (che in fin dei conti sono italiani, e dovrebbero rappresentarci) e poi continuiamo a tacere sull’8 per mille, che, da quando esiste, ha letteralmente riempito di soldi il Vaticano: uno stato estero.

Leggi il resto dell’articolo su “Il Post”: Io scelgo Peppone | Filippo Facci.

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