Rifiuti

La raccolta differenziata costa meno

In questi giorni, con la partenza del sistema porta a porta per la raccolta dei rifiuti in alcune zone di Forlì, si dice che la tariffa aumenterà per far fronte ai maggiori costi del sistema.

A parte la considerazione, scontata, che non sempre la cosa più economica è anche la più conveniente (a lungo termine e per la salute), questo messaggio che viene passato è FALSO.

Ne scrivevo già nel 2005, e vi invito a rileggere quelle righe.
In estrema sintesi, basta guardare quanto pagano i cittadini dei comuni che fanno il porta a porta da anni, per capire che la storia della tariffa è una bufala costruita per disincentivare l’adozione del sistema, osteggiato dal gestore del servizio (Hera).

Un secondo modo per dimostrare che questa cosa è una bufala è un ragionamento molto semplice: se fosse vera, Hera guadagnerebbe di più grazie ai maggiori costi. Ma non avrebbe molto senso osteggiarla, in questo caso, non credete?

La stessa Federambiente, che non è una associazione ambientalista ma un gruppo di aziende che fanno smaltimento rifiuti, scriveva in un suo rapporto che superando il 50% di raccolta differenziata si otteneva un risparmio con il porta a porta rispetto alla soluzione dei cassonetti + inceneritore + discarica (perché le tre cose sono legate).

In realtà il porta a porta costa di più nella raccolta, per via dei posti di lavoro in più che crea, e meno nello smaltimento nell’inceneritore ed in discarica. Si sposta la spesa negli stipendi, che producono anche ricchezza per il territorio, rispetto al mettere dentro un buco o vaporizzare nell’aria che respiriamo la spazzatura.

Quando Hera decise di realizzare l’inceneritore nuovo, da decine di milioni di euro, non pubblicizzò così tanto l’aumento di costi che ne sarebbe derivato per i cittadini. Oggi invece che facciamo girare delle persone, troviamo una rinnovata attenzione per la nostra spesa, utilizzata come minaccia.

Quello che dobbiamo fare è contrastare questa bufala, diffondere una informazione corretta e pretendere che i minori costi reali ricadano in sconti per i cittadini, mentre l’investimento sbagliato dell’inceneritore venga sostenuto dalla società privata che lo ha costruito.

La tariffa che verrà applicata dipenderà dalla nostra attenzione alle decisioni che verranno effettuate: se il costo del servizio verrà lasciato decidere a chi il servizio lo vende, potete ben immaginare come finirà la storia.

Raccolta differenziata

Chi ha a cuore il problema della raccolta differenziata sa che anni di educazione rischiano spesso di venire annullati da poche brutte storie, spesso false, che hanno lo scopo di far passare il messaggio che questo nostro impegno quotidiano sia poi vanificato a monte.

Ora, io non so cosa sia successo realmente a Bertinoro.
Però qualche anno fa denunciai lo scandalo della raccolta differenziata multimateriale, senza ricevere per la verità molta attenzione.

Metto un collegamento qui alla mia interrogazione del 2008.

Magari è la volta buona che ci accorgiamo che cambiare l’etichetta ad un bidone indifferenziato è un trucco che serve solo alla contabilità, non certo all’ambiente.
E che la raccolta differenziata multimateriale è un modo furbo per chiamare l’indifferenziata.

Detto questo, la raccolta differenziata vera esiste e funziona, esistono metodi seri e metodi poco seri: sta a noi decidere quali scegliere.

PS: la foto è mia, scattata a Forlì nella nostra zona industriale.

E’ l’ora di unirsi – di Domenico Finiguerra

E’ ORA DI UNIRSI

Oltre due anni fa, abbandonavo il mio partito con questa dichiarazione di indipendenza e cominciavo a navigare in mare aperto.

Da quel giorno si sono improvvisamente materializzate una quantità enorme di opportunità di incontro, confronto e conoscenza. La nostra esperienza, quella del Comune di Cassinetta di Lugagnano, ha iniziato a girare in rete, poi sui giornali e infine in TV (da Reportal TG1).

Negli ultimi 800 giorni della mia vita, ho avuto la fortuna di incontrare migliaia di persone e centinaia di realtà sparse in tutto il paese. Migliaia di esperienze, migliaia di zattere tutte alla ricerca di un’altra Italia e di un altro mondo possibili. Tutte accomunate dallo stesso spirito di amore nei confronti del nostro paese, dallo stesso senso di responsabilità nei confronti delle prossime generazioni, dalla stessa voglia di cambiamento. Tutte in viaggio verso la stessa meta, orientate dalla stessa bussola e guidate  sulla stessa rotta. Ma tutte destinate a restare voci isolate e inascoltate da chi detiene il comando dei grandi transatlantici della politica .

Al termine di quasi tutti i convegni, dibattiti o riunioni, in cui si erano affrontati temi quali il consumo di territorio e cementificazione del paese, i rifiuti e la dannosità degli inceneritori, l’energia nucleare o l’acqua pubblica, la gran maggioranza dei partecipanti tornava a casa con un sentimento strano nel cuore: quello di sentirsi una minoranza rabbiosa. Quello di chi sa, lo sente, di aver ragione, ma essendo una minoranza pensa di non poter mai riuscire a cambiare le cose.

Oggi è giunto il momento, per  tutti coloro che amano profondamente l’Italia, di impegnarsi in prima persona per dare una risposta al degrado politico, morale e ambientale ed ai gravi problemi economici e sociali che segnano il nostro tempo.

Oggi è giunto il momento, per tutti coloro che non vogliono rassegnarsi a restare ai margini dello scenario e credono che ci sia bisogno di passare al più presto dalle sale di convegni alle stanze della politica (quella che decide), di uscire allo scoperto e sporcarsi le mani per togliere il fango politico che ricopre il nostro paese .

Oggi è giunto il momento in cui tutte le iniziative sparse si ritrovino, si riconoscano, escano definitivamente dai rispettivi recinti e si uniscano: da chi si propone di costituire un nuovo soggetto politico Ecologista, Civico e Democratico a chi, e sono tanti, ha fatto un sogno come quello che Michele Dotti ha così magistralmente raccontato.

Oggi è giunto il momento per i cittadini che assistono passivamente e sconsolati sul divano, di alzarsi di scatto, spegnere la TV e cercare di  ridestare dal torpore mediatico anche i suoi vicini.

E’ ora di contarsi e cominciare a camminare. Per andare dove le decisioni concrete possono trasformare le bellissime idee germogliate sulle nostre zattere in tangibili realtà.

Per contaminare la vecchia politica, per far entrare nel pantano un fiume di acqua pulita che si fa strada spostando ai margini il fango.

E’ ora di unirsi. E’ ora di trasformare le migliaia di piccole minoranze, in un progetto vero e realizzabile, che sappia e voglia davvero cambiare l’Italia.

Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano

via domenico finiguerra.

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