Month: Ottobre 2003

L’economia del nobile sentiero: ripensare alla globalizzazione/1

Lo scorso fine settimana si è tenuto a Rimini un ricco appuntamento di wokshop sul tema di un economia in grado di rispondere meglio alla globalizzazione e ai suoi molteplici effetti.
Economisti, scienziati, politologi si sono confrontati su questo tema, dando luogo a dibattiti, anche accesi, molto stimolanti e coinvolgenti.

Il primo workshop della mattina del 18 ha visto un confronto all’arma bianca tra Jean Ziegler e Dominick Salvatore, il primo (autore de “La privatizzazione del mondo”) molto critico, il secondo estremamente ottimista sugli effetti benefici della globalizzazione per i paesi poveri.

Ziegler, fresco fresco dalla presentazione del Rapporto ONU sulla fame nel mondo, ha introdotto il tema spiegando dove nasce la “mondializzazione” fino a poi snocciolare una serie impressionante di dati ufficiali a dimostrazione del fallimento dell’attuale modello di sviluppo.
I 225 patrimoni privati maggiori del mondo controllavano nel 2002 1200 miliardi di dollari, ovvero l’equivalente del 43,8% della popolazione mondiale (circa 2,6 miliardi di persone).
Le 200 maggiori società globali sempre nel 2002 possedevano il 23,8% delle ricchezze del pianeta.
Ziegler ha sfatato indirettamente il falso mito che gli OGM servirebbero anche a sfamare il pianeta. Palesemente falso perché, dati ONU 2003, con l’attuale produzione alimentare si potrebbe garantire la razione minima giornaliere di 2700 Kcalorie a 12 miliardi di persone.

Salvatore, economista italiano da più di 40 anni residente negli USA, ha fatto affermazioni condivisibili nell’analisi ma non nelle soluzioni. È certamente vero che la globalizzazione è efficienza e non si può arrestare, frutto dello sviluppo delle telecomunicazioni e dei trasporti e che si sviluppi su tre livelli principali: quella dei gusti (Gillette con il Mach3 ha fatto lo stesso spot in tutto il mondo con più di un miliardo di profitti annui; Ford produce la Mondeo, uguale su tutti i mercati dove viene venduta per il 95% dei componenti), quella della produzione e quella del mercato del lavoro. Secondo Salvatore, da dati della Banca Mondiale si evincerebbe che i paesi che si sono aperti alla globalizzazione sono quelli che, rispetto agli altri, hanno più beneficiato di questo processo.

Ziegler e gli altri relatori hanno duramente contestato questi dati e il mondo in cui sono stati aggregati, smentendo questa aura buona e positivista dell’economia globalizzata come anche di chi crede che l’economia (la mano invisibile) sia governata da leggi naturali.
Ziegler, il più lucido ed appassionato dei presenti, ha raccontato al termine un paio di aneddoti a dimostrazione delle sue tesi.
Riguardo ai rapporti della famiglia Bin Laden col potere economico e politico occidentale, Ziegler racconta che Isam Bin Laden, invitato prima dell’11 settembre 2001 alla presentazione a Ginevra dei risultati del Fondo d’investimento USA Carlyle (che investe in tecnologie militari), ad aprile 2002 si vede rifiutare l’ingresso nell’Hotel dove si svolge la presentazione.
L’altro aneddoto riguarda una conversazione di Ziegler con un banchiere svizzero tra i più intelligenti e aperti. Di fronte alla richiesta di Ziegler di aprire i conti dei terroristi per bloccare i fondi dei traffici illeciti, il banchiere risponde con tutta l’innocenza del caso “non posso intervenire nei flussi di capitali” come se questo fosse una violazione di una legge naturale incontrovertibile.

Altri relatori hanno dato un prezioso contributo ma per mancanza di tempo non riporto i loro interventi. Il Centro Pio Manzu realizzerà comunque una raccolta degli atti.

Elezioni a stelle e strisce (parte prima)

Gli Stati Uniti d’America sono considerati la più grande Democrazia esistente e il Presidente USA l’uomo più potente dell’umanità.
Mi sembra giusto capire il modo in cui viene eletto dal suo popolo, ciò che segue è il risultato di ciò che ho potuto capire e un invito ad informarsi sul tema senza dare nulla per scontato, qualunque integrazione/correzione è gradita.
Negli Stati Uniti le elezioni si svolgono ogni 4 anni, come da tradizione si svolgono di martedì, precisamente quello successivo al primo lunedì di Novembre.
I principali partiti sono: Repubblicani di centro-destra, Democratici di centro-sinistra (la classificazione ha carattere indicativo).
Il giorno delle elezioni vengono eletti 538 ‘grandi elettori’ che diventeranno deputati, senatori e avranno il compito di eleggere qualche settimana dopo il Presidente. Questi ‘grandi elettori’ comunque, già prima del giorno delle elezioni, dichiarano il proprio candidato-Presidente e si impegnano pubblicamente a sostenerlo; rarissimi sono i casi di ‘tradimento’ e quindi già il giorno delle elezioni il candidato a Presidente che avrà dalla sua parte 270 ‘grandi elettori’ (la metà +1) eletti potrà festeggiare. Ne consegue che l’elezione del Presidente è in pratica diretta, formalmente indiretta.
Ecco l’elenco degli stati con il numero di grandi elettori che possono eleggere:
Alabama 9, Alaska 3,Arizona 8,Arkansas 6,California 54, Colorado 8, Connecticut 8,Delaware 3, Distretto di Columbia 3 (questo si può definire uno stato aggiunto artificialmente), Florida 25, Georgia 13, Hawaii 4, Idaho 4, Illinois 22, Indiana 12, Iowa 7, Kansas 6, Kentucky 8, Louisiana 9, Maine 4, Massachussets 12, Maryland 10, Minnesota 10, Michigan 18, Mississippi 7, Missouri 11, Montana 3, Nebraska 5, Nevada 4, New Hampshire 4, New Jersey 15, New Mexico 5, New York 33, North Carolina 14, North Dakota 3, Ohio 21, Oklahoma 8, Oregon 7 Pennsylvania 23, Rhode Island 4, South Carolina 8, South Dakota 3, Tennessee 11, Texas 32, Utah 5, Vermont 3, Virginia 13, Washington 11, Wisconsin 11, West Virginia 5 Wyoming 3.
Con questa ripartizione fin dall’inizio della Democrazia non si era cercato solo un equilibrio geografico ma anche di favorire gli Stati del Sud per mantenere l’istituzione dello schiavismo (i primi Presidenti erano quasi tutti proprietari di schiavi in Virginia).
Anche oggi il rapporto popolazione di stato/grandi elettori può avere un divario notevole tra i diversi Stati, un grande elettore corrisponde a circa 600.000 residenti in Florida o California ma a solo 200.000 nel Vermont o nel North Dakota ancora meno nel Wyoming; ne consegue che il peso dei voti da uno Stato all’altro può risultare diverso.
Nei singoli Stati il candidato-Presidente che vince, anche di un solo voto di scarto, si prende TUTTI i grandi elettori assegnati a quello stato, questo porta al rischio di avere la maggioranza dei voti popolari ma perdere la maggioranza dei grandi elettori e quindi le elezioni.
Le elezioni sono estremamente dispendiose a causa della campagna elettorale che si deve per forza svolgere in giro per tutti gli Stati, l’appoggio dei media è fondamentale.
Occorrono enormi quantità di denaro, i candidati-Presidente sono finanziati per la maggior parte dalle grandi imprese, solo l’1% della popolazione versa somme elettorali, tutto questo è lecito e documentato. Spesso le industrie elargiscono in maniera più o meno uguale somme stratosferiche sia ai Repubblicani che ai Democratici, se lo fanno è per avvalersi della futura politica del Governo. Ogni anno i finanziamenti raccolti aumentano in maniera esponenziale, il Presidente in carica per la campagna 2004 si avvia a battere tutti i record di raccolta di fondi; per ricercare i singoli finanziatori suddivisi anche per ‘ramo’: whitehouseforsale.
Questo meccanismo lascia poco spazio a formazioni politiche nuove o candidati alternativi, a tutto vantaggio di una stabilità di governo indiscutibile, le politiche non certo radicalmente diverse dei due partiti principali favoriscono un alternanza di governo nel segno della continuità e della tranquillità dei mercati.
Gli USA sono una federazione di stati, questi possono legiferare sulla materia elettorale in modo autonomo gli uni dagli altri. Ogni stato ha il suo particolare modo di votare e di chiamare i cittadini alle urne, per favorire il decentramento, anche le Contee possono variare le regole, in pratica ci sono più di 3.000 modi diversi di votare.
Le schede elettorali possono essere diverse da stato a stato; ci sono schede pre-forate sulle quali l’elettore elimina il coriandolo con un punteruolo, quando il pezzettino di carta rimane attaccato da un lato può causare problemi alle macchine conta-voti. Un altro tipo di scheda si chiama a farfalla, fogli divisi in due con i nomi dei candidati da entrambe le parti, in mezzo una striscia con dei fori da bucare; il possibile sfasamento tra il nome e buco è stato causa di molti errori. Dan Bricklin (geniale creatore di Visicalc, progenitore di tutti i fogli elettronici) analizza questo problema sul suo sito.
Si può anche votare azionando le leve di una macchina, il 7% della popolazione ha a disposizione il voto elettronico.
In certi Stati si può votare per posta, in altri non viene richiesto un documento di riconoscimento.
Durante le elezioni non si deve esprimere un voto solo per il Presidente ma anche per decine di altre cariche che riguardano il proprio Stato o la propria contea. Questo da un lato è espressione di democrazia diretta dall’altro si mette l’elettore di fronte a una prova titanica, occorrerebbe una conoscenza approfondita della legislazione o dei singoli candidati e questo si trasforma in una semplice ratifica piuttosto che una scelta ragionata.
La percentuale di votanti negli USA raggiunge a malapena il 50%.
Le elezioni non si possono giudicare semplicemente dal meccanismo di voto:
prima delle presidenziali del 2000 lo stato della Florida ha commissionato alla Database Technologies un lavoro di grossa responsabilità: controllare tutti gli elettori dello Stato ed epurare dalle liste gli ex criminali, esattamente come dice la legge di questo Stato. Per un tragico errore sono stati cancellati anche migliaia di cittadini assolutamente incensurati ma che avevano generalità simili a quelli di ex criminali. Furono esclusi anche alcuni con stessa data di nascita in pratica (l’ufficio elettorale spiegò che bastava un 80% di corrispondenza tra i dati un qualunque elettore con quelli dei criminali per includerlo nella lista dei non aventi diritto). Tra i tanti fu cancellata dalle liste anche Linda Howell sovrintendente alle elezioni della contea Madison in Florida. Furono epurati 90.000 elettori, solo la minima parte era effettivamente giusto cancellare; la maggior parte erano neri (il documento di identificazione razziale è richiesto dalle leggi della Florida), la Database Technologies fu pagata milioni di dollari per fare lo stesso lavoro svolto per 5.700$ da altra ditta alle precedenti elezioni.
Il governatore della Florida era Jeb Bush, fratello di uno dei 2 candidati a Presidente.
537 sono i voti di scarto ufficiali tra i due contendenti in Florida.
La nuova legge ‘Help America Vote’ (HAVA) richiede di replicare ad ogni stato il sistema di archivi computerizzati della Florida prima delle elezioni del 2004.
Questo e altro riguardo le elezioni 2000 lo ha rivelato per prima la BBC con un’inchiesta di Greg Palast, oppure il Guardian , ma consiglio di leggere l’esauriente e divertente ‘Stupid White Men’ del regista Michael Moore, Premio Oscar 2003 per il bellissimo documentario ‘Bowling a Columbine’.
Per una ricerca in rete di siti informativi sull’attuale Presidente Statunitense suggerirei una ricerca con le parole chiave Bush + Goran Perrson (Primo Ministro Svedese).

Commemorare le vittime di San Giuliano, aumentando i rischi che si ripeta la tragedia

Ad un anno esatto dalla tragedia che colpì la scuola di San Giuliano, provocando una strage di bambini per il crollo di una scuola, credo sia necessario riflettere su cosa porta a queste disgrazie.

Il primo modo di evitare che crolli come questo, ingiustificati, accadano di nuovo è investire sulla sicurezza dell’edilizia.
A volte non è possibile fare nulla, le catastrofi spesso sono talmente importanti che nessun intervento preventivo avrebbe potuto evitarle.
In quella occasione, invece, si trattò chiaramente di un problema della struttura della scuola, visto che gli edifici che la circondavano non hanno avuto che piccoli danni, incomparabili con il crollo dell’edificio che causò quelle morti.

Allora bisogna chiederci se la mancanza di stabilità dell’edificio fu causata da un mancato finanziamento da parte dello Stato (colpa dello Stato), da un mancato finanziamento da parte del Comune che ha ignorato il problema (colpa del Comune), o della incompetenza dei tecnici che avevano valutato stabile un edificio che non lo era (colpe dei tecnici).

Qualcuno è responsabile.

A scapito di qualsiasi dubbio che possa venirci su di chi sia la colpa, di chi sia l’ignoto colpevole, la finanziaria del 2004 prevede un dimezzamento dei fondi per l’edilizia scolastica.

Se la colpa era dello Stato, per una conseguenza logica, il rischio che tragedie come questa si ripetano sarà più che doppio dell’anno scorso, perché meno della metà delle ristrutturazioni verrà effettuata, se è vero che le stesse hanno un costo maggiore a causa dell’inflazione.

In questi giorni sarà interessante sentire i discorsi di commemorazione dei nostri politici, che promisero tanto l’indomani del crollo, e stanno facendo l’esatto contrario proprio nello stesso istante nel quale tutti piangono commossi la perdita di una intera classe di bambini e la loro maestra.

Luca Jacurto – 6 anni
Morena Morelli – 6 anni
Valentina Picanza – 6 anni
Raffaele Picanza – 6 anni
Paolo Romano Jacurto – 6 anni
Antonella Borrelli – 6 anni
Maria Colantuono – 6 anni
Michela Buonaugurio – 6 anni
Valentina Ianiri – 6 anni
Martina Vassalli – 7 anni
Giovanna Ritucci – 7 anni
Maria Di Renzo – 7 anni
Luigi Petacciato – 7 anni
Maria Celeste Picanza – 8 anni
Sergio Di Cera – 8 anni
Antonio Astore – 8 anni
Antonio Di Renzo – 8 anni
Luigi Occhionero – 8 anni
Gianni Nardelli – 9 anni
Gianmaria Riggio – 9 anni
Luca Riggio – 9 anni
Melissa D”Elisio – 9 anni
Lorenzo Francari – 10 anni
Giovanna Nardelli – 10 anni
Costanza Ferrecchia – 10 anni
Domenico La Fratta – 10 anni
Carmela Ciniglio – 47 anni insegnante

31 Ottobre 2002

Ecomondo: lo sviluppo sostenibile alla fiera di Rimini

Oggi sono stato ad Ecomondo. Ho incrociato anche Licia Colò
Interessante vedere come tutte le grosse aziende, anche quelle meno attente all’ambiente, avessero un loro stand per mostrare al pubblico quanto fossero sensibili ai problemi di uno sviluppo sostenibile.
Immagine, soprattutto.
Ma anche idee, principalmente portate da aziende che fanno questo per campare.
Idee non sempre nuove, ma che non sono ancora diventate standard di vita quotidiana, come invece ci si aspetterebbe per moltissime motivazioni.
Come i collettori solari per riscaldare l’acqua di casa, che garantiscono il riscaldamento gratuito per 7/8 mesi l’anno, ad una spesa di installazione di circa 1500-2000 euro (ammortizzabili in 3-4 anni). Basterebbe pagarli a rate, per guadagnarci senza investire un centesimo.

La fiera è ben fatta, il progetto pare riuscito anche per quanto riguarda la presenza di pubblico e di aziende, speriamo si ripeta anche l’anno prossimo.
Per ulteriori informazioni, il sito di Ecomondo (domani è l’ultimo giorno).

Nowar.tw: Sciopero Generale del 24 ottobre 2003 a Bologna

È disponibile sul sito www.nowar.tv la ripresa televisiva dello Sciopero
Generale del 24 ottobre 2003 a Bologna

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C’è l’intervento completo di Guglielmo Epifani, Segretario generale CGIL. Per vedere il filmato
clicca qui

“Con noi oggi sciopera tutto il paese, anche le organizzazioni di destra – dichiara da Bologna il segretario della Cgil Guglielmo Epifani – Noi non abbiamo i mezzi di comunicazione e la forza comunicativa del governo, ma i sondaggi dimostrano che la maggioranza dei cittadini italiani e la maggioranza dei giovani è contro questa riforma. Se il governo non cambia strada e non riconosce la ragionevolezza dei nostri argomenti, a noi spetta il dovere di continuare la nostra mobilitazione”. Un disegno previdenziale che è “una controriforma” per il numero uno di Cgil, “sbagliata nei meccanismi, non giustificata nell’andamento dei conti”, voluta dal governo per legittimare davanti a Bruxelles “una politica fatta di condoni, di una tantum e non di misure strutturali andando a colpire i lavoratori”.
“Il presidente del Consiglio a reti unificate ha detto che c’è bisogno in Italia della riforma, ma avrebbe dovuto ricordare la verità – incalza dal palco di Piazza Maggiore Epifani – In 10 anni sono state fatte tre riforme importanti della previdenza, per dare equità abbiamo abolito le baby pensioni, abbiamo avvicinato i trattamenti dei dipendenti pubblici a quelli privati. Che bisogno c’era di questa controriforma. La legge Dini è una buona riforma, perché fare un’altra legge?”.
“Perché il governo ha deciso da solo e poi dice che vuole il dialogo? – si chiede il leader sindacalista – se il governo vuole il dialogo ritiri un provvedimento che ha preso da solo oppure vada avanti senza il sindacato e non provi a dividerlo”.

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