Year: 2007

Sulle Bici contromano – Una considerazione e due sondaggi

Il tema delle biciclette contromano è di estremo interesse sia per l’attualità del dibattito aperto con forza dal quotidiano La Voce di Romagna, sia per la valenza strategica e virtuosa della ciclabilità nelle politiche di mobilità sostenibile che, infine, per il perseguimento del primario obiettivo della sicurezza stradale e prevenzione dell’incidentalità.

Nelle città più moderne e ben organizzate la mobilità “dolce” (biciclette e pedoni) è privilegiata rispetto alle altre modalità di spostamento individuale (auto, “motorini”, ecc..) nonchè agevolata da interventi infrastrutturali che, oltretutto, richiedono risorse modeste: pochi costi e grandi risultati per la collettività di riferimento.

Mobilità dolce e traffico lento.

Un vero e proprio programma di azioni, investimenti, interventi nel tessuto urbano che già di per sé producono riqualificazione delle vie e degli spazi stradali oggi prevalentemente destinati a fungere da immensi garage a cielo aperto.

Particolarmente idonee le città medio-piccole (o medio-grandi?) come Forlì che, per le sue dimensioni, ci offre una formidabile occasione di successo con le politiche di mobilità sostenibile.

Ma Forlì è in Italia e il nostro Paese, in questo settore, è lontanissimo dall’Europa, purtroppo.

Il nostro Codice della Strada (pur “nuovo”) e, in particolare, il Regolamento applicativo sono molto rigidi sul divieto di circolazione delle biciclette contromanto (le biciclette sono considerate “veicoli” a tutti gli effetti) mentre in Germania – ad esempio – si prevedono diverse soluzioni: pannello integrativo “escluso biciclette” sui cartelli di senso unico e di divieto di accesso; strade a senso unico “improprie” in cui le biciclette contromano dispongono di una corsia protetta o addirittura separata; strade riservate alle bici in cui è ammessa la circolazione delle auto in un solo senso di marcia..

Anni luce di distanza che, fortunatamente, alcune città (anche nella nostra Regione) stanno cominciando a recuperare affrontando il problema con un approccio e una visione “europee” nonostante gli ostacoli da superare siano molti e non solo di carattere normativo.

“E’ una sfida non facile da vincere, che richiede politiche complesse e strategie di uso dello spazio urbano tutt’altro che scontate” per dirlo con le efficaci parole di Maria Rosa Vittadini, docente di Tecniche di analisi urbane e territoriali presso la Facoltà di Architettura di Venezia.

“Ne fanno parte la percorribilità pedonale mediante una rete capillare di itinerari di elevata qualità, magari alberati, la continuità e la sicurezza dei percorsi ciclabili e la loro connessione diretta con i poli attrattori delle scena urbana, gli interventi di moderazione del traffico in grado di favorire la convivenza di pedoni, biciclette e automobili, la connessione pedonale ai servizi e alle reti del trasporto pubblico.
Le reti per il traffico lento e la valorizzazione del ruolo del trasporto pubblico sono aspetti diversi di una medesima politica la qualità dello spazio urbano che nelle città di piccola e media dimensione possono trovare un ambito di applicazione particolarmente efficace e ricco”.

Forlì può ben raccogliere questa “sfida” e vincerla se il dibattito sulla mobilità cittadina si sposta dal “non fare” al FARE.

Continuiamo da C.so Garibaldi? Cominciamo a discutere per trasformare lo spazio ora dedicato alla sosta in spazio recuperato agli spostamenti sicuri dei cittadini in bicicletta? Vediamo se può diventare una strada riservata alle biciclette in cui è ammessa la circolazione delle auto in un solo senso di marcia??

Mettiamo sul tavolo del confronto altre proposte…

Forlì, 13 ottobre ’07 Sandra Morelli

Ed ora a voi la parola, cosa ne pensate?
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Centrale a Biomasse Forlimpopoli – un esempio di democrazia

Il Sindaco di Forlimpopoli (DS, futuro partito democratico) non vuole che a Forlimpopoli a ridosso del centro si costruisca una centrale a biomasse da 22 megawatt.
Il Ministro De Castro, Margherita (futuro partito democratico), sembra abbia ribattuto con un ultimatum: o approvate la centrale o la approvo io. Gli altri Sindaci del comprensorio non sono stati invitati, o lo sono stati in ritardo (diversa la versione dell’assessore all’Ambiente di Forlì rispetto a quella dell’ultimo articolo su RomagnaOggi.it).
Un esempio di democrazia.

Leggi l’articolo su RomagnaOggi.it:
FORLIMPOPOLI – Sfir, il ministero accelera sulla centrale a biomasse

La Crisi della Diga di Ridracoli

E’ indispensabile ridurre i consumi o sarà davvero emergenza.
Siccità, Ridracoli in crisi: non si escludono sospensioni dell’acqua

A mio parere le ordinanze potevano e dovevano scattare già da tempo, assieme ai controlli. Non si può sprecare acqua tutto l’anno e ridursi a ridosso della fine delle scorte a proporre soluzioni tampone. Speriamo, come al solito, in piogge abbondanti.
E’ la dimostrazione che senza un uso intelligente delle risorse, senza tappare i buchi e gli abusi, non importa quanto sia grande la disponibilità iniziale, prima o poi si finisce per terminarle. Impareremo a pensare ai limiti delle risorse?

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