Energia

Il solare costa meno del nucleare

Oggi negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un articolo pubblicato il 26 luglio sul New York Times, che riprende uno studio di John Blackburn, docente di economia della Duke University. Se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente, afferma Blackburn. «Il solare fotovoltaico ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare», spiega Blackburn, nel suo articolo Solar and Nuclear Costs – The Historic Crossover, pubblicato sul sito dell’ateneo. «Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora» 12,3 centesimi di euro/kWh. Senza contare che il nucleare necessita di pesanti investimenti pubblici e il trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori di energia e dei cittadini che pagano le tasse.

via Il solare costa meno del nucleare – Corriere della Sera.

Demagogia cartacea

La recente e sterile polemica sul fronte della presunta fornitura di iPad ai parlamentari europei mi riporta alla mente un calcolo che feci, nel 2004, appena diventato consigliere comunale.

Dovete sapere che i consiglieri comunali ricevono tanto di quel materiale cartaceo da far impallidire di paura una foresta: tutte le delibere, le bozze, i documenti a corredo, le convocazioni, etc.

E’ chiaro e giustificato il motivo: senza i documenti ricevuti sia in forma preliminare per le commissioni prima del Consiglio sia nella convocazione dello stesso le riunioni non avrebbero nemmeno senso.

Tra l’altro non tutto viene inviato: le mappe dei piani urbanistici, ad esempio, sono a disposizione ma non vengono copiate per i consiglieri.

Feci, quindi, un rapido calcolo di quanto spendeva l’amministrazione per tagliare alberi necessari a questo processo democratico: una enormità. Alla quale andava aggiunta anche la spesa per la consegna a domicilio, ovviamente.

E proposi, quindi, di investire nella dotazione di portatili per i consiglieri sprovvisti del mezzo, a patto che rifiutassero la versione cartacea.

Avrebbe permesso un risparmio di decine di migliaia di euro, nella durata del mandato, e qualche cosa in più in termini di funzionalità: ad esempio i consiglieri avrebbero potuto inoltrare la documentazione completa ai loro esperti, pubblicarla in anticipo per farla conoscere ai cittadini.

Tutto questo, forse proprio per quest’ultimo motivo, non fu possibile, perché di fatto la fruizione delle versioni elettroniche era impedita o resa particolarmente macchinosa dalla tecnologia utilizzata.

Fino all’ultimo anno, ad esempio, le 40 delibere di cui era composto un consiglio comunale erano da scaricare singolarmente. Il pdf unico, spedito via posta elettronica, è stata una concessione dell’ultimo momento permessa grazie alla buona volontà  dei dipendenti comunali.

Questo per dire che se ci fermiamo al primo step, che consiste nella dotazione di un iPad o di un portatile alla persona che svolge il ruolo politico, perdiamo un grosso pezzo del puzzle.

Se questo rappresenta solo un regalo o un benefit destinato a rimanere sotto il tavolo a far  spessore, allora non è cosa buona.

Ma se servisse a portare avanti il processo di digitalizzazione e dematerializzazione dei documenti amministrativi e politici, allora tutti ne guadagneremmo un po’: in trasparenza, in CO2, in alberi non tagliati, in spesa corrente evitata, in energia  non consumata.

Quindi, invece di essere invidiosi, potremmo semplicemente accettare che un progetto di questo tipo potrebbe esserci utile, ed indirizzare meglio la nostra arrabbiatura verso le tonnellate di carta che sprechiamo ogni anno.

DAL PETROLIO AL SOLE

Mercoledì 26 maggio – ore 20.30. Presso la sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, Lugo – Corso Matteotti, 56

Il petrolio sta per finire: quanto ne resta?
Esaurito il petrolio, cosa accadrà?
Che significato ha la curva di consumo del petrolio (Picco di Hubbert)?
Quali sono gli impatti del consumo di combustibili fossili sull’ambiente?
Che alternative abbiamo?
L’energia solare potrà mai sostituire quella prodotta oggi dai combustibili fossili?
E le biomasse, sono realmente sostenibili?
L’Italia su quali energie vede il proprio futuro?
Ne parliamo con il

Prof. UGO BARDI

Docente del Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze e Presidente dell’ASPO Italia. L’ASPO, www.aspoitalia.it, è un’associazione internazionale composta principalmente da scienziati che studiano il consumo dei combustibili fossili (Teoria di Hubbert) e le possibili alternative.

www.verdilugo.it

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