Politica

Il pagerank favorisce il peggio del web #2

A dimostrazione di quello che dicevo qualche tempo fa dopo i fatti di questi giorni Mastella si trova ad essere il primo personaggio politico nella speciale classifica di Blog Babel.

A proposito del personaggio, pochi giorni fa disse la famosa frase “tra il potere e la famiglia scelgo la famiglia”. Oggi era a S.Pietro a fare campagna elettorale.

PS: Quando segnalate una pagina che non volete promuovere, ma solo far leggere, inserite un link nofollow, oppure evitate il link.

In Risposta a Luciano Ruscelli: La collaborazione si trova su proposte concrete

Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista ricorda in una nota inviata alla stampa alcune delle priorità del programma elettorale, presentato dalla maggioranza che oggi non è più quella che lo ha scritto.
Riduzione del traffico, raccolta differenziata porta a porta, politiche ambientali.
Prima dell’uscita dalla maggioranza I Verdi, Rifondazione e Sinistra Democratica hanno firmato un documento che presentava alcuni contributi per il bilancio comunale che andremo a discutere a fine Gennaio.
In quel documento veniva riportato l’impegno che queste forze politiche si assumevano per la città di Forlì: nel bilancio andava inserito un sostegno alle politiche sulla mobilità sostenibile, sulla raccolta differenziata e su altre questioni importanti.
Oggi, con i Verdi fuori dalla Giunta, vengono presentati un bilancio ed un piano degli investimenti che non prevedono nessuno di questi
impegni
. Per citarne un paio i piani particolareggiati sono spariti dal piano degli investimenti e la raccolta differenziata non trova
nessuno spazio
, a riprova della sensibilità della maggioranza su questi temi.

Ruscelli offre la sua disponibilità a collaborare con chi vuole affrontare questi problemi seriamente, indipendentemente dalla
collocazione istituzionale del suo partito.

Prenda atto che le politiche dell’amministrazione, con il partito democratico autosufficiente, sono indipendenti dalla sua collocazione istituzionale e ne tragga le giuste conseguenze, evitando una sua presenza invisibile ed ininfluente.

Solo così troverà la collaborazione delle persone che vogliono collaborare affrontando i problemi seriamente e non solo su vuote dichiarazioni d’intento.

Perché la proposta di legge elettorale è un furto

Le legge elettorale è forse la questione più importante di tutte. Una cattiva legge porta a cattivi rappresentanti che faranno scelte sbagliate su tutti i nostri problemi. Un po’ come l’informazione, è alla base della democrazia reale di un paese.

Il sistema che è stato proposto in questi giorni è un tentativo non velato di far diventare l’Italia un sistema bipartitico, alla americana. Il riferimento del PD al partito democratico USA acquista sempre più significati. Vi spiego perché.

Se ho 100 posti e faccio un proporzionale con sbarramento al 5%, chi ha il 5% ha 5 posti, chi ha il 10% ha 10 posti e gli scarti di chi rimane fuori dallo sbarramento vengono ridistribuiti sempre in proporzione, oppure a partire da chi ha “più resto”.

Questo sistema è il proporzionale.

I Comuni hanno, in aggiunta, l’indicazione del Sindaco (e quindi la sua elezione diretta), delle liste (in maniera proporzionale), le preferenze all’interno delle liste, il premio di maggioranza e nei comuni più grandi il ballottaggio.

Questo sistema a mio parere è perfetto: tutti i partiti hanno tanti rappresentanti quanti sono i voti che prendono, il Sindaco ha una maggioranza stabile grazie al premio di maggioranza, i cittadini sono rappresentanti dalle liste che hanno votato con la stessa percentuale dei voti che queste hanno ottenuto (quindi più voti più conti, come è normale che sia).

Non ci sono collegi.

Tutte le altre complicazioni della legge servono per premiare qualcuno a scapito della scelta degli elettori. Una legge elettorale complicata serve a non far comprendere cosa si vota, ed a spostare in maniera forzata voti allontanandoli dalla scelta dei cittadini.

Torniamo all’esempio dei 100 posti da assegnare. Se si inseriscono 20 collegi, si alza lo sbarramento in maniera implicita, rubando voti da una lista per darli a chi ha la lista con più voti. Funziona a calamita, e le calamite oggi sono il PD da un lato e FI dall’altro.
Se un collegio elegge 5 persone, ognuno in media deve avere il 100%/(5+1) dei voti in media.
Ciò significa che per eleggere un candidato dovrò avere il 17% dei voti, più o meno. Non si tratta, quindi di uno sbarramento leggero, ma di un sistema scientifico per rubare voti.
Meno collegi si fanno più basso è lo sbarramento, quindi l’aumento dei collegi è matematicamente a favore dei partiti più grossi.

Voglio ricordare che l’affluenza alle urne, e quindi la qualità della democrazia, nei sistemi bipartitici è tra i più bassi in assoluto: si sceglie sempre il meno peggio tra due grandi poli che in pratica hanno differenze minime, perché si rubano tra loro voti al centro.

Oggi, quindi, se fossimo furbi andremmo in piazza a protestare per il tentativo di rubarci i voti.

La carta degli intenti della Sinistra Arcobaleno

Questo è il documento che la Sinistra Arcobaleno ha redatto nell’assemblea che si è conclusa Domenica scorsa.

Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civilità; valore del lavoro e del sapere; centralità dell’ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali maschilisti.

Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo.

L’Italia moderna, nata dalla Castituzione repubblicana, democratica e antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.

Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraveso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ad autonoma, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della
società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centorsinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai
grupi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali.
Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.

Mettere in valore l’ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminaizone
verso le donne. Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un’economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere
ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell’informaizone, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove
scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell’epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l’umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e
controllo degli armamenti. L’Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irachena, è la carta vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c’è bisogno di un’Europa più
forte ed autonoma.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul
rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l’omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali ed istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti.

La sinsitra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione dall’opposizione. I temi all’ordine del giorno sembrano “autorità, governabilità, decisione”, non si vede che quelli veri sono l’autorevolezza e la legittimazione, una nuova
capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l’autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.

La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l’antico trasformismo. Se c’è declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell’ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla pèerdita della capacità di
indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, ‘ndrangheta, camorra; dall’oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.

Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli eoclogisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinsitra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivametne alla costruzione el nuovo soggetto federativo. In una discussione
aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.

Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situaizone italiana e influenzare la politica europea.

Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti

Roma, 8/9 dicembre 2007

La sinistra arcobaleno è ignorata dai media

Abbiamo visto come il partito democratico prima, ed il popolo delle Libertà poi abbiano tenuto banco nelle televisioni e nella carta stampata per giorni, anche solo grazie alle esternazioni e le successive smentite dei relativi leader.
La notizia della nascita di una federazione arcobaleno non è apparsa quasi per nulla.
A pensar male si fa peccato, ma ogni tanto ci si azzecca.

Torna su