VIA

Cancellarsi da “Diritto all’ambiente”

Nonostante io non abbia mai chiesto l’iscrizione alla newsletter “Diritto all’ambiente”, il mio indirizzo c’era finito ugualmente.
Sul loro sito non ho trovato nessuna indicazione su come rimuoversi, ed un po’ scocciato avevo semplicemente indicato a gmail di spostare la loro posta nella cartella dello spam.

Penso finalmente di aver trovato la modalità di rimozione del proprio indirizzo, basta aprire questo link:
http://www.dirittoambiente.net/cgi-bin/newsletter.cgi?rimuovi@email.com

Dove ovviamente, al posto di “rimuovi@email.com” dovete inserire il vostro indirizzo.

Tocca a noi




Fa un po’ ridere che gli stessi che usano la crisi libica come incentivo nucleare, accusino di sciacallaggio chi – da sempre e non da oggi – è contrario alla costruzione di nuove centrali atomiche.

Al di là della preoccupazione per l’esplosione giapponese, non ho sentito nessuno commentare il problema della dipendenza energetica da poche grosse centrali. Dovendo spegnere le centrali atomiche, il Giappone si trova oggi nella necessità di bloccare con black-out le forniture elettriche. Non è ovviamente il suo maggior problema in questo momento, ma è un dato in più da mettere sulla bilancia per la nostra discussione: una produzione più distribuita limita i rischi del terrorismo e garantisce una maggiore sicurezza complessiva del sistema.

Quello che vorrei dire oggi è che il 12 Giugno avremo la possibilità di dire la nostra su questa faccenda, tramite i referendum su nucleare ed acqua pubblica. Qualunque sia la vostra idea, penso sia importante che ognuno faccia la propria parte. Prima, informandosi, e poi andando alle urne.

Se, come purtroppo è capitato spesso ultimamente, sarà il quorum a bloccare la consultazione dei cittadini, sarà solo colpa nostra, e non potremo biasimare nessun altro…

Perché siamo sempre piuttosto bravi nel lamentarci delle scelte che fanno gli altri, salvo poi disinteressarci quando ci viene messa in mano la possibilità di dire la nostra.

Prove per il Pd che verrà?

A proposito di queste ultime, i cosiddetti rottamatori non hanno paura di affrontare, a Roma, anche la spinosa questione della Fiat e dei suoi accordi, su cui il Pd si è accuratamente diviso: «Non se ne può più di questo scontro fuori dal tempo, tipo ‘Marchionne spara, la Fiom risponde’: sembra un film degli anni Settanta. L’innovazione dell’economia italiana è bloccata e qui siamo ancora a discutere se è moderno o no prendersela con gli operai», dice Civati.

via Prove per il Pd che verrà » Piovono rane

Che, tradotto dal politichese, significa “non ho una mia idea su questo tema, e se ne avessi una non te la direi perché rischierebbe di essere diversa dalla tua.

Invece io vorrei proprio saperlo, cosa ne pensano Renzi e Civati sull’accordo Mirafiori. Perché senza sapere cosa ne pensano gli altri, come si fa a confrontarsi e magari scoprire se si condivide qualcosina?

Sarebbe bello se tornassimo a discutere di cose, invece che di fuffa & marketing politico, che inizialmente può sembrar bello come un palloncino colorato pieno d’elio: come tutti i palloncini è destinato a sgonfiarsi, piuttosto velocemente.

Attivissimo su Facebook Mail

Pensateci bene.

“Immaginate che Facebook abbia tutta la storia delle vostre conversazioni con il vostro ragazzo o la vostra ragazza. Tutto, da ‘Ehi, ti va di prendere un caffè più tardi?’ fino a ‘Devi passare tu a prendere i bambini all’allenamento di calcio’. Mia nonna l’aveva e non la dava da leggere a una società commerciale che ne faceva analisi statistiche da rivendere ai pubblicitari: era una scatola di lettere.”

via Facebook accorperà mail, SMS, chat.

Torna su