Year: 2003

Cortiana (Verdi): “Bloccare la brevettazione del software, appello ai parlamentari”

COMUNICATO STAMPA

Cortiana(Verdi): “Bloccare la brevettazione del software, appello ai parlamentari”

“A settembre il Parlamento Europeo sarà chiamato a votare la proposta sulla brevettabilità delle innovazioni software, la cosiddetta direttiva McCarthy. Ho inviato ai parlamentari italiani un appello rivolto ai nostri colleghi di Bruxelles affinchè questa direttiva venga bocciata, viato il drammatico effetto che l’eventuale approvazione di tale direttiva avrebbe su uno dei comparti più avanzati e strategici del nostro sistema economico, quale l’informatica.” Dichiara il sen. Cortiana, coordinatore del Comitato Interparlamentare per l’Innovazione Tecnologica.

“Questa proposta di direttiva, con la scusa di armonizzare il sistema brevettuale europeo in materia di software, di fatto sovverte i dettami della Convenzione Europea sui Brevetti, introducendo la brevettabilità del software e dei metodi commerciali.” Prosegue il sen. Cortiana.

“Come già dimostrato negli Stati Uniti, il sistema brevettuale, che è stato esteso al software da 20 anni, ha rallentato l’innovazione invece che incoraggiarla, spostando i fondi destinati originariamente a ricerca e sviluppo verso i dipartimenti legali delle grosse multinazionali che si occupano a tempo pieno di costose cause brevettuali. Un tale sistema imporrebbe degli oneri eccessivi per le piccole e medie imprese europee, vero motore dello sviluppo software continentale, e le renderebbe succubi di quelle poche grosse aziende, in maggioranza extraeuropee, che possiedono grandi portafogli di brevetti software.” Conclude il sen. Cortiana

Roma 11/09/03 13.36

Ufficio Stampa
Sen. Fiorello Cortiana
Tel 06 67064104
Fax 06 67063487

Ultima Conferenza prima del voto del Parlamento europeo sui brevetti software

Comunicato Stampa
Gruppo Verdi/Alleanza Libera Europea

Bruxelles, 11 settembre 2003

ULTIMA CONFERENZA PRIMA DEL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO

Brevetti software: a voi la scelta

Siete invitati alla conferenza stampa sulla brevettabilità dei software che
si terrà mercoledi 17 settembre 2003 al Parlamento europeo.
Al termine della conferenza stampa, esperti nel campo dello sviluppo dei
software e della protezione dei consumatori incontreranno economisti e
scientifici per valutare l’impatto sull’industria del software, sulla
ricerca e sui consumatori del progetto di direttiva europea sulla
“brevettabilità delle invenzioni realizzate tramite computer”. Un dibattito
e un voto sul rapporto sui brevetti software sono previsti durante la
sessione parlamentare di Strasburgo (22 – 25 settembre 2003)

Conferenza Stampa: Brevettabilità dei software alle ore 15:00
Mercoledi 17 settembre 2003
Parlamento europeo Centro Stampa
Salle de Briefing 0A50
Bruxelles

Partecipanti:

Daniel Cohn-Bendit, Copresidente Gruppo Verdi/ALE

Mercedes Echerer, eurodeputata Verdi (Austria)

Danielle Auroi, eurodeputata Verdi (Francia)

Niel MacCormick, eurodeputato ALE (Scozia)

Jim Murray (Direttore del BEUC)

Dr. Paul Klint*, Presidente della European Association of Programming
Languages and Systems (EAPLS),

Hakon Wium Lie, CEO di OPERA (web browser Opera, used on all platforms, also
used on cell-phones and PDAs for eg. Motorola)

———————————————————————-
Qui sotto il programma provvisorio della conferenza dei Verdi/ALE che si
terrà 17 settembre 2003 dalle 16h00 alle 18h30.
Il programma definitivo vi sarà disponibile al più presto.

SOFTWARE PATENTS : THE CHOICE IS YOURS
A conference chaired by Daniel COHN-BENDIT MEP

Wednesday 17 September 16.00 -18.30
European Parliament Brussels Room PHS 5B001
http://www.greens-efa.org

15.00
Press conference in briefing room

16:00
Introduction by Daniel Cohn-Bendit MEP Chair of the Green/EFA Group in EP

16:10
Presentation of the petition of the scientists
(http://www.upgrade-cepis.org/issues/2003/3/up4-3Petition.pdf)
Dr. Paul Klint*, President of the European Association of Programming
Languages and Systems (EAPLS),

16:30
Presentation of the letter of the economists: Dr. Luc Soete, Founder of
Merit (Maastricht Economic Research Institute on Innovation and Technology
http://www.zdnet.fr/actualites/technologie/0,39020809,39116150,00.htm

16:45
European consumer’s point of view: Jim Murray, Director of the BEUC

17:00
Tim Berners-Lee, Director World Wide Web Consortium, founder of the www
online statement, debate and chat (videoconference)*

17:30
Administration that switched to open source software (Germany) Jens Mülhaus
Member City Council city of Munich

17:45
CEO of European SMEs testimony about software patents :
Hakon Wium Lie, CEO of OPERA (web browser Opera, used on all platforms, also
used on cell-phones and PDAs for eg. Motorola) www.opera.com

18:00
Debate

18:30
Conclusion

Interpretazione disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea

La partecipazione è gratuita tuttavia è necessario iscriversi entro lunedi
15 settembre via mail al seguente indirizzo lvandewalle@europarl.eu.int

Monica Frassoni
Deputata al Parlamento Europeo
Presidente Gruppo dei Verdi/ALE
Bureau ASP 8G202
Parlamento Europeo, Rue Wiertz
B-1047 Bruxelles
Tel. +32 2 2847932, Fax +32 2 2849932
(Strasburgo) Tel. +33 3 88177932, Fax. +33 3 88179932
E-mail: mfrassoni@europarl.eu.int
Website Gruppo parlamentare: www.verdi-ale.org
VISITA IL MIO NUOVO SITO: www.monicafrassoni.it !!!

Biologico. Torna “Sana”: cibi, vestiti ed eco-case in mostra

Riapre i battenti oggi, e fino al 14 settembre, a Bologna “sana”, la grande “piazza del mercato naturale”. Secondo le previsioni degli organizzatori ben 85.000 visitatori prenderanno d’assalto la 15 edizione della manifestazione dedicata al biologico e tutto quanto e’ amico dell’ambiente: 17 padiglioni, per 90.000 metri quadrati con 1.600 espositori in arrivo da 34 nazioni. Il campionario in esposizione racchiude tutto il mondo del benessere a 360 gradi: dall’alimentazione bio, alla medicine naturali, all’ambiente, ma anche la bioedilizia, la moda ecologica e i giocattoli “sicuri”. Un grande mercato su cui puntare a giudicare dai dati snocciolati in previsione dell’evento. La crescita del mercato dell’alimentazione bio
nel mondo, ad esempio, e’ del 15% annuo. Ha toccato nel 2002 i 29 miliardi di euro, di cui 13 in Europa, 11 negli USA e 5 in Giappone. La 15 edizione di “Sana” strizza l’occhio, dunque, al mercato internazionale portando in fiera una nutrita presenza di espositori e operatori provenienti da tutto il mondo. Quest’anno per la prima volta anche una novita’ d’oltreoceano: avra’ luogo a New York, il 3 e il 4 novembre 2003, la prima edizione di Sana-USA, “first organic and typical italian quality food and wine expo”. Sette sono i padiglioni che “Sana” dedica all’alimentazione biologica, radice storica della manifestazione. Qui le aziende espositrici presentano a pubblico e operatori un campionario incredibilmente vasto di prodotti biologici e tipici certificati. L’italia, spiegano gli organizzatori di “Sana”, riveste un ruolo leader nella produzione bio in Europa con circa 1,2 milioni di ettari dedicati all’agricoltura biologica, pari al 25%
dell’intera produzione europea e seconda al mondo dopo gli Stati Uniti. Grande fermento anche nella ristorazione collettiva: i dati riportati registrano infatti 522 mense scolastiche bio (delle quali il 9,5% utilizza interamente o almeno al 70% ingredienti bio) e 176 ristoranti bio (ovvero che utilizzano al 50% ingredienti bio). Ampio spazio al commercio equo e solidale, a cui e’ dedicata un’apposita area espositiva e il convegno dal titolo: “commercio equo e solidale nel mondo: l’impatto economico e la responsabilita’ sociale delle imprese”. Cinque padigioni, poi, sono riservati alla salute e alle medicine naturali comprensivi di tutte le diverse tecniche cosiddette “alternative” alle cure tradizionali. “sana” stima che, nel mondo, l’80% dell’intera popolazione fa ricorso a terapie
non convenzionali. Nell’area tematica dell’ambiente sono presentate invece le tendenze di un approccio ecologico del vivere, ossia le tecnologie che adottano combustibili eco-compatibili e fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, eolico e biomassa. Altre soluzioni arrivano dalla bio-architettura che, attraverso il recupero paesaggistico, integra materiali, strutture, impianti, arredi, in armonia con le caratteristiche del luogo. La bioedilizia rappresenta infatti un settore in forte crescita nel nord est, in trentino alto adige e nelle grandi citta’, registrando piu’ di 700 aziende certificate per l’eco-sostenibilita’ con l’obiettivo di arrivare a quota 6.000 nel 2005.

Agricoltura. La FIAO, Bio Bank, Coop Italia e Esselunga smentiscono i dati sul calo dei consumi di biologico

La Federazione Italiana per l’Agricoltura Organica, che associa alcune fra le principali realtà del biologico nazionale e la maggior parte degli organismi di certificazione autorizzati dal Mipaf, Bio Bank, Coop Italia e Esselunga, con riferimento alle notizie diffuse dalle agenzie di stampa nei giorni scorsi riguardo alla situazione del biologico in Italia manifestano la loro preoccupazione per un’informazione incompleta e scorretta sulla realtà del settore. 1) I sequestri in Sicilia: notizia del 27 dicembre 2002 Fiao e Bio Bank rilevano come le notizie battute da alcune agenzie sugli scandali che hanno coinvolto aziende siciliane produttrici di ortaggi risalgono in realtà a dicembre del 2002. La loro diffusione a quasi un anno di distanza, a pochi giorni dall’apertura del principale appuntamento fieristico delle produzioni biologiche a livello nazionale, appare quantomeno sospetta ed ha lo scopo evidente di danneggiare l’immagine di un
settore comunque in crescita. 2) I dati su aziende e superfici al 31.12.02: calano le aziende al sud e crescono nel centro nord, crescono ovunque trasformazione e distribuzione. I dati sulla situazione del settore in Italia a dicembre del 2002 elaborati da Coldiretti sono, secondo Fiao e Bio Bank , incompleti. Se è vero che le aziende agricole sono diminuite rispetto al 2001 a livello nazionale, il calo è limitato a Regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Calabria, dove l’enorme sviluppo avutosi in questi anni non si è accompagnato a una crescita adeguata dell’organizzazione locale della produzione e della distribuzione. Il biologico aumenta invece in maniera significativa nell’italia del Nord e del Centro: per le aziende + 11% al Nord e + 27% al Centro e per le superfici invariate al Nord e + 18% al Centro. Ovunque crescono le industrie di trasformazione (+ 13%) e la distribuzione. Fiao e Bio Bank sottolineano come l’Italia rimanga il principale produttore in Europa di biologico e che i prodotti presenti nelle catene della distribuzione organizzata nazionale continuano ad essere per la maggior parte di provenienza italiana, mentre l’aumento delle importazioni è dovuto proprio alla crescita continua della domanda di prodotto. 3) I consumi: pubblicati i vecchi dati di Ismea del 2002. La rettifica di Ismea assegna un + 20,7% di crescita alla spesa delle famiglie per il bio Per quanto riguarda i consumi è sufficiente dire che l’ismea con un proprio comunicato stampa di giugno 2003 ha rettificato e aggiornato i vecchi dati riportati da Coldiretti, titolando il proprio comunicato: “Cresce del 20,7% la spesa 2002 delle famiglie italiane per il consumo domestico di prodotti biologici confezionati”. Sempre ISMEA rileva un aumento su base annua dei volumi di prodotto acquistato di gran lunga maggiori, che a fronte di un aumento delle spesa delle famiglie più contenuto significano prezzi di vendita in calo, a dimostrazione dell’effetto positivo derivante dall’aumento dei volumi di mercato e dalla presenza della distribuzione organizzata. I
numeri riportati da ISMEA sono oltretutto confermati dall’andamento delle vendite di prodotti biologici nel primo semestre del 2003 nelle due principali catene della gdo italiana (Coop e Esselunga), che registrano un dato medio di aumento delle vendite di oltre il 23% che per alcune referenze, il cui numero complessivo sugli scaffali è oltretutto in continua crescita, supera anche il 40%. Il biologico, concludono Fiao e Bio Bank, si conferma quindi come uno dei settori più vitali dell’intero comparto agroalimentare nazionale, l’unico dotato di un sistema di controllo puntuale che vede una importante e costante sinergia fra organismi autorizzati e autorità pubbliche, tale da garantire sempre i consumatori che acquistano prodotti confezionati e regolarmente etichettati.

La carica delle biocittà

Nasce al Sana di Bologna l’Associazione delle città del bio. Fra le prime ad aderire: Roma, Napoli, Ancona e Siracua

Ci sono le città del vino, dell’olio e adesso anche del biologico. In occasione di Sana, la fiera del bio che apre oggi a Bologna, l’Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) presenta l’Associazione delle città del bio, quelle maggiormente impegnate in progetti come la ristorazione biologica, l’informazione e l’orientamento dei cittadini verso un consumo etico e consapevole, la promozione di uno sviluppo ecosostenibile, l’impiego di tecniche e di prodotti ecocompatibili.

Prime adesioni: Roma, Napoli, Ancona, Siracusa, Grugliasco (To), Borgaro Torinese, Alessandria, Varese Ligure (Sp), S. Casciano Val di Pesa (Fi), Marsicovetere (Pz). Fra degustazioni, laboratori didattici e sfilate di moda ‘tutta canapa’, il biologico alimenta anche qualche polemica.

La Coldiretti aveva parlato di un settore biologico che per la prima volta nel 2002 ha perso colpi, con la riduzione di produttori e superfici. Replica la Cia: il biologico nel nostro Paese non è in crisi, anzi continua a mostrare evidenti segni di consolidamento. La Confederazione italiana agricoltori guidata da Massimo Pacetti parla di settore in buona salute: “Nei primi otto mesi del 2003 è aumentato il numero delle aziende e degli ettari coltivati nel Centro e Nord Italia e sono in crescita sia i consumi delle famiglie che l’industria di trasformazione e la distribuzione”.
Resta il fatto che, anche secondo dati ministeriali, il numero dei produttori e gli ettari coltivati l’anno scorso sono calati. E Aiab conferma il trend anche in Emilia Romagna dove nel 2002 si sono perse circa 180 aziende bio (-3,5%), “soprattutto per la mancanza di finanziamenti regionali adeguati e di sostegno ai costi di certificazione, sopportati per intero dalle aziende”.

Cia e Anabio ammettono la contrazione, che però sarebbe dovuta sostanzialmente al fatto che sono uscite dal “sistema di controllo e certificazione” quelle imprese che non sono riuscite a trovare, per collocazione marginale o per scarsità di produzione, un loro mercato.
Tra l’altro, queste aziende, insiste la Cia, pur uscendo dal sistema nel 90 per cento dei casi continuano a praticare l’agricoltura biologica. E questo perché il sistema di controllo è oneroso e totalmente a carico dell’impresa. Anche Consortium (Consorzio biologico di Pavia al quale aderiscono 60 imprese del settore) contesta l’immagine di un settore che arretra: “Anzi, gli italiani – preoccupati per gli Ogm e la sicurezza alimentare, stanno acquistando sempre più prodotti biologici”. Quanto al calo delle aziende – sostiene Consortium – sarebbe limitato a Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia. “Nella altre regioni si registra un sostanziale saldo positivo sia per le aziende di trasformazione che per quelle agricole e zootecniche”.

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