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Water For Children: portare acqua potabile e fognature in un villaggio che ospita 2000 bimbi profughi del Tibet

Ricevo e pubblico (sul sito dei Verdi di Forlì-Cesena) la bella lettera di Fausto Pardolesi che riassume il progetto Water For Children, finalizzato a portare acqua al villaggio nel Ladakh che ospita 2000 bambini profughi del Tibet.
Vi consiglio di leggerla, è molto bella.

Water For Children

Aumentano i malati di cancro nei bambini e negli adolescenti italiani

Pubblico una lettera ricevuta da Patrizia Gentilini:

Gentile Direttore,

vorremmo invitare Lei e tutti i suoi lettori ad un attimo di riflessione su questa frase: “la deliberata spietatezza con la quale la popolazione operaia è stata usata per aumentare la produzione di beni di consumo e dei profitti che ne derivano si è ora estesa su tutta la popolazione del pianeta, coinvolgendone la componente più fragile che sono i bambini, sia con l’ esposizione diretta alla pletora di cancerogeni, mutageni e sostanze tossiche presenti nell’ acqua, aria, suolo, cibo, sia con le conseguenze della sistematica e accanita distruzione del nostro habitat”.

Queste parole, che concludono un articolo sui rischi attribuibili ad agenti chimici scritto dal professor Lorenzo Tomatis* nel 1987, ci sono tornate alla mente come una lucida profezia davanti agli ultimi, recentissimi dati sull’incidenza di cancro nell’ infanzia in Italia pubblicati dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM: I tumori infantili Rapporto 2008).
Se già i dati pubblicati da Lancet nel 2004, che mostravano un incremento dell’ 1.1% dei tumori infantili negli ultimi 30 anni in Europa, apparivano preoccupanti, quelli che riguardano il nostro paese, riferiti agli anni 1998-2002 ci lasciano sgomenti. I tassi di incidenza per tutti i tumori nel loro complesso sono mediamente aumentati del 2% all’anno, passando da 146.9 nuovi casi all’anno (ogni milione di bambini) nel periodo 1988-92 a ben 176 nuovi malati nel periodo 1998-2002. Ciò significa che in media, nell’ultimo quinquennio, in ogni milione di bambini in Italia ci sono stati 30 nuovi casi in più. La crescita è statisticamente significativa per tutti i gruppi di età e per entrambi i sessi. In particolare tra i bambini sotto l’anno di età l’ incremento è addirittura del 3.2% annuo.
Tali tassi di incidenza in Italia sono nettamente più elevati di quelli riscontrati in Germania (141 casi 1987-2004), Francia ( 138 casi 1990-98), Svizzera ( 141 casi 1995-2004). Il cambiamento percentuale annuo risulta più alto nel nostro paese che in Europa sia per tutti i tumori (+2% vs 1.1%), che per la maggior parte delle principali tipologie di tumore; addirittura per i linfomi l’incremento è del 4.6% annuo vs un incremento in Europa dello 0.9%, per le leucemie dell’ 1.6% vs un + 0.6% e così via.
Tutto questo mentre si vanno accumulando ricerche che mostrano con sempre maggiore evidenza come sia cruciale il momento dello sviluppo fetale non solo per il rischio di cancro, ma per condizionare quello che sarà lo stato di salute complessivo nella vita adulta.
Come interpretare questi dati e che insegnamento trarne?
Personalmente non ne siamo affatto stupiti e ci saremmo meravigliati del contrario: i tumori nell’ infanzia e gli incidenti sul lavoro, di cui ogni giorno le cronache ci parlano, unitamente alle malattie professionali, ampiamente sottostimate in Italia, sono due facce di una stessa medaglia, ovvero le logiche, inevitabili conseguenze di uno “sviluppo” industriale per gran parte dissennato, radicatosi in un sistema di corruzione e malaffare generalizzato che affligge ormai cronicamente il nostro paese.
Potremmo, sintetizzando, affermare che lo stato di salute di una popolazione è inversamente proporzionale al livello di corruzione e quanto più questo è elevato tanto più le conseguenze si riversano sulle sue componenti più fragili, in primis l’infanzia, come Tomatis già oltre 20 anni fa anticipava.
Le sostanze tossiche e nocive non sono meno pericolose una volta uscite dalle fabbriche o dai luoghi di produzione e la ricerca esasperata del profitto e dello sviluppo industriale – a scapito della qualità di vita -, non può che avere queste tragiche conseguenze.

Dott. Gianluca Garetti Medico di Medicina Generale – Firenze
Dott. Valerio Gennaro Oncologo-Epidemiologo – Genova
Dott.ssa Patrizia Gentilini Oncologo – Ematologo – Forlì
Dott. Giovanni Ghirga Pediatra – Civitavecchia
Dott. Stefano Gotti Chirurgo – Forlì
Dott. Manrico Guerra Medico di Medicina Generale – Parma
Dott. Ferdinando Laghi Ematologo – Castrovillari
Dott. Vincenzo Migaleddu Radiologo – Sassari
Dott. Ruggero Ridolfi Oncologo-Endocrinologo – Forlì
Dott. Giuseppe Timoncini Pediatra – Forlì
Dott. Roberto Topino Medico del Lavoro -Torino

18 luglio 2008

*Lorenzo Tomatis (1929-2007), è stato un medico oncologo di fama internazionale, ha diretto l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (IARC), ha posto le basi scientifiche e metodologiche per l’identificazione e la classificazione dei cancerogeni umani. Si è sempre strenuamente battuto per la Prevenzione Primaria e la difesa della Salute Pubblica ed è stato anche un grande scrittore, ricordiamo in particolare Il Fuoriuscito e L’ombra del dubbio, quest’ultimo uscito postumo.(ed. Sironi)

ZTL: non tutti i commercianti sono contrari

I commercianti e la Zona a Traffico LimitatoAllego questo articolo tratto da La Voce di Romagna di oggi, che mostra chiaramente che sulla Zona a Traffico Limitato i commercianti non siano tutti contrari. Si chiedono maggiori controlli, un centro libero dalle macchine, parcheggi sotterranei ed un posto per le famiglie dove i bambini possano giocare.

Tutelare la salute con provvedimenti rigorosi è necessario

Tornare indietro sul piano del traffico, incentivando l’ingresso delle auto, sarebbe un attentato alla salute. La stima degli anni scorsi di 30 morti l’anno causata dalle polveri sottili quest’anno sarà da rivedere al rialzo, purtroppo, visti i dati della provincia dal 1° Gennaio 2007.
Nonostante il limite di legge che impone al massimo 35 superamenti delle soglie in un anno, oggi a Forlì siamo già a 51.

Non si può pensare, evidentemente, che una volta superato il numero concesso dalla legge non sia più necessario intervenire: ogni peggioramento comporta un aumento delle conseguenze per la salute.

Così, mentre l’assessorato all’ambiente della Provincia del partito democratico Luciana Garbuglia propone di estendere a tutti i comuni a più alto rischio ambientale per le polveri sottili i provvedimenti già in vigore a Forlì e a Cesena, compresi i blocchi del traffico e gli altri provvedimenti di limitazione della circolazione privata, a Forlì si continua a proporre di
regalare la sosta e stendere tappeti rossi per chi sfrutta il mezzo più inquinante di tutti.

L’organizzazione mondiale della sanità dice che ogni aumento di 10 micro grammi al metro cubo di pm10 provoca un aumento della mortalità del 10%, del 29% di bronchiti, ed una diminuzione della funzione polmonare soprattutto nei bambini.

Le legittime preoccupazioni dei commercianti possono trovare risposte anche attraverso
forme alternative e più sostenibili di mobilità, eventi che richiamino gente e non necessariamente automobili, fondi per il miglioramento dell’arredo urbano ed incentivi per gli investimenti nelle attività private.

La salute, invece, non può essere tutelata se non con provvedimenti rigorosi e di prevenzione primaria agendo sulle cause dei rischi.

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