Italia

E smettiamola col Conto Energia

In pochi anni il conto energia ha fatto nascere, quasi da zero, l’energia solare in Italia.
Un settore che ha dato lavoro a migliaia di persone, con una prospettiva di sostenibilità economica ed ambientale di medio/lungo termine.

Casca a pennello, quindi, la proposta di bloccare ad 8.000 MW gli incentivi, quota che pare verrà raggiunta già questa estate.

Girano in rete un appello ed una lettera, che vi consiglio di leggere ed inoltrare.

Conclave ecologista e civico a Bologna 29 e 30 gennaio 2011

Bologna 29 e 30 Gennaio 2011 presso “La Scuderia”, Piazza Verdi 2.

Care Amiche e Cari Amici,Da alcuni mesi molte persone, associazioni e reti composti da donne e uomini di buona volontà stanno lavorando al sogno di costruire un processo costituente che raggruppi tutti i soggetti che vogliono portare il respiro della società civile nelle rappresentanze e nei luoghi della decisione, superando i limiti del sistema partitico attuale, con una visione ecologista, civica, democratica e sociale costruita dal basso.

Ci sono stati diversi appuntamenti importanti in varie città d’Italia che hanno cercato di coagulare tali sforzi e che hanno portato centinaia di realtà a conoscersi e confrontarsi, gettando le basi, a nostro avviso, per l’avvio di un processo unitario aperto, inclusivo e partecipato al quale tutti coloro che intendono partecipare sono invitati a dare un contributo attivo.

Le cose si stanno muovendo, in modo magari magmatico e incoerente, ma si stanno muovendo. Perciò vogliamo invitare tutti gli uomini e le donne di buona volontà, rappresentanti di associazioni, comitati e reti locali e nazionali, ad “autoconvocarsi” e ritrovarsi, tutti insieme, per discutere i percorsi da seguire per costruire il nuovo soggetto politico in maniera partecipata e condivisa.

leggi il resto su: Conclave ecologista e civico a Bologna 29 e 30 gennaio 2011.

Prove per il Pd che verrà?

A proposito di queste ultime, i cosiddetti rottamatori non hanno paura di affrontare, a Roma, anche la spinosa questione della Fiat e dei suoi accordi, su cui il Pd si è accuratamente diviso: «Non se ne può più di questo scontro fuori dal tempo, tipo ‘Marchionne spara, la Fiom risponde’: sembra un film degli anni Settanta. L’innovazione dell’economia italiana è bloccata e qui siamo ancora a discutere se è moderno o no prendersela con gli operai», dice Civati.

via Prove per il Pd che verrà » Piovono rane

Che, tradotto dal politichese, significa “non ho una mia idea su questo tema, e se ne avessi una non te la direi perché rischierebbe di essere diversa dalla tua.

Invece io vorrei proprio saperlo, cosa ne pensano Renzi e Civati sull’accordo Mirafiori. Perché senza sapere cosa ne pensano gli altri, come si fa a confrontarsi e magari scoprire se si condivide qualcosina?

Sarebbe bello se tornassimo a discutere di cose, invece che di fuffa & marketing politico, che inizialmente può sembrar bello come un palloncino colorato pieno d’elio: come tutti i palloncini è destinato a sgonfiarsi, piuttosto velocemente.

Scatto d’orgoglio

Fa piacere odorare nell’aria uno scatto d’orgoglio, una tensione palpabile che nasce, probabilmente, dalla speranza di essere alla fine del berlusconismo.

E’ vero che c’è una bella e grande parte dell’Italia che è diversa, e che vorrebbe una rappresentanza diversa nelle istituzioni.

Che sia la maggioranza, però, io ho qualche dubbio, che spero riusciremo a contraddire.

La verità più probabile è che il berlusconismo, partito da Berlusconi, sia oggi molto inserito dentro ognuno di noi.

L’egoismo e la superficialità sopra ogni cosa, il completo disinteresse verso i problemi altrui e l’arroccamento verso il proprio personalissimo interesse è una cosa che riusciremo a lasciarci alle spalle?

La classe dirigente ne ha una bella colpa, è vero, ma possiamo sinceramente rifiutare ogni responsabilità personale? Possiamo ignorare il fatto di aver scelto, ripetutamente, cattivi rappresentanti, bevendo qualsiasi stronzata che ci veniva propinata come risolutiva?

Io credo che il sogno comune che buona parte di noi sta coltivando, debba per forza passare dal cambio singolare ed al tempo stesso collettivo di parte di noi stessi.

Tanto per farne un esempio molto pratico, smettendo di scaricare per strada un divano o un materasso accanto al bidone della spazzatura.

Che non è responsabilità del creatore o del politico che ci guida, ma delle braccia che lo portano materialmente sull’asfalto.

Io cambio

Noi che amiamo profondamente l’Italia e abbiamo a cuore il futuro dell’Europa e dell’intero nostro Pianeta, riteniamo necessario impegnarci per dare una risposta al degrado politico, morale e ambientale ed ai gravi problemi economici e sociali che segnano il nostro tempo.

Firma l’Appello per una costituente ecologista, civica e democratica

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