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La mandorla e le scimmie di Dio

Questa è la 4° di copertina del nuovo romanzo di Ferdinando Borroni, “La mandorla e le scimmie di Dio”, che si trova anche presso la Botteghina del Libro di via Giorgio Regnoli 48 Forlì.

Un anziano professore tedesco di zoologia viene trovato morto nella sua villa, sulle colline intorno a Firenze. Gli esperimenti sulle scimmie, al limite della legalità e del rispetto per la sofferenza animale che là si svolgevano, sembrano essere la chiave per arrivare alla identificazione del colpevole.

Nel bicentenario della nascita di Darwin il racconto presenta una Firenze cosmopolita, culla di cultura, frequentata da studiosi famosi e colti turisti stranieri, ma anche da gente semplice e alla buona, fra i quali si nasconde lo sfuggente assassino. Qui gli studi sui macachi paiono confermare in tutti, anche a livello delle strutture cerebrali, la comune origine evolutiva.

Questi esperimenti, intorno ai quali ruota la vicenda, sembrano però anche ipotizzare che non sono solo le strutture nervose primitive, quelle maggiormente condivise, ad essere in causa nell’espressione dell’aggressività.

Ma normalmente, nelle specie animali superiori, ai vari livelli di progresso evolutivo, anche aeree cerebrali recenti, quelle più sviluppate e determinanti le funzioni cosiddette superiori, paiono essere in gioco nella regolazione dell’aggressività, che si conferma così fondo oscuro e diffuso del comportamento, anche di quello più evoluto e superbo di una specie civilizzata come è l’ umana.

Citazione in epigrafe:

“Tutte le torture, i patimenti, i terrori imperdonabili inflitti agli animali appartengono legittimamente al dolore infinito della storia e ne modificano il senso, se ne abbia uno.

Appena appena, la memoria scritta ricorda le bestie di cui Roma spopolò la sua Africa; i bisonti sterminati dai pionieri insieme agli Indiani; biasimi pochi.

Gli storici, e perfino i veggenti, di quest’immane urlo che ci fiocina e attraversa tutta la vicenda umana, imprimendosi gravemente sulla legge cosmica del castigo, non tengono nessun conto.

Guido Ceronetti

A Forlì una centrale nucleare?

Mi segnala un amico lettore che nella puntata di Ambiente Italia di sabato 20 luglio, in onda su rai 3 dopo il tg delle 14:15, al minuto 13 della trasmissione è apparsa una strana mappa relativa al nucleare con Forlì tra le fortunate, non commentata tra l’altro in nessun modo dalla trasmissione.

La trasmissione si può vedere su RAI TV:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c41da238-a054-449b-ab4d-905fa046c9ec.html?p=0

Il Consiglio Comunale di Forlì ha votato recentemente un mio ordine del giorno che dichiarava il territorio di Forlì LIBERO DAL NUCLEARE, per sottolineare la contrarietà della Città all’installazione di una centrale nel nostro Comune, tenendo in considerazione ovviamente che la scelta di una città fuori Provincia avrebbe comunque gli stessi problemi.

Non so da dove provenga questa mappa, ma bisogna fare almeno un paio considerazioni.

La prima riguarda coloro che mi accusarono di strumentalizzare un problema inesistente, perché il nostro Comune, a loro dire, non avrebbe avuto questo rischio. Questa mappa è la prova che, ancora una volta, si sbagliavano oppure erano in malafede.

La seconda è che oggi il centrodestra che non ha votato quell’ordine del giorno deve assumersi la responsabilità di quella decisione e spiegarci se intende veramente perseguire anche a livello locale, come sta facendo a livello nazionale, la scelta di costruire impianti di produzione di energia nucleare invece di aprire la strada, come tutti i governi più avanzati nel resto del Mondo, al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili.

Lo stesso devono fare tutte le forze politiche, dicendo con trasparenza da che parte stanno.

La campagna elettorale è finita e le buone intenzioni devono trasformarsi in decisioni concrete a tutti i livelli.

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