La legge della Carlucci scritta dal presidente di Univideo?
La proposta di legge della Carlucci sui diritti e doveri di internet che propone di abolire l’anonimato in rete sembra sia stata scritta con il computer di Davide Rossi, presidente di Univideo (Unione Italiana Editoria Audiovisiva), associazione di Categoria aderente a Confindustria.
In rete già tutti si scandalizzano. Suvvia, può capitare di andare dall’amico perché il proprio computer è bloccato dai pirati informatici, no?
Oggi quindi sappiamo chi sono gli amici di chi scrive le leggi italiane di questo Governo su internet, e cosa ne pensano: ”internet non serve all’umanità e non serve al mondo!”
Parma WorkCamp 20/21 Marzo 2009
Alla fine di Marzo parteciperò al Parma WorkCamp:
Il ParmaWorkCamp sarà un barcamp dedicato ai rapporti fra il mondo del lavoro e il web. Idealmente si vorrebbero coinvolgere il maggior numero di attori: le aziende e le istituzioni che offrono lavoro tramite il web e che lo utilizzano come strumento di recruiting, chi cerca lavoro tramite web, chi usa il web come strumento di lavoro quotidiano e chi il lavoro grazie al web l’ha già trovato.
Migliorato il motore di ricerca per i plugin di WordPress
Finalmente anche la directory dei plugin di WordPress ha un motore di ricerca decente, grazie a Sphinx, un software open source.
Fermare D’Alia
28’000 persone si sono iscritte al gruppo su facebook contro l’emendamento del senatore d’Alia che pretende di inserire la censura sul web.
Carlucci: stop all’anonimato in rete
Ho già parlato male delle idee di Gabriella Carlucci sul diritto d’autore e su internet, ma pare che questa volta si sia superata.
Dopo i 4 anni di prigione a chi viola il copyright , la stampa clandestina per chi tiene un blog, la censura sul web proposta da D’Alia, ora arriva anche il divieto di anonimato.
Sia chiaro, in questo caso non si tratta di perseguire chi commette reati, ma impedire qualsiasi tentativo di pubblicare i contenuti in forma anonima. Così verrebbero a sparire, ad esempio, tutte le denunce fatte dai cittadini che per qualsiasi motivo non possono rendere pubblica la loro identità (ad esempio chi ha paura di perdere il proprio lavoro, ma vuole denunciare la violazione di norme sulla sicurezza).
Internet è un mezzo che dovremmo imparare a considerare come la stampa, che protegge le proprie fonti. Gli strumenti per bloccare eventuali reati ci sono, indipendentemente dalla forma con la quale vengono inseriti negli spazi pubblici.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.(Articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo)