Verdi

I Verdi : grazie a noi il Comune di Forlì è libero dal Nucleare, ora scriviamolo sui cartelli.

comune_forli_libero_nucleareIl Consiglio Comunale di lunedì, dopo un ampio dibattito, ha approvato due ordini del giorno presentati dal Gruppo dei Verdi, il primo sul nucleare, il secondo sull’adesione al manifesto per l’acqua ed al conseguente impegno al mantenimento di questo bene comune in mani pubbliche.

Che i verdi non siano più in Parlamento si vede : in pochi mesi si sono visti clamorosi dietrofront bipartisan sulla scelta democratica dei cittadini che con il referendum hanno votato contro l’energia nucleare e nell’indifferenza generale è stato votato un articolo di legge che sancisce la trasformazione dell’acqua da bene pubblico a merce gestita da privati.

Il Consiglio Comunale di Forlì, grazie ai Verdi, si è però impegnato con una ampia maggioranza sia nei confronti dell’acqua come bene pubblico sia dichiarando il territorio comunale “Libero dal Nucleare”, vietandone l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica.

Purtroppo la maggioranza dei consiglieri ha deciso di non apporre questa decisione ai cartelli della città, quasi vergognandosi di aver fatto una cosa giusta. Per questo motivo i Verdi hanno deciso di creare ed affiggere un cartello simbolico all’entrata di Forlì.

Con colpevoli ritardi di anni cominciano ad essere rese note ricerche che dimostrano che nei territori limitrofi alle centrali nucleari francesi, spacciate come all’avanguardia, sono quadruplicati i casi di malattie molto gravi come tumori e leucemie. Una conferma che non sono altamente pericolosi solo i disastri atomici ma anche l’ordinaria attività di funzionamento delle centrali, con “normali” fuoriuscite di radioattività durante l’esercizio dell’impianto.

Al contrario di quanto viene spesso affermato il nucleare non rappresenta una soluzione alla dipendenza dall’estero, ed i paesi che possiedono più centrali sono gli stessi a consumarne le quantità maggiori pro capite. Anche il combustibile nucleare è un fossile, come il petrolio ed il gas è limitato e, a differenza di questi, non disponibile neanche in piccole quantità in Italia.

In Germania, paese all’avanguardia sulle energie rinnovabili, nel 2002 il Governo grazie ad una forte presenza dei Verdi ha scelto di chiudere progressivamente le 19 centrali nucleari e sviluppare le fonti alternative. I sondaggi hanno dimostrato il consenso dei cittadini ed il Governo successivo della Merkel non ha modificato questa scelta. Cosa ancora più importante, nel paese tedesco grazie all’economia verde sono stati creati quasi due milioni di posti di lavoro ed il settore prevede 500’000 nuove assunzioni a dispetto della crisi.

Al contrario In Italia, il Governo ha ceduto alla lobby nuclearista francese ed ha cancellato tutte le politiche positive messe in atto in favore del solare e delle fonti rinnovabili pulite stabilite grazie ai Verdi nel Governo precedente. Mentre anche gli USA compiono una coraggiosa inversione di rotta per i cambiamenti climatici nel nostro paese si aprono conflitti a livello europeo per consentire a sistemi produttivi obsoleti di continuare ad inquinare il pianeta impunemente.

Il Mondo è cambiato, rispetto al secolo scorso. Siamo sicuri che prima o poi anche i più nostalgici se ne renderanno conto ed entreranno finalmente nel nuovo millennio.

Questi sono i due ordini del giorno approvati:
odg-manifesto-acqua-pubblica
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Il marmo di Icaro come i nostri polmoni

Icaro: Aria Pulita Politica Pulita #1

Succede di rado che il nostro sguardo si soffermi sull’immobile gigante che ogni giorno ci vede sfilare nelle auto, in bici o camminare ai suoi piedi. Se lo guardassimo vedremmo il suo petto e il suo volto neri per il deposito di polveri inquinanti che si depongono quotidianamente.

Le stesse polveri che noi cittadini forlivesi siamo costretti a respirare ogni giorno.

Le polveri sottili superano il livello limite di 50 micro grammi ogni mc. con una media impressionante di oltre 70 volte all’anno negli ultimi 4 anni. Il 2008 è stato leggermente migliore sugli sforamenti, ma la media giornaliera è attorno ai 35 mg/mc come gli anni precedenti.

Nonostante il 2009 si sia presentato con tempo piovoso e vento sostenuto nei primi 85 giorni il livello di 50 micro grammi medi giornalieri è già stato superato in 22 volte.

Il Cancro del Marmo

La superficie esterna dei marmi, originariamente costituita da purissimo carbonato di calcio, si trasforma con lo smog in solfato di calcio, una sostanza che mangia la pietra e la riduce in polvere con un processo non reversibile a causa della mancanza di sistemi di autorigenerazione.

Il solfato di calcio si forma a causa del biossido di zolfo contenuto nei gas di scarico delle automobili e degli impianti di riscaldamento domestico. L’acido si deposita nella pietra, che tende a desquamarsi.

L’utilizzo del metano e la diminuzione della quantità di zolfo contenuta nel gasolio e negli altri combustibili permettono una diminuzione delle emissioni dell’uomo causate da riscaldamento, traffico.

L’impatto sanitario nell’uomo

Il biossido di zolfo è un forte irritante delle vie respiratorie; un’esposizione prolungata a concentrazioni anche minime (alcune parti per miliardo, ppb) può comportare faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell’apparato sensorio.

È inoltre accertata una sinergia dannosa in caso di esposizione combinata con il particolato, dovuto probabilmente alla capacità di quest’ultimo di trasportare il biossido di zolfo nelle zone respiratorie del polmone profondo.

La tabella mostra l’incremento percentuale dei problemi per la salute dell’uomo all’aumentare di 10 µg/m3 di PM10 (Dalle Linee guida sulla qualità dell´aria OMS 2000).
effetti_salute_pm10

In Italia un morto su cinque è riconducibile a cause legate all’inquinamento dell’ambiente.

La proposta programmatica dei Verdi sulla mobilità

I Verdi propongono di invertire le priorità nelle politiche per la mobilità, mettendo al primo posto la tutela della salute e dell’ambiente.

Occorre dare piena attuazione agli indirizzi del piano del traffico, che ha lo scopo di permettere una mobilità cittadina sostenibile diminuendo il numero dei veicoli a motore circolanti, spesso con un solo passeggero.

Per ottenere questo risultato servono interventi strutturali sulle piste ciclabili per renderle sicure e connesse tra loro in rete, per l’aumento delle aree pedonali e l’attivazione di vere e proprie isole ambientali e zone 30, per la creazione di corsie preferenziali per la mobilità collettiva.

Occorre investire sul trasporto pubblico incrementandone la velocità commerciale, permettendone puntualità, velocità, sicurezza ed economicità per le casse pubbliche.

E’ necessario attuare modalità di trasporto collettivo con mezzi innovativi ad inquinamento zero e motore elettrico.

Occorre attivare progetti per introdurre sistemi di logistica delle merci nel nostro territorio, ed evitare gli sprechi nella distribuzione con mezzi pesanti ed inquinanti che percorrono semivuoti la città ed il centro storico.

Proponiamo di organizzare la progettazione urbanistica considerando come prioritaria la soluzione ai problemi di mobilità: le zone residenziali distribuite e lontane dalle aree servite dalle scuole, dalle università e dai luoghi di lavoro sono un costo per la collettività non solo in quanto spreco di territorio, ma anche in termini economici e di welfare, perché costringono ad attivare servizi pubblici poco efficienti aumentando l’inquinamento ed i costi per l’amministrazione.

In cambio dell’Iper il Comune si fa carico dell’Oliveti

In consiglio comunale i Verdi hanno motivato le ragioni del loro no all’ampliamento dell’ipermercato, voluto ancora prima della sua costruzione, esprimendo forti perplessità sul merito e sulla tempistica, che lega le mani alla nuova amministrazione su un tema così importante. Forse uno sgarbo a chi ha vinto le primarie?
Abbiamo inoltre criticato la volontà di inserire nel testo anche un riferimento all’istituto professionale Ivo Oliveti, che nulla ha apparentemente a che fare con l’ipermercato.
L’istituto è pieno di amianto ed è di competenza della Provincia, che deve bonificarlo o ricostruirlo.
Dal testo della delibera appare chiaro che la Provincia ha dato un suo assenso all’avvio della procedura dell’Ipermercato “anche alla luce del dichiarato assenso del Comune a farsi carico di individuare soluzioni tecnico-urbanistiche, condivise con la Provincia, idonee a favorire l’espressa necessità di costruire il nuovo istituto scolastico Ivo Oliveti”.
Appare abbastanza evidente, quindi, che la Provincia ha dato il suo sì all’iper solo dopo aver avuto la promessa dal Comune di farsi carico della soluzione dell’istituto professionale, la cui spesa in teoria non spetterebbe alla nostra amministrazione.
Evidentemente il contenuto della proposta non era così condivisibile, se il Comune ha dovuto promettere un impegno, e quindi una spesa, non dovuto per chiedere a Piazza Morgagni di portarla avanti.
Il Comune di Forlì, quindi, probabilmente spenderà più di quello che è stato dichiarato lunedì in Consiglio per avere il “suo” ampliamento dell’ipermercato, prelevando fondi da altri investimenti.
Sarebbe stato corretto che la Giunta ed il Sindaco avessero presentato una lista delle spese necessarie all’iper, dando la possibilità ai cittadini di valutare veramente se vale la pena investire così tanti soldi pubblici su opere di questa portata.

Porta a Porta a Forlì, sperimentazione votata in Giunta

In questi giorni è stata data notizia dell’approvazione della Giunta del progetto sul porta a porta nel quartiere Ronco e San Leonardo di Forlì.
Sul progetto, presentato in commissione in Febbraio, ho già scritto qui e vi invito a rileggere le considerazioni ed il riassunto delle puntate precedenti che avevo fatto.

Finalmente si inizia a discutere, purtroppo ancora senza di dettagli implementativi. Il progetto sarà quindi demandato alla prossima Giunta. Per questo motivo oggi è importante fare in modo che nei programmi elettorali ci sia l’estensione del porta a porta in tutta la città, in modo che non ci siano vicini di casa con sistemi diversi ed in modo che si riescano a raggiungere economie di scala per ridurre i costi.

I Verdi propongono, da anni, che si faccia in tutta la provincia, in modo che ci sia una notevole riduzione del rifiuto destinato ad inceneritori e discariche.

Nucleare? No Grazie!

Energia Nucleare? No Grazie!Ho creato un file vettoriale del famoso simbolo della lotta contro il nucleare in Italia, che può essere utilizzato per manifesti, volantini in alta risoluzione:

Nucleare No Grazie Immagine vettoriale SVG

UPDATE: HO creato un altro logo con la scritta “VOTA Sì Per fermare il nucleare“, utile per la campagna referendaria 2011.
Lo trovate qui: VOTA Sì Per fermare il nucleare

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