Crescita

500° Articolo

Questo è il 500° articolo di questo blog, che il prossimo Maggio compirà due anni di vita.
Io credo che sia una esperienza di disponibilità e di partecipazione importante, e lo dimostra il fatto che i commenti e le visite sono in continua crescita (a parte il temporaneo momento del passaggio al nuovo dominio), così come lo sono anche le altre esperienze simili che sono nate nel frattempo, sull’onda del successo di personaggi famosi, politici e non.

Voglio celebrare virtualmente questo traguardo rimandandovi al primo messaggio che ho scritto su questo mio spazio sul web (attualmente ho 3 altri blog ed un podcast, nel quale a breve inserirò diversi nuovi contributi), che non è né la più vecchia né la più giovane.

Ecco che parte una nuova avventura

Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato e fatto visita, in questi mesi. Se volete potete aiutarmi ancora di più mettendo un link al nuovo indirizzo nei vostri spazi sul web.

Energia Eolica, notevole aumento dell’installato

Energia Eolica: Installati 8,000 MW nel 2004, un aumento del 20%
http://ecquologia.it/sito/pag89.map

Secondo le stime del Global Wind Energy Council (GWEC), l’industria mondiale dell’energia eolica ha installato 7,976 megawatt (MW) in piu’ nel 2004, un aumento del 20% della potenza installata totale, che ha raggiunto cosi’ i 47,317 MW. I paesi con maggiore potenza installata sono Germania (16,629 MW), Spagna (8,263 MW), USA (6,740 MW), Danimarca (3,117 MW) e India (3,000 MW). Diversi paesi, compresi Italia, Olanda, Giappone e Gran Bretagna sono al di sopra della soglia dei 1,000 MW. L’Europa continua a dominare il mercato globale avendo costruito il 72.4% delle nuove installazioni (5,774 MW); mentre il 15.9% e’ stato costruito in Asia (1,269 MW), seguita dal Nord America (6.4%; 512 MW) e il Pacifico (4.1%; 325 MW). L’America Latina (49 MW) e l’Africa (47 MW) avevano lo 0.6% del mercato.
“L’Europa rimane il leader mondiale dell’energia eolica, ma stiamo assistendo alla globalizzazione dei mercati eolici. In Europa, il mercato ha avuto una crescita media annua del 22% negli ultimi 6 anni; tuttavia, l’ulteriore rapido progresso che l’industria e’ capace di attuare e’ ristretto da barriere come l’accesso alla rete elettrica e le pratiche burocratiche”, ha detto il presidente dell’EWEA (European Wind Energy Association). “Il rinnovamento delle iniziative politiche del G8 potrebbero dare un’ulteriore spinta all’energia eolica; l’industria e’ ben posizionata e pronta per espandersi se ci saranno i segnali politici adeguati.”
La crescita del mercato Statunitense e’ stata lenta come ci si aspettava a causa del ritardo nell’estensione del credito fiscale per la produzione eolica, che era scaduto nel Dicembre del 2003 ed e’ stato esteso solo nell’Ottobre 2004. I progetti proposti stanno andando avanti e ci si aspetta che nel 2005 saranno installati 2,000 MW. L’incertezza continua a incombere sul mercato Statunitense perche’ il credito fiscale scadra’ di nuovo nel Dicembre 2005 a meno che il Congresso non si muova subito per estendere la misura. L’industria eolica Americana sta chiedendo un’estensione di lungo termine.

Fonte: GWEC
Traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi@gmail.com

Mobilità Sostenibile: Esperienze di oggi, Progetti di Domani

ESPERIENZE DI OGGI, PROGETTI DI DOMANIConvegno 17 marzo 2005 ore 8,45 Auditorium Cassa di Risparmio, Via Flavio Biondo, 16 Forlì

Vita di tutti i giorni: scuola, lavoro, casa, tempo libero, per ognuno dei nostri impegni è quasi sempre indispensabile muoversi. Tuttavia la crescente domanda di spostamento è accompagnata da problemi che minacciano la nostra stessa mobilità. La congestione del traffico urbano è causa di peggioramento della qualità dell’aria e gli attuali modelli di crescita dei trasporti non sono più sostenibili. Siamo di fronte ad una necessità improrogabile: riequilibrare le varie forme di mobilità urbana, usare meglio le reti di trasporto esistenti e preservare l’ambiente e la qualità della nostra vita.
La situazione potrà migliorare solo se vi sarà una chiara volontà di cambiare le abitudini a favore di nuovi approcci in materia di trasporti, spazi pubblici e salute.
Le Amministrazioni locali e le Agenzie per la mobilità devono quindi realizzare in tempi brevi un sistema di mobilità moderno, con reti di trasporto intermodali che integrino mezzi individuali e collettivi. L’obiettivo da perseguire è una mobilità urbana efficiente, economica, flessibile ed ecologica. Solo rispondendo a tutte queste necessità, potremo affermare con orgoglio di applicare una politica di sviluppo sostenibile nelle nostre città.
Il convegno, organizzato da Atr Agenzia per la Mobilità di Forlì-Cesena, in occasione del suo 30° anniversario, intende offrire alcuni importanti spunti di riflessione su questo argomento. Durante la sessione mattutina saranno presentate esperienze di mobilità ecocompatibile, già attuate all’interno della comunità europea; la tavola rotonda del pomeriggio sarà invece dedicata all’approfondimento del tema su base locale, lasciando spazio a riflessioni e progetti di governo della mobilità per il comprensorio di Forlì-Cesena.

L’economia del nobile sentiero: ripensare alla globalizzazione/2

Il workshop punta di diamante della tre giorni di Rimini è stato senza dubbio quello su “Acqua o petrolio? I beni della natura vivente non hanno acquirenti”.
Ospite d’onore Lester Brown, noto ai più per essere il curatore dello “State of the World”, pubblicazione annuale del World Watch Institute sullo stato di salute del pianeta Terra, pubblicato in Italia da Edizioni Ambiente.

Lester Brown ha incentrato le sue preoccupazioni ambientali per il futuro che ci attende puntando l’attenzione sull’acqua e sul cibo, oltre che sul riscaldamento globale.
In questo momento Cina, USA e India, i granai del mondo, fondano la propria agricoltura si un eccesso di pompagio delle falde ad uso irriguo. Ad aggiungersi quindi alla crisi idrica prossima ventura c’è il riscaldamento globale. Un grado di aumento della temperatura media porta ad una riduzione stimata della produzione di granaglie a livello mondiale del 10%. L’indicatore economico simbolo del 21esimo secolo non sarà più il PIL o il DOW Jones ma il prezzo del cibo. I segni di questo giro di boa si stanno già manifestando. La Cina ha raggiunto del 1999 il picco della sua produzione e da allora sta cominciando a rivolgersi al mercato per il suo fabbisogno interno.

Tre sono gli ambiti sui quali intervenire prima di giungere al punto di non ritorno: l’aumento della produttività, la riduzione della crescita demografica mondiale e la ricerca di una stabilità politica.
Ridurre i consumi dell’acqua è possibile. Per farlo è necessario secondo Lester Brown dare il giusto prezzo alla stessa e attivare nuove pratiche irrigue volte al risparmio, privilegiano le colture di qualità che richiedono meno acqua, insieme ad una revisione complessiva dei processi industriali.
La popolazione. Secondo lo scenario medio ONU al 2040 sulla Terra saremo in 7,4 miliardi. Per avere un ambiente salvaguardato è indispensabile garantire all’uomo un ambiente sociale favorevole con servizi sanitari ed educazione almeno a livello base.

Energia, economia e politica internazionale sono stati i temi della conclusione di Lester Brown.
Sull’energia si deve puntare massicciamente sull’eolico (gli ambientalisti italiani dovrebbero ascoltare bene) perché ha caratteristiche uniche (ne ha dette sei ma me ne ricordo solo cinque): abbondante, economica, pulita, diffusa, senza emissioni. Il passo successivo saranno le celle a combustibile.
Stoccata pure all’economia che non comprende al suo interni i costi ambientali, falsando il gioco. Se il capitalismo collasserà, lo farà perché non dice la verità ecologica.
Cambiare si può? Sarà costoso? La risposta positiva è data da un parallelismo con gli anni ’40. Nel 1942 gli USA, per far fronte all’ingresso in guerra, in poco tempo modificarono il proprio sistema industriale civile per la produzione di veicoli e attrezzature belliche. Lo stesso, con la volontà, si potrebbe fare oggi, per sterzare verso tecnologie e produzioni in grado di essere meno insostenibili.
Ultimo pensiero per il terrorismo. Secondo Brown (come smentirlo?) Bin Laden avrà vinto la sua partita se avrà successo nel distogliere la nostra attenzione dai problemi veri dello sviluppo economico e della sua incompatibilità con il sistema naturale. Non possiamo permetterglielo.

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