GIORNI E NUVOLE: IL PRECARIATO VISTO DA SILVIO SOLDINI (
Sabato 15 marzo alle ore17.00 al Cinema Apollo a Forlì – Secondo appuntamento con la rassegna “Diritti, Lavoro, Ambiente” proposta da “la Sinistra l’Arcobaleno” – Ingresso Libero
Elsa e Michele sono felicemente sposati, hanno una figlia e una splendida casa dove coltivano il loro amore e ricevono amici affettuosi. Elsa si è appena laureata in Storia dell’Arte e lavora al recupero di un affresco attribuito al Boniforti, Michele è stato invece estromesso dall’azienda dai suoi stessi soci, che ritenevano la sua gestione poco competitiva. Dopo la confessione del licenziamento, Elsa e Michele sono costretti a riconsiderare e ridimensionare il loro (alto) tenore di vita. A quarant’anni si confronteranno drammaticamente col mutato mercato del lavoro.
In questo recentissimo film (uscito nelle sale in prima visione nell’ottobre 2007) Soldini dimostra ancora una volta l’originalità dello sguardo e una straordinaria capacità di sapere tradurre questioni esistenziali in metafore estetiche.
Silvio Soldini con Giorni e nuvole ha fatto un film bello che per la prima volta analizza nel profondo, negli effetti sulla personalità smarrita, nel dolore individuale, quella mancanza di lavoro divenuta per tanti una forma nominalistica, un problema che riguarda gli altri: e offre ad Antonio Albanese e a Margherita Buy la migliore occasione della loro vita di bravi attori, còlta benissimo.
Il film sarà proiettato alle ore 17.00 al cinema Apollo a Forlì nell’ambito della rassegna “Diritti, Lavoro, Ambiente” proposta da “la Sinistra l’Arcobaleno”. L’ingresso è gratuito.
L’ultimo appuntamento della rassegna è previsto per sabato 29 marzo con la proiezione di “Una scomoda verità” il film documentario di Al Gore sui cambiamenti climatici del Pianeta
Guido Cagnacci: Mostra al San Domenico di Forlì
GUIDO CAGNACCI. PROTAGONISTA DEL SEICENTO TRA CARAVAGGIO E RENI
Il 20 Gennaio inaugura la mostra che si terrà a Forlì presso i Musei San Domenico, Piazza Guido da Montefeltro, fino al 22 Giugno 2008, curata da Daniele Benati ed Antonio Paolucci.
Definito dalle fonti artista bizzarro e stravagante, nasce a Santarcangelo di Romagna, cittadina sulla via Emilia, presso Rimini, ma al confine con la provincia di Forlì-Cesena, nel 1601.
Non sappiamo chi sia stato il suo primo maestro, ma tra il 1618 e il 1621 è mantenuto dal padre a Bologna per apprendere l’arte della pittura, probabilmente presso Ludovico Carracci o un artista della sua cerchia.
Importanti furono anche due soggiorni romani, nel secondo dei quali, tra il 1621 e il 1622, lo troviamo a fianco del Guercino. I suoi primi dipinti documentati sono le due tele che ornano la Cappella del Santissimo Sacramento nella Parrocchiale di Saludecio, del 1627.
Dal 1623 al 1648 la sua attività si svolge soprattutto in Romagna, un periodo che vede l’affermarsi della fama dell’artista, ma che è anche segnato da avvenimenti turbolenti, come un tentativo di fuga con una giovane vedova della nobile famiglia Stitivi, per il quale nel 1628 Guido è bandito da Rimini.
A Santarcangelo gode della protezione di Monsignor Bettini, che nel 1635 gli commissiona la pala con San Giuseppe e Sant’Egidio per la Confraternita dei falegnami e dei fabbri, opera che segna lo spartiacque tra la fase giovanile dell’artista e la maturità, che lo vedrà rivolgersi soprattutto verso i grandi maestri emiliani, e in particolare Guido Reni e il Guercino.
Nel 1643 lavora ai dipinti del duomo di Forlì con San Valeriano e San Mercuriale, mentre nel 1647 è a Faenza, in relazione con la potente famiglia Spada. Con il 1648 termina l’attività romagnola del pittore, che si stabilisce a Venezia con il nuovo nome di “Guido Canlassi da Bologna”. A questo punto si datano molti dei suoi dipinti con figure femminili e soggetti profani. Su invito dell’imperatore Leopoldo I, verso il 1660 si trasferisce a Vienna, dove muore nel 1663.
Per Informazioni e prenotazioni
www.guidocagnacci.com
Mostra: tel. 199.199.111
Riservato gruppi e scuole (incluso visite e laboratori didattici):
tel. 02.43.35.35.22 – e-mail: servizi@civita.it
Alberghi: tel. 0543.378.075
e-mail: turismo@confcommercio.fo.it
Orario di visita
Da martedì a venerdì: 9.30-19.00.
Sabato, domenica, giorni festivi, 24 marzo e 2 giugno: 9.30-20.00.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Lunedì chiuso.
Modalità di visita
La visita è regolamentata da un sistema di fasce orarie, con ingressi programmati. La prenotazione è obbligatoria per gruppi e scuole ed è consigliata per i singoli.
Il biglietto della mostra consente la visita alla Pinacoteca civica.
Biglietti
Intero € 9
Ridotto € 6 per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, residenti nella provincia di Forlì-Cesena.
Speciale € 4 per scolaresche (scuole primarie e secondarie) e disabili.
Gratuito per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, accompagnatore disabile, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino.
Visite guidate
Gruppi € 80
Scuole € 50
Visite in lingua € 110
(le tariffe per gruppi e visite in lingua sono comprensive del servizio di radioguide in mostra).
Sono previsti itinerari turistici per i gruppi che volessero effettuare, oltre alla visita della mostra, un percorso guidato nella città e nel territorio.
Prenotazioni
Tariffa individuale per singoli e gruppi € 1
Tariffa scuole € 10
Audioguida
Noleggio a persona € 4
Radioguide
L’uso delle radioguide (microfono per la guida e auricolari per i visitatori) è obbligatorio anche per i gruppi con guida propria.
Noleggio per gruppo € 30
Come arrivare a Forlì
In auto: Autostrada A14 da Bologna e da Rimini, uscita Forlì; Strada Statale n. 9 (via Emilia)
In treno: Principali collegamenti con il nord e sud Italia attraverso le linee Milano-Bologna-Ancona e Milano-Bologna-Firenze-Roma
www.ferroviedellostato.it
In aereo: Aeroporto Luigi Ridolfi di Forlì
via Seganti, 103 – tel. 0543.783.416 – www.forliairport.com
ZTL: non tutti i commercianti sono contrari
Allego questo articolo tratto da La Voce di Romagna di oggi, che mostra chiaramente che sulla Zona a Traffico Limitato i commercianti non siano tutti contrari. Si chiedono maggiori controlli, un centro libero dalle macchine, parcheggi sotterranei ed un posto per le famiglie dove i bambini possano giocare.
Piano del traffico da rilanciare per la tutela della salute
Pubblico il comunicato stampa della Federazione dei Verdi sul rilancio del piano del traffico.
Piano del traffico da rilanciare per la tutela della salute
Autobus gratis a Dicembre.
Studi autorevoli – come quello certamente realizzato dalle associazioni di categoria per sondare il gradimento dei cittadini sul piano del traffico – dimostrano che ovunque si chiedano pareri ai cittadini su questi temi, si verifica che le persone “sondate” si dichiarano favorevoli all’80% circa (meno traffico, meno auto, più bus-bici-pedoni, ecc..) prima dell’attuazione dei provvedimenti; quando questi si realizzano la percentuale dei soddisfatti crolla più o meno al 20% per poi risalire, dopo alcuni mesi, nel favore della stragrande maggioranza degli intervistati.
Questa “curiosa” curva di gradimento – consolidata e confermata da analisi puntuali e anticipata dai Verdi nel corso di un incontro pubblico già nel luglio scorso – pare si stia riproducendo anche nella nostra città a tutta dimostrazione che Forlì è esattamente come le altre città e i forlivesi assolutamente attenti ai cambiamenti.
Al contrario, invece, di quello che affermano Sansavini ed Errani il piano del traffico sta pienamente centrando i suoi obiettivi, primo fra tutti la riduzione del traffico veicolare privato, precondizione per la prevenzione primaria a tutela della salute dei cittadini.
Era dagli anni settanta che non veniva fatta una proposta così anacronistica quale quella di richiamare in centro il traffico veicolare privato in una situazione di grande emergenza sanitaria, come dimostrato dalla stima dei dipartimenti di sanità pubblica delle aziende USL di circa trenta morti l’anno nella nostra città causati solo da PM10.
Loro dimenticano, probabilmente, che siamo costretti a prendere provvedimenti di limitazioni del traffico per il continuo sforamento dei limiti di legge per le polveri sottili. Se dovessimo dare attuazione a queste paradossali proposte ci troveremmo con lo schizofrenico risultato di incentivare il traffico veicolare privato il sabato e gli altri giorni nel tardo pomeriggio e bloccarlo completamente il giovedì.
Una sola cosa è condivisibile tra le proposte dei due capigruppo del Partito Democratico: occorre mettere in campo tutte le azioni necessarie per dare piena attuazione al piano del traffico votato dal Consiglio Comunale.
Se fossero coerenti col programma di governo della città, si batterebbero per proseguire su questa strada, attivare ulteriori strumenti e fare passi in avanti, sostenendo gli investimenti sul trasporto pubblico, sui quali il Sindaco ha sottoscritto impegni importanti attraverso l’accordo sindacale di pochi giorni fa.
Che questa sia la strada giusta è dimostrato anche dal notevole incremento di circa il 30% degli utenti dei mezzi pubblici.
Accettino quindi la proposta degli autobus gratis da noi già condivisa con altre forze della sinistra.
Federazione dei Verdi di Forlì-Cesena
L’ospedale Morgagni-Pierantoni riduce le proprie emissioni
Ricevo dall’USL di Forlì un comunicato interessante che dimostra quanta CO2 stia risparmiando il nostro ospedale grazie ad interventi mirati di risparmio energetico ed ottimizzazione dei consumi: circa 1000 tonnellate l’anno in meno.
Un buon esempio, che a mio parere andrebbe seguito in tutti gli edifici pubblici, con mezzi chiaramente tarati all’esigenza. Complimenti.
L’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì cura anche l’ambiente: da
luglio a settembre, ridotte di 350mila tonnellate le emissioni di anidride
carbonica grazie al contenimento dei consumi elettriciL’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì non è attento solo ai bisogni
del paziente ma cerca anche di rispettare al massimo l’ambiente. Nel trimestre
luglio-settembre, grazie alle misure di razionalizzazione adottate dall’U.O.
Attività tecniche e patrimonio diretta da Vittorio Laghi, le emissioni in
atmosfera di andride carbonica del polo ospedaliero sono diminuite di 350mila
tonnellate. Un dato che, in proiezione annuale, può significare una riduzione
intorno alle mille tonnellate l’anno. Rispetto all’analogo periodo del 2006,
infatti, si assiste a un considerevole abbattimento del consumo di energia
elettrica, con un lusinghiero -13% nel mese di settembre. Peraltro, tale calo
riguarda in particolare la cabina deputata all’alimentazione delle centrali
tecnologiche, ovvero quella che più incide sui consumi totali.
«Abbiamo cercato di adattare i consumi ai bisogni, eleminando sprechi e
utilizzi superflui attraverso un’opera di ottimizzazione – illustra Vittorio
Laghi, direttore dell’U.O. Attività tecniche e patrimonio – in sostanza si
è trattato di ingegnerizzare i sistemi tecnologici, guidando al meglio i
machinari, così da farli lavorare secondo le necessità e nelle fasce di curva
in cui presentano un miglior rendimento». Input in questo senso sono venuti
anche dalla Regione, che ha varato un programma di attenzione al risparmio
energetico, coinvolgendo i responsabili delle singole aziende in tavoli di
confronto nell’ottica di una razionalizzazione diretta, nel lungo periodo, a
poter predisporre gli acquisti di energia a livello regionale.
A spingere l’Azienda verso la pianificazione di tali misure di contenimento
è stata poi la constatazione, nel corso del 2006, di un trend di incremento,
sia in termini di consumo che tariffari. In questa prima fase d’intervento, la
priorità è stata attribuita al contenimento dei consumi elettrici, con
aspettativa di sensibili effetti di risparmio anche nella produzione di energia
termica. Per raggiungere l’obiettivo, si è cercato di razionalizzare i
settori di maggior impatto sui consumi: dall’erogazione di acqua refrigerata
all’alimentazione elettrica.
«In merito alla distribuzione dell’acqua refrigerata – illustra Vittorio
Laghi – l’obiettivo è stato creare una sinergia fra produzione e
distribuzione del freddo, così da agire con reciproca proporzionalità. A tale
scopo, è stata adeguata la linea di distribuzione principale a portata
variabile per far lavorare le elettropompe con una differenza di temperatura
costante fra “mandata” e “ritorno”, assicurando comunque una
predeterminata pressione nel punto della rete più sfavorito». Ciò ha
consentito di creare un circuito di distribuzione generale a portata variabile,
direttamente proporzionale alla richiesta di acqua refrigerata dei vari circuiti
“a spillamento” all’interno del presidio ospedaliero. «Le sottostazioni
“a spillamento” – spiega Laghi – sono state dotate di una valvola a tre
vie motorizzata, che consente di prelevare dalla tubazione principale generale
solo l’acqua refrigerata strettamente necessaria al fabbisogno istantaneo del
fabbricato servito. Inoltre, sono state montate sonde di temperatura per il
monitoraggio dell’intero sistema».
Misure di razionalizzazione dei consumi hanno interessato anche le 9 sale
operatorie, con l’installazione di rilevatori di presenza che modificano
automaticamente lo stato di esercizio delle UTA (unità di trattamento
dell’aria) da ordinario a stand-by. «In quest’ultimo stato di funzionamento
la portata dell’aria si riduce al 20% circa dell’esercizio ordinario –
rivela il direttore – I risultati sono stati significativi: in una settimana
campione, dal 14 al 21 settembre, abbiamo constatato una riduzione di esercizio
intorno al 40%». Interventi analoghi sono stati effettuati anche in ambulatori,
studi medici, e mensa, attivando, attraverso il sistema di controllo e gestione
informatizzato, la chiusura dei circuiti aeraulici in orari festivi e notturni.
Pure in questo caso, si è registrata una riduzione del fabbisogno energetico di
circa il 40%. Nella torre di degenza, invece, è stata diminuita del 50%, in
orari notturni, la portata di quattro unità di trattamento dell’aria, con un
risparmio energetico del 20%.Contemporaneamente, sono partite le prime misure atte a ridurre il consumo di
acqua. A questo scopo sono stati acquistati 2mila inserti universali aeratori
riduttori di portata e mille regolatori di flusso per doccia: da prove a
campione si è accertato infatti che i primi riducono la portata del 25-30%, e i
secondi del 40-45%. Grazie alla loro installazione si stima di ottenere un
risparmio sull’ordine del 20%.Soddisfazione per i risultati raggiunti viene espressa dal direttore del
presidio ospedaliero Maria Grazia Stagni. «Siamo riusciti a ridurre
sensibilmente i consumi energetici senza incidere in alcun modo su quella che è
la normale attività dell’ospedale – commenta – gli interventi messi in
atto, infatti, non hanno apportato nessun cambiamento per i pazienti, né
riguardo alle ore di sala operatoria né all’utilizzo di acqua. Ciò dimostra
che si possono conseguire obiettivi rilevanti con misure immediatamente
applicabili e per di più prive di conseguenze per l’utenza: basta migliorare
l’efficienza del sistema, calibrando i consumi alle reali esigenze delle
strutture e abbattendo gli sprechi». Una politica, questa, che è diretta non
solo a razionalizzare e ottimizzare le risorse del polo ospedaliero, ma si
propone anche di sensibilizzare i singoli operatori sull’importanza del
risparmio energetico. «Se c’è attenzione all’ambiente sul luogo di lavoro,
è poi più facile applicare gli stessi accorgimenti all’interno della propria
abitazione – illustra Stagni – in questo senso, il piano di riduzione dei
consumi viene a ricopre pure un’importante funzione culturale».
D’altronde, l’attenzione all’impatto ambientale delle tecnologie è da
molto tempo una delle priorità dell’Azienda Usl di Forlì, come dimostra la
nuova navetta gratuita ecologica per il trasporto di persone dai parcheggi auto
fino all’ingresso dei padiglioni dell’Ospedale. Si tratta di un Fiat Ducato
alimentato a metano, omologato per 9 passeggeri, con aria condizionata,
portellone automatico laterale per la salita dei passeggeri e pedana posteriore
elettrica per i disabili