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Programmazione Input Output Linux con porta parallela

Questa estate, assieme a due compagni di università, abbiamo sviluppato un programma che trasferisce file attraverso la porta parallela sotto linux, come progetto di Sistemi 1.
La porta parallela, come tutti ben sapete, è stata inserita nei personal computer per rendere più veloce l’invio di documenti alle stampanti, e per questo motivo ancora oggi i pin che compongono il cavo sono chiamati secondo le funzioni originali.

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Conferenza Stampa Clan-Destino

Clan-Destino
L’Ass. Clan-Destino organizza una conferenza Stampa presso la Saletta Bruni, in Via Bruni 2 – Forlì, sabato 30 Ottobre 2004 alle ore 11:30, per riferire gli esiti dell’ ultima assemblea svoltasi martedì 26, avente come oggetto la partecipazione dei cittadini al ricorso al T.A.R., per informare sulle prossime iniziative dell’Associazione anche in funzione delle recenti novità riguardanti il progetto di costruzione della Centrale Termoelettrica “Elettra”.

Il software è come una torta

Immaginate la vostra nonna, che riceve dalla vicina una ricetta. La mette in pratica, vede che il risultato non è quello sperato, aggiunge un ingrediente, cambia il tempo di cottura, ottenendo un’ottima torta. Una di quelle torte che rientreranno presto nel personale bagaglio di conoscenze che l’aiuterà ad avvicinare i nipoti, avidi di dolci.

Vedete nulla di strano in tutto ciò?

Ora immaginate uno scenario di questo tipo. La nonna ottiene una torta dalla vicina, che le fa firmare un contratto di non diffusione, non modifica, di utilizzo solo personale dello scambio appena avvenuto. Perplessa, la nonna firma, e prende un pezzo di torta: non è perfetta, sa bene che qualcosa nella cottura o negli ingredienti non è stato fatto con la dovuta cura. Ma non può nulla: senza ricetta, non riesce a partire da quella torta per migliorarla, e non la può nemmeno dare ai nipoti.

Il software libero nasce dallo stesso problema, riscontrato da un gruppo di informatici, che erano infastiditi dall’impossibilità di adattare i programmi alle proprie esigenze. In più, i dati digitali hanno un costo di replicazione molto basso, cosa che rende ancora più seccante il divieto di condivisione.
D’altra parte tutta la scienza, prima di incontrare il business e la privatizzazione della ricerca, era basata sulla condivisione delle conoscenze, che permetteva il vero progresso tecnologico.

L’idea di condividere le proprie scoperte ed i propri risultati, quindi, non era affatto nuova.

Così Richard Stallman, un programmatore del MIT, decise di iniziare un nuovo progetto che prevedeva lo sviluppo di tutto un sistema operativo (GNU), che è il programma di base dei computer (due esempi sono Linux e Windows). Per fare questo, però, serviva un modo per favorire e difendere la sua creatura dagli attacchi che avrebbe ricevuto dall’esterno: se avesse lasciato tutti liberi di fare qualsiasi cosa con il programma, qualcuno avrebbe potuto prenderlo e mettervi sopra un Copyright, impedendo la copia agli stessi autori originali. Per questo motivo inventò un Copyright tutto particolare, che per queste peculiarità volle chiamare, con un tipico gioco di parole, Copyleft.

Permessi di autore in opposizione ai diritti d’autore.

In pratica, la licenza d’uso che segue i programmi che si rientrano nel software libero, chiamata General Public License, permette a tutti di copiarli, modificarli e venderli a patto che ogni modifica segua la stessa licenza. Per fare in modo che questo avvenga in pratica è necessario che siano resi sempre disponibili i sorgenti del programma. Tornando all’esempio della torta, la ricetta “sorgente” deve essere sempre fornita quando si vende o si regala il dolce. Se qualcuno decide di modificare la ricetta e quindi il risultato, deve fornire ad ogni persona che riceve la torta, ottenuta con il metodo modificato, la nuova versione della ricetta. In questo modo funziona il software libero: milioni di persone nel mondo si scambiano programmi, scrivendone pezzi o modificandone parti, purché vengano mantenute queste libertà. Nessuno può impedirne la copia, perché gli autori stessi hanno deciso di dare il loro permesso e di ottenere in cambio la stessa possibilità di utilizzo delle modifiche. Così è nato Linux, per mano di Linus Torvalds, che iniziò il progetto, e per mano di tantissimi altri che contribuirono e contribuiscono ad aggiungere pezzi.
Ma con il software libero, non si annulla l’industria dell’informatica? No, come è vero che le pasticcerie sono sempre aperte. Inanzitutto non tutti hanno capacità e tempo di lavorare sui programmi, e la spesa per l’acquisizione dei sistemi informatici si sposta dalla vendita di copie (licenze) alla personalizzazione ed ai servizi di assistenza. Lo spazio è poco, ed il discorso è complesso ed interessante, sia dal punto di vista tecnico che filosofico, tanto che gli stessi discorsi stanno arrivando anche ad altri ambiti della cultura, dalla letteratura alle arti, passando per l’ingegneria e l’architettura. Se vorrete, continueremo il discorso spostandoci inizialmente su un’altro aspetto dei diritti d’autore: i brevetti.

Internet e le nuove tecnologie abbattono le distanze tra le persone, e le persone, a volte, decidono di utilizzare questo vantaggio per collaborare a qualcosa di buono. Sempre che riescano a rimanere liberi di farlo, senza che qualcuno impedisca loro di scambiarsi idee.

Spiagge. Campagna Legambiente Firenze per posacenere all’Elba

Per ricordare che ”le spiagge e gli scogli non sono dei posacenere”, Legambiente ha cominciato a distribuire ai turisti ospiti degli alberghi dell’Isola d’Elba 25.000 posacenere da spiaggia. Sono stati realizzati in plastica – colorata e ”rigorosamente riciclata” – nell’ ambito della campagna ”posacenere da spiaggia” – che vede impegnati anche gli albergatori e il parco nazionale dell’ arcipelago toscano. La distribuzione viene effettuata anche presso le strutture del parco di Marciana e Rio nell’Elba e l’info park point di Portoferraio. I posacenere da spiaggia saranno poi offerti anche ai visitatori di Pianosa per salvaguardare, in particolare, la spiaggia di Cala Giovanna. L’ operazione, spiega una nota di Legambiente, ”vuole sensibilizzare l’ opinione pubblica sul grave impatto che hanno sull’ambiente i milioni di mozziconi di sigarette che ogni anno sono abbandonati sulle spiagge, sugli scogli e in mare dalle barche”. Tenendo conto che in Italia i fumatori sarebbero 18 milioni e ogni fumatore consuma in media dieci sigarette al giorno, vanno in fumo circa 180 milioni di sigarette al giorno. ”E poiche’ ogni mozzicone – calcola Nicoletta May, responsabile del progetto – occupa un volume di 1,1 cm cubi, il volume totale di mozziconi prodotti in un giorno e’ di 193 metri cubi e in un anno di 72.250 metri cubi. Prendendo come riferimento la torre di Pisa, che contiene un volume di 3.973 metri cubi, in un mese in Italia si accumula un volume di mozziconi pari a una volta e mezza la torre”.

Due cani al giorno

In questo periodo, al canile di Forlì vengono portati in media due cani al giorno, persi o abbandonati dai propri padroni. La situazione diventa difficile, ed il canile è spesso obbligato ad affidarsi all’aiuto di altre strutture vicine.

Zagor

Io ho appena preso in affidamento un cane buonissimo, Zagor, ed invito tutti quelli che ne hanno la possibilità a fare altrettanto: anche se al canile ricevono un buon trattamento, grazie alle cure del personale che è veramente speciale, in una casa potranno ricevere l’affetto che è stato loro negato dal loro primo proprietario.

Presto, inoltre, nascerà nelle vicinanze anche un gattile, stiamo lavorando al progetto e speriamo che veda la luce nel minor tempo possibile.

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