Italiani

L’Italia mostrata da Report

… non è la mia Italia. Stasera per esempio si è parlato del Comune di Catania, del medico di Berlusconi (ex sindaco dimissionario), del miliardo di euro di debiti, di “grandi opere incompiute”, di legami tra mafia e la festa di Sant’Agata, dei voti di scambio e molto altro (purtroppo).

La cosa peggiore, forse, è gran parte degli italiani pare sia refrattaria di fronte a tutto questo, ed i partiti chiamati in causa da queste accuse probabilmente non perderanno nemmeno un voto alle prossime elezioni.

al cimitero indiano MANIFESTAZIONE NONVIOLENTA E SILENZIOSA per i diritti inviolabili dell’uomo.

Candle night @ chidorianinvitiamo tutti i cittadini, le associazioni e le forze politiche a compiere un gesto di condanna alla barbara aggressione a Navtej Singh Sidhue rendendo
omaggio ai suoi concittadini che si immolarono per la nostra libertà.

A Forlì, in via Ravegnana, c’è il cimitero che commemora la caduta di centinaia di cittadini indiani di diverse etnie e religioni, fra loro molti Sikh che morirono durante la liberazione dell’Italia e della Romagna inquadrati nell’Ottava Armata Britannica. Nulla sanno di tutto ciò quei delinquenti di Nettuno che a distanza di pochi anni da quegli eventi invece di essere riconoscenti a quei ragazzi che persero a vita ed al loro popolo, hanno aggredito Navtej Singh Sidhue, tentando di
ucciderlo con il fuoco.

Questi episodi di violenza sono la punta di un iceberg di una cultura dell’intolleranza, che sfocia persino in festeggiamenti e battute indecenti sul
male inferto ad una persona. Purtroppo notiamo che questa incultura si manifesta anche quando la TV, invece di chiamare la persona aggredita con il suo nome, utilizza il termine “indiano” , dando alla parola la stessa accezione negativa di “ebreo”, “negro” “rom”.

Il nostro gesto simbolico intende anche dare una risposta ai contenuti razzisti e discriminatori del cosiddetto pacchetto sicurezza messo a punto dal
Governo in questi giorni. Per contrastarli e mostrare la nostra vergogna per quanto sta accadendo a partire da MARTEDI’ 10 Febbraio alle ore 17.45, porteremo delle candele al cimitero di via Ravegnana.

Cercheremo, per qualche giorno, di ricordare che i cittadini italiani non sono questo, che esiste un rispetto per la persona che non conosce distinzioni, che la Costituzione Italiana ha ancora un valore e riconosce i diritti inviolabili dell’uomo.

La giustizia dei forconi, la laicità dello Stato ed i tentativi di golpe

Io credo che un Paese normale abbia bisogno di una giustizia indipendente dalla politica, e di una politica che rispetta le regole. L’annuncio di Di Pietro sul voto favorevole al tentativo di colpo di Stato di Berlusconi, che sovverte le decisioni della giustizia sul caso Englaro, è significativo: tutti gli appelli fatti nei mesi scorsi perdono improvvisamente di valore. La giustizia di Di Pietro non è quella dei tribunali, della corte di cassazione, della Costituzione, ma quella dei forconi. Una giustizia a doppia velocità, forte con i deboli e debole con i poteri forti.

L’indecisione di Veltroni sulla vicenda, sulla quale dice che non è tempo di uno scontro tra laici e cattolici ma quello della coesione dei valori, è palesemente priva di senso. Tutti i cittadini, tutti i partiti, devono esprimere la loro opinione: in democrazia si discute e si prende una decisione. Invece la scelta, anche questa volta, è a doppio binario: la Binetti vola a Lourdes per sostenere il progetto di Golpe del Governo e le anime laiche del partito sostengono timidamente il Presidente della Repubblica. Ma chi vota per questo partito, senza le preferenze, quale delle due strade avrebbe voluto sostenere?

I partiti senza posizione non servono certo a rappresentare le idee dei cittadini
(visto che non è richiesto loro di esprimersi sulle scelte precise, ma di votare sulla pettinatura del leader).

Così ci troviamo, oggi, in una situazione gravissima. Da un lato viene attaccata la giustizia, l’indipendenza del potere giudiziario da quello legislativo (che sono alla base dello stato di diritto, un concetto datato fine 1700), dall’altro le forze politiche in Parlamento sono tutte indifferenti sostenitrici di questo “ME NE FREGO” della Costituzione berlusconiano.

Io penso che i cittadini italiani debbano svegliarsi e muoversi con uno scatto d’orgoglio che impedisca nuovi passi in questa direzione: abbiamo già sperimentato una volta dove portano queste scale e la nostra Costituzione è lì per impedire che la storia si ripeta.

Vergogna

Cimitero degli indiani, Forlì.A Forlì c’è un cimitero di indiani che commemora la caduta di centinaia di Sikh che morirono durante la liberazione dell’Italia inquadrati nell’Ottava Armata Britannica.
Invece di essere riconoscenti a quei ragazzi che persero la vita ed al loro popolo, a distanza di pochi anni alcuni ragazzi che fanno vergognare d’essere italiani danno fuoco ad un indiano Sikh, e cosa ancora più grave gli amici davanti alle telecamere ci ridono e scherzano sopra.

Di solito si dice che queste non sono persone ma “bestie”, ma gli animali non fanno nulla del genere.

Il kebab e la preservazione della nostra identità culturale

250px-doner_kebabIl divieto i ristoranti etnici dentro le mura di Lucca è una iniziativa priva di senso. Per prima cosa, un sacco di italiani hanno aperto ristoranti in ogni luogo del Mondo, con un ritorno economico e d’immagine per il nostro Paese notevole (pensiamo solo all’esportazione dei nostri prodotti tipici derivante da questa pubblicità continua). Se procedessimo su questa strada dell’intolleranza sarebbe quindi oggettivamente corretto che venissimo ripagati con la stessa moneta.

In secondo luogo non si capisce con quale criterio si decida di vietare un ristorante etnico e permettere l’apertura di un Mc Donalds in pieno centro, dal momento che entrambi hanno poco a che vedere con la cultura e con l’immagine storica delle nostre città.

La cultura e l’identità si possono esportare dando un buon esempio, non imporre. Questo ennesimo provvedimento discriminatorio è pericoloso, perché antepone la bassa politica e la demagogia spicciola ai piccoli spifferi di libertà personale che abbiamo ancora a disposizione.

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