Comune

Il triste spettacolo degli alberi secchi in centro storico.

Nelle principali vie commerciali del nostro centro storico sono state posizionate alcune piante che dovevano renderle più piacevoli agli occhi di chi decide di farvi una passeggiata.

L’iniziativa dei commercianti ha ricevuto con un accordo l’occupazione di suolo pubblico gratuita del Comune ed un contributo dell’amministrazione.

Oggi queste piante stanno soffrendo per la mancanza di acqua, perché nessuno ha pensato alla responsabilità ed ai costi di annaffiatura, che sono tutt’altro che marginali vista la scelta di posizionarle su vasi invece che in terra.

Così davanti agli occhi di chi passeggia nel nostro centro si pone il triste spettacolo di piante morenti, che tutto fanno tranne che abbellire i nostri viali commerciali.

Del resto si sa, l’importante è inaugurare e fare comunicati stampa e la manutenzione è considerata marginale, anche se permette di mantenere in vita un patrimonio.

Ognuno si assuma le sue responsabilità, e si provveda a fare quel poco che è necessario, oppure si tolgano dai vasi e si mettano in terra, per evitare di sperperare inutilmente altro denaro dei privati e del pubblico.

La Pazzia di Aldo Moro ed i messaggi cifrati allo Stato

Sto leggendo “La Pazzia di Aldo Moro” di Marco Clementi, e mi è venuto qualche dubbio.
Pensando alla sua situazione di rapito, nella possibilità di scrivere lettere all’esterno e nell’indubbio vantaggio derivante dal divario culturale con i rapitori, cerco di immedesimarmi in lui.
Chiunque nella sua situazione avrebbe cercato di mandare segnali sul luogo della sua prigionia.

Eppure a parte qualche raro caso, come ad esempio nelle analisi fatte da Leonardo Sciascia (riportate nella sua relazione alla commissione parlamentare), le sue lettere non sono state studiate sotto questa lente, per cercare di capire se contenessero messaggi cifrati.

Sciascia riporta una sua frase, nella sua prima lettera indirizzata a Cossiga: “mi trovo sotto un dominio pieno ed incontrollato”, leggendola col significato “mi trovo in un condominio molto abitato e non ancora controllato dalla polizia”.

Questa frase, apparentemente senza un significato preciso, può contenere un messaggio cifrato di Moro?
E se Moro avesse utilizzato anche qualche riferimento latino, lingua con la quale certamente doveva avere una ottima dimestichezza avendo il diploma di maturità classica e la laurea in giurisprudenza?
E se avesse cercato qualche riferimento alle sacre scritture, dal momento che i rapitori certamente ne erano digiuni? Tra l’altro si era appena fatto consegnare una copia della Bibbia.

Fossi stato in lui avrei utilizzato tutti gli strumenti che segnavano un divario tra il prigioniero ed i rapitori, avendo il tempo e la capacità di nascondere riferimenti utili per la polizia ed i servizi segreti, ed avrei cercato con sinonimi, ambiguità e parole stonate per chi ha la mia stessa sensibilità di far capire che c’era un senso ed una connessione tra questi segnali.

Subito dopo quella famosa frase scrive “sono in questo stato avendo tutte le conoscenze e sensibilità che derivano dalla lunga esperienza, con il rischio di essere chiamato o indotto a parlare in maniera che potrebbe essere sgradevole e pericolosa in determinate situazioni”.

L’interpretazione comune e dei media dell’epoca era che questa fosse una minaccia alla DC sulla rivelazione di segreti scomodi. Ma se andasse letta con un doppio significato, leggendo nell’esperienza e nella sensibilità i riferimenti culturali ed ideologici con i quali decifrare potenziali messaggi? E se il rischio ed il pericolo non fosse quello di spifferare qualcosa (1° lettura) ma di essere scoperto nel suo modo di parlare?

Anche i rapitori dissero che scrisse più e più volte, limando alla lettera il testo di questa prima missiva. Certamente doveva soppesare le conseguenze delle sue parole sulla politica e l’opinione pubblica, ma probabilmente stava riflettendo anche sui messaggi da inviare.

Allora la fantasia corre, ed aprendo il dizionario di latino della scuola provo a dare significati diversi alle parole che stonano rispetto al resto.
Ricordando che la prigione era situata in un palazzo quasi signorile nel quartiere della Magliana, che è sotto il livello del fiume ed a rischio inondazione, rileggo così la frase di prima pensando a possibili assonanze con parole latine:
mi trovo sotto un dominio (domo, casa) pieno (plenus, ricco) ed incontrollato (trulleum è anche una conca: in/presso/vicino a una conca).

Non sono ovviamente vicino ad un centesimo della cultura ed alla sensibilità di Moro, quindi qualsiasi speranza di capire eventuali messaggi cifrati per me è sicuramente vana, ma sono dell’idea che quelle lettere dovessero contenere sicuramente qualche segnale.

Mi pare molto strano che non sia stata presa in esame nemmeno l’ipotesi della presenza di un messaggio cifrato, attribuendo ad una sorta di pazzia e disperazione i contenuti delle lettere di un personaggio che fino a pochi giorni prima era considerato uno statista di massimo livello.

Del resto questa non è che una delle tante stranezze che avvolgono questa vicenda, sulla quale probabilmente non sapremo mai l’intera verità.

Presentata una nuova interrogazione sui derivati

Io ed altri consiglieri comunali ieri abbiamo presentato una interrogazione sui prodotti finanziari derivati ed il loro uso nel Comune di Forlì, che pubblico anche qui:

INTERROGAZIONE

I sottoscritti Consiglieri Comunali, nel rilevare che il giornale “Il Sole 24 Ore” ha chiaramente sottolineato che le commissioni di 1,9 milioni, trattenute dalle Banche sulle operazioni dei derivati finanziari (58 milioni di euro) effettuate dal Comune nel 2005, sono del tutto indebite,

CHIEDONO

– per quale motivo non si sia mai accennato nei documenti ufficiali all’esistenza di tale indebita commissione;
– quali iniziative, urgenti, l’Amministrazione intenda comunque intraprendere, anche sulla scorta dell’analisi degli esperti del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, per rientrare da tale cifra;
– se esistono altre operazioni speculative di questa natura, comunque impropria per qualsiasi Ente Pubblico.

Banda larga nel Comune di Forlì

L’amministrazione comunale ha appena diramato un comunicato sulla banda larga, affermando che a fronte del suo impegno nella richiesta di allargamento delle frazioni raggiunte dal servizio è stata attivata a S. Lorenzo in Noceto, mentre ancora ne sono sprovviste Villa Selva, San Leonardo, Carpena e Magliano.

E’ passato molto tempo da quando con un ordine del giorno sollecitai, per primo, la questione.
Siamo comunque di fronte ad un risultato scadente, perché le reti non sono gestite dalle amministrazioni pubbliche ma da una azienda privata in regime di monopolio.

Non è strano che proprio le zone artigianali ed industriali non siano coperte dall’ADSL: per il gestore è più conveniente vendere altri servizi, più costosi, che solo le aziende possono permettersi.

Questa cosa rimane comunque molto grave, perché impedisce ad una larga fetta di popolazione e di imprese di usufruire dei vantaggi indiscutibili di internet, come ad esempio la possibilità di inviare documenti e progetti senza spostare supporti con le automobili.

Le responsabilità ovviamente non sono solo dell’amministrazione comunale, la privatizzazione di Telecom doveva a mio parere lasciare pubbliche le reti, però è vero che grandi realtà come il Comune potrebbero incentivare processi virtuosi dei privati con investimenti, con interventi propri o con il semplice cambio di gestori per i servizi pubblici (stiamo parlando di contratti importanti, che immagino non saranno inferiori agli investimenti per raggiungere queste zone con l’ADSL).

Del resto stiamo parlando di una cosa che ormai è necessaria come le infrastrutture per la mobilità, ed anzi può in alcuni casi rappresentarne una alternativa.

Insomma, gli strumenti ci sarebbero. E’ la volontà, come al solito, che manca.

LA SINISTRA ARCOBALENO INVADE IL PARCO URBANO di Forlì

Sarà una invasione pacifica e colorata quella organizzata dalla Sinistra Arcobaleno al Parco Urbano di Forlì per domenica 30 Marzo.
Dalle ore 10.00 e per tutta la giornata diversi gazebo spunteranno nell’area verde forlivese e attorno a questi prenderà vita un nutrito programma di iniziative intitolato “Invadiamo il Parco e riapropriamoci del nostro territorio come bene comune”.
Ogni gazebo sarà dedicato a un tema specifico. Ci sarà quello dedicato a “Energia e Territorio”, quello in cui sarà possibile approfondire il tema della “Dignità e Diritti del Lavoro” e poi quello sui “Diritti di cittadinanza, pace e disarmo”. Un’altro ancora sarà dedicato al “Diritto alla Salute e alle Politiche Sociali”. Sotto ogni gazebo sarà possibile incontrare esperti con cui aprofondire i diversi argomenti e conoscere le proposte de la Sinistra l’Arcobaleno.
La giornata sarà arricchita da momenti culturali e ludici come letture teatrali, giochi degli scacchi e altro ancora.
Sarà inoltre esposta una interessante e divertente collezione di giochi dell’oca a tema politico. Alcuni di questi giochi sono molto rari e antichi e per l’occasione sarà possibile non solo ammirarli, ma anche poterci giocare tuffandosi nel clima politico della della cosiddetta prima repubblica e anche più indietro.
L’invasione del parco urbano sarà ripetuta domenica 6 aprile con altre iniziative in programma tra cui un pranzo di sottoscrizione con la presenza dei candidati forlivesi e dell’On. Lorella Mungo. Per chi fosse interessato le prenotazioni si ricevono sino al 4 aprile telefonando al 328.0358450.

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