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Un giardino sostituirà il mostro di Piazza Guido da Montefeltro

20 ANNI DOPO . RIEVOCAZIONE STORICA DEL 1° COLPO DI PICCONE AL PARCHEGGIO “BUNKER” DI PIAZZA GUIDO DA MONTEFELTRO

Lunedì 20 aprile i Verdi di Forlì hanno fatto una rievocazione dello storico corteo che nel 1989, guidato dall’onorevole Anna Donati, si recò al parcheggio bunker ( allora si chiamava così) di piazza Guido da Montefeltro per dare le prime picconate ad un’opera che costituiva e costituisce ancora la vergogna per la nostra città.

Ora, a venti anni di distanza di quel gesto simbolico, che venne effettuato dopo alcuni anni dalle prime proposte di demolizione che i Verdi fecero in tutte le sedi, i picconatori sono tornati al parcheggio in piazza G.da Montefeltro , ridandoci dentro col piccone.

Naturalmente, come in tutti gli anniversari, è stata stappata una bottiglia di spumante.

L’amministrazione comunale ci ha messo un quarto di secolo per maturare l’idea di abbattere un mostro in cemento, generatore di traffico, che inizialmente, a dispetto delle tardive prese di posizioni contrarie maturate dopo la dura battaglia scatenata dai Verdi, vide il consenso unanime di tutte, dicasi tutte, le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

Le uniche obiezioni che erano venute, ad opera realizzata, riguardavano la pavimentazione in materiale sintetico di colore verdastro, che si diceva essere utilizzata nei ponti delle portaerei, che avrebbe dovuto essere sostituito dal più consono ed italico porfido. (Poi i cemento si sfaldò e il plastico e indistruttibile materiale delle portaerei cominciò a sbriciolarsi e si dovettero spendere altre somme per riparare i guasti ).

Ancora 3 o 4 anni fa, nonostante ormai fosse diffusa ad ogni livello della cittadinanza la consapevolezza che il parcheggio bunker dovesse essere demolito, in occasione del concorso di progettazione per la nuova sistemazione di piazza Guido da Montefeltro, prevalsero nella amministrazione le posizioni degli ultimi giapponesi che volevano mantenere almeno qualche pezzo del parcheggio , tanto che alcuni gruppi di progettazione, tra i quali quello composto da tutti coloro che avevano iniziato la battaglia contro la devastazione costituita da teatro e parcheggio, fecero ricorso al TAR perché, a bando pubblicato, venne dettata la condizione del mantenimento di parte del mostro in cemento.

Ora tutti, anche quelli che nel 1981 , quando il bunker venne approvato, lo condividevano ( o forse dormivano ) sono diventati sostenitori dell’abbattimento che oggi 20 aprile, finalmente si vota in consiglio comunale, all’interno di un piano- progetto, come al solito in variante a strumenti urbanistici precedentemente approvati.

I Verdi da sempre contestano il metodo della variante continua del PRG e dei suoi strumenti attuativi a seconda delle sopravvenienti nuove situazioni, senza un quadro di insieme : ciò ha causato molte conseguenze negative per la nostra città, tra le quali proprio il parcheggio, e non voteranno a favore di questo nuovo progetto, anche se contiene la previsione della demolizione dell’opera peggiore che abbia finora mortificato la nostra città, che viene chiamata impropriamente barcaccia, denominazione con cui si cerca di nobilitare una bruttura che nulla ha a che fare con l’opera del Bernini che abbellisce Piazza di Spagna.

Si ripropongono infatti ben 2 piani di parcheggio, nuove volumetrie per migliaia di metri cubi, ancora terziario, si ricostruiscono “quinte” che nulla hanno a che vedere con l’antico tessuto urbano della città, il tutto con la motivazione dei costi dell’opera e della necessità di reperire tramite le edificazioni concesse a privati investitori le risorse necessarie.

I Verdi sono contrari a questa concezione mercantile dell’urbanistica, soprattutto perché sarebbero ceduti nuovi suoli pubblici della città per le solite smanie di grandezza.

Si inauguri una stagione di sobrietà, si demolisca il parcheggio, si facciano alcune opere di sistemazione a raso della piazza prospiciente i musei del San Domenico, si recuperino, ricostruendoli alcuni orti storici del convento, che ancora oggi in altre parti della città continuano ad essere cancellati da nuovo cemento. Ecco quanto propongono i Verdi.

Forlì, 20/04/09

Comune Aperto: an sè tot precis ( non siamo tutti uguali )

Pubblico anche qui l’ultimo articolo scritto per Comune Aperto, il bollettino informativo dell’amministrazione Forlivese:

Siamo in campagna elettorale. Il dibattito è già scaduto in toni propagandistici e spot pubblicitari, ma io non utilizzerò questo ultimo spazio per urlare più forte degli altri. Le proposte si giudicano con i fatti, non con le parole.

Cercherò, invece, di fare un breve bilancio di questa esperienza, di quanto è stato fatto e di quanto è naturalmente ancora da fare.

Ricordo, nel discorso di apertura dell’attuale Consiglio Comunale di 5 anni fa, la mia voce emozionata e la grande voglia di fare qualcosa per la mia città.

Pensavo, e penso ancora, che una buona azione potesse portare ad un miglioramento del nostro benessere, e che una Politica seria dovesse cercare di superare le demagogie del “son tutti uguali”.

Chi cerca di ingannarvi con questa storia compie un atto gravissimo: complica la vita ai politici onesti e la facilita a quelli che hanno secondi fini.

Pensavo, erroneamente, che il ruolo del consigliere fosse relativamente semplice, che bastasse dire cose giuste o avere il consenso dei cittadini per far valere le proprie idee. La possibilità dei cittadini di cambiare le cose è molto più grande di quello che si vuole far credere, e si realizza attraverso il dare il proprio voto alle persone serie, il proprio impegno, il proprio aiuto concreto a chi fa la cosa giusta.

Ricordo ancora la conferenza stampa di presentazione del sito web che avevo aperto come strumento di trasparenza, per raccogliere le idee dei cittadini e confrontarmi con loro senza intermediari. Non venne nessun giornalista.

Ho bene in mente i discorsi che facevo sulle nuove tecnologie ed il software libero, sulla filiera corta, sui gruppi di acquisto solidale, su una nuova economia verde basata su una giusta misura e sulle energie rinnovabili.

Oggi avere un blog per comunicare la politica è diventato uno standard, nel 2004 eravano 3 in tutta Italia. Oggi non è uno scandalo sentire ripetere ad Obama gli stessi discorsi sul risparmio energetico o sul New Green Deal che facevano urlare all’estremismo dei Verdi. La stessa visione conservatrice e poco lungimirante si scagliava contro l’agricoltura biologica o contro le proposte di tutela del nostro San Domenico, ed oggi cerca di attribuirsene impropriamente tutti gli onori.

Gli stessi che cercano di sminuire i Verdi cercando di farli vedere come un movimento capace solo di dire no, in realtà hanno rifiutato molte più proposte innovative di chiunque altro.

In Consiglio Comunale sono uno dei pochi che non ha mai alzato la voce, nemmeno nei momenti di rabbia e forte dissenso. Sapevo che le proposte costruttive di un ventiquattrenne ecologista erano dure da digerire in un ambiente sostanzialmente privo di rinnovamento.

Forlì ha bisogno, come tutte le città, di un po’ di coraggio. Di evolvere, innovarsi, anche cambiare abitudini se è necessario per la nostra salute e la nostra qualità della vita.

Qualunque sia la vostra opinione, date una mano concreta a chi ritenete abbia fatto un lavoro serio ed onesto, con la trasparenza negli obiettivi e concretezza nelle proposte.

Anche se il nostro maggio, ha fatto a meno del vostro coraggio, se la paura di guardare, vi ha fatto chinare il mento, se il fuoco ha risparmiato le vostre Millecento, anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti. (De Andrè)

Approvato in consiglio il nuovo regolamento ed il nuovo statuto comunale

Sala Consiglio Comunale di ForlìIl consiglio oggi ha approvato il nuovo statuto ed il nuovo regolamento comunale. Chi ha seguito la vicenda sa che sono stato fortemente critico sulla decisione di modificarlo a poche settimane dallo scioglimento dell’attuale amministrazione. Ero contrario, inoltre, a diverse modifiche che erano state presentate. Però grazie anche ad un impegno importante, ed a fronte di intere giornate spese in commissione per discutere dei vari punti (alle quali gran parte dei consiglieri ha ritenuto poco importante partecipare), sono state fatte numerose modifiche positive ed il mio voto è stato infine favorevole.

Con questo articolo voglio elencare le conquiste che, anche grazie al nostro lavoro, sono state ottenute:
– L’abbassamento del numero di firme necessarie per presentare un referendum, dalle precedenti 5000 a 3000, favorendo così la reale partecipazione dei cittadini.
– Il mantenimento delle sedute delle commissioni pubbliche, che era stato minacciato dalle prime versioni
– La possibilità per chiunque di riprendere il consiglio e l’impegno da parte dell’amministrazione per pubblicare le riprese video complete di tutte le sedute sul sito del Comune.
– Il mantenimento dei gruppi consiliari composti da un solo consigliere, per garantire la scelta dei cittadini che hanno votato la lista che elegge un solo candidato.
– La presenza dei consiglieri comunali verrà conteggiata attraverso il calcolo del tempo e non dei voti (cosa che avrebbe creato diverse storture, visto che molte giornate di perdono su un solo punto ed i rimanenti vengono votati in pochi minuti
– Il mantenimento della presenza dei rappresentanti della consulta degli stranieri

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