Grillo

Cultura della Giustizia: incontro con Salvatore Borsellino

Il 15 Marzo 2008 presso il Salone Comunale di Forlì in piazza Saffi alle ore 20.30 si terrà l’incontro “CULTURA DELLA GIUSTIZIA” organizzato dal Meetup di Grillo di Forlì e Clan-Destino.
partecipano
SALVATORE BORSELLINO (fratello di Paolo Borsellino)
BENNI CALASANZIO BORSELLINO (nipote degli imprenditori Borsellino di Lucca Sicula, vittime della mafia)
Moderatore: Alessandro Marconi (partecipante del ForGrillo – Meetup degli amici di Beppe Grillo di Forlì)

Grillo evita di parlare dell’accordo Di Pietro – Veltroni

Prima o poi Grillo dovrà dire qualcosa su Di Pietro e sulla sua alleanza con Veltroni, ottenuta grazie alla promessa di sciogliere il proprio partito e di confluire il giorno dopo le elezioni nel gruppo del Partito Democratico.
Qualsiasi cosa pensa su questo accordo è strano e poco giustificabile che continui a sviare come un equilibrista l’argomento in tutti i post che parlano di PD, come l’ultimo.
Di Pietro è tra gli incredibili di Veltroni, ne ha sottoscritto il programma (compresa la parte sull’informazione televisiva ) e gli obiettivi (inceneritori, TAV, ecc.).
Il fatto che il blog dei due siano gestiti dagli stessi professionisti della comunicazione di certo non concorre ad allontare i dubbi di un conflitto d’interesse…

Di Pietro si escluderà dal Parlamento? O è un errore di Copia-incolla?

Come Giustamente fa notare Gilioli dell’Espresso nel programma di Di Pietro c’è un punto che dice “Limitazione dell’elezione a parlamentare per massimo due legislature“.
Se Di Pietro ritiene questo punto importante tanto da metterlo nella sua paginetta di programma immagino sarà coerente e non si candiderà per il Parlamento visto che è già stato eletto 2 volte.
Non mi sono mai piaciute le regole che valgono solo per gli altri o “dalla prossima volta”.
Quindi spero che non sia una svista della Casaleggio Associati nel copia-incolla dal sito di Grillo.

Beppe Grillo ed il suo comunicato politico: chi non vota sceglie Cuffaro & Mastella

Beppe Grillo ha diramato il suo “primo” Comunicato politico. A mio parere è partito molto male. Scrive:

Le elezioni politiche di aprile sono contro la Costituzione. Il cittadino non può scegliere i propri rappresentanti. I concessionari dello Stato non devono fare politica. I referendum non possono essere cancellati. I referendum non possono essere rinviati. Il risultato delle prossime elezioni è nullo.

Non rendendosi conto, che così facendo invece di ostacolarla alimenta la peggiore politica. Pensare che le elezioni non valgano è sbagliato e porterà molti a non votare affatto. Questo sarebbe il risultato peggiore possibile: chi sta a casa o annulla la scheda dà il suo voto in percentuale a tutti: un tot a Cuffaro, un tot a De Gregorio, un tot a Mastella. Non c’è il quorum come nei referendum!

Sbaglia inoltre anche nel suo ultimo articolo, quando parla dei due leader Veltroni e Berlusconi. Non sono gli unici candidati, e non capisco a che cosa possa servire, dal suo punto di vista, attirare l’attenzione solo su questi due partiti, che sono gli stessi che ha maggiormente accusato negli anni.

Del resto non si capisce nemmeno tanto bene a cosa serva la par condicio in TV, dato che fino al momento della presentazione delle liste sarà impossibile determinare a chi dare lo stesso spazio, per ora occupato integralmente da Berlusconi e Veltroni.

Insomma, mi aspettavo da Grillo un minimo di saggezza in più. Bruciare queste elezioni politiche per mantenersi equidistanti, ignorare l’attuale composizione politica che offre anche alternative è molto comodo ma poco lungimirante. Speriamo almeno che ripubblichi le liste che non candideranno condannati per il Parlamento.

Emanuele Chesi sull’ordine dei Giornalisti, in risposta a Grillo

Chesi scrive un ottimo articolo che vale proprio la pena di leggere, sull’attacco di Grillo all’ordine dei giornalisti, nell’ambito della sua battaglia – legittima e sacrosanta visto il livello – sulla informazione italiana.
Molti credono, seguendo chissà quale logica paradossale, che se una cosa va male qualsiasi insieme di proposte che la cambiano vada bene.
Non è così per la politica, non è così per la legge elettorale, non è così nemmeno nell’informazione.

A parte che il buon comico miliardario non ha ancora spiegato in cosa consiste la casta dei giornalisti (il fatto di essere pagati a fine mese? Peccato per lui, succede solo ad alcuni fortunati peraltro senza contratto da due anni, una buona metà sopravvive con compensi da fame), bisognerebbe forse spiegargli (e questo lo dovrebbe fare proprio l’Ordine) che sui giornali, da sempre, possono scrivere tutti: giornalisti iscritti all’Ordine, giornalisti dilettanti, semplici cittadini.

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