Ambiente

Foreste: Preziose per la salvaguardia delle risorse idriche

(ANSA) – ROMA – Proteggere i grandi parchi, per proteggere le risorse idriche. Questo il motivo conduttore di uno studio congiunto del Wwf e della Banca mondiale, da cui e’ emerso che un terzo delle 105 maggiori citta’ del mondo deve il suo approvvigionamento idrico da bacini situati in foreste protette. In particolare, come riferisce il wwf, il nuovo rapporto ‘Running Pure’ evidenzia che piu’ di un terzo delle 105 piu’ grandi citta’ al mondo, tra cui New York, Giakarta, Tokyo, Bombay, Rio de Janeiro, Los Angeles, Barcellona, Nairobi e Melbourne, dipende in tutto o in parte da bacini contenuti in foreste protette per l’acqua potabile. In tali contesti inoltre e’ ridotto anche il rischio di frane ed erosione del suolo, grazie al fatto che le foreste naturali riescono ad aumentare la purezza dell’acqua, filtrando agenti inquinanti, come pesticidi, e in alcuni casi raccolgono ed immagazzinano l’acqua. Secondo il rapporto, adottare una strategia efficace di tutela delle foreste puo’ produrre un enorme risparmio perche’, ad esempio, e’ piu’ economico proteggere le foreste che costruire impianti di potabilizzazione. A New York, adottare una strategia di questo tipo sarebbe 7 volte piu’ conveniente che costruire e far funzionare questo genere di impianti. Con oltre un miliardo di cittadini, soprattutto tra i piu’ poveri, che non hanno acqua potabile e adeguate misure sanitarie, il WWF ritiene che sia una responsabilita’ di tutte le aree urbane, al di la’ della loro grandezza, mantenere un’alta qualita’ di acqua potabile ed investire in azioni di tutela forestale. ”Alcune citta’ che attualmente vivono il problema di una fornitura di acqua malsana dovrebbero essere protette e aiutate nella gestione e, dove necessario, bisognerebbe ripristinare le foreste nei luoghi strategici. Cio’ permetterebbe di assicurare a queste citta’ la fornitura di acqua pulita e farebbe risparmiare miliardi di dollari” dice Chris Elliott, direttore del programma ‘Forest for life’ del WWF. Il 28% delle foreste, dice il rapporto, si trova sulle montagne che fungono da sorgente per circa il 60-80% delle risorse mondiali di acqua dolce. Sempre secondo il rapporto, sarebbe necessario proteggere le foreste di molte aree che circondano grandi citta’ e che soffrono a causa di attivita’ distruttive, come uso illegale del territorio e disboscamento. Il Monte Kenya, ad esempio, fa risparmiare all’economia del paese piu’ di 20 milioni di dollari all’anno attraverso la protezione dell’acqua nelle aree idrografiche in due dei suoi principali sistemi fluviali. Tuttavia, la raccolta illegale di legname per la produzione di carbone, il disboscamento e la costruzione di strade sono ancora diffusi sul Monte Kenya, danneggiando la qualita’ dell’acqua destinata a Nairobi, la capitale. Allo stesso modo le foreste che circondano Istanbul, in Turchia, sono interessate dal problema di costruzioni abusive, politiche di utilizzo della terra inadatte e conflitti di competenza tra autorita’ locali e nazionali. Negli ultimi 100 anni la popolazione mondiale e’ triplicata (ha superato i 6 miliardi) mentre il consumo di acqua potabile e aumentato di sei volte. Oggi i problemi legati alla fornitura d’acqua causano la morte di milioni di persone ogni anno, e nelle aree urbane con inadeguata fornitura di acqua dolce e carenza di misure igieniche e sanitarie il tasso di mortalita’ infantile supera di 10-20 volte la norma. Lo studio, inoltre, sottolinea anche come questi problemi siano destinati ad aumentare in futuro, dato che attualmente circa la meta della popolazione mondiale vive in citta’ e che questo fenomeno e in continua crescita. Secondo il rapporto le citta’ in cui le aree protette sorgono su bacini idrici e aree idrografiche sono Roma, Budapest e Amburgo. Milano invece attinge acqua potabile da sistemi acquiferi estesi per 400 km non compresi in aree protette. ”Conservare integre le aree idrografiche per garantire la fornitura d’acqua rappresenta un ottimo esempio di come investire nella tutela dell’ambiente possa portare benefici sia all’uomo che alla natura” afferma David Cassels, esperto sulle risorse forestali della Banca Mondiale. ”Per molte citta’ non c’e piu’ tempo da perdere. Proteggere le foreste in aree idrografiche sta diventando una necessita’. Quando le avremo perse, i costi di fornitura dell’acqua alle aree urbane aumenteranno in modo drammatico”. Il WWF chiama in causa i governi per aumentare gli sforzi nella protezione delle aree idrografiche se si vuole ridurre la poverta’ e dimezzare il numero di persone che non hanno un accesso adeguato alle risorse idriche entro il 2015, come stabilito nel 2002 durante il Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile. (ANSA). RED

Ogm, il mais va distrutto

Respinto il ricorso delle multinazionali contro l’eliminazione delle coltivazioni transgeniche. La Regione avvia la procedura per rivalersi dei danni con i responsabili della diffusione delle sementi biotech
Il Tar del Piemonte ha respinto ieri la richiesta di sospensione del provvedimento con cui la Regione Piemonte ha ordinato la distruzione del mais geneticamente modificato coltivato illegalmente sul proprio territorio. Si tratta del secondo pronunciamento del Tribunale contro i ricorsi presentati dalle multinazionali delle sementi e da alcuni agricoltori.
Campi Ogm
Una terza udienza è stata fissata per dicembre.

Nel primo caso, in luglio, il Tar aveva deciso per la non urgenza della richiesta avanzata dalle multinazionali. Ieri ha stabilito di non applicare alcuna sospensiva, considerato anche il fatto che la distruzione del mais ogm è comunque già avvenuta. In dicembre entrerà nel merito della decisione presa dal presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, quando ha ordinato la distruzione del mais ogm.

Nel frattempo a ricorrere contro la Regione sono rimaste le sole multinazionali. Gli agricoltori, ha sottolineato il direttore della Sanità pubblica del Piemonte Mario Valpreda, si sono ritirati dopo che la Regione ha stanziato le somme necessarie a rimborsare i danni da loro subiti.

L’8 agosto scorso la Regione Piemonte ha infatti deliberato di indennizzare i coltivatori che hanno dovuto fare distruggere i raccolti. Per i rimborsi sono stati stanziati 500 mila euro,
equivalenti a circa 1250 euro per ogni ettaro estirpato. Nel frattempo, ha detto Valpreda, la Regione sta avviando la procedura per rivalersi dei danni direttamente con i responsabili della diffusione delle sementi di mais geneticamente modificato.

Ecco il link alla notizia su http://www.lanuovaecologia.it/ http://www.lanuovaecologia.it/iniziative/fiere/2025.php

Ogm: scienziato denuncia, provocano il cancro

Ripreso da Vita: vita

Secondo uno studioso americano, che in un libro denuncia i pericoli degli organismi geneticamente modificati (Ogm), un centinaio di persone sono morte e tra 5.000 e 10.000 si sono ammalate a causa di un integratore alimentare geneticamente modificato. Il latte prodotto con ormoni geneticamente modificati, secondo Jeffrey M. Smith, ha aumentato in modo significativo i casi di cancro alla prostata e alla mammella.
In Gran Bretagna, secondo lui, le allergie cutanee sono cresciute del 50% a causa della soia geneticamente modificata importata dagli Usa.

Secondo Smith, i cibi Ogm provocano intossicazioni, allergie e possono causare anche il cancro. Lo studioso e ricercatore americano sostiene di essersi basato su dati scientifici e denuncia i rischi taciuti per anni, negli Stati Uniti, da pressioni, inganni e manovre per camuffare la verità a vantaggio dell’industria biotecnologica.
Quello che sul mercato viene presentato come un cibo senza effetto sulla salute, in realtà, avrebbe provocato almeno un centinaio di morti e tra i 5 e i 10 mila malati gravi per l’assunzione di L-triptofano, un aminoacido usato come supplemento negli alimenti geneticamente modificati.

Sulle pagine del libro “Seeds of deception” (Semi dell’inganno), che la prossima settimana verrà sottoposto anche all’attenzione della riunione ministeriale della Wto (l’Organizzazione per il Commercio Mondiale) a Cancun, in Messico, Smith rivela anche come, nel processo per la creazione dei cibi Ogm, sia possibile il trasferimento negli organi umani di una categoria di geni, i cosiddetti promotori, che permettono di attivare il trans-gene.
Questi geni sono considerati responsabili di imprevedibili effetti sulla salute, compresa la potenziale crescita di cellule pre-cancerogene. In particolare, il latte di mucche cresciute con un ormone geneticamente modificato contiene una quantità eccessiva di un ormone (Igf-1), che costituisce uno dei più alti fattori di rischio nella possibilità di contrarre cancro al seno e alla prostata.
Nonostante persino l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) abbia dimostrato la preoccupazione che gli Ogm possano provocare malattie immuni agli antibiotici, gli Stati Uniti hanno per anni taciuto, facendoli passare per cibi sicuri, ha spiegato Smith. L’esperto americano sostiene che molti studi sono stati distorti e gli scienziati che hanno provato a denunciare i problemi alla salute provocati dagli Ogm sono spesso stati privati di responsabilità o addirittura licenziati.

Uscita la nuova Prius in Giappone

La Toyota Prius, nella sua prima versione, era una macchina a motore ibrido elettrico e a benzina. Questa miscela permette di utilizzare nei percorsi più lenti e con frequente scalo di marcia il motore elettrico, che tra le altre cose si spegne quando l’auto si ferma (per esempio nei semafori) azzerando le emissioni nocive.
Inoltre un sistema permette di ricaricare le batterie elettriche in frenata o in discesa, realizzando percorrenze chilometriche record per litro di carburante.
Ieri è uscita la nuova versione in Giappone, che permette di fare 35 chilometri con un litro (e per una monovolume è una cosa impressionante).
Tra le altre cose ha anche un optional interessante, che permette di parcheggiare la vettura in maniera totalmente automatica, semplicemente selezionando sullo schermo del computer di bordo il posto dove sistemare l’automobile.

La nuova Prius viene venduta a 17 mila euro in Giappone, che è un prezzo onestissimo per una macchina che sembra provenire dal futuro. In Europa non è nota ancora la data di immissione nel mercato, ma speriamo che avvenga in tempi brevi e che sia fatta abbastanza pubblicità.

La Prius, che pare una collezione di esperimenti e di prototipi, potrebbe essere il passaggio dalla benzina all’elettrica ad emissioni zero, e la speranza di tutti è che le soluzioni introdotte in questa auto futuristica siano portate anche sulle auto più famose della casa produttrice, come la Yaris, che è già un gioiellino di tecnologie.

Un futuro diverso è possibile? Pare di si.
link alla pagina della Prius

Dibattito pubblico: Le nuove centrali termoelettriche, come evitarle?

Giovedì 4 Settembre a Forlì si terrà un dibattito pubblico con la presenza, tra gli altri, di Beppe Grillo, Dario Fo, Maurizio Pallante (Responsabile di una Energy Service Company (ESCO) e autore di testi sul risparmio energetico), incentrato sul problema delle centrali termoelettriche.
Il moderatore del dibattito sarà Filippo Solibello di Caterpillar (Rai Radio Due) e saranno invitati esperti di caratura internazionale e comitati anticentrale.
L’ingresso è ad offerta libera, e l’apertura sarà alle 19:30 in Piazza Saffi a Forlì.

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