Governo

L’Italia compie un altro passo verso il bipartitismo ed il Piano della P2

Uno degli aspetti più preoccupanti del congresso di costituzione del nuovo partito di Berlusconi è stato il rilancio del progetto del bipartitismo.
La nascita del PDL è molto probabilmente il primo passaggio verso un sistema elettorale e politico nuovo nel nostro paese, che ci renderà più simili agli Stati Uniti in uno dei suoi aspetti peggiori: il sistema (anti)democratico che lascia ai cittadini la scelta testa o croce tra 2 soli partiti e 2 soli candidati.

C’è un candidato a vita e finché rimarrà in vita faremo ad ogni elezione un referendum per lui o contro di lui.

La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato. (wikipedia)

In questo percorso il secondo passaggio è il prossimo osceno referendum sulla legge elettorale, che se approvato eliminerebbe le coalizioni e renderebbe il nostro sistema esattamente identico a quello prospettato dal Piano di Rinascita Democratica della P2: due soli partiti allo scopo di “semplificare” il panorama politico.

A questo proposito, spero che un giorno la politica italiana faccia finalmente a meno di Mariotto Segni e dei suoi referendum sulle leggi elettorali.

Internet: chi l’ha creato chiede privacy

Mentre si susseguono tentativi, a volte anche goffi, del nostro Governo di impedire l’anonimato ed il libero scambio di informazioni in rete, chi ha creato il WWW 20 anni fa oggi chiede più privacy

“La gente usa internet anche quando ha dei problemi – ha spiegato – per sapere se ha contratto malattie, o riguardo alle proprie opinioni politiche: è vitale che non vengano spiati”. Accettare queste forme di intrusione – è il pensiero dell’inventore del World Wide Web – equivarrebbe a mettere le telecamere nei soggiorni delle persone o ad aprire la loro posta. Il Grande Fratello di Orwell.

Statuto Comunale: cambio delle regole ad un minuto dal fischio finale

A meno di un mese dallo scioglimento del Consiglio l’ufficio di presidenza ci chiede una revisione dello Statuto e del Regolamento Comunale.
La proposta portata in commissione dal Presidente e dal Vice, rispettivamente PD e Forza Italia, contiene diversi aspetti controversi, come l’abolizione dei gruppi con un solo consigliere, l’ipotesi di rendere segrete le commissioni, l’eliminazione della quota di membri esperti con pari diritti dei consiglieri eletti dalle commissioni verifiche procedure amministrative e pari opportunità.
In mancanza di tempo per una discussione approfondita i Verdi hanno chiesto un rinvio della discussione a dopo le elezioni, che è stato però rigettato.
Se questo dibattito andrà avanti, quindi, occorrerà eliminare tutte gli aspetti non condivisi unanimemente, e cogliere l’occasione per introdurre novità positive.
Sulla partecipazione dei cittadini, ad esempio, si può fare molto di più.
I referendum comunali oggi si possono indire solo chiedendo la firma del 5% degli aventi diritto al voto, 5 volte maggiore alla percentuale richiesta per i referendum nazionali.
Occorre quindi abbassare questa quota almeno al 3%, per permettere la consultazione dei cittadini sulle questioni più importanti che riguardano la città.
Si possono inoltre fissare nelle regole altri strumenti di partecipazione, che riavvicinino le persone all’attività politica della nostra amministrazione, e rigettare tutte le proposte di riduzione del potere di indirizzo e di controllo degli organi elettivi, che sono uno strumento necessario per il buon governo della città.

La legge della Carlucci scritta dal presidente di Univideo?

La proposta di legge della Carlucci sui diritti e doveri di internet che propone di abolire l’anonimato in rete sembra sia stata scritta con il computer di Davide Rossi, presidente di Univideo (Unione Italiana Editoria Audiovisiva), associazione di Categoria aderente a Confindustria.

In rete già tutti si scandalizzano. Suvvia, può capitare di andare dall’amico perché il proprio computer è bloccato dai pirati informatici, no?

Oggi quindi sappiamo chi sono gli amici di chi scrive le leggi italiane di questo Governo su internet, e cosa ne pensano: ”internet non serve all’umanità e non serve al mondo!”

Cosa dice il referendum sulla legge elettorale?

Mentre tutti gridano allo scandalo sui costi che avrebbe il referendum, ignorando che i costi potrebbero essere azzerati semplicemente votando una legge elettorale decente in Parlamento, scopro che pochi ne conoscono il contenuto.

Ci sono 3 quesiti: i primi due riguardano il premio di maggioranza dato al partito di maggioranza, rispettivamente alla Camera ed al Senato. Questo significa che la lista che prende più voti prende la maggioranza dei parlamentari, da sola. Per fare un esempio concreto, probabilmente di qui a vent’anni avremmo un Parlamento ed un Governo con solo il Partito delle Libertà.
Tra vent’anni potrebbe essere il PD da solo.

In sostanza questa novità porterebbe alla sparizione delle coalizioni, alla completa trasformazione del nostro sistema politico in bipartitico come negli Stati Uniti, al governo del paese in mano a chi, virtualmente, può ricevere anche solo il 30% dei consensi.

Il terzo quesito riguarda invece il divieto di candidarsi in più circoscrizioni, messo forse più come foglia di fico che per reale sostanza.

Ora, prima di inoltrare a tutti i vostri contatti le falsità sullo spreco di denaro pubblico diffuse dal comitato promotore dei referendum, e la bugia che questo cancellerebbe il porcellum, pensateci bene: quanto spendereste per evitare di regalare i vostri voti a Berlusconi per i prossimi 20 anni? (di questo si tratta)

Chiedete, inoltre, perché chi sbraita tanto per cercare di far vincere i SI’ non proponga una legge elettorale da paese democratico, che eviterebbe l’obbligo di ricorrere al referendum.

Se volete approfondire, leggete questo articolo su Repubblica e qualche guida ai sistemi elettorali, il tema merita attenzione.

Questa proposta è molto simile alla Legge Acerbo voluta da Mussolini nel 1923!

Cerchiamo di evitare di votarci la dittatura, per favore. E diffondete anche questa nota, se tenete alla democrazia.

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