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Scusate l’assenza temporanea

In questi giorni sto scrivendo poco qui e sull’altro mio blog perché sto completando la tesi, che andrà in stampa tra lunedì e martedì.
Non ho ancora risposto alla catena dei libri, per la quale ho già ricevuto due inviti) lo farò appena avrò un momento di respiro. Solo un’anticipazione: l’ultimo che ho acquistato, appena uscito, è “Una vita più semplice”, biografia e parole di Alexander Langer.
Il giorno della mia laurea, se tutto va bene, sarà il 21 di Luglio, siete tutti invitati. Per la festa, vi aggiornerò appena avrò maggiori dettagli: stay tuned!

Il Corriere della sera, prende senza fare riferimenti

In merito alla notizia dei siti sensibili e di Google Maps, il Corriere della Sera ha appena pubblicato un articolo, senza però citarne le fonti. Siamo alle basi del giornalismo.
Ho scoperto questo fatto grazie a Pandemia, che ha pubblicato un post che ho commentato così:

In realtà ha violato il Copyright della notizia, e ti spiego perché. Luca ha scritto sui suoi blog dei siti sensibili, riportando un messaggio presente sul mio blog.

Tutti i contenuti del mio blog sono sotto licenza creative commons attribution-sharealike. Questo significa che se prendi qualcosa, devi dire da dove l’hai presa, e distribuirlo sotto una licenza simile.

La notizia sul Corriere della Sera, quindi, viola il Copyright dei contenuti con i quali ho diffuso la notizia.

Evitare di citare la fonte è proprio una delle regole di base del giornalismo.

Poi dicono dei bloggers.

WordPress diventa un aggregatore

..:digital||divide:.. » WordPress diventa un aggregatore

Interessante questo plugin per WordPress che permette di aggregare e selezionare post e categorie provenienti da altri Feed. Grazie a Stefano per la segnalazione, appena avrò un attimo di tempo ne farò una prova.

In questo non fa nulla di nuovo, se non che vi permette di filtrare ogni feed per categoria, autore, ecc… in modo che solo alcuni post appaiano ed altri no, o che gli elementi che il feed presenta come appartenenti a determinate categorie o tag, sul vostro blog “finiscano” in altre tassonomie…

WordPress si dimostra ancora una volta una piattaforma vivace dal punto di vista dei contributi degli sviluppatori di tutto il mondo, credo che il suo futuro sia più che roseo!

Rischio e Percezione.

Nello scorso numero abbiamo parlato di elettrosmog. In quell’articolo ricordavo che le persone sono più preoccupate dalle grosse antenne rispetto ai telefoni cellulari, che invece sono più pericolosi per la salute. Le antenne delle reti per computer wireless, hanno una loro emissione di onde elettromagnetiche, ma destano molta meno preoccupazione a causa della loro minore dimensione.
Questa occasione mi ha fatto riflettere sul rapporto tra un rischio reale e la paura dei cittadini, che deriva dalla percezione che hanno del problema. Quasi mai le due cose sono proporzionali: ci si aspetterebbe che la paura aumenti con l’aumentare del rischio, mentre non è così.
Le persone si preoccupano per quello che vedono, e solitamente osservano con maggiore attenzione quello che viene fatto loro notare.
Esistono centinaia di esempi di questo tipo. Le lavatrici, i televisori, i forni elettrici, nella coscienza comune sono innocui, mentre il forno a microonde è sempre considerato uno strumento del diavolo.
Questo deriva dal fatto che la visibilità di un problema è differente dalla sua reale consistenza. Il discorso, che sembra quasi filosofico, è assolutamente pratico e reale.
Gran parte delle colpe di questo fenomeno è causato dalla mancanza di una adeguata informazione, che spesso è calibrata sulla base di quello che l’utente vuole sentirsi dire, piuttosto che su dati reali. Alcuni quotidiani, ad esempio, utilizzano civette che fanno pensare a grossi scandali, pubblicano articoli che sono ambigui proprio per stimolare la fantasia dei lettori, oppure rimangono sul vago perché chi legge dia una propria interpretazione, spesso errata o gonfiata, del fatto reale.
Michael Moore, l’autore del documentario 9/11, accusa i media americani di mostrare spesso persone di colore al centro di episodi di cronaca nera, in percentuale molto maggiore al reale. Moore dice che questo influisce sulla percezione del problema della criminalità molto pesantemente, spingendo i cittadini americani all’odio ingiustificato contro alcune razze o all’acquisto di armi per l’autodifesa. Se i cittadini americani non avessero armi in casa, correrebbero molti meno rischi, perché la percentuale di incidenti casalinghi causati dal possesso di armi è maggiore degli omicidi a scopo di rapina.
Così avviene quotidianamente anche nelle nostre città, attraverso i nostri piccoli media: radio e quotidiani.
Se facessimo un test per chiedere agli esaminati quale pericolo temono maggiormente, sicuramente otterremmo dati molto interessanti. Al centro delle nostre paure, potrei scommetterci, sarebbero presenti in prima fila le violenze ed i borseggi da parte di albanesi, rom ed extracomunitari.
Nessuno direbbe, tra i primi 4-5 posti, la strada di notte, la nebbia, il fumo.
Tutto quello che ci circonda, ogni giorno, contribuisce ad una pubblicità negativa verso alcuni problemi, ed al contempo sminuisce il valore di alcuni rischi molto più gravi.
Già ora l’informazione gioca un ruolo primario rispetto ad ogni altro, perché è in grado di mutare le nostre necessità sulla base di interessi che non sono i nostri.
Così come riesce a cambiare la percezione del rischio, cambia anche la percezione delle nostre necessità. E’ necessario, per noi, bere, fumare, avere auto di grossa cilindrata, mentre è assolutamente out avere una Panda elettrica, girare in bicicletta, fare un giro con il cane.
Dobbiamo quindi cercare, in ogni modo, di capire il funzionamento di questi strumenti ed imparare a difenderci nel modo migliore che possiamo, per curare l’interesse comune. E farlo nella maniera migliore possibile, utilizzando l’informazione per spiegare le cose e cercare di aumentare la conoscenza comune, la cultura condivisa, contro l’uniformità e la banalità.
Non credo che la soluzione a questo problema stia nell’utilizzare gli stessi strumenti, per colpire attraverso slogan e frasi ad effetto l’attenzione ed il cuore della gente. Credo che il mezzo influisca pesantemente sul risultato, ed una informazione vera, diffusa con cattivi strumenti, finisce per diventare una cattiva informazione. A costo di ridurre il target della nostra informazione, credo sia necessario evitare sempre ogni semplificazione strumentale.
La cultura e l’informazione sono le uniche armi che abbiamo contro gli slogan pubblicitari, che stanno invadendo ogni settore della nostra vita, dalla spesa alla politica.
Per questo motivo credo che dovremmo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, a partire dai bollettini universitari per arrivare alle radio amatoriali, alle televisioni di strada, ai blog su internet. Se impareremo a diventare parte attiva dei processi di informazione riusciremo veramente ad essere liberi di scegliere e liberi di comprendere.

WordPress 1.5

E’ uscita la nuova versione della applicazione web dell’anno, la nota piattaforma di blogging scritta in php e rilasciata sotto licenza GPL: wordpress 1.5!

La nuova versione ha una gestione molto migliore dei temi e dei plugin, ed ha un sacco di vantaggi rispetto alla precedente. Se posso darvi un consiglio, accoppiatela con il plugin spam-karma, che vi evita la scocciatura dello spam dei commenti nel blog.
Grazie a Paolo per la segnalazione di questo plugin, che mi ha tolto un grattacapo. Solo un consiglio, utilizzatelo con il filtro a livello basso, tanto la blacklist è aggiornata spesso e basta a frenare il 99,99% dello spam: in questo modo sarete sicuri di evitare falsi positivi.

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