VIA

Quando Mussolini non era fascista

Per la serie di incontri “A cena con i libri”, mercoledì 17 giugno ore 20.30, Paolo Cortesi presenta il suo ultimo libro “Quando Mussolini non era fascista” (Newton Compton editori), presso il Cobà Music Dinner, via della Croce 7, Forlimpopoli. Per chi lo desidera, è possibile fermarsi per la cena (ristorante e pizzeria). Info: 0543.745196.

Conferenza Italiana del Software Libero a Bologna

Sabato parteciperò alla tavola rotonda “Free, libre, open source software nella Pubblica Amministrazione: “DETTO FATTO” (15:00 16:40) all’interno delle due giornate di conferenza italiana sul software libero,

Questo il comunicato stampa dell’evento, con tutti i dati:
DELLA CONFERENZA ITALIANA SOFTWARE LIBERO

Venerdì 12 e sabato 13 giugno sotto le Due Torri sono attese tutte le anime del software libero tra sessioni, workshop, tavole rotonde e meeting. Unico comune denominatore: fare lo stato dell’arte sul software libero in Italia. Obiettivo messo in evidenza dall’intervento di Roberto Di Cosmo
dell’Università di Parigi VII che apre i lavori con una key note dal titolo “Software libero: sfide e opportunità sociali, pedagogiche, scientifiche e industriali”.

Bologna, 10 GIUGNO 2009_ Fare il punto sullo stato dell’arte, creare occasioni di incontro di tutti i soggetti coinvolti nella diffusione e nell’uso del software libero nel nostro Paese, ma anche favorire momenti di sensibilizzazione per un’utenza più allargata degli addetti ai lavori. Questi gli obiettivi dell’intensa due-giorni che il 12 e il 13 giugno animerà i dipartimenti di Matematica e Scienze dell’Informazione dell’Università di Bologna.

Durante la conferenza, sono infatti previsti sessioni tematiche ed eventi paralleli a carattere sia accademico che divulgativo. Unico comune denominatore: il coinvolgimento attivo dei partecipanti – imprese, enti pubblici, università ed enti di ricerca, sviluppatori, ricercatori, cittadini, operatori del settore ed appassionati – finalizzato all’avvio di collaborazioni e progetti. La copertura dei temi legati al software libero – assicurano gli organizzatori – è garantita: largo spazio sarà dato tanto agli aspetti economici, giuridici e tecnici quanto a quelli etici, sociali e filosofici. Grande attesa dunque per i dibattiti che nasceranno dai contributi presentati nelle aule di Matematica e Scienze dell’Informazione dell’Università di Bologna: non saranno soltanto sviscerate questioni da “insider”, ma ci sarà terreno fertile anche per valutazioni di ordine pratico ed economico sull’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione e riflessioni sull’attuale legislazione
nazionale in merito alle licenze d’uso del software. Non mancheranno poi considerazioni generali sulla filosofia che permea il software libero e sul concetto di condivisione dei saperi.

Come ha dichiarato il coordinatore del Comitato Organizzatore Renzo Davoli (Professore Associato di Informatica presso il Dipartimento di Scienze dell’Informazione dell’Università di Bologna e Direttore del Master in Scienze e Tecnologie del Software Libero): “L’obiettivo è quello di allargare la platea dei sostenitori del software libero dagli addetti ai lavori agli utenti dei sistemi operativi e dei programmi, in modo tale da creare le condizioni per una crescita
ulteriore del movimento e un consolidamento della presenza del software libero all’interno degli enti pubblici e delle aziende”.

Novità di quest’anno: lo Speakers’ Corner, pensato per chi, pur non avendo presentato un articolo alla conferenza, vuole raccontare qualcosa – la propria esperienza o una novità – sul software libero.

La III Conferenza Italiana sul Software Libero è patrocinata dal Master in Scienze e Tecnologie del Software Libero dell’Università di Bologna, dal Dipartimento di Scienze dell’Informazione dell’Università di Bologna e dal Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna.

Dove: Piazza di Porta San Donato 5 e via Mura di Anteo Zamboni 7 Quando: 12 e 13 giugno 2009 dalle 9 alle 18

Cirìn: Un esempio da seguire

cirinHo imparato che si chiamava Francesco, ieri, il giorno del suo funerale.
Per me era Cirìn, in famiglia l’hanno sempre chiamato così: Cirìn.
Lui – come tutta la mia famiglia – era originario di Casticciano, una minuscola frazione di Fratta Terme, origini contadine di quelle che i vecchi trasmettono raccontando di fatica, fame e tanta allegria.
Ieri ad accompagnare Cirìn c’erano tutte, quelle radici. Eppoi c’erano quelli – tantissimi – che Cirìn l’hanno conosciuto in seguito, al Ronco dove la vita l’aveva trasferito e dove insieme alla amata moglie “Gigia” si era fatto apprezzare da tutta la comunità che ieri l’ha accompagnato per l’ultimo viaggio.

Tutti ricordavano il suo sorriso, la sua generosità, la sua disponibilità, la sua porta sempre aperta. Sempre una bottiglia di vino da stappare, sempre un frutto del suo orto da donare.

Già, i suoi frutti e quel cassonetto così spazioso per poterne contenere il più possibile da distribuire a tutti.

“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”, questa la frase che il parroco ha dedicato a Cirìn.
Non ci si può fermare solo nel suo ricordo, dobbiamo seguirne l’esempio.

Inceneritore Forlì: Hera e la favola del Bosco Compensativo

img_44961C’era una volta un presidente che disse ad una Holding : “raccontami una favola” – La Holding cominciò :” c’era una volta un bosco …”
Perché per uno che racconta favole ce n’è un altro che le ascolta, rapito.

Purtroppo alla fine non c’è nessun bosco fatato, né principi azzurri, né casette di pan di zucchero, solo un nuovo inceneritore con i suoi fumi e un campo con povere file parallele di minuscoli e stentati arboscelli che avrebbero dovuto compensare le loro emissioni nocive in atmosfera.

Ma evidentemente c’è anche una favola che la Holding ha raccontato e un presidente che l’ha ascoltata felice, intenerendosi, come ha dichiarato alcuni giorni fa, perché la poverina ha tanti azionisti che non vogliono oneri per non ridurre troppo i propri guadagni.

Veniamo ai fatti : con l’ approvazione del progetto del nuovo inceneritore di HERA , in sede di autorizzazione VIA, l’Amministrazione Provinciale presieduta da Bulbi aveva imposto alcune azioni di mitigazione alla società, fra cui la piantumazione compensativa di otto ettari di bosco, le cui alberature poste a dimora dovevano compensare in parte gli effetti negativi delle maggiori emissioni di CO2 e degli altri inquinanti.

HERA e Bulbi invece si sono raccontati una favola, forse pensando che potesse essere apprezzata da tutti, ma i cittadini possono vedere in che modo hanno operato, la prova e’ sotto gli occhi di tutti : è sufficiente andare in via Costanzo II e guardare le minuscole piantine, alte pochi centimetri, che tutto possono essere eccettuato un bosco.

Come se non bastasse, non pare proprio che la superficie interessata dalle piantine corrisponda agli 8 ettari di bosco previsti, si tratta di poche migliaia di metri quadri e gli 8 ettari sono ancora un obiettivo molto lontano così come sono lontanissime da essere un bosco quelle minuscole piantine.

E’ interessante sapere come la condizione espressa si è concretizzata, se è stato fatto un disciplinare, come avviene dovunque, nel quale sono fissate le caratteristiche, le dimensioni, il diametro dei tronchi, le specie, la densità delle piante da mettere a dimora e se è previsto un tempo per l’esecuzione dell’opera e anche un suo collaudo o per lo meno un certificato di buona esecuzione

Per esemplificare possiamo dire che con i fondi pubblici il Servizio Viabilità della Provincia ha realizzato per compensare le alberature abbattute sulla Bidentina a Magliano alcuni gruppi di alberature autoctone di dimensione fra i 3 e i 4 metri di altezza, costo cadauna € 100 in opera, le piantine di HERA costeranno fra acquisto e piantumazione 5/6 € l’una

Se il bosco era condizione necessaria per la realizzazione dell’inceneritore perché doveva servire ad arricchire di ossigeno l’aria inquinata che esso emette e a fissare quote di gas ad effetto serra, allora è necessario sostenere che l’inceneritore potrà iniziare a bruciare solo quando in quei campi ci sarà un bel bosco cresciuto e maturo.
Secondo i Verdi il pessimo operato della provincia ha provocato dei danni alla cittadinanza e un indebito vantaggio per Hera, lasciata operare come vuole, a vantaggio dei suoi azionisti.
I verdi intendono vigilare anche nei confronti delle altre azioni compensative richieste, tra le quali i così detti mezzi ecologici di cui ancora non si sa nulla, mentre la provincia non sembra aver nulla da contestare nei confronti di quelle che consideriamo inadempienze.

I cittadini non possono sentirsi rappresentati da chi ha ammesso pochi giorni fa tutta la propria inadeguatezza dichiarando : “Con Hera è mancata la capacità di mettere al primo posto non l’utile aziendale, ma il servizio ai cittadini. Loro ci rispondono che sono quotati in borsa, noi riteniamo che si debba ragionare su quale debba essere il futuro di queste società e di come l’ente pubblico vi debba partecipare”

Per questo è necessario che alle prossime elezioni i cittadini dimostrino con il voto che una alternativa a questo andazzo è possibile e credibile ed è rappresentata dai Verdi.

Stasera al Cinema Saffi Religiolus

Lunedì 27 Aprile alle ore 20.45 ed in replica alle ore 22.30 si terrà presso il cinema Saffi d’essai in Viale dell’Appennino 480 a Forlì la proiezione del film Religiolous in collaborazione con il circolo l’UAAR di Forlì-Cesena.

Viaggio nel mondo delle superstizioni religiose viste con lo sguardo dissacrante del comico americano Bill Maher, uno dei più noti protagonisti del late night shows americano. Maher rivolge gran parte dei suoi monologhi verso una totale demitizzazione dei dogmi delle varie religioni del Mondo, attraverso lo strumento dell’ironia, vittime sacrificali delle sue caustiche punchlines. Compie un viaggio intorno al Mondo intervistando vari esponenti di numerose religioni, da quelle più assurde che si annidano nell’entroterra americano, fino ai credo più istituzionalizzati.

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