rete

Idee per una manovra

La maxi manovra del Governo è stata presentata. Non tutta ancora è di pubblico dominio, immagino che i dettagli “migliori” verranno snocciolati durante le vacanze estive degli italiani. In nome della produttività, vengono smantellati alcuni diritti acquisiti in tanti anni. Conquiste importanti che servivano a bilanciare l’enorme potere sulla persona posseduto dal datore di lavoro.

Tutto questo porterà ad una nuova crescita? Penso di no.
Del resto, sinceramente, della crescita cinese faccio volentieri a meno, se il prezzo da pagare è lo stile di vita delle persone che la abitano.

Però non basta, bisognerebbe portare qualche idea diversa, ed io qualcuna ce l’avrei.

Tanto per cominciare, sui costi della politica ragionerei in maniera molto diversa dal PD, che propone di dimezzare i parlamentari. Questa idea, proposta anche da “illustri” anticasta come Stella e Rizzo, serve a mio parere solo a diminuire il potere già ridicolo della politica nei confronti dell’economia e dei veri poteri forti. Tanto per citare una controindicazione forte, verrebbe dimezzato il costo per comprare la maggioranza in Parlamento.

I costi della politica veri sono quelli che ricadono dalle scelte fatte dalle istituzioni. Se sostituissimo i parlamentari con un piccione, facendogli scegliere del nostro futuro, avremmo risparmiato veramente? La soluzione vera, a mio parere, sarebbe una revisione giusta delle leggi elettorali a tutti i livelli, che premino le persone giuste e smantellino le decisioni antidemocratiche come la nomina dei parlamentari e l’acquisto delle poltrone.

Poi adeguerei veramente gli stipendi ed i benefit a quelli degli altri paesi europei simili a noi. Senza demagogie, che fanno male più dei privilegi.

Nei consigli comunali, costa di più stipendiare un consigliere, oppure lasciare fare tutti i controlli a funzionari e macchina amministrativa? Di questo non si parla mai, ma se la politica viene fatta come hobby serale, come vorrebbe anche Grillo, poi comprarne il voto diventa più facile, ed evitare che il politico studi e si impegni una prassi. Altrimenti le decisioni verranno prese in altre sedi rispetto a quelle democratiche, ed i Consigli si riempiranno di disoccupati e pensionati.

Altro punto importante è quello della lotta alla criminalità organizzata ed all’evasione fiscale.
Una misura necessaria sarebbe quella di limitare l’uso del denaro contante. Oltre all’evasione, permetterebbe di controllare pizzo e tangenti, tanto per iniziare.
Un’altra potrebbe essere la legalizzazione delle droghe leggere: abbiamo provato con la repressione, ma abbiamo solo riempito le carceri senza diminuire il numero di chi ne fa uso. Gli USA sono tra gli stati più intransigenti, eppure il numero di fruitori è tra i più alti.
Legalizzandole si potrebbero controllare, tassare come il tabacco (che ricordiamoci fa morire) e l’alcol, e si potrebbero utilizzare in modo diverso i tribunali e le forze dell’ordine che oggi a questo si dedicano.
E togliere una fetta di mercato alla criminalità, che male non fa.

Poi bisognerebbe mettere in contrapposizione gli interessi di chi acquista e chi vende: se entrambi hanno un vantaggio nell’acquisto senz’Iva e senza tasse, il rischio del nero è sempre alle porte. Un esempio l’abbiamo avuto: con le detrazioni del 55% per le ristrutturazioni energetiche, tutti i lavori effettuati erano regolarmente contabilizzati. Si potrebbe fare qualcosa di simile in tanti settori, e mantenere operazioni di quel tipo in edilizia per ridurre la nostra dipendenza energetica dall’estero in cambio di manovalanza locale (che è totalmente positivo).

Invece di facilitare chiusura ed apertura di aziende, cosa che porta ad un gran numero di abusi, licenziamenti, fatture non pagate, e così via, si potrebbe pensare a sostenere le aziende che resistono ed assumono. Le nuove iniziative vanno sostenute, ma si può ridimensionare il fenomeno delle convenienze varie e poco nobili.
La cassa integrazione sostiene chi lascia a casa la gente. Perché non dare ossigeno a chi invece la fa lavorare?
Un contratto a tempo indeterminato deve costare meno all’impresa di quello a progetto, altrimenti si userà sempre quest’ultimo anche per coprire necessità strutturali e continue, non solo come eccezione.

Sui lavoratori, poi, bisognerebbe obbligare ad un registro delle presenze, elettronico o cartaceo, che contenga gli orari dei dipendenti il giorno prima, ed ingressi ed uscite in tempo reale. Troppo diffusa la prassi di assumere a mezza giornata persone che lavorano tutto il giorno, guardacaso sempre presenti alle visite degli ispettori.

Incentiverei poi la produzione a Km 0, favorendo l’acquisto di prodotti locali anche con sgravi. Poi obbligherei l’indicazione di provenienza di ogni prodotto. Il mercato sia libero, così come la possibilità di scegliere di evitare i pomodori cinesi. Se non smettiamo di acquistare tutto dall’estero, come pensiamo di sopravvivere nel lungo termine?

Investimenti pubblici: stiamo tagliando la ristrutturazione delle scuole, la manutenzione delle strade, l’acquisto di mezzi pubblici per fare opere inutili che investimenti non sono, perché non hanno ricadute adeguate per l’economia locale e nazionale. Si spende non per necessità, ma perché si deve spendere, ed oggi non possiamo più permettercelo. Facciamo invece quello che serve, distribuendo anche contemporaneamente il denaro pubblico a molte più imprese e molti più lavoratori.

Per non farla più lunga di così, la mia idea è un po’ questa: per migliorare i conti dobbiamo inseguire la legalità, rendondola però percorribile. Per le aziende, imposizioni giuste e sostenibili e controlli severi, sulle persone meno ipocrisia, sugli investimenti pubblici un occhio di riguardo in più: meglio tante piccole opere necessarie piuttosto che grandi ed inutili piramidi, che accentrano il denaro pubblico sulle mani di pochi.

Ma oggi si decide di tagliare, di tassare, di eliminare diritti, usando la crisi anche come pretesto.

Il rischio per la salute dei body scanner

In questi giorni non si fa altro che parlare della proposta di sostituire i metal detector degli aeroporti con i body scanner, dei dispositivi che sbirciano sotto i vestiti alla ricerca di materiale nascosto e potenzialmente pericoloso. Si è detto tanto sulla privacy, che tutto ad un tratto è meno importante della sicurezza e poco importa, evidentemente, che le stesse voci pochi mesi fa hanno affermato l’esatto contrario sulle intercettazioni telefoniche.

Poco è stato detto, invece, sui potenziali rischi per la salute di queste macchine, e quel poco è quantomeno approssimativo. Dopo aver sentito ad un tg nazionale che sarebbero 10’000 volte meno impattanti di un cellulare, ho chiesto a Gianni, un esperto, nei commenti ad un altro thread.

Le conclusioni sono abbastanza importanti ed ho deciso di farne un articolo, che vi prego di divulgare.

Dal sito di un produttore di body scanner (http://www.xscann.com/xscann_safety.htm) scopro che una scansione sottopone ad una dose pari a 0,0053 mSv (lasciamo perdere che è un dato inverosimilmente basso, teniamocelo…)
ho cercato un po’ di statistica su quante persone viaggiano in aereo tutti i giorni nel mondo. trovato dato pari a 1,5-2 milioni in stati uniti e 4,5 milioni nel mondo. le fonti non sono autorevolissime, ma stiamo sull’idea di un ordine di grandezza di 1 milione di passeggeri al giorno, ipotizzando che i body scanner diventino una prassi mondiale.
Ricordando che il rischio di incidenza patogena letale da esposizione a raggi x è di 5/100.000 per ogni mSv, abbiamo:
0,0053 x 5/100.000 x 1.000.000 = 0,265 morti/giorno (nella vita per patologia radioindotta dalla singola scansione), ovvero (facendo l’inverso) circa un morto ogni quattro giorni, ovvero 97 morti l’anno (di più nei bisestili).

Questo è il conto che va fatto e questo è il dato che va confrontato con la mortalità dovuta a eventi terroristici.

Teniamo conto che:
1. l’ipotesi che tutti i passeggeri del mondo vadano sotto body scanner è descrittiva delle intenzioni, mi auguro non dei fatti
2. quando si parla di morti, si intende numero di persone di cui non si garantisce la sopravvivenza, ovvero il dato è cautelativo, come SI FA sempre in radioprotezione (ex legge)
3. ciò di cui non si parla mai quando si dice che danno pochissima dose è che la si darà a tantissima gente
4. la dose che assorbira un ciccione, uno smilzo, un vecchio, un bimbo o una donna incinta (e quindi il feto) sono mooolto diverse e impossibile da rappresentarsi con quello squallido 0,0053.. ah, per inciso, le radiazioni sono ovviamente impietose nei confronti di bimbi e feti.
per capirsi e per dare autorevolezza a quanto appena scritto, in pratica a questo serve il mio lavoro.

Questo, tra le altre cose, smentisce la dichiarazione che confrontava con i cellulari: se fosse vera, con 3 telefonate al cellulare saremmo tutti temporaneamente sterili.

Considerazione personale: se anche prendessimo per buoni i dati dell’azienda produttrice, cosa ovviamente tutta da verificare, avremmo una incidenza di mortalità di un centinaio di persone l’anno.

Quindi la proposta dei body scanner non vale nemmeno col pretesto della tanto millantata maggiore sicurezza, dal momento che per pareggiare i conti i terroristi dovrebbero far esplodere almeno un aereo tutti gli anni.

Per non parlare, poi, delle patologie meno gravi delle quali non abbiamo nemmeno tentato un rapido calcolo.

Chiudi gli occhi, respira lentamente

L’affanno di questo inizio settimana per far approvare in tutta fretta leggi liberticide nei confronti della rete, che nulla c’entra con la statuetta, è una indicazione del rischio che stiamo per correre.

In questi casi bisogna cercare di passare la nottata: tra qualche giorno questa squallida strumentalizzazione del pazzo non avrà più tutta questa forza.  La possibilità di fare ostruzionismo in Parlamento, oggi azzerata, serviva proprio per evitare che un fatto eccezionale potesse influenzare una legge del nostro Paese.

E’ compito nostro cercare di svegliare le coscienze e le menti intorpidite da quanto accaduto domenica ed alzare seriamente la voce per impedire che l’Italia adotti misure censorie per la rete simili a quelle cinesi.

Domani potrebbero chiuderci completamente la bocca.

Invito assemblea costituente ecologista Forlì-Cesena | Verdi Forlì-Cesena

DOMENICA 13 Dicembre ore 15.30 presso la sala del FORO BOARIO a FORLI’ ti invitiamo alla prima assemblea per la Costituente Ecologista nella Provincia di Forlì-Cesena.

Raccoglieremo le pre-adesioni per i referendum contro il nucleare e l’acqua pubblica ed apriremo il percorso per la vertenza Hera, discutendone con Gabriele Bollini della Rete Ecologista Bolognese.

fonte: Invito assemblea costituente ecologista Forlì-Cesena | Verdi Forlì-Cesena.

Torna su