Euro

In Europa con i Verdi

Se pensi, come me, che alle prossime elezioni europee i Verdi debbano presentarsi con il loro simbolo, evitando quindi tutte le combinazioni possibili di apparentamenti con partiti e liste che non condividono i valori fondanti che ne hanno determinato la nascita, firma qui:

http://www.baseverde.org/in-europa-con-i-verdi/

L’aeroporto di Forlì è nella nebbia e si continua a navigare a vista.

Ogni anno la stessa favola: l’aeroporto di Forlì è in perdita, ma il piano X lo solleverà dalla crisi. Salvo poi scoprire, tutte le volte, che il piano X non esiste.
La cura secondo l’assessore forlivese con la delega all’aeroporto al nuovo buco di 5 mln di euro è la fuoriuscita della società bolognese dalla SEAF, che presuppone quindi un aumento delle percentuali degli altri soci – con conseguenti maggiori spese annuali per il ripiano del debito del Comune – o l’entrata di quote consistenti di terzi fino ad ora non pervenuti.

Ben venga l’entrata dei privati e degli altri comuni che beneficiano di questa struttura, noi Verdi lo diciamo da anni, ma se ne discuta in Consiglio e con dati precisi.

Smettiamola però di prendere in giro i cittadini, dicendo loro che arrivati ad un certo volume di passeggeri la struttura smetterà di perdere: ogni anno voli e passeggeri aumentano, e con l’aumentare dei passeggeri aumenta il debito.

Diciamo loro la verità: con le loro tasse pagano parte del viaggio ai turisti di Cervia, Rimini e Cesenatico, o addirittura a quelli che vanno all’estero a spendere la quota delle loro vacanze, senza che chi guadagna da questo traffico si faccia carico dei costi.

Il piano X di Gennaio era l’hub di Ryanair, con la previsione di altri investimenti ed altri debiti pubblici, oggi si propone di tappare le falle con un nuovo centro commerciale.

Con l’aumento del petrolio, la crisi finanziaria e la diminuzione dei poteri d’acquisto dei cittadini si ipotizza che da fuori città la gente venga a fare shopping in aereo a Forlì.

E’ ora che l’amministrazione e la società smettano di scherzare e di navigare a vista, così facendo si continueranno a fare solo incidenti.

Il videonoleggio e la pirateria

Leggo questo articolo del Resto del Carlino sui videonoleggio. Per abbattere la pirateria bisognerebbe rendere più comode le alternative.

Oggi chi ha internet con banda larga ha l’accesso a videoteche infinite, con la possibilità di scegliere il momento della visione dei propri film su richiesta. Le alternative legali sono più limitate e scomode di quelle legali, e forse è questo il problema Alice si è avvicinata parecchio con il suo dispositivo, che rimane però molto costoso (2-3 euro per un film scaricato, con costi praticamente a zero, è un furto) e con un parco film molto limitato se confrontato con le enormi possibilità.

Come ha dimostrato iTunes, la gente sceglie l’acquisto di quello che può scaricare se questa operazione è più comoda. Se fosse anche meno costosa probabilmente la pirateria scomparirebbe quasi completamente.

La fame nel Mondo secondo me

Oggi c’è stato il vertice della FAO a Roma sul problema dell’aumento dei costi del cibo e del rischio carestia nel Mondo. Se il premier iraniano non avesse avuto il primo piano tutto il giorno, probabilmente qualche media avrebbe avuto il tempo di approfondire un po’ la questione.

Non credo che il problema di oggi sia dovuto ai biocarburanti, ancora poco diffusi per mettere in crisi il mercato dei beni alimentari (ma già abbastanza diffusi per mettere in guardia sulle conseguenze).

Oggi gran parte del problema risiede nelle speculazioni internazionali di borsa, che dal mattone dopo la crisi dei mutui americani si sono spostate alle materie prime, cibo compreso.

Al vertice sono state proposte misure di sostegno, ma la carità in questo caso ha un effetto temporaneo e non risolve il problema.

La proposta di Berlusconi è quindi a mio parere completamente inutile ed anzi pericolosa: togliere fondi dal bilancio europeo per mettere soldi in container da spedire al terzo Mondo come supporto può anche portare a disastri come quello della missione arcobaleno, che spero non sia stato dimenticato.

Nessun TG ha avuto l’idea geniale di intervistare un professore o un esperto in materia, purtroppo.

Invece di proporre la detrazione degli aiuti, partirei con strumenti di difesa del cibo dalle speculazioni di borsa, dalla messa al bando dei brevetti e delle sementi ogm fatte per morire dopo un raccolto (1), privilegerei con un sistema di tassazione ed incentivi che favorisca la produzione di cereali rispetto a quella della carne (2), eliminerei tutti gli incentivi per la dismissione delle culture (ed il conseguenze innalzamento dei prezzi) dell’Unione Europea, per spostarli sull’incentivazione di filiera corta di qualità (così smettiamo di importare cibo da paesi come Cina ed India, ad esempio).

(1) chi non conoscesse il problema legga il libro di Vandana Shiva, il Mondo sotto brevetto.
(2) per produrre un chilo di carne occorre una quantità di acqua 13 volte superiore rispetto a quella che serve per produrre un chilo di grano, e per ogni KG di carne servono circa 16 KG di cereali.

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