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ORDINE DEL GIORNO sulla COPERTURA SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO

* Che i servizi a domanda individuale rappresentano un importante punto di contatto tra i Cittadini e l’amministrazione Comunale e costituiscono un insieme vasto di prestazioni pubbliche che vanno a soddisfare bisogni primari della collettività;

* Che il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, impone di allegare al Bilancio di Previsione degli Enti Locali, per i servizi a domanda individuale, i tassi di copertura in percentuale del costo di gestione dei servizi stessi;

* Che nel Bilancio di previsione per l’anno 2005 le percentuali di copertura relative ai proventi tariffari superano in due voci e per pochi punti percentuali il 100%, a fronte di una percentuale media del 74,05%;

* Che, data l’importanza di tali servizi per il tessuto sociale della Città, si ritiene che la copertura tariffaria di un servizio a domanda individuale non debba superare le spese di gestione da parte del Comune;

IMPEGNA LA GIUNTA

* Ad attuare adeguate iniziative atte a non superare il 100% di percentuale di copertura relativa ai proventi tariffari per i servizi a domanda individuale;

* A proseguire l’azione già intrapresa sulla rimodulazione tariffaria tesa a migliorare i profili in funzione della capacità di reddito di coloro che usufruiscono dei servizi;

I Firmatari:

Alessandro Ronchi

Consiglio Comunale 29 Dicembre 2004

Medici senza frontiere

Nel Consiglio Comunale di ieri abbiamo votato all’unanimità un ordine del giorno relativo al distrastro avvenuto in questi giorni:

Il Consiglio Comunale di Forlì esprime profondo cordoglio per tutte le vittime del maremoto occorso il 26 dicembre 2004 nel Sud Est Asiatico e manifesta sincera solidarietà a tutte le popolazioni coinvolte da quell’immane sciagura.
Invita la comunità internazionale ad attivare ogni misura d’aiuto e di assistenza volta ad alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite, a promuovere un rapido e sicuro rimpatrio per tutti i turisti, a favorire il più veloce ripristino di condizioni di normalità in tutte le aree devastate dallo Tsunami.
Invita tutta la cittadinanza forlivese a partecipare alla raccolta di fondi da destinare alle organizzazioni umanitarie presenti nelle zone colpite.
Impegna la Giunta a stanziare un apposito contributo da parte del Comune di Forlì e ad adoperarsi nell’ambito delle iniziative di solidarietà promosse a livello regionale e nazionale.


Oltre a questo i consiglieri hanno devoluto il loro gettone di presenza a Medici senza frontiere.

Greenpeace: Alcune aziende hanno annunciato l’eliminazione dei composti pericolosi

Roma, 23 Novembre 2004 – Alcuni grandi produttori hanno deciso di eliminare i composti tossici dai loro prodotti, dalle scarpe sportive ai giocattoli, dai cellulari ai prodotti per la cura del corpo. “È la dimostrazione che esistono alternative più sicure a numerosi composti tossici che invece continuano ad essere ampiamente usati, nonostante la loro capacità di bioaccumulo: attraverso una serie di analisi li abbiamo trovati nell’acqua piovana, nella polvere domestica e perfino nei beni di consumo” afferma Vittoria Polidori, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace.

Buonanorma

Pochi giorni fa ho creato il mio quarto blog tematico: buonanorma. Si tratta di un esperimento per raccogliere frasi di massimo 5 righe contenenti un messaggio ecologico.
L’inserimento delle frasi sarà il più libero possibile, e chiunque mi faccia richiesta avrà un account che gli permetterà di scrivere nuovi messaggi.

La pubblicazione delle buonenorme avverrà in duplice forma: da un lato rimarrà aperto il blog, dall’altro sarà possibile includere nelle proprie pagine una frase presa a caso dal database: buonanorma random.

Se avete una pagina scritta in php, quindi, vi basterà includere questo testo dove volete che appaia la frase (che cambierà ad ogni reload):
Buonanorma:

Mentre per quanto riguarda la formattazione, avete a disposizione due classi css che potete modellare a vostro piacimento. Io, ad esempio, ho aggiunto questo codice al mio foglio di stile css:

/* Buonanorma */

.bn {
color: #728d49;
padding 5px;
border: #ffffff dotted 2px;

}

.bn_title {
font-weight: bold;
}
/* End Buonanorma */

Già due pagine includono le frasi:
http://www.viviforli.it
https://alessandroronchi.net/forli

Mi piacerebbe sia ricevere i vostri contributi al database delle frasi, sia sapere che queste verranno inserite in altre pagine ancora.

Il software è come una torta

Immaginate la vostra nonna, che riceve dalla vicina una ricetta. La mette in pratica, vede che il risultato non è quello sperato, aggiunge un ingrediente, cambia il tempo di cottura, ottenendo un’ottima torta. Una di quelle torte che rientreranno presto nel personale bagaglio di conoscenze che l’aiuterà ad avvicinare i nipoti, avidi di dolci.

Vedete nulla di strano in tutto ciò?

Ora immaginate uno scenario di questo tipo. La nonna ottiene una torta dalla vicina, che le fa firmare un contratto di non diffusione, non modifica, di utilizzo solo personale dello scambio appena avvenuto. Perplessa, la nonna firma, e prende un pezzo di torta: non è perfetta, sa bene che qualcosa nella cottura o negli ingredienti non è stato fatto con la dovuta cura. Ma non può nulla: senza ricetta, non riesce a partire da quella torta per migliorarla, e non la può nemmeno dare ai nipoti.

Il software libero nasce dallo stesso problema, riscontrato da un gruppo di informatici, che erano infastiditi dall’impossibilità di adattare i programmi alle proprie esigenze. In più, i dati digitali hanno un costo di replicazione molto basso, cosa che rende ancora più seccante il divieto di condivisione.
D’altra parte tutta la scienza, prima di incontrare il business e la privatizzazione della ricerca, era basata sulla condivisione delle conoscenze, che permetteva il vero progresso tecnologico.

L’idea di condividere le proprie scoperte ed i propri risultati, quindi, non era affatto nuova.

Così Richard Stallman, un programmatore del MIT, decise di iniziare un nuovo progetto che prevedeva lo sviluppo di tutto un sistema operativo (GNU), che è il programma di base dei computer (due esempi sono Linux e Windows). Per fare questo, però, serviva un modo per favorire e difendere la sua creatura dagli attacchi che avrebbe ricevuto dall’esterno: se avesse lasciato tutti liberi di fare qualsiasi cosa con il programma, qualcuno avrebbe potuto prenderlo e mettervi sopra un Copyright, impedendo la copia agli stessi autori originali. Per questo motivo inventò un Copyright tutto particolare, che per queste peculiarità volle chiamare, con un tipico gioco di parole, Copyleft.

Permessi di autore in opposizione ai diritti d’autore.

In pratica, la licenza d’uso che segue i programmi che si rientrano nel software libero, chiamata General Public License, permette a tutti di copiarli, modificarli e venderli a patto che ogni modifica segua la stessa licenza. Per fare in modo che questo avvenga in pratica è necessario che siano resi sempre disponibili i sorgenti del programma. Tornando all’esempio della torta, la ricetta “sorgente” deve essere sempre fornita quando si vende o si regala il dolce. Se qualcuno decide di modificare la ricetta e quindi il risultato, deve fornire ad ogni persona che riceve la torta, ottenuta con il metodo modificato, la nuova versione della ricetta. In questo modo funziona il software libero: milioni di persone nel mondo si scambiano programmi, scrivendone pezzi o modificandone parti, purché vengano mantenute queste libertà. Nessuno può impedirne la copia, perché gli autori stessi hanno deciso di dare il loro permesso e di ottenere in cambio la stessa possibilità di utilizzo delle modifiche. Così è nato Linux, per mano di Linus Torvalds, che iniziò il progetto, e per mano di tantissimi altri che contribuirono e contribuiscono ad aggiungere pezzi.
Ma con il software libero, non si annulla l’industria dell’informatica? No, come è vero che le pasticcerie sono sempre aperte. Inanzitutto non tutti hanno capacità e tempo di lavorare sui programmi, e la spesa per l’acquisizione dei sistemi informatici si sposta dalla vendita di copie (licenze) alla personalizzazione ed ai servizi di assistenza. Lo spazio è poco, ed il discorso è complesso ed interessante, sia dal punto di vista tecnico che filosofico, tanto che gli stessi discorsi stanno arrivando anche ad altri ambiti della cultura, dalla letteratura alle arti, passando per l’ingegneria e l’architettura. Se vorrete, continueremo il discorso spostandoci inizialmente su un’altro aspetto dei diritti d’autore: i brevetti.

Internet e le nuove tecnologie abbattono le distanze tra le persone, e le persone, a volte, decidono di utilizzare questo vantaggio per collaborare a qualcosa di buono. Sempre che riescano a rimanere liberi di farlo, senza che qualcuno impedisca loro di scambiarsi idee.

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