Società

Cortiana: Una vittoria su tutta la linea per garantire la libertà

UE: Software, Pecoraro e Cortiana:”Una vittoria su tutta la linea per garantire la liberta’ “

“Sono stati tre anni di battaglia lunga, con centinaia di appelli contro la brevettabilità del software, decine di mozioni promosse dai Verdi nei Parlamenti nazionali, e quella che non esiteremmo a definire una delle piu’ grandi mobilitazioni della storia europea. Oggi, grazie all’emendamento che abbiamo presentato insieme ad altri gruppi il Parlamento Europeo ha rigettato l’intera direttiva per la brevettabilità del software. Hanno vinto la dignità del Parlamento Europeo e la partecipazione intensa delle nostre università, delle nostre imprese, dei nostri cittadini contro pochi grandi gruppi che volevano drogare il mercato e mercificare la conoscenza.” Dichiarano il sen. Fiorello Cortiana, delegato italiano al WSIS dell’ONU e il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio

“Quello di oggi e’ un risultato enorme, frutto di un intenso lavoro per la liberta’ e per costruire la società della condivisione della conoscenza, ma va capitalizzato con un aspetto propositivo che raccolga le opportunità imprenditoriali , sociali e civiche del digitale e della sua connessione in rete: dopo questa vitale vittoria, che da’ fiato al nostro sistema delle imprese, dobbiamo avviare il processo che porta alla costruzione di una direttiva che valorizzi il software libero, le creative commons e la libera condivisione del sapere” prosegue il sen. Cortiana.

“Questo voto e’ un buon viatico per il nostro intento di porre la questione dell’innovazione come strategica nel programma dell’Unione a partire dalle primarie dove questi temi di liberta’ sono incarnati dai Verdi e dalla mia candidatura.” Conclude il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio

MOZIONE RISPARMIO ENERGETICO

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FORLÌ

PREMESSO

* che l’energia è un bene prezioso che non può essere sprecato e la questione energetica è uno dei temi su cui si gioca il futuro del nostro pianeta;
* che la prima fonte di energia è il risparmio energetico, inteso non come rinuncia ma come mantenimento del benessere con minore approvvigionamento da fonti energetiche;
* che il risparmio energetico attiva un sistema virtuoso che, nel rispetto dell’ambiente, produce anche benefici per la diminuzione della spesa pubblica e, assieme allo sfruttamento delle fonti rinnovabili, può già essere una valida alternativa alla costruzione di nuove centrali;
* che un valido strumento per utilizzare meno e meglio risorse e beni consiste negli Acquisti Verdi (Green Public Procurement), recentemente introdotti dall’Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena e già adottati anche dal nostro Comune, con il quali si prevede l’introduzione nei bandi pubblici della richiesta di mezzi e tecnologie che favoriscano il risparmio energetico;
* che il 16 Febbraio è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto che impegna anche le amministrazioni locali al rispetto dei vincoli imposti alle emissioni di inquinanti in atmosfera;
* che è da poco stata approvata la Legge Regionale sull’Energia, che agli articoli 4 e 5 prevede gli ambiti di intervento dei Comuni per la riduzione dei consumi energetici;

IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE

* a farsi promotrice, presso le sedi idonee, di iniziative che abbiano lo scopo di incentivare il risparmio energetico all’interno della pubblica amministrazione, nelle aziende locali e nelle abitazioni private, anche sfruttando gli ambiti di intervento previsti dalla Legge Regionale sull’Energia per la riduzione dei consumi energetici;

* a sfruttare l’introduzione e l’uso degli “Acquisti Verdi” per incentivare il risparmio energetico;

* a ridurre sprechi, inefficienze ed usi impropri dell’energia nelle proprie sedi anche attraverso le società private ESCO (Energy Service Company), che realizzano a proprie spese le ristrutturazioni energetiche richiedendo in cambio, per un numero di anni fissato contrattualmente, i risparmi energetici che riescono ad ottenere;

14/03/2005

74 Mila Euro di contributi per ambiente ed energia dalla Provincia.

Riprendo una notizia di Sesto Potere:

(14/1/2005 13:16) | AMBIENTE ED ENERGIA, DALLA PROVINCIA DI FORLì-CESENA CONTRIBUTI PER 74MILA €
(Sesto Potere) – Forlì – 14 gennaio 2005 – In piena “zona Cesarini” la Provincia di Forlì-Cesena ha previsto nel proprio bilancio 2004 un capitolo di spesa di 74 mila Euro da destinare ad iniziative finalizzate allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento ad interventi nell’ambiente, nell’energia, nell’edilizia, negli impianti e nell’urbanistica.
Questi contributi vogliono finanziare progetti operativi, per indirizzare verso le tecniche ed i principi della bioarchitettura la costruzione di importanti strutture. Nel caso di Gatteo e Gambettola il contributo dato per la progettazione degli asili permetterà di arrivare alla realizzazione di questi importanti edifici pubblici con i criteri della bioarchitettura, indirizzando con poche migliaia di euro interventi dal costo di milioni che si sarebbero sviluppati con tecniche tradizionali. Analogamente, per promuovere il turismo sostenibile a San Mauro e Cesenatico si finanzierà la progettazione di esperienze pilota del “bagnino sostenibile”, che prevedono la produzione di energia rinnovabile, la raccolta differenziata dei rifiuti, il riuso della acque e la ristrutturazione degli edifici con i criteri della bioedilizia. Questi progetti pilota potranno essere usati come strumenti per calibrare gli aggiornamenti dei Piani Spiaggia di queste importanti località balneari. Anche in questo caso, con un contributo di poche migliaia di Euro, si attiveranno progettazioni che realizzeranno opere per centinaia di migliaia di euro.
Di particolare rilevanza gli interventi finanziati nei comuni montani di Portico di Romagna e Galeata. Si è voluto premiare la volontà e la capacità di progettazione di queste piccole realtà montane nell’ambito di progetti per la produzione di energie rinnovabili (solare, eolico e piccolo idroelettrico) a scopo anche didattico, con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente.
La Provincia vuole dare il suo contributo per creare sul nostro territorio centri di informazione e formazione sui temi dell’ambiente e dell’energia. In questo senso va il finanziamento al Comune di Forlimpopoli per la partenza del Centro dell’Architettura Sostenibile e la volontà di sostenere il CISE della Camera di Commercio per attivare nella nostra provincia una scuola EMAS, la più prestigiosa delle certificazioni ambientali.
Abbiamo voluto approfittare di questa delibera anche per sostenere progetti di mobilità sostenibile per i percorsi sicuri casa scuola di due istituti di Forlì, per promuovere il concetto di sicurezza e mobilità sostenibile partendo dalle scuole.
“Si tratta di interventi volti alla sensibilizzazione ed all’educazione dei cittadini ai temi della sostenibilità urbana, promozioni formative utili ad indirizzare progettisti ed imprese all’approfondimento delle tematiche bioecologiche”, spiega Roberto Riguzzi, assessore alla qualificazione e sviluppo ambientale della Provincia di Forlì-Cesena.
“Con lo stanziamento – prosegue Riguzzi – finanzieremo tredici progetti ed iniziative proposte da Comuni, Istituti scolastici e società private per un investimento complessivo del nostro Ente di 74 mila €. Per il futuro vogliamo coinvolgere anche gli altri comuni e promuovere ulteriori progettazioni nel settore della sostenibilità urbana. ”. ./.

La Provincia di Forlì Cesena dice NO alla centrale Elettrica di Durazzanino (Elettra)

25/11/2004 20:36) | LA PROVINCIA DI FORLì-CESENA DICE “NO” ALLA CENTRALE ELETTRICA DI DURAZZANINO
(Sesto Potere) – Forlì – 25 novembre 2004 – La maggioranza di centrosinistra nel consiglio provinciale di Forlì-Cesena(Ds, Margherita, Verdi e Rifondazione ad esclusione del Pri che ha votato contro) ha approvato la delibera contenente il parere contrario alla richiesta di autorizzazione per la costruzione ed esercizio di una centrale elettrica a ciclo combinato da 800 MW da ubicare a Durazzanino, nell’area di confine fra il Comune di Forlì e il Comune di Ravenna.
Un parere obbligatorio, ma non vincolante, che di fatto allinea la Provincia di Forlì-Cesena al Comune di Forlì e al Comune di Ravenna che in precedenza si erano espressi negativamente sul progetto della centrale elettrica presentato (nel 2002) dalla società ACEF Srl.
I consiglieri di opposizione, dopo aver presentato eccezione formale richiamandosi all’ articolo 45 del regolamento del consiglio provinciale, ed essersi vista respingere la proposta di rinvio del documento, hanno votato contro (Forza Italia e Pri) oppure hanno abbandonato l’aula (An) preannunciando nelle prossime occasioni di confronto la scelta dell’ostruzionismo in fase di voto e discussione.
Nel notiziario di domani pubblicheremo nel dettaglio gli interventi dei consiglieri che hanno preso la parola e la cronaca di questa fase importante della seduta alla quale hanno assistito, negli spazi del pubblico ovviamente, molti cittadini, soprattutto abitanti della frazione di Durazzanino, ed anche alcuni politici del Comune di Forlì.
(Sesto Potere)

Diritto (di Repressione) d’Autore.

L’informatica e le persone che indirettamente ne fanno uso ricorderanno a lungo la data del 18 Maggio 2004. In Italia ed in Europa questa data potrebbe significare un enorme cambiamento dell’insieme delle norme che regolano il diritto d’autore ed il modo di lavorare nel campo dei calcolatori elettronici.
Nello stesso giorno, coincidenza forse non totalmente casuale, è stato convertito in legge il Decreto Urbani ed è stata approvata una direttiva che introduce i brevetti sul software anche in Europa. Proprio su queste pagine sono state discusse le motivazioni che rendono entrambi i provvedimenti inutili dal punto di vista della riduzione degli illeciti, iniqui nell’applicazione delle sanzioni, semplicemente anacronistici ed insensati se guardati nell’ottica di ridiscutere la proprietà intellettuale tenendo conto dei nuovi mezzi di trasmissione delle informazioni.
Partiamo dalla legge Urbani, che con un colpo di mano dell’ultimo momento introduce sanzioni che arrivano a 4 anni di reclusione.
Queste pene esagerate possono essere la “giusta” sanzione per chi trae profitto dallo scambio illecito di materiale coperto da diritto d’autore, come cd musicali oppure video. Tutti coloro che stanno protestando contro questa legge, e sono tanti, sono assolutamente convinti della necessità di riconoscere agli autori il giusto valore, economico e morale. Quella che viene altrettanto fermamente contestata è invece l’iniquità della pena. Una gran parte dei problemi derivanti direttamente da questa legge è inclusa nella definizione giuridica di “trarre profitto”, apparentemente molto simile al “fine di lucro”. Il profitto è un qualsiasi vantaggio o beneficio intellettuale, ed include per esempio anche l’ascolto di un’opera. Il lucro, viceversa, è un guadagno di natura esclusivamente economica. Quando la legge è stata scritta per la prima volta, includeva solamente il fine di lucro. Per fare un esempio, chi masterizzava cd per la vendita rischiava la galera, ma chi li usava per scopi personali non correva questo rischio (ma solo sanzioni amministrative già previste dalla legge). Con questa piccola modifica, ottenuta semplicemente sostituendo nell’Articolo 1 le parole “a fine di lucro” con “a scopo di trarne profitto”, si cambia totalmente registro. Chiunque abbia una sola canzone non originale, secondo la legge ora rischia 4 anni di galera. Per fare un paragone, chi ruba miliardi evadendo il fisco con il falso in bilancio rischia solamente una multa e nessuna sanzione penale, mentre chi maltratta un bambino o un componente della propria famiglia, chi compie violenza privata e chi scambia una sola canzone su internet senza scopo di lucro (al limite anche senza ascoltarla nemmeno una volta), viene punito alla stessa maniera, con 4 anni di carcere. Semplicemente insensato, come il fatto che a discutere di questa legge, tra le altre personalità di “elevato spessore”che decidono del nostro futuro senza capirlo, ci fosse Gabriella Carlucci.
Come se non bastasse questa brutta notizia, dall’Unione Europea nello stesso giorno giunge notizia dell’introduzione dei brevetti software, che il parlamento europeo aveva già bocciato in una precedente seduta. I rappresentanti italiani in commissione avevano dichiarato di essere contrari, per una lunghissima lista di motivi, ma alla fine si sono astenuti.
Come dire, non è nostra la colpa, non possiamo fare nulla, e di nascosto fare l’occhiolino alle multinazionali americane. Le stesse grosse aziende statunitensi che hanno pagato fior di quattrini per sponsorizzare l’attuale presidenza irlandese (http://www.eu2004.ie/sitetools/sponsorship.asp) che guarda caso si è applicata con straordinario impegno in questa direttiva europea.
In conclusione, vorrei soffermarmi su quella che sembra essere la linea generale dei nostri governi moderni, quelli che amiamo chiamare “democratici”. I cittadini vengono sempre di più sovraccaricati del peso del mantenimento della società e dei lussi di pochi imprenditori, che ottengono questi benefici impedendo loro il libero pensiero, obbligandoli a consumare materiale che a loro non serve, ingozzandoli come maiali da ingrasso di finta cultura non voluta, usa e getta e a buon mercato.
Musica, letteratura, cinematografia che da arte diventa prodotto, e da prodotto diventa un oggetto che non ti è permesso rifiutare. Se qualcuno ha qualcosa in contrario, si paga la stesura di una legge (pare che ora sia a buon mercato) che impedisca ogni tentativo di uscire da questa morsa.
Una battaglia è stata persa, ma la guerra è ancora in atto, grazie anche a politici che si stanno mobilitando contro queste insensatezze, con il senatore Cortiana e l’europarlamentare Cappato in testa.
Da parte nostra, dovremmo iniziare a dire di no partendo dalle piccole cose. I nostri 22 euro, invece che spenderli per il cd di Tiziano Ferro, che si ascolta forse una volta e si butta nel dimenticatoio, dovremmo pagarli al piccolo gruppo che suona su un palco, che mette veramente sudore, passione ed intenso lavoro. Che rischia di andare in galera se non paga il suo tributo alla SIAE per ottenere diritti che non arriveranno mai, e che rimane l’unico vero motivo per il quale possiamo ancora considerare la musica un’arte che possa servire all’umanità.
Una, dieci, cento leggi di questo tipo non aumenteranno il nostro consumo di cd musicali, al contrario rischiano di produrre un rigetto simile a quello provato per la carne dai vegetariani.

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