Berlusconi

Berlusconi e Franceschini d’accordo sul referendum

Mentre sulle televisioni si finge una contrapposizione, sulle questioni per loro veramente interessanti i due leader del PD e del PDL sembrano andare molto d’accordo. Come nell’innalzamento del quorum per le elezioni europee, ad esempio, dove gli screzi sono stati accantonati in nome del (loro) interesse comune.

Con le dichiarazioni di Berlusconi a favore del referendum e del premio per legge al suo partito, anche sulla riforma delle regole elettorali si sono trovati d’accordo.

Tra l’altro mentre il PDL ammette di essere favorevole perché ne trae un vantaggio, Franceschini mente quando dice che il referendum chiede l’abrogazione del Porcellum, l’attuale legge. Il referendum del 21 di Giugno peggiora l’attuale sistema, non reintroduce le preferenze, cambia solo il premio di maggioranza a vantaggio dei due maggiori partiti. Punto. Basta leggere i quesiti (le domande alle quali si risponde, con il voto, sì o no) pubblicati dagli stessi promotori, per capire l’inganno.

Forse ritengono gli italiani poco intelligenti, e pensano di poterli portare al voto facendo finta che i contenuti siano diversi.

Prevenire è meglio che ricostruire

Ad ogni tragedia deve seguire un tempo per l’analisi, che ci aiuti a ridurre le possibilità che questo accada di nuovo. Una considerazione generica da fare è che la politica degli spot televisivi è inadeguata a rispondere ad una primaria esigenza: la prevenzione.

Mentre tutti oggi fanno a gara per apparire e cercare di fare sciacallaggio politico sul terremoto, dovremmo riflettere quanto questa esposizione dell’emergenza faccia bene soprattutto a chi queste emergenze non cerca di evitarle. Lo stesso è accaduto a Napoli, dove per anni non si è fatto nulla e non si è cercato di uscire dal commissariamento, tutt’ora in piedi.

Le emergenze costano alla collettività molto di più della loro prevenzione, ma la prevenzione è invisibile per l’elettorato e quindi alla selezione della classe dirigente del nostro Paese. Non viene premiato, ad esempio, un investimento per una scuola che già c’era per la sua messa in sicurezza. Meglio creare una nuova grande opera e sperare che nulla accada. O sotto sotto sperare che accada per sfruttare la ricostruzione.

Così, senza che nessuno alzasse la voce, anche questo Governo ha tagliato i fondi contro il dissesto idrogeologico, quelli alla protezione civile e pochi mesi fa con il testo della Gelmini sono stati dimezzati i fondi per gli adeguamenti antisismici delle scuole.

Ieri sera Di Pietro, a porta a porta, sembrava non avere mai fatto il ministro per le infrastrutture, e chiedeva di spostare soldi da queste alla messa in sicurezza degli edifici pubblici. Vorrei chiedergli, molto umilmente, perché avanza ora questa proposta e non quando aveva la delega al Governo e la possibilità di realizzarla.

Lo stesso per i comuni, che troppo spesso nei loro piani investimenti vedono rimandati gli interventi per la sicurezza rispetto ad opere più visibili, più elettoralmente soddisfacenti.

Poi viene la ricostruzione.

Berlusconi, secondo il ministro La Russa, avrebbe già individuato l’area dove far sorgere L’Aquila 2.
Invece di ricostruire la città, il rischio concreto è quello che si sfrutti la tragedia per ignorare ancora una volta la storia e l’urbanistica, creando casermoni popolari fuori dal tessuto esistente ed ottenendo un doppio risultato: l’abbandono della città storica e la creazione di nuove aree a rischio degrado.

Forse sarebbe meglio aiutare la ricostruzione dei privati, piuttosto che pensare ai grandi appalti che rischiano di lievitare costi e tempi.

Il rifiuto degli aiuti internazionali, probabilmente solo una facciata per mostrare i muscoli di fronte alla comunità internazionale – quando invece sarebbe opportuno sfruttare la solidarietà di chi cerca di contribuire -, è doppiamente grave.

Primo, perché non possiamo permetterci di rifiutare risorse importanti da destinare ad un territorio che ha subito miliardi di danni. Tra qualche mese queste proposte d’aiuto verranno a mancare, per la disattenzione dei media internazionali.

Secondo, perché i finanziamenti internazionali permetterebbero forse un occhio in più sopra i percorsi della ricostruzione, evitando sprechi e lungaggini, e richiederebbero quella maggiore trasparenza utile ad evitare le infiltrazioni degli sciacalli.

L’unica cosa che non serve all’Abruzzo, ora, è l’ennesima dimostrazione del modo tutto italiano di saper sfruttare le emergenze per i guadagni di pochi.

Il rischio delle deleghe in bianco che vengono chieste col pretesto di diminuire i tempi è proprio quello di saltare i percorsi democratici a tutela della trasparenza, di promuovere gare d’appalto furbette, di fare della crisi lo strumenti di spot elettorali e guadagni personali.

L’Italia compie un altro passo verso il bipartitismo ed il Piano della P2

Uno degli aspetti più preoccupanti del congresso di costituzione del nuovo partito di Berlusconi è stato il rilancio del progetto del bipartitismo.
La nascita del PDL è molto probabilmente il primo passaggio verso un sistema elettorale e politico nuovo nel nostro paese, che ci renderà più simili agli Stati Uniti in uno dei suoi aspetti peggiori: il sistema (anti)democratico che lascia ai cittadini la scelta testa o croce tra 2 soli partiti e 2 soli candidati.

C’è un candidato a vita e finché rimarrà in vita faremo ad ogni elezione un referendum per lui o contro di lui.

La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato. (wikipedia)

In questo percorso il secondo passaggio è il prossimo osceno referendum sulla legge elettorale, che se approvato eliminerebbe le coalizioni e renderebbe il nostro sistema esattamente identico a quello prospettato dal Piano di Rinascita Democratica della P2: due soli partiti allo scopo di “semplificare” il panorama politico.

A questo proposito, spero che un giorno la politica italiana faccia finalmente a meno di Mariotto Segni e dei suoi referendum sulle leggi elettorali.

Pacchetto leggi per l’ambiente promosso dai blog ecologisti

Anche io aderisco all’iniziativa lanciata da Kuda e da Jacopo Fo per raccogliere idee per una proposta dei blog ecologisti a favore dell’ambiente.
Sarebbe interessante mettere il tutto su un wiki, affiché anche la redazione sia collaborativa e democratica.

Ad ogni modo le prime proposte raccolgono già idee discusse in rete in questi mesi: incentivi per il fotovoltaico, no al nucleare, sostegno alla mobilità ciclabile ed alla raccolta differenziata.

Si potrebbe fare un pacchetto anche per le prossime amministrative, in modo da modificare fin d’ora i programmi elettorali dei partiti che si candidano a governare, e sostenere le liste che si impegnano pubblicamente su questi punti.

Aderiscono:

  1. ilKuda: http://blog.libero.it/KudaBlog/6668843.html
  2. Jacopo Fo: http://www.jacopofo.com/nucleare_berlusconi_fonti_rinnovabili_catena_suicidio_energetico_energia
  3. Letizia Palmisano: http://www.letiziapalmisano.it/html/2009/03/i-blog-difesa-dellambiente/
  4. I blog alla difesa dell’ambiente: http://letiziapalmisano.ilcannocchiale.it/2009/03/10/i_blog_partono_alla_difesa_del.html
  5. Domenico Finiguerra: http://domenicofiniguerra.wordpress.com/2009/03/10/le-proposte-dei-blog-per-salvare-il-clima/
  6. Resistenza Civile: http://blog.libero.it/rigitans/view.php?nocache=1236728322
  7. Fiore: http://fiore.iworks.it/blog/2009/03/10/contro-il-suicidio-energetico-e-nucleare/
  8. Verdi di Ferrara: http://www.verdi.ferrara.it/sito/2009/03/10/diamo-una-spinta-alla-rivoluzione-verde-italiana/
  9. Franco Corleone: http://www.francocorleone.it/blog/2009/03/10/blog-incatenati-per-una-svolta-verde/
  10. Come ti vorrei: http://blog.libero.it/PDnostro/view.php?nocache=1236728482
  11. Alessandro Ronchi: https://alessandroronchi.net/2009/pacchetto-leggi-blog-ambiente/
  12. Marcello Saponaro: http://www.marcellosaponaro.it/blog/2009/03/10/la-crisi-e-grigia-il-new-deal-e-verde/
  13. Pianeta Verde: http://natura.forpassion.net/2009/03/11/diamo-una-spinta-alla-rivoluzione-verde-italiana/
  14. Rigeneriamoci: http://www.rigeneriamoci.com/i-blogger-per-lambiente/
  15. Appunti e Virgole: http://appuntievirgole.blogspot.com/2009/03/possiamo-ancora-sperare-ma-dobbiamo.html
  16. Impianti e pannelli solari: http://www.impiantipannellisolari.eu/
  17. Base Verde: http://www.baseverde.org/2009/pacchetto-leggi-per-l%E2%80%99ambiente-promosso-dai-blog-ecologisti/
  18. Sciura Pina: http://ww3.sciurapina.net/2009/03/11/diamo-una-mano/
  19. Ladri di marmellate: http://ladridimarmellate.blogspot.com/2009/03/diamo-una-spinta-alla-rivoluzione-verde.html
  20. CernuscoTv: http://cernuscotv.wordpress.com/2009/03/11/e-allora-impegnamoci-su-10-punti-chiari/
  21. Liberamente: http://wwwliberamente.blogspot.com/2009/03/ricevo-e-pubblico.html
  22. Ma’pe iabbu: http://blog.libero.it/DELUSION/6672794.html
  23. Gianluca Visconti: http://gianlucavisconti.blogspot.com/2009/03/diamo-una-spinta-alla-rivoluzione-verde.html
  24. Ego&Quota: http://quottaego.blogspot.com/2009/03/la-rivoluzione-verde-italiana-passa-dai.html
  25. Informazione senza filtro: http://informazionesenzafiltro.blogspot.com/2009/03/diamo-una-spinta-alla-rivoluzione-verde.html
  26. Samie: http://theobserver.splinder.com/
  27. PdCI Latina: http://pdcilt.wordpress.com/
  28. La Parola: http://blog.libero.it/vidi/6673860.html
  29. Doppiocieco: http://doppiocieco.splinder.com/post/20048797/Diamo+una+spinta+alla+Rivoluzi
  30. Piazza Pulita: http://www.piazza-pulita.org/
  31. Tau2 Zero: http://www.giannisilei.it/?p=4684
  32. Ambiental…mente: http://menteambiente.blog.tiscali.it//Catena_di_blog__le_proposte_dei_blog_per_salvare_il_clima_1974002.shtml
  33. DeaMaltea: http://deamaltea.wordpress.com/2009/03/11/diamo-una-spinta-alla-rivoluzione-verde-italiana/
  34. Yourpage: http://www.yourpage.it/2009/03/11/i-blog-partono-alla-difesa-dell%E2%80%99ambiente/
  35. VIVERE Cernusco: http://viverecernusco.blogspot.com/2009/03/10-punti-per-iniziare-il-new-deal-verde.html
  36. 2 + 2 = 5: http://2piu2uguale5.ilcannocchiale.it/
  37. Yblog: http://yanfry.wordpress.com/2009/03/11/i-blog-italiani-per-lambiente-e-leconomia/
  38. Roberto Maviglia: http://www.robertomaviglia.it/IlmioBlog/tabid/59/EntryID/1068/Default.aspx

Cosa dice il referendum sulla legge elettorale?

Mentre tutti gridano allo scandalo sui costi che avrebbe il referendum, ignorando che i costi potrebbero essere azzerati semplicemente votando una legge elettorale decente in Parlamento, scopro che pochi ne conoscono il contenuto.

Ci sono 3 quesiti: i primi due riguardano il premio di maggioranza dato al partito di maggioranza, rispettivamente alla Camera ed al Senato. Questo significa che la lista che prende più voti prende la maggioranza dei parlamentari, da sola. Per fare un esempio concreto, probabilmente di qui a vent’anni avremmo un Parlamento ed un Governo con solo il Partito delle Libertà.
Tra vent’anni potrebbe essere il PD da solo.

In sostanza questa novità porterebbe alla sparizione delle coalizioni, alla completa trasformazione del nostro sistema politico in bipartitico come negli Stati Uniti, al governo del paese in mano a chi, virtualmente, può ricevere anche solo il 30% dei consensi.

Il terzo quesito riguarda invece il divieto di candidarsi in più circoscrizioni, messo forse più come foglia di fico che per reale sostanza.

Ora, prima di inoltrare a tutti i vostri contatti le falsità sullo spreco di denaro pubblico diffuse dal comitato promotore dei referendum, e la bugia che questo cancellerebbe il porcellum, pensateci bene: quanto spendereste per evitare di regalare i vostri voti a Berlusconi per i prossimi 20 anni? (di questo si tratta)

Chiedete, inoltre, perché chi sbraita tanto per cercare di far vincere i SI’ non proponga una legge elettorale da paese democratico, che eviterebbe l’obbligo di ricorrere al referendum.

Se volete approfondire, leggete questo articolo su Repubblica e qualche guida ai sistemi elettorali, il tema merita attenzione.

Questa proposta è molto simile alla Legge Acerbo voluta da Mussolini nel 1923!

Cerchiamo di evitare di votarci la dittatura, per favore. E diffondete anche questa nota, se tenete alla democrazia.

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