acquisto

Misuratore consumi elettrici

Ho intenzione di acquistare questo aggeggio per poter vedere quanto consumano singolarmente i singoli elettrodomestici (ed anche il mio nuovo scooter elettrico – usato – ), per poter migliorare il risparmio energetico casalingo (e capire, ad esempio, quanto incide lo stand-by dei televisori, come molte altre cose).

Questa l’asta tedesca (ma dovrebbe essere nella forma compra subito ed il venditore un negozio o un rivenditore).

Sull’ ebay tedesco costa 17 euro più le spese di spedizione. Se ci fossero più persone interessate si potrebbe fare un acquisto collettivo e cercare quindi di ridurre ulteriormente il prezzo.

Gli interessati mi contattino!

COMUNE DI FORLì MOZIONE “CITTÀ AMICHE DELLE FORESTE”

VISTO

– Che le foreste primarie sono un tesoro della Terra e sono insostituibili per l’equilibrio ecologico e climatico del nostro pianeta
– Che la crisi globale delle foreste è divenuta una reale emergenza, per il costante aumento del consumo di prodotti forestali, pasta di cellulosa e legname grezzo, con conseguente forte incremento dei processi di deforestazione che interessano in particolare i paesi in via di sviluppo
– Che il taglio ed il commercio illegale di legname e prodotti forestali contribuiscono fortemente ad aggravare il degrado ambientale e sono fonte di finanziamenti per corruzione, guerre e conflitti
– Che nell’ambito dei paesi G8 e nell’ambito dell’Unione Europea l’Italia ha assunto un l’impegno ad eliminare il
mercato del legno illegale
– Che nell’ambito della Convenzione sulla Biodiversità (CBD) l’Italia ha assunto l’impegno di invertire l’attuale
tendenza alla distruzione delle foreste del pianeta
– Che nell’ambito dell’avvenuta ratifica del Protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra, l’Italia ha assunto impegni di carattere internazionale in favore della protezione e dello sviluppo sostenibile delle aree forestali

CONSIDERATO
– Che gli acquisti pubblici rappresentano circa il 14% del mercato per prodotti come il legno e la carta, e possono
rappresentare un potente fattore di promozione e orientamento per tutto il mercato
– Che esiste lo standard internazionale di certificazione FSC (Forest Stewardship Council), dotato di autorità, legittimità credibilità su scala mondiale, in grado di garantire la qualità dei prodotti forestali, di certificarne la provenienza, di assicurare che i prodotti certificati derivino da una gestione forestale responsabile e non dal commercio illegale del legno, e siano di conseguenza certificati secondo standard uguali o superiori a quelli definiti dal Forest Stewarship Council – FSC
– Che Greenpeace sta conducendo una campagna globale per la protezione delle foreste primarie, tesa allo sviluppo di politiche di acquisto che premiano il riutilizzo, il riciclaggio con tecnologie pulite di legno e carta, e la certificazione FSC
– Che molte città in tutto il mondo e in Italia (es , Roma, Genova, Bologna, Ravenna, Livorno, Rimini, Crema,
Modena…) hanno aderito al circuito internazionale delle città impegnate nella salvaguardia delle foreste, così come molte città europee
– Che tale ente accreditato svolge la sua attività anche nel nostro Paese, favorendo l’aumento del numero di aziende del settore che offrono prodotti ambientalmente certificati

IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta Comunale
– a procedere all’inserimento della città di Forlì nel circuito europeo di città impegnate nella salvaguardia delle foreste (“Città amiche delle Foreste”)
– a dare preferenza in tutti i bandi gara per gli acquisti di are carta e prodotti tissue (carta ad uso sanitario) riciclati tecnologie pulite e incentivarne la raccolta differenziata
– a dare preferenza in tutti i bandi gara per gli acquisti di prodotti in legno o derivati, a quelli certificati secondo
standard uguali o superiori a quelli definiti dal Forest Stewarship Council – FSC (ad es , attrezzature, mobili e
prodotti in legno)
– a non utilizzare in tutte le costruzioni pubbliche legno proveniente dalla distruzione delle foreste primarie, e a dare preferenza ai materiali certificati FSC
– a sensibilizzare la cittadinanza sul problema del riuso, del riciclo e della certificazione ecologica

Copia della delibera sarà inviata al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Ambiente, a Greenpeace e al Gruppo
FSC Italia (Forest Stewardship Council)

Forlì, 27/9/2005

Rischio e Percezione.

Nello scorso numero abbiamo parlato di elettrosmog. In quell’articolo ricordavo che le persone sono più preoccupate dalle grosse antenne rispetto ai telefoni cellulari, che invece sono più pericolosi per la salute. Le antenne delle reti per computer wireless, hanno una loro emissione di onde elettromagnetiche, ma destano molta meno preoccupazione a causa della loro minore dimensione.
Questa occasione mi ha fatto riflettere sul rapporto tra un rischio reale e la paura dei cittadini, che deriva dalla percezione che hanno del problema. Quasi mai le due cose sono proporzionali: ci si aspetterebbe che la paura aumenti con l’aumentare del rischio, mentre non è così.
Le persone si preoccupano per quello che vedono, e solitamente osservano con maggiore attenzione quello che viene fatto loro notare.
Esistono centinaia di esempi di questo tipo. Le lavatrici, i televisori, i forni elettrici, nella coscienza comune sono innocui, mentre il forno a microonde è sempre considerato uno strumento del diavolo.
Questo deriva dal fatto che la visibilità di un problema è differente dalla sua reale consistenza. Il discorso, che sembra quasi filosofico, è assolutamente pratico e reale.
Gran parte delle colpe di questo fenomeno è causato dalla mancanza di una adeguata informazione, che spesso è calibrata sulla base di quello che l’utente vuole sentirsi dire, piuttosto che su dati reali. Alcuni quotidiani, ad esempio, utilizzano civette che fanno pensare a grossi scandali, pubblicano articoli che sono ambigui proprio per stimolare la fantasia dei lettori, oppure rimangono sul vago perché chi legge dia una propria interpretazione, spesso errata o gonfiata, del fatto reale.
Michael Moore, l’autore del documentario 9/11, accusa i media americani di mostrare spesso persone di colore al centro di episodi di cronaca nera, in percentuale molto maggiore al reale. Moore dice che questo influisce sulla percezione del problema della criminalità molto pesantemente, spingendo i cittadini americani all’odio ingiustificato contro alcune razze o all’acquisto di armi per l’autodifesa. Se i cittadini americani non avessero armi in casa, correrebbero molti meno rischi, perché la percentuale di incidenti casalinghi causati dal possesso di armi è maggiore degli omicidi a scopo di rapina.
Così avviene quotidianamente anche nelle nostre città, attraverso i nostri piccoli media: radio e quotidiani.
Se facessimo un test per chiedere agli esaminati quale pericolo temono maggiormente, sicuramente otterremmo dati molto interessanti. Al centro delle nostre paure, potrei scommetterci, sarebbero presenti in prima fila le violenze ed i borseggi da parte di albanesi, rom ed extracomunitari.
Nessuno direbbe, tra i primi 4-5 posti, la strada di notte, la nebbia, il fumo.
Tutto quello che ci circonda, ogni giorno, contribuisce ad una pubblicità negativa verso alcuni problemi, ed al contempo sminuisce il valore di alcuni rischi molto più gravi.
Già ora l’informazione gioca un ruolo primario rispetto ad ogni altro, perché è in grado di mutare le nostre necessità sulla base di interessi che non sono i nostri.
Così come riesce a cambiare la percezione del rischio, cambia anche la percezione delle nostre necessità. E’ necessario, per noi, bere, fumare, avere auto di grossa cilindrata, mentre è assolutamente out avere una Panda elettrica, girare in bicicletta, fare un giro con il cane.
Dobbiamo quindi cercare, in ogni modo, di capire il funzionamento di questi strumenti ed imparare a difenderci nel modo migliore che possiamo, per curare l’interesse comune. E farlo nella maniera migliore possibile, utilizzando l’informazione per spiegare le cose e cercare di aumentare la conoscenza comune, la cultura condivisa, contro l’uniformità e la banalità.
Non credo che la soluzione a questo problema stia nell’utilizzare gli stessi strumenti, per colpire attraverso slogan e frasi ad effetto l’attenzione ed il cuore della gente. Credo che il mezzo influisca pesantemente sul risultato, ed una informazione vera, diffusa con cattivi strumenti, finisce per diventare una cattiva informazione. A costo di ridurre il target della nostra informazione, credo sia necessario evitare sempre ogni semplificazione strumentale.
La cultura e l’informazione sono le uniche armi che abbiamo contro gli slogan pubblicitari, che stanno invadendo ogni settore della nostra vita, dalla spesa alla politica.
Per questo motivo credo che dovremmo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, a partire dai bollettini universitari per arrivare alle radio amatoriali, alle televisioni di strada, ai blog su internet. Se impareremo a diventare parte attiva dei processi di informazione riusciremo veramente ad essere liberi di scegliere e liberi di comprendere.

Guida al risparmio di carburante ed alle emissioni di CO2

Nel sito del governo c’è una guida al risparmio di carburante ed alle emissioni di CO2 e PM da parte delle autovetture, in relazione all’alimentazione dei veicoli.

Affinché l’accordo con i costruttori di autovetture porti ad un’effettiva riduzione delle emissioni di CO2 da autovetture nuove, occorre anche che i consumatori si indirizzino verso l’acquisto di autovetture a basse emissioni di CO2 ed anche che utilizzino le proprie autovetture secondo un uso responsabile.

Si legge, tra l’altro:

Confrontati con le vetture a benzina, quelle a gasolio emettono una minore quantità di CO2 piuttosto significativa, dovuta alla più alta efficienza dei motori diesel; conseguentemente hanno un minore impatto sull’effetto serra.

Le vetture diesel presentano anche minori emissioni di CO (Ossido di carbonio) e HC (Idrocarburi incombusti) sempre rispetto a equivalenti vetture a benzina.

Peraltro i motori diesel emettono maggiori quantità di NOx (Ossidi di azoto) e PM (Particolato).

auto ecologicheQuindi i motori diesel sono migliori per quanto riguarda l’emissione di anidride carbonica, ma sono peggiori per quanto riguarda le polveri sottili e gli ossidi di azoto, anche prendendo in considerazione i minori consumi di queste vetture.

I motori a metano e GPL, invece, presentano minori emissioni di CO, HC e benzene rispetto a quelli a benzina e non hanno problemi di emissioni di polveri sottili.

Nelle stesse pagine è anche presente un Elenco dei dieci modelli di autovetture più efficienti in termini di emissioni di CO2

Da segnalare, inoltre, etichettaEnergia, un servizio svizzero che informa i consumatori sull’efficienza e sui consumi delle auto.
Da questa pagina apprendo che

Una vettura diesel sarà – dal punto di vista ambiente – comparabile a quella a benzina quando sarà equipaggiata di un filtro per particolato e un catalizzatore DeNOx.
Per il diesel con filtro per particolato selezionate, sotto carburante, “Diesel con FAP”.

Auto Daewoo a doppia alimentazione

Ogni tanto parlo di auto economiche, che permettano di risparmiare sul carburante, inquinare meno ed utilizzare meno petrolio possibile. Uno dei temi più ricercati da chi arriva in queste pagine è proprio quello delle auto che consumano meno, argomento reso ancora più importante dagli ennesimi rialzi del petrolio, che si faranno sentire pesantemente sulle nostre tasche.

Io credo che, al di là di tutto, questi rincari portino anche una maggiore consapevolezza della fragilità della fonte energetica che utilizziamo maggiormente, che spero venga accompagnata anche da una adeguata politica (anche familiare, non necessariamente di larga scala) che preveda uno studio più accurato delle spese che dobbiamo sostenere, a partire dalle nostre auto per poi arrivare nelle bollette casalinghe.

Detto questo, volevo segnalarvi che la Daewoo ha recentemente deciso di fornire la possibilità di acquistare alcune proprie auto (Kalos, Lacetti, Nubira, Tacuma ed Evanda) anche nella versione a doppia alimentazione benzina – GPL.
Questo permette, con una spesa abbastanza contenuta, di appropriarsi della Kalos bipower a meno di 11’000 € (il costo di base di una Punto a benzina), che usufruisce dell’incentivo statale per le auto alimentate con carburanti ecologici, che inquina poco e che ci fa risparmiare fino al 50% dei costi di carburante.

Daewoo Kalos, un'auto davvero economica e dai bassi consumiLo spazio occupato dalle bombole sostituirà il ruotino di scorta, che a sua volta sarà accantonato in favore di un kit per la riparazione delle gomme (finalmente: le ruote di oggi non hanno necessità del ricambio, basta una bombola apposita per le riparazioni d’urgenza). Così il bagagliaio non risente di questa aggiunta, mantenendo il volume standard dell’auto e fornendo un’ulteriore motivazione per l’acquisto.

Purtroppo il GPL è un residuo della fabbricazione della benzina, derivato sempre dal petrolio, quindi il suo utilizzo ci vincola in ogni caso al prezzo del greggio, anche se in misura minore.

Per chi invece preferisce il metano, che porta vantaggi ancora più evidenti sul risparmio economico e sull’impatto ecologico, voglio segnalare l’uscita della Punto Natural Power che si affianca alla già supervenduta Multipla bipower (ora aggiornata anch’essa con il nome Natural Power) , vettura che nasce già con un buon impianto e quindi non risente dei difetti dell’installazione posteriore all’acquisto.

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