progetto

Salviamo Monte Greco, nel Parco nazionale d’Abruzzo

I progetti per la costruzione di una serie di impianti e di piste da sci rischiano di compromettere gli ambienti più selvaggi e incontaminati del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la cui importanza naturalistica è riconosciuta in tutto il mondo.

Il progetto per la realizzazione di 7 impianti di risalita, di una nuova strada e di un parcheggio per tremila posti auto su Monte Greco andrà a stravolgere una delle più belle e solitarie montagne dell’Appennino, nella Zona di Protezione Esterna del Parco e al centro dell’areale dell’Orso bruno.
Per collegare le stazioni sciistiche di Pescasseroli, Scanno e Roccaraso si vogliono infatti realizzare nel cuore del Parco decine di chilometri di impianti con centinaia di piloni, strade di penetrazione con il taglio di migliaia di faggi secolari. Il tutto a circa 2.000 metri di quota, in un’area che ospita il secondo lago più alto dell’Appennino, il Lago Pantaniello.

Cemento, piloni e sbancamenti sono incompatibili con la vita di lupi, orsi, aquile reali e di centinaia di specie di piante rarissime che solo nel Parco trovano rifugio. Un patrimonio unico di livello mondiale che non può essere svilito per il profitto di poche società private.

Il WWF sta raccogliendo firme per l’appello a non realizzare questo progetto, per lasciare intatta la montagna ed il suo enorme patrimonio faunistico: vi invito a sottoscriverlo. Finora sono state raccolte 10’000 firme, numero che certamente è destinato ad aumentare, grazie anche alle numerose iniziative promosse dall’associazione.

Sul sito del WWF Abruzzo è stato pubblicato, inoltre, un articolo che spiega nel dettaglio cosa si vuole realizzare, grazie anche a 4o miliardi di vecchie lire di finanziamento pubblico, ed i danni che questo progetto porterà all’ambiente circostante.

Scadenza bando per l’informatica in Agricolutura

(26/6/2004 19:01) | PROVINCIA FORLì-CESENA: CONTRIBUTI PER L’INFORMATICA IN AGRICOLTURA
(Sesto Potere) – Forlì – 26 giugno 2004 – Sono disponibili i contributi per la diffusione di nuove tecnologie informatiche e telematiche in agricoltura. Al riguardo la Provincia di Forlì-Cesena ha presentato un progetto per la diffusione di nuove tecnologie informatiche e telematiche nelle aziende agricole, predisponendo un apposito avviso pubblico.
Il Dirigente del Servizio Agricoltura, in ossequio alla delibera della Giunta Provinciale con cui è stato approvato il programma provinciale dei Servizi di Sviluppo Agroalimentare, comprendente anche un progetto per la diffusione delle nuove tecnologie informatiche e telematiche nelle aziende agricole, ha approvato con propria determinazione il relativo avviso pubblico per la diffusione di tecnologie informatiche in agricoltura, utilizzano i fondi impegnati con determinazione n. 89982/03.
La Provincia di Forlì-Cesena precisa che le domande dovranno essere presentate alla stessa amministrazione entro il 30 giugno 2004 utilizzando l’apposito modulo in calce al testo del bando allegato.
Le domande presentate prima del 15/04/2004 e dopo il 30/06/2004 non verranno prese in considerazione.
Altre informazioni inerenti l’argomento sono reperibili sul sito del Servizio Agricoltura e Spazio Rurale della Provincia di Forlì-Cesena: www.provincia.forli-cesena.it/agricoltura.
(Sesto Potere)

Fattorie Aperte – 16 e 23 Maggio 2004

Avvicinare i cittadini alla campagna, guidarli nel riscoprire il legame che esiste tra la terra e la tavola attraverso la conoscenza delle nostre produzioni agroalimentari: è stato questo l´obiettivo, nel 1999, del progetto “Fattorie Aperte”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le Amministrazioni provinciali e Osservatorio Agroambientale, oggi alla sesta edizione.

Le 256 fattorie aderenti apriranno le loro porte, mettendo in vetrina saperi e sapori e facendoci riscoprire assieme ai prodotti la figura dell´agricoltore che in nome di quella ´multifunzionalità´ che sta cambiando il volto delle nostre aziende agricole, non solo coltiva, ma spesso confeziona, ospita e insegna. Molte di esse seguono metodi di coltivazione biologica (122 le bio) 78 sono aziende agrituristiche, 182 vendono direttamente i loro prodotti, 135 sono fattorie didattiche accreditate.

Un´apposita guida indica le aziende suddivise per provincia, segnalando le fattorie biologiche con una coccinella, riportando indirizzi, caratteristiche produttive e attività che si possono svolgere al loro interno in queste due giornate. Una “mappa” della produzione agroalimentare ed enogastronomica del territorio, suddivisa in nove itinerari provinciali, da Piacenza a Rimini presenta proposte e percorsi alla scoperta delle fasi di produzione e trasformazione dei prodotti tipici del territorio: i salumi, il Parmigiano Reggiano, l´Aceto Balsamico di Modena e Reggio Emilia per l´area emiliana; il vino, l´olio, l´ortofrutta per l´area romagnola.

La guida “Fattorie Aperte” è reperibile presso gli Assessorati Agricoltura della Regione e delle Province e presso la Regione Emilia-Romagna – Urp

http://www.fattorieaperte-er.it/

Varsavia 1944 – 17 Maggio ore 21 Aula Magna Mazzini

L’Associazione Universitaria Gocce ha organizzato una lezione serale in occasione delll’anniversario della distruzione di Varsavia ad opera del regime nazista. Ecco il loro comunicato ed in allegato la locandina.

Varsavia 1944

È possibile narrare o raccontare una storia facendo una lezione universitaria?
In occasione del 60° anniversario della distruzione di Varsavia ad opera del regime nazista, la Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli” – nell’ambito del ciclo di Conferenze di Facoltà 2003-2004 – presenta lunedì, 17 maggio, alle ore 21,00 presso l’Aula Magna Mazzini (Corso della Repubblica, 88/A) una lezione progetto dal titolo Varsavia 1944. La distruzione di una città. Racconto, immagini, suoni, proposta e animata da Paolo Colombo, docente di Storia contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano, e Claudio Sinatti, vj, regista e artista video.
La suggestione che ha fornito lo spunto inziale per questa lezione è originata dal confronto con un tema, quello della distruzione di Varsavia nell’agosto del 1944, che ha immediatamente comunicato la sensazione di non poter essere raccontato semplicemente a parole, di avere bisogno per essere compreso dell’ausilio di fonti altre rispetto a quelle tradizionali usate dagli storici.
La collaborazione tra uno studioso di storia, Paolo Colombo, e un vj, Claudio Sinatti, ha permesso di superare questa difficoltà e ha contribuito a dettare le linee essenziali per una ricerca che si è così svolta su molte fonti classiche (libri, enciclopedie, documenti di archivio), ma anche tramite l’individuazione di fonti alternative, quali documenti filmici e fotografici dell’epoca, che ci permettono di narrare in modo nuovo e diverso non solo la storia della città di Varsavia, ma anche la nostra storia.

Esperimento Ronchi

I post di questi giorni di Caravita, ..:digital||divide:.., Mantellini mi forniscono un assist perfetto.

In realtà volevo parlarne tra un paio di giorni, il tempo di sistemare meglio il tutto, ma colgo l’occasione al balzo.

Beppe Caravita si candida alle elezioni europee, e la notizia che un blogger, esperto di informatica e di software libero, si dedichi alla politica è stata accolta positivamente da coloro che ho sentito commentare sulla cosa.

Più o meno la sua esperienza è simile alla mia, a parte il fatto che la mia candidatura (sempre all’interno della federazione dei Verdi) sarà per le amministrative della mia circoscrizione, del mio Comune (Forlì) e della Provincia di Forlì-Cesena (Collegio Forlì 2).

Pur non volendo in nessun modo paragonare le due cose, voglio però fare due o tre commenti.

Per prima cosa, voglio dire che non mi stupisce che la comunità che sostiene le libertà di informazione e/o il software libero si affacci alla vita politica. Sempre dietro a lamentarci di chi ci governa, qualcuno del gruppo inizia a pensare che personalmente si possa cambiare qualcosa. Senza stravolgere il mondo, credo che cambiare qualcosa sia possibile, soprattutto se chi verrà eletto riuscirà a portare avanti dei progetti di informazione sulle decisioni politiche che sta portando avanti.
Senza arrivare al paragone con Dean, anche uno spazio web dove commentare cosa si decide, è un piccolo passo per arrivare ad una politica un po’ meno nascosta, un po’ meno ostica, di cui si inizi veramente a percepire un potere positivo (dove potere ovviamente non è inteso nel senso mafioso del termine).
Spero, anzi, che sempre più persone da questo mondo molto vario decidano di fare la stessa cosa: di tanti blog che leggo, molti autori mi paiono molto intelligenti e questo requisito di partenza è già una cosa non banale da ottenere, al giorno d’oggi.

Detto questo, arrivo anche ad una proposta concreta. Qualche giorno fa nella lista discussioni dell’associazione Assoli, un ragazzo del Bologna Free Software Forum ha postato un interessante messaggio, che contiene una bozza di proposta da presentare ai candidati delle elezioni europee riguardante la proprietà intellettuale.
Dato l’interesse che ha scaturito in me la proposta, ho risposto proponendo a mia volta di presentare un documento simile, anche per le elezioni amministrative, tenuto conto ovviamente delle differenze tra gli obbiettivi politici che le due cariche permettono. Per quanto riguarda le amministrazioni Comunali e provinciali, il documento di proposta dovrà secondo me contenere l’obbligo di utilizzare formati standard ed accessibili nelle comunicazioni tra PA e cittadini e nell’interscambio tra uffici diversi, e all’utilizzo, quando conveniente, del software libero.
L’idea ha ricevuto interesse nella lista discussioni e presto pubblicherò la prima bozza. Nell’archivio della mailing list discussioni@softwarelibero.it di Aprile, ordinato per thread, potete consultare tutto il discorso.

Caravita parlava di candidatura aperta, io prendo la palla al balzo e chiedo cosa ne pensate di mettere giù un programma aperto, anche su Wiki, da presentare in vista delle elezioni. I politici di una democrazia rappresentantiva, come dice il nome, devono rappresentare i cittadini che li scelgono tramite voto: perché non includere in questo processo anche la stesura del programma, partendo da una linea stesa della persona che si candida?

A questo punto, mi interesserebbe tantissimo che:
– Caravita commentasse e/o aiutasse nella stesura della proposta per le elezioni europee.
– Che le persone che hanno commentato la candidatura di Caravita, commentassero anche queste due iniziative, magari dandone visibilità oppure proponendo modifiche
– Che qualcuno si interessasse alla possibilità di mettere mano ad un programma per le elezioni amministrative, che si possa ovviamente riproporre anche in altri comuni / province.
– Che al termine della stesura di questi documenti, si facesse una lista dei candidati che si impegnano a portare avanti queste promesse, ovviamente tenendo traccia delle votazioni e dei risultati dell’eventuale mandato se verranno eletti.

Secondo me abbiamo una possibilità di cambiare qualcosa, partendo dal processo pre-elezioni, magari spingendo ad un cambiamento (seppur minimo) anche i politici che fino ad ora si sono disinteressati di questi problemi per rincorrere gli interessi di chi faceva pressioni, piuttosto che quelli dei cittadini che amministrano.

Se poi abitate dalle mie parti, o avete qualche parente residente nella terra della piadina, e condividete il mio progetto (che ovviamente pezzo per pezzo salterà fuori in un apposito spazio, prima delle elezioni di Giugno), potete fare ancora di più. Stay Tuned.

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