Sette

L’incenerimento del dibattito

Mentre scrivo questo articolo si è avviato un percorso di confronto con la cittadinanza sul problema dell’incenerimento dei rifiuti e della loro gestione. Un ciclo di assemblee pubbliche che toccano tutte le circoscrizioni sulla questione più discussa in questo primo anno e mezzo di nuova amministrazione.

Questi incontri avvengono dopo la presentazione delle centinaia di firme dei medici di Forlì contrari all’impianto, dopo il dibattito pubblico al Palafiera con Grillo e Fo, e dopo la raccolta di più di 17’000 firme a favore di una diversa gestione dei rifiuti.

Mentre in città, quindi, si discuteva e si richiedeva da più fronti uno studio approfondito di tecnologie innovative, l’iter dei nuovi impianti non si è fermato, scavalcando anche un importante documento firmato da tutti i capigruppo di maggioranza, voluto e promosso dal Gruppo Consiliare dei Verdi. Il documento, reso pubblico nel Settembre del 2004, richiedeva una discussione tramite Agenda 21 del piano di gestione dei rifiuti, che doveva essere approvato prima di ogni ulteriore autorizzazione. Come è noto questo non è stato fatto e gli iter autorizzativi sono andati avanti senza un adeguato controllo politico, ignorando il risultato delle assemblee pubbliche effettuate in Provincia.

Allo stesso modo è stato ignorato il parere contrario dell’AUSL e del Comune, dato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, basato sulla considerazione che il nuovo impianto è peggiorativo rispetto al precedente riguardo le emissioni pericolose per la salute dei forlivesi. I paragoni alle automobili catalitiche, quindi, sono assolutamente fuoriluogo e vengono espresse in malafede o nella assoluta ignoranza della documentazione di VIA.

Durante la prima assemblea pubblica è stato presentato un documento congiunto firmato da diverse associazioni e partiti, che chiede di mettere in pausa gli iter dei nuovi impianti di incenerimento, per aprire un vero percorso di partecipazione democratica. Il documento completo si può trovare anche sul mio sito, www.alessandroronchi.net∞, dove mantengo anche tutta la documentazione relativa all’iter dell’impianto di Hera e del Piano dei Rifiuti Provinciale.

Una soluzione a questo problema, quindi, è possibile: visto che non siamo in emergenza rifiuti e non corriamo il rischio di entrarvi, possiamo fermarci sul fronte della costruzione dei nuovi impianti, fare studi di fattibilità seri sui metodi alternativi, aprire un tavolo tecnico e politico di confronto che soddisfi pienamente le pratiche dei processi partecipativi.

Abbiamo vicino a casa la dimostrazione che quello che chiediamo è possibile, anche con Hera: a Monteveglio, un Comune della Provincia di Bologna, a soli tre mesi dall’introduzione del porta a porta si è ridotta del 35% la produzione di rifiuti, arrivando al 62% di raccolta differenziata. Il costo totale dello smaltimento è stato di circa 573 mila euro, contro i 609 mila del sistema dei cassonetti.

Il problema, quindi, non ha solamente aspetti sanitari, certamente fondamentali, ma anche economici ed energetici.
In questo momento di crisi non possiamo considerare rifiuto quello che è ancora materia prima, o arriverà il momento nel quale sarà difficile riprendere in mano il problema e la programmazione.

Il problema della mela: leggende urbane sul fotovoltaico

Ripropongo qui un articolo scritto da Ugo Bardi, presidente di Aspo Italia e docente di Chimica dell’Università di Firenze, che ritengo molto interessante.

IL PROBLEMA DELLA MELA: LEGGENDE URBANE SULL’ENERGIA FOTOVOLTAICA

Di Ugo Bardi – Febbraio 2005
www.aspoitalia.net
bardi@unifi.it

“Se un uomo vuole disperatamente una mela, magari la pagherà 10 Euro, forse 100 Euro, ma non la pagherà mai due mele” (Franco Battaglia)

Ci sono interi libri che raccolgono leggende urbane e siti internet che le aggiornano continuamente. Dai coccodrilli nelle fogne di New York allle cure miracolose contro l’impotenza, la credulità umana sembra aver bisogno solo di un piccolo incoraggiamento per poi lanciarsi nell’infinito della fantasia.

Anche nel campo dell’energia, le leggende abbondano. Abbiamo leggende ingenue, come quella diffusa negli Appennini Toscani che vuole che la siccità sia dovuto all’effetto delle eliche degli aerogeneratori che “spingono via le nuvole”. Abbiamo poi leggende piuttosto aggressive, come
quella che vuole che gli alti prezzi del petrolio siano dovuti a un complotto delle compagnie petrolifere che tengono nascosto che il petrolio si riforma continuamente nelle viscere della terra e che le riserve sono, pertanto, infinite.

Per i pannelli fotovoltaici, la leggenda pervicace è quella che ci voglia più energia per costruirli di quanta ne possano ridare nel corso della loro vita attiva. La leggenda prende anche la forma di una domanda: “Chi può indicare una fabbrica di pannelli fotovoltaici che sia azionata da pannelli
fotovoltaici?”

E’ il problema di una mela che costa due mele. Ancora peggio di quanto costava la mela dell’albero del bene e del male al tempo di Adamo ed Eva (notoriamente, un’iradiddio). Se questo fosse il caso del fotovoltaico, tutta la crescità tumultuosa del mercato negli ultimi anni (oltre il 30%
all’anno a livello mondiale), tutte i megawatt installati in Europa, sarebbe tutto un errore, una distorsione del mercato causata dai sussidi statali e dalla follia di un gruppetto di ambientalisti fanatici.

Per fortuna, non è vero. Diciamolo meglio: è una leggenda. Diciamolo ancora meglio: è una bufala lustrata a festa e col fiocco rosso. Vediamo di spiegare perché.

Analizzeremo questa bufala con il metodo dell’encomiabile Paolo Attivissimo , ovvero partendo dall’analisi storica. Le leggende hanno tutte un origine, a volte un fondo di verità. Anche la leggenda del basso ritorno energetico delle celle fotovoltaiche ha un origine che va indietro a un lavoro di Howard T. Odum
“Environmental and Energy Accounting” pubblicato nel 1996, del quale si trova un estratto a http://dieoff.com/pv.htm Odum aveva sviluppato una teoria del rendimento energetico basata sul concetto di “Emergia” (proprio così, con la “m”) che è correlata alla quantità di energia necessaria per fabbricare un certo oggetto. Se il termine emergia è un po’ arcano, le unità di misura utilizzate (“solar emergy-joules”) lo sono ancora di più. Ma non importa le astruserie; si tratta in fin dei conti di sommare tutti i componenti dell’energia necessaria per fabbricare una cella fotovoltaica e poi dividere il risultato per l’energia prodotta dalla cella stessa. Così facendo, Odum trovava una resa totale di 0,48, ovvero che una mela fotovoltaica costava quasi esattamente due mele!

I conti di Odum sono stati rifatti ampiamente negli anni successivi. Pochi utilizzano l’arcano concetto di emergia, preferendo il piu semplice “Ritorno Energetico” (EROEI dalle iniziali del termine in inglese). A parte i dettagli del metodo, i lavori più recenti indicano che la resa energetica
delle celle fotovoltaiche è maggiore di uno, in quasi tutti i casi molto maggiore di uno. Non è qui questione di una contrapposizione fra due opinioni di ugual peso: ci sono letteralmente decine di lavori su riviste scientifiche internazionali tutte in accordo ad affermare la buona resa
energetica del fotovoltaico. Fino a un paio di anni fa, l’accordo era che la resa EROEI era circa sette, ovvero piantando una mela si ottenevano sette mele. Negli ultimi tempi, la resa sembra essere aumentata fino a nove (nove mele per una mela). Certi sviluppi recenti promettono valori anche
più grandi. Non c’è nessuna ragione fisica che impedisca alle celle fotovoltaiche di avere efficienze anche 5 volte superiori a quelle attuali e questo si potrà tradurre nel futuro in aumenti corrispondenti dell’EROEI.

Volendo, già oggi si potrebbe benissimo costruire una fabbrica di pannelli fotovoltaici azionata da pannelli fotovoltaici.

Non sembra che Odum abbia mai ammesso esplicitamente che i suoi calcoli erano diventati obsoleti, ma analizzando il suo lavoro vediamo che ci sono due errori principali: il primo è quello di avere enormemente sopravvalutato i “costi amministrativi” che nel calcolo originale sono veramente uno sproposito: la voce energetica più importante di tutte. Il secondo errore è di avere ampiamente sottovalutato la resa energetica di una cella fotovoltaica. Odum si era basato su dati piuttosto anziani, sembra sulla resa di un pannello installato nel 1991. Da allora, la tecnologia è – ovviamente – molto migliorata.

Sfortunatamente, tutto quello che ha a che fare con l’energia acquisisce in breve un significato emozionale e politico. Le celle fotovoltaiche hanno dei detrattori arrabbiati che proprio non riescono a digerire l’idea che si possa ottenere energia – gratis – dal sole. Per questa ragione, l’internet è impestato di pagine dove i calcoli di Odum sono dati come un “ipse dixit” papale, di valore poco meno assoluto del vangelo. Inoltre, quello che succede è che le stime serie più recenti della resa fotovoltaica sono poco visibile, seppellite nelle riviste scientifiche che non accessibili via internet a chi non ha un abbonamento oppure accesso a una biblioteca universitaria. Questo è uno dei grandi misteri del nostro mondo: il fatto che i lavori fatti da scienziati pagati con i soldi delle tasse del
pubblico non siano liberamente accessibili al pubblico, ma questo è un altro argomento. Comunque, se non avete accesso a questi documenti ma volete in ogni caso prova sicura che quanto detto qui corrisponde a verità, procuratevi l’eccellente libro di Domenico Coiante “Le nuove fonti di
energia rinnovabile” (Franco Angeli, 2004) dove tutte queste cose sono spiegate rigorosamente e in italiano.

Quindi, nessuna preoccupazione: le celle fotovoltaiche sono sistemi efficienti per la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica e le possiamo tranquillamente installare senza pensare che stiamo in realtà pagando due mele per una mela. Certo, le celle FV sono ancora più costose
dell’energia che viene dal petrolio e dagli altri fossili. Questo avviene sia per le distorsioni del mercato dovuti agli interventi statali, sia per gli investimenti pregressi fatti sui combustibili fossili.

Con il progresso della tecnologia, tuttavia, i costi del FV sono destinati a scendere e non ci sono dubbi che l’energia fotovoltaica sia una strada da percorrere verso un mondo pulito e sostenibile.

Linux on a Compaq 1600 XL HOWTO

This Notebook is fully linux compatible

Here is the specifics of that notebook:

CPU Genuine Intel Celeron Mendocino 466 Mhz (Bogomips 927.33
Memory 64 Mb (I use 8 of this for the videoram)
Floppy Unknown 1.44MB 3.5″
Hard Disk Fujitsu 6Gb ATAPI / IDE
DVD Rom Toshiba DVD-ROM SD-C2302 ATAPI/IDE
Modem Conexant HSP MicroModem 56K pci (Software Modem)
Monitor: XTFT 14″
Video Card Trident Microsystems Cyberblade (generic) Cyberblade i1 pci
Sound Card Via Technologies Inc. VT82C686 pci [Apollo Super Ac97/audio]
Touchpad Synaptic

Thanks to Harddrake for those informations :) ( you can download it at http://www.linux-mandrake.com/harddrake∞ )
Update (27-5-2002): I’ve corrected the Mouse cursor problem with Linux in a Compaq Presario
Sometimes, when the memory is full and linux swaps on hard drive, the mouse cursor leave his correct position and the mouse clicks 1 cm left from the pointer. To correct that problem, insert the line Option “sw_cursor” in the Section “Device” of /etc/X11/XF68Config-4 configuration file. That corrects the problem. I’ve updated the configuration files.

Update: Now also the Conexant winmodem works correctly!
Thanks to Mark Hopkins for this wimodem help
You can find a driver at the location:
http://www.mbsi.ca/hsflinux/
I’ve tested it with Red Hat 7.2, and it works correctly. Because I don’t live on US, after the installation with the rpm of the driver I’ve launched that command:
# hsfconfig –country
And then Selected “Italy”. You can select here your different country.
See those urls to get more information:
http://www.linmodems.org
http://www.geocities.com/SiliconValley/3217/Documents/WinModems.html
http://www.o2.net/~gromitkc/winmodem.html
http://walbran.org/sean/linux/linmodem-howto.html

I’ve installed a Mandrake 7.2 , a Red Hat 7.1 and a Red Hat 7.2 distribution. They don’t recognize our graphic card, but the only thing you have to do is to replace the /etc/X11/XF86Config or /etc/X11/XF86Config-4 with the one provided in this page. (Read the files table). I use the touchpad or an external ps2 mouse, there’s no problem with the configuration.
If you want to use an external ps2 wheel mouse you must disable the gpm daemon on console, because it makes the mouse on console crazy and flipping. If you want to use the wheel, you must edit the section “imputdevice” as follow

Section “InputDevice”
Identifier “Mouse0”
# Modified by mouseconfig
Driver “mouse”
Option “Device” “/dev/mouse”
Option “Protocol” “IMPS/2”
Option “Emulate3Buttons” “no”
Option “ZAxisMapping” “4 5”
EndSection

This notebook has a confortable little display that shows the battery status, so I have not installed any dock to show the apm status in my desktop. Just run “apm” on a console if you want the % of charge.

And here is my configuration files:
Kernel Configuration (version 2.2.4-test11).
The soundcard works with the Via kernel driver, just do a modprobe to load the modules (Red Hat 7.2 does it automatically): .config

Xfree Configuration (for version 3.3.6)

It’s with italian keyboard, so if you want an other country map just modify the keyboard section and substitute the “it” with your keymap.

I used there 8 Mb for the videoram, setted from the bios. To use the mtrr acceleration, execute this command (after recompiling the kernel, with my .config file or with mtrr enabled):

echo “base=0xF5000000 size=8192k type=write-combining” >/proc/mtrr

XF86Config

Xfree Configuration (for version 4.*) (NEW)
The only way to make the new Xfree working with our laptop is to change first the /etc/lilo.conf file, adding a line with the VGA mode. If not, launching the Xfree server you will get working section of video, but not centered and moved on the right (if you can correct this error, send the solution to me). So change the lilo.conf file like this:

boot=/dev/hda
map=/boot/map
install=/boot/boot.b
vga=791 <-------- That line is fundamental lba32 prompt timeout=30 message=/boot/message default=Windows image=/boot/vmlinuz-2.4.2-2 label=linux read-only root=/dev/hda7 append="ide=ata66 idebus=66" vga=788 <--------# That line is fundamental image=/boot/vmlinuz-2.4.2-2 <----- this section is the same # that above, but without the vga line. Add it to be #sure when you will #reboot to have at least one lilo image working. label=linuxtext read-only root=/dev/hda7 append="idebus=66 ide0=ata66 ide0=dma hda=autotune ide0=autotune" other=/dev/hda1 <--- this is not fundamental :) optional label=Windows Then you must be sure to use the Xfree 4 version. In modern distribution (like Mandrake 7.2, 8, Red Hat 7.1 and so on) you have the choice at the installation time. After that, you can change the Xfree version running on your machine by changing the /etc/X11/X simbolic link. If it brings to /usr/bin/X11/XFree86 then you're using the 4.* version. If it link to a /usr/bin/X11/XF86_* then you're using the 3.3.6 one. Just change that link to the one you want!! So now you can put my configuration file XF86Config-4 in your /etc/X11 dir. It's with italian keyboard, so if you want an other country map just modify the keyboard section and substitute the "it" with your keymap. I used there 4 Mb for the videoram, setted from the bios. To use the mtrr acceleration, se the relative documentation in the kernel source tree. Files XF86Config (version 3) # XF86Config auto-generated by XF86Setup # # Copyright (c) 1996 by The XFree86 Project, Inc. # # Permission is hereby granted, free of charge, to any person obtaining a # copy of this software and associated documentation files (the "Software"), # to deal in the Software without restriction, including without limitation # the rights to use, copy, modify, merge, publish, distribute, sublicense, # and/or sell copies of the Software, and to permit persons to whom the # Software is furnished to do so, subject to the following conditions: # # The above copyright notice and this permission notice shall be included in # all copies or substantial portions of the Software. # # THE SOFTWARE IS PROVIDED "AS IS", WITHOUT WARRANTY OF ANY KIND, EXPRESS OR # IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO THE WARRANTIES OF MERCHANTABILITY, # FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE AND NONINFRINGEMENT. IN NO EVENT SHALL # THE XFREE86 PROJECT BE LIABLE FOR ANY CLAIM, DAMAGES OR OTHER LIABILITY, # WHETHER IN AN ACTION OF CONTRACT, TORT OR OTHERWISE, ARISING FROM, OUT OF # OR IN CONNECTION WITH THE SOFTWARE OR THE USE OR OTHER DEALINGS IN THE # SOFTWARE. # # Except as contained in this notice, the name of the XFree86 Project shall # not be used in advertising or otherwise to promote the sale, use or other # dealings in this Software without prior written authorization from the # XFree86 Project. # # See 'man XF86Config' for info on the format of this file Section "Files" RgbPath "/usr/X11R6/lib/X11/rgb" FontPath "unix/:-1" # FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi:unscaled,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi:unscaled,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/URW,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi,/usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi" EndSection Section "ServerFlags" EndSection Section "Keyboard" Protocol "Standard" AutoRepeat 250 30 LeftAlt Meta RightAlt Meta ScrollLock Compose RightCtl Control XkbKeycodes "xfree86" XkbTypes "default" XkbCompat "default" XkbSymbols "us(pc105)" XkbGeometry "pc" XkbRules "xfree86" XkbModel "pc105" XkbLayout "it" # XkbSymbols "us(pc101)" # XkbModel "pc101" #"pc104" # XkbLayout "us" #"de" # XkbVariant "nodeadkeys" EndSection Section "Pointer" Protocol "PS/2" Device "/dev/psaux" BaudRate 1200 Emulate3Timeout 50 EndSection Section "Monitor" Identifier "Generic Multisync" VendorName "Unknown" ModelName "Unknown" HorizSync 30-64 VertRefresh 60-60 Modeline "1024x768" 65.00 1024 1032 1176 1344 768 771 777 806 -hsync -vsync EndSection Section "Device" Identifier "Generic VGA" VendorName "Unknown" BoardName "Unknown" Chipset "generic" EndSection Section "Device" Identifier "My Video Card" VendorName "Unknown" BoardName "Unknown" Chipset "cyberblade" EndSection Section "Screen" Driver "Accel" Device "My Video Card" Monitor "Generic Multisync" DefaultColorDepth 32 BlankTime 0 SuspendTime 0 OffTime 0 SubSection "Display" Depth 8 Modes "1024x768" ViewPort 0 0 EndSubSection SubSection "Display" Depth 15 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 16 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 24 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 32 Modes "1024x768" EndSubSection EndSection Section "Screen" Driver "SVGA" Device "My Video Card" Monitor "Generic Multisync" DefaultColorDepth 32 BlankTime 0 SuspendTime 0 OffTime 0 SubSection "Display" Depth 8 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 15 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 16 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 24 Modes "1024x768" ViewPort 0 0 EndSubSection SubSection "Display" Depth 32 Modes "1024x768" EndSubSection EndSection Section "Screen" Driver "VGA16" Device "Generic VGA" Monitor "Generic Multisync" BlankTime 0 SuspendTime 0 OffTime 0 SubSection "Display" Depth 4 Modes "1024x768" ViewPort 0 0 EndSubSection EndSection Section "Screen" Driver "VGA2" Device "Generic VGA" Monitor "Generic Multisync" BlankTime 0 SuspendTime 0 OffTime 0 SubSection "Display" Depth 1 Modes "1024x768" ViewPort 0 0 EndSubSection EndSection XF86Config-4 # XFree86 4.0 configuration generated by Xconfigurator Section "ServerLayout" Identifier "XFree86 Configured" Screen 0 "Screen0" 0 0 InputDevice "Mouse0" "CorePointer" InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard" EndSection # By default, Red Hat Linux 6.0 and later use xfs Section "Files" FontPath "unix/:7100" EndSection # Module loading section Section "Module" Load "dbe" # Double-buffering Load "GLcore" # OpenGL support Load "dri" # Direct rendering infrastructure Load "glx" # OpenGL X protocol interface Load "extmod" # Misc. required extensions Load "v4l" # Video4Linux # Load "pex5" # PHIGS for X 3D environment (obsolete) # Load "record" # X event recorder # Load "xie" # X Image Extension (obsolete) # You only need the following two modules if you do not use xfs. # Load "freetype" # TrueType font handler # Load "type1" # Adobe Type 1 font handler EndSection Section "InputDevice" Identifier "Keyboard0" Driver "keyboard" Option "XkbLayout" "it" EndSection Section "InputDevice" Identifier "Mouse0" # Modified by mouseconfig Driver "mouse" Option "Device" "/dev/mouse" Option "Protocol" "PS/2" Option "Emulate3Buttons" "no" Option "ZAxisMapping" "4 5" EndSection Section "Monitor" Identifier "CustomConfiguration" VendorName "Unknown" ModelName "Unknown" HorizSync 31.5-57 VertRefresh 50-90 Option "dpms" EndSection Section "Device" Identifier "My Video Card" Driver "trident" BoardName "Unknown" # Use Option "nolinear" if the server doesn't start up correctly # (this avoids the linear framebuffer probe). If that fails try # option "nomemaccess". # # Refer to /usr/X11R6/lib/doc/README.S3, and the XF86_S3 man page. EndSection Section "Device" Identifier "Linux Frame Buffer" Driver "fbdev" BoardName "Unknown" EndSection Section "Screen" Identifier "Screen0" Device "My Video Card" Monitor "CustomConfiguration" DefaultDepth 16 Subsection "Display" Depth 16 Modes "1024x768" EndSubSection EndSection Section "DRI" Mode 0666 EndSection XF86Config-4 Debian ### BEGIN DEBCONF SECTION # XF86Config-4 (XFree86 server configuration file) generated by dexconf, the # Debian X Configuration tool, using values from the debconf database. # # Edit this file with caution, and see the XF86Config-4 manual page. # (Type "man XF86Config-4" at the shell prompt.) # # If you want your changes to this file preserved by dexconf, only make changes # before the "### BEGIN DEBCONF SECTION" line above, and/or after the # "### END DEBCONF SECTION" line below. # # To change things within the debconf section, run the command: # dpkg-reconfigure xserver-xfree86 # as root. Also see "How do I add custom sections to a dexconf-generated # XF86Config or XF86Config-4 file?" in /usr/share/doc/xfree86-common/FAQ.gz. Section "Files" FontPath "unix/:7100" # local font server # if the local font server has problems, we can fall back on these FontPath "/usr/lib/X11/fonts/misc" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/cyrillic" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/100dpi/:unscaled" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/75dpi/:unscaled" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/Type1" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/Speedo" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/100dpi" FontPath "/usr/lib/X11/fonts/75dpi" EndSection Section "Module" Load "GLcore" Load "bitmap" Load "dbe" Load "ddc" Load "dri" Load "extmod" Load "freetype" Load "glx" Load "int10" Load "pex5" Load "record" Load "speedo" Load "type1" Load "vbe" Load "xie" # Load "xtt" EndSection Section "InputDevice" Identifier "Generic Keyboard" Driver "keyboard" Option "CoreKeyboard" Option "XkbRules" "xfree86" Option "XkbModel" "pc105" Option "XkbLayout" "it" EndSection Section "InputDevice" Identifier "Configured Mouse" Driver "mouse" Option "CorePointer" Option "Device" "/dev/psaux" Option "Protocol" "ImPS/2" Option "ZAxisMapping" "4 5" EndSection Section "InputDevice" Identifier "Generic Mouse" Driver "mouse" Option "SendCoreEvents" "true" Option "Device" "/dev/input/mice" Option "Protocol" "ImPS/2" Option "ZAxisMapping" "4 5" EndSection Section "Device" Identifier "Trident Cyberblade i1" Driver "trident" VideoRam 8024 Option "sw_cursor" EndSection Section "Monitor" Identifier "Generic Monitor" HorizSync 30-60 VertRefresh 50-75 Option "DPMS" EndSection Section "Screen" Identifier "Default Screen" Device "Trident Cyberblade i1" Monitor "Generic Monitor" DefaultDepth 24 SubSection "Display" Depth 1 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 4 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 8 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 15 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 16 Modes "1024x768" EndSubSection SubSection "Display" Depth 24 Modes "1024x768" EndSubSection EndSection Section "ServerLayout" Identifier "Default Layout" Screen "Default Screen" InputDevice "Generic Keyboard" InputDevice "Configured Mouse" InputDevice "Generic Mouse" EndSection Section "DRI" Mode 0666 EndSection ### END DEBCONF SECTION I'm working to use the special internet keys over the keyboard, so stay tuned! Please email me anything you want to add or modify into this page.

L’economia del nobile sentiero: ripensare alla globalizzazione/1

Lo scorso fine settimana si è tenuto a Rimini un ricco appuntamento di wokshop sul tema di un economia in grado di rispondere meglio alla globalizzazione e ai suoi molteplici effetti.
Economisti, scienziati, politologi si sono confrontati su questo tema, dando luogo a dibattiti, anche accesi, molto stimolanti e coinvolgenti.

Il primo workshop della mattina del 18 ha visto un confronto all’arma bianca tra Jean Ziegler e Dominick Salvatore, il primo (autore de “La privatizzazione del mondo”) molto critico, il secondo estremamente ottimista sugli effetti benefici della globalizzazione per i paesi poveri.

Ziegler, fresco fresco dalla presentazione del Rapporto ONU sulla fame nel mondo, ha introdotto il tema spiegando dove nasce la “mondializzazione” fino a poi snocciolare una serie impressionante di dati ufficiali a dimostrazione del fallimento dell’attuale modello di sviluppo.
I 225 patrimoni privati maggiori del mondo controllavano nel 2002 1200 miliardi di dollari, ovvero l’equivalente del 43,8% della popolazione mondiale (circa 2,6 miliardi di persone).
Le 200 maggiori società globali sempre nel 2002 possedevano il 23,8% delle ricchezze del pianeta.
Ziegler ha sfatato indirettamente il falso mito che gli OGM servirebbero anche a sfamare il pianeta. Palesemente falso perché, dati ONU 2003, con l’attuale produzione alimentare si potrebbe garantire la razione minima giornaliere di 2700 Kcalorie a 12 miliardi di persone.

Salvatore, economista italiano da più di 40 anni residente negli USA, ha fatto affermazioni condivisibili nell’analisi ma non nelle soluzioni. È certamente vero che la globalizzazione è efficienza e non si può arrestare, frutto dello sviluppo delle telecomunicazioni e dei trasporti e che si sviluppi su tre livelli principali: quella dei gusti (Gillette con il Mach3 ha fatto lo stesso spot in tutto il mondo con più di un miliardo di profitti annui; Ford produce la Mondeo, uguale su tutti i mercati dove viene venduta per il 95% dei componenti), quella della produzione e quella del mercato del lavoro. Secondo Salvatore, da dati della Banca Mondiale si evincerebbe che i paesi che si sono aperti alla globalizzazione sono quelli che, rispetto agli altri, hanno più beneficiato di questo processo.

Ziegler e gli altri relatori hanno duramente contestato questi dati e il mondo in cui sono stati aggregati, smentendo questa aura buona e positivista dell’economia globalizzata come anche di chi crede che l’economia (la mano invisibile) sia governata da leggi naturali.
Ziegler, il più lucido ed appassionato dei presenti, ha raccontato al termine un paio di aneddoti a dimostrazione delle sue tesi.
Riguardo ai rapporti della famiglia Bin Laden col potere economico e politico occidentale, Ziegler racconta che Isam Bin Laden, invitato prima dell’11 settembre 2001 alla presentazione a Ginevra dei risultati del Fondo d’investimento USA Carlyle (che investe in tecnologie militari), ad aprile 2002 si vede rifiutare l’ingresso nell’Hotel dove si svolge la presentazione.
L’altro aneddoto riguarda una conversazione di Ziegler con un banchiere svizzero tra i più intelligenti e aperti. Di fronte alla richiesta di Ziegler di aprire i conti dei terroristi per bloccare i fondi dei traffici illeciti, il banchiere risponde con tutta l’innocenza del caso “non posso intervenire nei flussi di capitali” come se questo fosse una violazione di una legge naturale incontrovertibile.

Altri relatori hanno dato un prezioso contributo ma per mancanza di tempo non riporto i loro interventi. Il Centro Pio Manzu realizzerà comunque una raccolta degli atti.

Torna su