Stampa

Esce il primo libro su carta che difende le foreste primarie

Facendo seguito all’appello firmato qualche mese fa da diversi scrittori, il collettivo Wu Ming segnala il primo libro pubblicato secondo quelle regole definite da Greenpeace per la salvaguardia delle foreste primarie.

Gli autori, con quel testo, si impegnavano a sottoscrivere queste regole:

• Pubblicare il mio prossimo libro su carta “non proveniente da foreste primarie”.
• Incontrare il mio editore e convincerlo a non usare carta derivante da foreste primarie. Lo incoraggerò ad utilizzare carta proveniente da fonti sostenibili come il FSC.
• Impegnarmi con l’industria editoriale, in quanto parte della rete degli autori, per farle cessare di usare carta derivante da foreste primarie ed incoraggiarla ad usare carta proveniente da fonti sostenibili come il FSC.”

Ecco una parte del comunicato dalla newsletter Giap! di Wu Ming:

“Noi editori consumiamo una grande quantità di carta. Possiamo fare una grande differenza, lavorando coi nostri fornitori per sviluppare carta dall’impatto ambientale il più basso possibile.” Allan MacDougall, Presidente della Raincoast Books, Canada.

Abbiamo vinto la battaglia della carta.
Il primo romanzo solista di Wu Ming 2 uscirà il 6 aprile, stampato su carta CyclusOffset della cartiera danese Dalum Papir A/S, riciclata al 100% e sbiancata senza cloro. Potenza del ju-jitsu, siamo tornati alla prima proposta di titolo, *Guerra agli umani*. La collana sarà Einaudi Stile Libero Big, il prezzo di copertina 14 euro.

L’agricoltura al Vertice

I negoziati portano a galla la questione del doppio standard: i paesi del Nord, Usa in testa,si dichiarano liberisti ma sovvenzionano i propri agricoltori. E per di più quelli del Sud devono fare i conti anche con l’invasione del transgenico
Il diario di Legambiente

da Cancùn
Emanuele Profumi

Dopo la morte del sindacalista sudcoreano Il movimento ha ripreso le attività assembleari con il segno del lutto al braccio. Tutti si chiedono se dopo le dichiarazioni del G21 (l’unione dei paesi poveri che ha rifiutato le proposte di Usa e Ue), i negoziati sull’agricoltura siano a un punto morto. Ieri mattina
Cancun, il corteo
alla fine della conferenza stampa dei G9 – gruppo formato da alcuni paesi del Nord del mondo (come Israele e Svizzera) e da alcuni paesi poveri (come la Bulgaria) – Joseph Deiss, delegato del governo svizzero e coordinatore del gruppo, ci spiega: «La maggiore differenza tra noi e il gruppo del G21 riguarda le questioni delle riduzioni tariffarie e dell’accesso al mercato. Per noi, per esempio, nelle trattative è centrale la questione degli standard ambientali. Tuttavia siamo completamente d’accordo sulla loro posizione in merito alla liberalizzazione delle esportazioni: i governi non devono sovvenzionarle con i sussidi». Confermando così le divisioni profonde tra i 146 paesi che partecipano al Wto rispetto alle regole per il governo mondiale del mercato agricolo.

A fine mattinata invece, alcuni paesi africani (Benin, Burkina Faso, Ciad e Mali) hanno tenuto una conferenza stampa sul problema specifico del cotone: le loro economie, fortemente sostenute da quest’attività, sono in crisi a causa delle sovvenzioni del governo Usa alle proprie piantagioni, che ammontano a una cifra pari al Pil di tutti i paesi africani produttori di cotone. Oltre 10 milioni di persone che in Africa occidentale dipendono dalla questa coltivazione pagano le conseguenze di questa situazione. David Casablanca, portavoce spagnolo di Oxfam, l’associazione di Ong impegnata nel chiedere un cambiamento delle politiche e delle relazioni internazionali nel segno dell’equità, ritiene che «quello che accade tra gli Usa e le quattro nazioni africane è il termometro di quello che potrà avvenire più in generale nei negoziati agricoli». Per adesso i paesi africani e la Oxfam stanno esercitando la propria pressione sulla presidenza del Wto affinché convinca gli Usa a ridurre o eliminare le proprie sovvenzioni. Ma la superpotenza fa orecchie da mercante e nella conferenza stampa pomeridiana non lancia alcun segnale di apertura.

Ma proprio in quella sede un gruppo di attivisti di Greenpeace ha interrotto la conferenza leggendo un documento che confermava l’entrata in vigore del protocollo di Cartagena sulla “biosafety”, la biosicurezza, che impedisce ai paesi che la sottoscrivono esportare prodotti transgenici. Il blitz, concluso con un pugno di mais messicano “ogm free” lanciato sul tavolo della conferenza, è servito anche a denunciare la “biopirateria” della multinazionale del biotech Monsanto, che impone la vendita di mais modificato al Messico. Sul tema degli organismi geneticamente manipolati ai negoziati di Cancun si sta fra l’altro consumando una nuova puntata dello scontro Usa-Unione Europea. Gli Sati uniti infatti hanno denunciato lŽUe al Wto perché la scelta di Bruxelles di applicare il principio di precauzione impedisce di fatto la vendita di prodotti Usa.

Agricoltura. La FIAO, Bio Bank, Coop Italia e Esselunga smentiscono i dati sul calo dei consumi di biologico

La Federazione Italiana per l’Agricoltura Organica, che associa alcune fra le principali realtà del biologico nazionale e la maggior parte degli organismi di certificazione autorizzati dal Mipaf, Bio Bank, Coop Italia e Esselunga, con riferimento alle notizie diffuse dalle agenzie di stampa nei giorni scorsi riguardo alla situazione del biologico in Italia manifestano la loro preoccupazione per un’informazione incompleta e scorretta sulla realtà del settore. 1) I sequestri in Sicilia: notizia del 27 dicembre 2002 Fiao e Bio Bank rilevano come le notizie battute da alcune agenzie sugli scandali che hanno coinvolto aziende siciliane produttrici di ortaggi risalgono in realtà a dicembre del 2002. La loro diffusione a quasi un anno di distanza, a pochi giorni dall’apertura del principale appuntamento fieristico delle produzioni biologiche a livello nazionale, appare quantomeno sospetta ed ha lo scopo evidente di danneggiare l’immagine di un
settore comunque in crescita. 2) I dati su aziende e superfici al 31.12.02: calano le aziende al sud e crescono nel centro nord, crescono ovunque trasformazione e distribuzione. I dati sulla situazione del settore in Italia a dicembre del 2002 elaborati da Coldiretti sono, secondo Fiao e Bio Bank , incompleti. Se è vero che le aziende agricole sono diminuite rispetto al 2001 a livello nazionale, il calo è limitato a Regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Calabria, dove l’enorme sviluppo avutosi in questi anni non si è accompagnato a una crescita adeguata dell’organizzazione locale della produzione e della distribuzione. Il biologico aumenta invece in maniera significativa nell’italia del Nord e del Centro: per le aziende + 11% al Nord e + 27% al Centro e per le superfici invariate al Nord e + 18% al Centro. Ovunque crescono le industrie di trasformazione (+ 13%) e la distribuzione. Fiao e Bio Bank sottolineano come l’Italia rimanga il principale produttore in Europa di biologico e che i prodotti presenti nelle catene della distribuzione organizzata nazionale continuano ad essere per la maggior parte di provenienza italiana, mentre l’aumento delle importazioni è dovuto proprio alla crescita continua della domanda di prodotto. 3) I consumi: pubblicati i vecchi dati di Ismea del 2002. La rettifica di Ismea assegna un + 20,7% di crescita alla spesa delle famiglie per il bio Per quanto riguarda i consumi è sufficiente dire che l’ismea con un proprio comunicato stampa di giugno 2003 ha rettificato e aggiornato i vecchi dati riportati da Coldiretti, titolando il proprio comunicato: “Cresce del 20,7% la spesa 2002 delle famiglie italiane per il consumo domestico di prodotti biologici confezionati”. Sempre ISMEA rileva un aumento su base annua dei volumi di prodotto acquistato di gran lunga maggiori, che a fronte di un aumento delle spesa delle famiglie più contenuto significano prezzi di vendita in calo, a dimostrazione dell’effetto positivo derivante dall’aumento dei volumi di mercato e dalla presenza della distribuzione organizzata. I
numeri riportati da ISMEA sono oltretutto confermati dall’andamento delle vendite di prodotti biologici nel primo semestre del 2003 nelle due principali catene della gdo italiana (Coop e Esselunga), che registrano un dato medio di aumento delle vendite di oltre il 23% che per alcune referenze, il cui numero complessivo sugli scaffali è oltretutto in continua crescita, supera anche il 40%. Il biologico, concludono Fiao e Bio Bank, si conferma quindi come uno dei settori più vitali dell’intero comparto agroalimentare nazionale, l’unico dotato di un sistema di controllo puntuale che vede una importante e costante sinergia fra organismi autorizzati e autorità pubbliche, tale da garantire sempre i consumatori che acquistano prodotti confezionati e regolarmente etichettati.

Giovedì 11 inaugura il SANA

(IMMEDIAPRESS) – Bologna, 9 Settembre 2003 – L’Assessore Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile Regione Emilia Romagna Guido Tampieri, in rappresentanza dell’On. Vasco Errani, Presidente Regione Emilia Romagna, inaugurerà, giovedì 11 settembre alle ore 10,30 presso il Centro Servizi di BolognaFiere, la 15^ edizione di SANA, Il Salone Internazionale del Naturale, Alimentazione, Salute, Ambiente.
Interverranno, in rappresentanza del Ministro Giovanni Alemanno, l’On. Luca Bellotti, Comitato Nazionale per l’Agricoltura Biologica ed Eco-compatibile presso il MiPAF, e il Dr. Luigi Mastrobuono, Amministratore Delegato di BolognaFiere.
Molte saranno le personalità politiche provenienti da tutte le Regioni italiane che presenzieranno all’evento.

Alla cerimonia di inaugurazione seguirà un suggestivo spettacolo allestito in collaborazione con il Consorzio Canapaitalia.

Per il quindicesimo anno consecutivo, SANA torna in Fiera a Bologna, dove avrà luogo da giovedì 11 a domenica 14 settembre, con 16 padiglioni, 1.600 espositori provenienti da tutto il mondo, 60 convegni, decine di eventi e iniziative speciali.

Tra i 13 appuntamenti convegnistici in scaletta nella giornata di apertura del Salone, segnaliamo “Commercio equo e solidale nel mondo: l’impatto economico e la responsabilità sociale delle imprese”, organizzato da SANA con la sponsorizzazione di Coop Italia e di Emil Banca (ore 10.00, sala ARMONIA Business Club – pad. 36 1° piano), “Gli imballaggi per l’ortofrutta e l’ambiente: innovazione, sicurezza e qualità”, organizzato da CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli, in collaborazione con CPR System e con l’Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Emilia Romagna (ore 11.00, sala MADRIGALE Business Club – pad. 36 1° piano), “Biologico e canali distributivi. Le esperienze emergenti”, organizzato da Distilleria EcoEditoria, in collaborazione con SANA (ore 12.30, sala VERDE, Palazzo dei Congressi), “Bio Eco Cosmesi AIAB: due anni dall’idea, un anno di applicazione, 20 aziende e 500 prodotti sul mercato”, organizzato da AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica e ICEA, Istituto per la Certificazione Etico e Ambientale (ore 14.30, sala NOTTURNO Centro Servizi blocco D 1° piano), “Il Sistema informativo dell’agricoltura biologica: le istituzioni a confronto”, organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con SANA (ore 15.00, sala MADRIGALE Business Club – pad. 36 1° piano), “Biobarometro, Il SANO supporto al vostro marketing”, organizzato da Demoskopea, Greenplanet.net, Consortium, in collaborazione con SANA (ore 16.30, sala CONCERTO Centro Servizi blocco D 1° piano) e “I prodotti biologici e tipici italiani nel mondo: esportare negli U.S.A. Tendenze del mercato, normative e certificazione”, organizzato da SANA e ICE, Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ore 17.00, sala ARMONIA Business Club Pad. 36, 1° piano).

Numerosi anche gli eventi espositivi che arricchiranno la 15^ edizione del Salone: dalla mostra “Commercio Equo e Solidale”, a cura di SANA (pad. 22), a quella “Ecologia è Design. Esposizione di prodotti di Design Ecocompatibile”, a cura di SANA in collaborazione con l’Arch. Sonia Perini (pad. 35); da “Le arti in fabbrica. Il modello innovativo di recupero di aree industriali dimesse”, a cura di Angelo Grassi (pad. 35), a “Canapa. Ritorno al futuro. Materia, scenografia, comunicazione, animazione”, a cura di Consorzio Canapaitalia (Quadriportico Centro Servizi). E poi il Giardino Bio-Energetico, ideato e realizzato da Marco Nieri e Rovatti Giardini in collaborazione con SANA (pad. 35), il 1° Campionato Mondiale di BIOPIZZA, organizzato dal ConsorzioNIP “Nazionale Italiana Pizzaioli” in collaborazione con SANA (pad. 32 Stand ConsorzioNIP C44), “L’Atelier di SANA: Il Colore. Sfilate di moda ecologica” (tutti i giorni alle ore 12.00 e 16,30 presso il pad.33). E ancora SANALANDIA, il primo padiglione fieristico interamente dedicato al gioco e all’educazione eco-compatibile dei più piccoli, a cura di SANA (pad. 24), e degustazioni, incontri, dimostrazioni dal vivo, oltre a tutte le ultime novità naturali in tema di Alimentazione, Salute e Ambiente.

In fiera a Bologna dall’11 al 14 settembre, SANA torna a riproporre con forza la filosofia dell’eco-compatibilità, dell’ecologia, della sostenibilità dei consumi.

Per ulteriori informazioni:

Gustavo Capella
Fiere e Comunicazioni
Press Office and PR Manager
gcapella@fierecom.it
Tel in fiera: 051 282329

Lea Barzani
Fiere e Comunicazioni
Ufficio Stampa SANA
lbarzani@fierecom.it
Tel in fiera: 051 282358

Diritti cyber, dopo l’EUCD incombe l’IPED

Vi siete fatti delle belle vacanze? Pare che Settembre riserverà per voi tutte le sorprese che volevate non aspettarvi….

Dal sito dell’associazione Software libero:

L’11 settembre 2003 la commissione JURI del Parlamento europeo discute la Direttiva Intellectual Property Enforcement Directive, che richiede forme di criminalizzazione della cosiddetta violazione della proprietà intellettuale.

Appoggiamo la campagna di CODE, Coalition for an Open Digital Environment, tesa a far conoscere i rischi di questa nuova proposta di direttiva nonché a chiedere ai parlamentari europei la non approvazione.

—–BEGIN PGP SIGNED MESSAGE—–
Hash: SHA1

COMUNICATO STAMPA

Un nuovo acronimo contro i diritti digitali: dopo l’EUCD arriva l’IPED

L’Associazione Software Libero chiede il rifiuto della Direttiva per il Rafforzamento della Proprietà Intellettuale

Un altro rischio incombe sull’Europa: dopo l’EUCD arriva l’Intellectual Property Enforcement Directive (link), una nuova direttiva nel cui testo sono presenti concetti e precetti pericolosi non solo per il software
libero.

Il prossimo 11 settembre la commissione JURI del Parlamento Europeo discuterà una Direttiva (Intellectual Property Enforcement Directive)
che richiede forme di criminalizzazione della cosiddetta violazione della proprietà intellettuale.

Col termine “proprietà intellettuale” si comprendono discipline giuridiche molto diverse fra loro, come il copyright, i brevetti, i marchi, i nomi a dominio Internet, le quali comportano problemi e richiedono tutele nient’affatto uniformi. L’effetto di uniformare queste discipline, addirittura dal punto di vista penale, è di ridurre drasticamente le libertà civili dei cittadini europei, rendendo oltretutto legalmente rischiose le attività legate all’innovazione e alla competizione tecnologica.

In questi giorni una coalizione internazionale di associazioni e gruppi hanno avviato una campagna (CODE, Coalition for an Open Digital Environment) tesa a far conoscere i rischi di questa nuova proposta di direttiva nonché a chiedere ai parlamentari europei la non approvazione.

Sul sito della campagna http://www.ipjustice.org/code.shtml è possibile leggere la lettera spedita da questa coalizione ai parlamentari che fanno parte della commissione chiamata l’11 settembre prossimo a discutere ed eventualmente approvare questa direttiva.

L’Associazione Software Libero condivide tutte le preoccupazioni espresse dalla coalizione e rimarca come ancora una volta con questa direttiva, come con la precedente EUCD, si danneggiano i cittadini.

Anziché limitarsi a colpire chi trae illegalmente profitto dalle violazioni del diritto d’autore, si colpiscono gli utenti, declassandoli dal ruolo di cittadini a quello di clienti privi di diritti, condannandoli ad una fruizione arbitrariamente limitata delle opere e minacciando la loro riservatezza. Come se non bastasse, la direttiva minaccia lo sviluppo della concorrenza e dell’innovazione nel mercato dell’informazione digitale.

—–BEGIN PGP SIGNATURE—–
Version: GnuPG v1.2.2 (GNU/Linux)
Comment: Processed by Mailcrypt 3.5.8

iD8DBQE/Vd9EpTA1sien860RArKJAJ99Pk/u+eP12RatO/2Q+yHXS1ScGQCfQXST
HqrhFRmha8rkG6qE/MBqCy8=
=Gc2R
—–END PGP SIGNATURE—–

Torna su