Scuola

Repubblica prende una cantonata sulla notizia degli hacker nel sito del Ministero dell’Istruzione

Repubblica pubblica un articolo con la notizia che un gruppo di “Hacker” avrebbero preso di mira il sito del Ministero dell’Istruzione. Peccato che www.ministeroistruzione.net non sia il sito del Ministero dell’Istruzione, come sarebbe stato facile verificare da una semplice ricerca sul web.
A distanza di un giorno ancora non hanno rettificato la falsa notizia.

Il video è un po’ demagogico. Si parla dei “giochi della politica” e si continua a dare colpi alla cieca. Ogni volta che si mette un mattoncino a sostegno dell’idea che la politica è necessariamente una cosa sporca si dà una bella mano a chi vuole fare della politica una cosa sporca.

Chi la sfrutta per propri fini personali non si allontanerà di certo per queste accuse, mentre chi si impegna ed impiega il tuo tempo nelle cose giuste prima o poi si stuferà di sentirsi dare gratuitamente del delinquente.

Dare alle scuole private denaro pubblico

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.

C’è una certa resistenza: in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada: comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. E allora
tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare in queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di Stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli, invece che alle scuole pubbliche, alle scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in questo modo: rovinare le scuole di Stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni, attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, non controllarne la serietà, lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare, e dare alle scuole private denaro pubblico.

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei all III Congresso dell’associazione a difesa della scuola nazionale, Roma 11 Febbraio 1950.

fonte: Espresso

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