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Carlucci: stop all’anonimato in rete

Ho già parlato male delle idee di Gabriella Carlucci sul diritto d’autore e su internet, ma pare che questa volta si sia superata.
Dopo i 4 anni di prigione a chi viola il copyright , la stampa clandestina per chi tiene un blog, la censura sul web proposta da D’Alia, ora arriva anche il divieto di anonimato.

Sia chiaro, in questo caso non si tratta di perseguire chi commette reati, ma impedire qualsiasi tentativo di pubblicare i contenuti in forma anonima. Così verrebbero a sparire, ad esempio, tutte le denunce fatte dai cittadini che per qualsiasi motivo non possono rendere pubblica la loro identità (ad esempio chi ha paura di perdere il proprio lavoro, ma vuole denunciare la violazione di norme sulla sicurezza).

Internet è un mezzo che dovremmo imparare a considerare come la stampa, che protegge le proprie fonti. Gli strumenti per bloccare eventuali reati ci sono, indipendentemente dalla forma con la quale vengono inseriti negli spazi pubblici.

Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.(Articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo)

Spenta la prima candelina di animalisenzacasa.org

Circa un anno fa a Forlì partiva il progetto del sito animalisenzacasa.org. L’idea era quella di fornire gratuitamente alle associazioni ed ai canili uno spazio per pubblicare gli annunci di adozione degli animali in cerca di un padrone, e dare la possibilità a tutti coloro che hanno un proprio sito web di pubblicare automaticamente uno o più annunci presi a caso tra quelli ancora attivi.

Così ogni giorno, da un anno, decine di blog mostrano una immagine di adozione presa a caso, ed i visitatori vengono a conoscenza della possibilità di adottare cani, gatti o altri animali. Un grosso aiuto è venuto dalla diffusione nazionale, ottenuta anche grazie ad un articolo sul Venerdì di Repubblica ed all’intervista di Tamarà Donà su Radio 101.

Nel primo anno dall’apertura abbiamo collezionato 1411 schede di adozione, delle quali 703 attive in questo momento, ed abbiamo aiutato l’adozione di 495 cani e 81 gatti sparsi per tutta la penisola italiana. In home page è possibile fare ricerche tra tutti gli annunci che ancora stanno aspettando una nuova casa.

SOASI, la cooperativa che lo ha realizzato, rivendica questi successi con una punta d’orgoglio e di felicità per esser riusciti a mettere in contatto i futuri padroni di animali sfortunati, spesso abbandonati, con le realtà che operano nel volontariato sul territorio nazionale.

Oggi chiunque può aiutarci con un piccolo spazio sul proprio sito, con un volantino appeso in un locale, con un piccolo contributo alle spese, sperando che quest’anno veda risultati ancora migliori di quelli ottimi del primo.

Biowashball non funziona?

Attivissimo scrive un interessante articolo sull’efficacia della palla Biowashball molto pubblicizzata da Grillo in questi mesi:

Il settimanale di difesa dei consumatori Il Salvagente ha effettuato recentemente un test comparativo: senza dare tutti i dettagli, che sono presenti nella rivista (immagine qui accanto), la Biowashball avrebbe la stessa efficacia dell’acqua pura o poco più.

Sia chiaro, non vedo l’ora che scoprano il metodo rivoluzionario per ridurre costi ed inquinamento, ma penso sia meglio aspettare qualche feedback diretto e qualche confronto con la semplice acqua calda prima di spendere.

Nell’attesa che ne dite di smettere di cercare bacchette magiche, prima di sfinire il prossimo con finte rivoluzioni e fargli smettere di credere alle soluzioni serie?

Commenti assurdi

Da qualche tempo ho riaperto i commenti anche ai non registrati, promettendo un filtro maggiore su quelli che hanno contenuti non in linea con il regolamento del sito.
Non posso però non linkare un paio di articoli, che evidentemente stanno ricevendo visite da Google, che continuano a collezionare commenti assurdi.

Il primo, quello su Recoplastica, è pieno di gente che mi chiede come aprire un franchising, nonostante l’articolo fosse chiaro (quindi nessuno lo legge) ed abbia precisato più volte che il progetto non è mio (quindi nessuno legge i commenti).

L’altro è quello dei 37 cuccioli, dove ho denunciato la falsità dell’appello che circolava in rete come catena di S.Antonio. Anche qui c’è gente che chiede di che razza sono, per adottarli.

Del resto di gente che parla prima di ascoltare è pieno il Mondo, ma mi aspettavo che ci fosse meno gente che commenta senza leggere nemmeno una riga di quello che scrive, ipotizzando il contenuto dal titolo o dalla descrizione della pagina su Google.

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